PD: “sui rivi urbani da sempre contrari”

Ieri, dopo il consiglio Communale di Piacenza, Confedilizia aveva diffuso un comunicato ringraziando i consiglieri che avevano presentato ed approvato un emendamento sulla questione dei rivi urbani, tema che sta molto a cuore all’associazione dei proprieari immobiliari. Oggi arriva la presa di posizione del gruppo consiliare Pd.

«Ci sembra doveroso rispondere al comunicato e alle dichiarazioni rilasciate da Confedilizia in merito al voto dell’emendamento, presentato dai consiglieri Trespidi e Monti, con all’oggetto i rivi urbani e, in particolare, la loro individuazione e la loro gestione, con relativi oneri, a carico del Comune di Piacenza.

Già quando la delibera dei rivi era arrivata in consiglio, ormai parecchio tempo fa, il gruppo consiliare del Partito Democratico si era fermamente opposto al provvedimento, che, è bene ricordarlo, fu assunto con il parere tecnico contrario di diversi uffici del Comune, in quanto ritenuto contrario all’interesse dell’ente e dei suoi cittadini.

Puntuale come il sorgere del sole, come ha spiegato ieri il consigliere Levoni, è arrivata la prima richiesta di risarcimento da parte di privati. I dirigenti, hanno correttamente diniegato tale domanda. Pare a questo punto doveroso ricordare che, circa una ventina d’anni fa, un “certo” Bassanini suddivise in modo chiaro le competenze e le funzioni dei dirigenti e dei tecnici da quelle dei politici e degli amministratori. Non si tratta, quindi, di “sollevare inutili eccezioni e di svolgere senza indugio il compito assegnato”, come scrive Confedilzia, bensì di amministrare la cosa pubblica nel rispetto dei ruoli e nel preminente interesse di Piacenza. Piaccia o non piaccia a qualcuno che, insistentemente e in sfregio, non solo ai dirigenti, ma anche all’interesse dei cittadini, continua a richiedere che l’amministrazione porti avanti provvedimenti che sono d’interesse dei singoli ma non certo d’interesse della collettività. Ieri come in passato ci siamo opposti e continueremo a farlo.

Non ci ringrazi, quindi, Confedilizia, anche ieri abbiamo espresso in modo forte e chiaro la nostra contrarietà. L’emendamento non è passato all’unanimità, al contrario. Dopo aver dichiarato la nostra posizione non abbiamo partecipato alla votazione, uscendo dall’aula. Non abbiamo ritenuto un voto contrario sufficiente a contrastare un così inopportuno provvedimento.

Abbiamo preferito non contribuire nemmeno a garantire il numero legale per la votazione. Come si dice in gergo “abbiamo estratto la tessera”, sarà qualcun altro, eventualmente, a dare sipiegazioni ai cittadini e alla Corte dei Conti.

Questa volta chi è tanto bravo con i numeri ha perso un colpo.




Treni, Tarasconi e Molinari: “Soddisfatti, ma la partita della mobilità su ferro è ancora aperta”

“Non c’è alcun regalo elettorale (che vantaggio ne trarrebbe Trenitalia?) davanti alla notizia dei nuovi convogli per Milano, le elezioni di gennaio non c’entrano proprio nulla. Matteo Rancan vaneggia oltre che essere appassionato di fantascienza”. I consiglieri regionali Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari rispediscono al mittente leghista le affermazioni rilasciate alla stampa di oggi e che ritengono “senza senso”.

“Se davvero, così come è stato comunicato, ci saranno due Frecciargento in entrata e due in uscita per l’utenza pendolare da Piacenza a Milano sarà un tassello in più guadagnato nel sofferto mosaico della mobilità piacentina. Esprimiamo soddisfazione – continuano i dem – per la comunicazione divulgata da Trenitalia sui quattro collegamenti quotidiani che riguardano il territorio piacentino con il capoluogo lombardo. Notizia positiva che non ha niente a che vedere con le elezioni, siamo a novembre e Trenitalia deve comunicare l’orario invernale, sono quindi insensate e fuori luogo le dichiarazioni del consigliere leghista e, soprattutto, non portano a nulla”.

“Siamo cauti con gli entusiasmi: da una parte siamo contenti del fatto che l’impegno con cui ci si è spesi come consiglieri regionali, in stretta collaborazione con l’associazione dei pendolari e con il Ministero dei trasporti, abbia portato a qualcosa di positivo, ma aspettiamo di vedere gli sviluppi sperando che non vengano tolti a breve i Frecciabianca. È vero – precisano -: Trenitalia è un’azienda a libero mercato e deve quindi provvedere a una copertura dei costi, ma è altrettanto vero che non c’è alcuna concorrenza e questo la avvantaggia parecchio in termini di sostenibilità economica”.

L’atteggiamento di Tarasconi e Molinari è quello del work in progress: “Siamo fiduciosi e ci aspettiamo ulteriori passi in avanti da parte di Trenitalia anche per migliorare il servizio di tutti quei pendolari che non possono permettersi di utilizzare l’alta velocità. I grossi problemi ci sono nel trovare una quadra con Trenord e la Regione Lombardia che è guidata dalla Lega, se dovessimo fare un ragionamento in termini politici”. La partita della mobilità su ferro per Piacenza è ancora aperta, “per questo continueremo a lavorare per confermare quanto ottenuto sino a qui, ma soprattutto per migliorare”.

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Consiglio post Caruso, il PD attacca. Il sindaco: “La nostra città non deve essere soffocata da giochi di potere”

Il maltempo che imperversa fuori da Palazzo Mercanti è il giusto corollario di un Consiglio comunale incentrato sulle discussioni post Caruso, alla presenza di Libera e dei sindacati uniti (Cgil, Cisl e Uil). Le opposizioni, in particolare il Partito Democratico, invece di placare gli animi, attacca in modo anche veemente la maggioranza con il consigliere Cugini che ha lanciato pesanti accuse per poi correggersi poco dopo dicendo “la mia è una critica politica, basata sull’interesse pubblico e la conoscenza dei fatti. In 20 anni non sono riusciti ad accorgersi della vicinanza di un mafioso. Non ho proposto io il presidente del Consiglio comunale, ha messo in pericolo l’istituzione del Comune di Piacenza. Vi invitiamo nuovamente a un cambio di passo, a chiedere aiuto, lasciate da parte le certezze granitiche”.

Il sindaco, nel suo intervento a voce spezzata, ha esortato (come spesso accade nei suoi interventi) a fare squadra. “La consapevolezza è che mai la ‘ndrangheta si è messa nel Consiglio. La nostra città non deve essere soffocata da giochi di potere, lo dobbiamo a noi stessi. Non perdiamo di vista il benessere dei cittadini. Colgo l’occasione per offrire alla città il ruolo di garante della legalità. Il coltello ci ha provocato una ferita che tutti siamo chiamati a curare. Forza e coraggio per Piacenza”.

Rabuffi parte lento nei toni, per andare in un successivo climax ascendente, chiedendo o le dimissioni della sindaca o il commissariamento. “Tra un senzatetto e un accattone scopriamo che il cattivo da combattere ha un altro nome, e si trovava su questi banchi, anzi su quello più prestigioso e lo ha messo la maggioranza”. E ancora, “Mai mi era capitato di vivere uno stato d’animo di tale angoscia, con quelle immagini trasmesse dai TG nazionali, spero che Caruso dimostri estraneità ai fatti. Le immagini dimostrano motivo di condanna. Inaudita gravità per Piacenza, medaglia d’oro al valore militare per la Resistenza. Da martedì terra di mafia. Pensavo di aver toccato il fondo con l’inchiesta dei furbetti del cartellino. Sulla torta di compleanno dei 2 anni di amministrazione una bella candelina. Dobbiamo fare tesoro di quello che è successo, a tutti noi membri di una comunità”.

IN AGGIORNAMENTO PER L’ELEZIONE DELLA CARICA DI NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

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Primarie PD, Molinari: “Nessuno sconfitto, felice del risultato nazionale e che la gente non voglia più litigi”

I dati parlano chiaro, sia a livello locale che nazionale, queste primarie sono state se non un successo, un buon punto di ripartenza per il PD. Un milione e 700 mila votanti a livello nazionale, 5 mila e oltre quelli locali a Piacenza (su una previsione, esternata da Silvio Bisotti, di circa 3 mila presenze). Vittoria che rispetta le previsioni, Zingaretti conquista il 70% delle preferenze. Gian Luigi Molinari faceva parte di quei candidati del fronte per Martina, e analizzando i risultati ribadisce che in realtà sconfitti non ce ne sono stati.

“Anche dall’ultimo Congresso  – sottolinea Molinari -, non si vedevano posizioni così nette, fose quella che emergeva di più era proprio quella di Zingaretti, secondo me molto efficace. Come uomo del PD sono contento per i numeri che sono incoraggianti in un momento in cui sembra che essere nel PD sembra essere il problema. Nel momento in cui ci fosse stata una vera alternativa a Zingaretti avremmo avuto un Congresso ancora più partecipato”.

Il consigliere regionale PD (in coppia con Katia Tarasconi) sottolinea gli aspetti positivi, “C’è voglia di alternativa ai populismi, al Governo attuale, alle favole che vengono spesso raccontate ai cittadini. C’è voglia di centrosinistra, e lo si è visto anche nel Congresso e negli eventi fatti a livello locale. C’è voglia di confrontarsi sui temi e non sulle persone. Ma soprattutto c’è voglia della cosa più bella, che si smetta di litigare. Ogni litigio causa danni collaterali ancora peggiori, è capitato con l’abbandono di Leu, e ci ha indebolito. Vorrei che ci fosse un PD capace di parlare col numero maggiore di persone”.

Una piccola stoccata Molinari la sferra anche al voto online, che tanti guai ha provocato al M5S: “Rispetto molto di più il voto delle primarie e un milione e 700 mila persone che vi si sono recate, rispetto alla Piazza. Queste persone sono andate a votare dopo 3 mesi di discussione e di confronti, ognuno ha avuto modo di farsi la sua opinione. Osserverò con molta attenzione l’operato di Zingaretti, sono a disposizione per migliorare il PD e collaborare”. 

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Minoranza sarcastica nei confronti del primo cittadino sulla querelle coi fratelli Gatti (Piacenza Calcio)

La minoranza alimenta la polemica tra sindaco e Piacenza Calcio in merito alla querelle nata nei giorni scorsi, suggerendo di considerare le origini “cremonesi” come motivo della dimenticanza di cui si è parlato. Ecco il testo del comunicato a firma di Gloria Zanardi – gruppo misto, Partito Democratico, Piacenza in comune, Liberi, Movimento 5 stelle. 

“Invitiamo i fratelli Gatti ad essere più indulgenti per la dimenticanza del Sindaco Barbieri verso la stupenda stagione che il Piacenza Calcio sta regalando a tifosi e città, culmine di un percorso virtuoso che dura ormai da anni e che è sempre stato contraddistinto da serietà sia nella gestione amministrativa sia sul campo. D’altronde le origini cremonesi del primo cittadino non giocano a favore di uno smisurato amore per i colori biancorossi.
Vero è che sulle decisioni prettamente societarie e della Lega e Figc l’amministrazione non ha il potere di interferire in maniera diretta, tuttavia ci si aspettava almeno che la giunta si impegnasse a svolgere un ruolo maggiormente incisivo di intermediazione (ed anche di pressione), e soprattutto che si facesse sentire per smarcarsi da alcune situazioni, che hanno interessato il Pro Piacenza, a dire poco grottesche.

Ciò anche alla luce del fatto che questa maggioranza si è dimostrata prontissima, in altre occasioni passate di difficoltà dello sport locale, a scagliarsi contro l’ignavia di una classe politica (avversaria) da rottamare.

La farsa finale di Cuneo con il 20 a 0 rifilato a 6 ragazzini più un massaggiatore, mandati in campo allo sbaraglio da una dirigenza scellerata, poteva essere evitato o almeno condannato dal Sindaco, che avrebbe dovuto picchiare i pugni sul tavolo ricordando a Pannella e soci che è il nome di Piacenza quello che viene portato in giro per i campi d’Italia.

Meglio avrebbero fatto, Sindaco e assessore, a riflettere più a fondo sul clamoroso danno d’immagine alla città, coperta di ridicolo sulla stampa, non solo sportiva, d’Europa e del Mondo (persino il New York Times!), per non parlare degli enormi pregiudizi al percorso di crescita sportiva di decine di ragazzi e delle loro famiglie che hanno investito sogni, energie e denaro. Il tempo dirà a chi e in quale misura assegnare le responsabilità di quanto accaduto.
Nel mentre riteniamo fondamentale anche spronare l’amministrazione a ragionare sul futuro dell’impianto sportivo della Besurica, utilizzato dal Pro Piacenza, che è sempre stato un punto di riferimento: sociale-sportivo ed educativo. 

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Congresso Pd verso il rush finale

Rush finale dei congressi di Circolo del Pd chiamati ad esprimersi sul futuro Segretario nazionale. La fase riservata agli iscritti precedente le primarie previste per il 3 marzo si chiuderà infatti domenica 20 gennaio, quando si saranno svolte tutte le 21 assemblee previste sui 28 circoli del Pd a livello provinciale, alcuni dei quali sono per l’occasione unificati.

A Piacenza l’appuntamento si svolgerà a partire dalle 15 nella sede del Pd in via Roma 187/189. E’ annunciata la presenza dell’on. Andrea De Maria che presenterà la mozione a sostegno di Maurizio Martina e l’on. Paola De Micheli che interverrà a favore del candidato Nicola Zingaretti. Come in tutti i casi verranno presentate tutte le mozioni (Roberto Giachetti/Anna Ascani, Francesco Boccia, Dario Corallo, Maria Saladino).

Sempre sabato andranno a congresso Fiorenzuola insieme a Cadeo ed Alseno, Monticelli. Domenica sarà la volta di Bobbio, Castel San Giovanni, Rivergaro e Travo. Le assemblee sono aperte alla partecipazione di tutti, pur riservando il voto solo agli iscritti, tenendo conto che chi volesse può rinnovare la sua iscrizione anche al momento dello svolgimento dei congressi.




Zingaretti: “le politiche degli slogan e dell’odio non funzionano. Occorre un’alternativa credibile”

Nicola Zingaretti è arrivato questa sera a Piacenza per lanciare anche nella nostra città la sua campagna verso le primarie del Partito Democratico che si terranno il prossimo 3 marzo.

A portare il Presidente della Regione Lazio è stato il comitato  a sostegno della sua candidatura di cui fanno parte, tra gli altri, la parlamentare piacentina del Pd Paola De Micheli, il sindaco di Travo Lodovico Albasi, Silvio Bisotti, Elisabetta Rapetti, Nicoletta Barbieri, Marcello Petrini e Martina Affaticati.

Zingaretti, proprio con riferimento alla competizione interna al PD, quale è il suo auspicio?

L’auspicio è quello di ricostruire una alternativa credibile per il nostro paese. L’Italia merita di più di questa stagione di tante parole, promesse e slogan ma purtroppo anche di rischio di un nuovo, drammatico declino. Sono di oggi le notizie di un crollo della produzione industriale, tre giorni fa del lavoro che si è fermato, il PIL che si è fermato e quindi di una crisi economica che torna. Sono segnali che le politiche degli slogan, dei tweet, delle battute, dell’odio non funzionano. L’odio non crea lavoro e l’incertezza su tutto crea crisi economica e crisi sociale. Quello che manca è un’alternativa. Ora, se cambiamo si apre uno spazio. Il PD deve cambiare per essere un’alternativa. Io provo a fare questo.

Riuscirà a presentarsi con una proposta credibile in tempo per le Europee?

La campagna in realtà è già iniziata. Io sono alla 54esima assemblea nei comuni italiani di serate affollate che sono già parte di un processo di rinnovamento. Noi facciamo queste iniziative come Piazza Grande, come luogo in cui si incontrano militanti e dirigenti del partito democratico ma anche persone comuni, ex elettori, cittadini che hanno fatto altre scelte e che ci hanno, a volte, anche votato contro. Offriamo luoghi per riprendere una discussione su quello che è accaduto e su quello che si deve fare per l’Italia, per ricostruire una proposta economica, sociale e culturale che rimetta al centro le persone. Se necessario anche ascoltando chi ci deve fare critiche e vuole essere ascoltato.

Si sente favorito nella competizione interna al PD?

Non bisogna partire, nella politica, da sé stessi. L’importante non sono io. L’importante è la proposta che noi come comunità facciamo a questo paese. Salvini ha prodotto una mutazione genetica della Lega da partito del nord a partito italiano. Questo gli ha portato molti consensi ma ha un tallone di Achille, una debolezza: questo consenso si basa sull’odio, sulla rabbia e non su una prospettiva per creare lavoro, per creare crescita, sviluppo. Questo odio per l’Italia è un costo. Noi stiamo perdendo tempo. Mentre altri paesi europei e del mondo crescono  e sono competitivi noi ogni giorno dobbiamo discutere di cose assurde e folli. Questo sta facendo pagare al nostro paese un prezzo insopportabile.

Basta per cambiare? No! Per cambiare dobbiamo cambiare noi perché altrimenti non saremo più credibili. Per costruire fiducia dobbiamo capire noi quello che non è andato e proporre un’altra via all’Italia.

Con lei, come suo braccio destro ha scelto una Piacentina, Paola De Micheli …

Ci Siamo incontrati, con Paola, nella sua funzione di commissario straordinario alla ricostruzione. L’ho trovata una persona di straordinaria capacità che ha saputo, in quel ruolo, di governo svolgere una funzione importante anche per la mia terra (colpita dal terremoto). E’ una persona di una fortissima di una fortissima disponibilità e tenacia politica. Siccome io non credo nel partito del leader ma credo in un partito con un leader … cerco di scegliere i migliori.

Che augurio si sente di fare ai suoi avversari?

Io innanzitutto dico a tutti: partecipate! Facciamo  in modo che il tre marzo ai gazebo del PD ci sia tanta gente, giovani, donne, uomini. Perché questo paese sta incominciando a capire che qualcosa non va, che le tante promesse fatte sono spesso promesse irrealizzabili ma avverte anche che occorre una aternativa credibile per voltare pagina. Credo che il tre sia l’occasione  di ridare una funzione possibile ad una alternativa che possiamo costruire.  Quindi le persone arrabbiate, che avverte che qualcosa non va, che spesso protesta può ritrovare in quella giornata u n “chiodo sul quale attaccare la speranza di voltare pagina. Io credo che se il PD non cambia … non ce la fa a recuperare la fiducia. Questo è proprio l’oggetto della campagna elettorale. Quindi mi permetto di dire a tutti andate a votare  ma non per noi, per l’Italia perché questo paese non può continuare così. Votate per ricostruire un’alleanza larga che sia una credibile alternativa a chi sta governando.

Non pensa che gli elettori del PD siano un po’ disillusi e anche disorientati?

E’ da un anno che chiedo il congresso … esattamente per questo motivo. Ho fatto un’intervista il 13 marzo 2018. Siamo al gennaio 2019. Questo, mi permetto di dire, è un altro motivo per cambiare gruppo dirigente. Non bisognava avere troppa paura di questo momento di discussione. Quando ci sono problemi in una famiglia si mettono sul tavolo e si affrontano. Mi auguro di contribuire ad una stagione nella quale si litiga di meno e si discute di più. A volte anche qui, come nelle famiglie, alla fine quando si litiga troppo non si discute; ci si rinchiude nelle proprie posizioni ed il clima diventa brutto.

Io non a caso giro l’Italia con lo slogan “Piazza Grande” perché in questo paese i luoghi dove le persone vanno per incontrarsi, per scambiare idee, per lottare, per costruire cultura. Dobbiamo superare una fase storica nella quale si aveva paura addirittura di incontrarsi per discutere e mettere in campo e sul tavolo i problemi. Alla fine siamo rimasti tutti un po’ più deboli, un po’ più soli, ognuno prigioniero delle proprie convinzioni. Ricostruire una comunità, una cultura politica è il grande obiettivo che ci siamo dati. Sono contento di serate un po’ faticose (anche tre o quattro al giorno) ma molto belle di riscossa democratica.




In Regione via libera all’aumento dei costi di costruzione voluto dal Pd. Confedilizia contro

Nella seduta dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna tenutasi questa mattina a Bologna ha avuto luogo la votazione sulla proposta della Giunta regionale n. 6863 – fortemente contrastata dalla Confedilizia – di modifica della disciplina di calcolo del contributo di costruzione nel senso di fare riferimento ai valori Omi dell’Agenzia delle Entrate, variazione che si pone in assoluto contrasto con la normativa nazionale vigente (la quale prescrive l’adozione di tutt’altro criterio, uniforme su tutto il territorio nazionale) e che purtroppo – come ha più volte segnalato la stessa Confedilizia – causerà un considerevole aumento dei costi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione.

La proposta della Giunta è passata con i voti favorevoli dei soli consiglieri del Pd (tra i quali hanno votato a favore anche i consiglieri piacentini Tarasconi e Molinari).
Hanno invece votato contro il provvedimento Fratelli d’Italia (rappresentata dal consigliere piacentino Tagliaferri), Lega (tra le cui fila era presente anche il consigliere piacentino Rancan), Forza Italia, Movimento 5 stelle e i consiglieri Sassi (Gruppo misto) e Facci (Gruppo misto – componente Movimento sovranista).
Astenuti Sinistra Italiana e la consigliera Prodi (Gruppo misto – componente Leu).
Assente L’Altra Emilia Romagna.  La legge di modifica introdotta dal Pd – come detto – si pone in conflitto con la attuale normativa nazionale, con evidenti conseguenze in termini di legittimità e porterà inevitabilmente ad un pesante aggravio dei costi di costruzione a beneficio degli enti pubblici interessati e a carico invece dei risparmiatori nell’edilizia.
La Confedilizia – che si riserva di agire presso le opportune sedi per far dichiarare l’illegittimità della nuova norma introdotta dalla Regione – ringrazia comunque tutti i consiglieri che hanno votato contro la proposta di modifica della Giunta e che hanno fatto quanto era possibile per contrastare un provvedimento che andrà sicuramente a penalizzare ulteriormente un settore – quello dell’edilizia – che, già profondamente in crisi, proprio non ne aveva bisogno.




Pathos Multimedia, un corto per rendere visibile la “Città invisibile” Piacenza

Una delle definizioni date dei piacentini ieri sera al Teatro Filodrammatici durante la proiezione di “Città Invisibile” è che sono come le corti dei grandi palazzi di cui spesso vediamo solo la facciata esterna, e solo se ci soffermiamo un secondo possiamo vederne la corte interna, bellissima e aperta. Insomma, siamo schivi ma se ci apriamo, ci apriamo davvero.

Un lavoro, quello di Pathos Multimedia nelle persone di Simone Schiavi (regia), Luca Via (aiuto regia), Raniero Bergamaschi e Luca Vitali (montatore professionista) che ha toccato molti temi cari ai nostri concittadini: il dialetto, il cibo, le vie, aneddoti e rapporti con città vicine raccontati da alcune persone scelte, dai giovani cineasti, e che si potevano ritrovare tra il pubblico presente. Da sottolineare anche che l’opera risulta tra le iniziative promosse dal Ministero dei Beni Culturali per l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018. Il punto di partenza è stato il processo di branding territoriale ‘Piacenza Terra di valori – Land of Values’ avviato in occasione di Expo 2015, nell’intento di valorizzare Piacenza dal punto di vista umano e sociale, indagando e raccontando, tramite interviste a cittadini di età, professione e provenienza diversa, quali valori – privati e motivati dai propri ricordi – essi riconoscono alla città.

“La necessità di fare un cortometraggio su Piacenza nasce da una critica – sottolinea in apertura di serata Luca Via -, una critica costruttiva, perchè non siamo critici per il mero gusto di esserlo ma perchè se possiamo vogliamo migliorare il posto in cui viviamo. Parte dal 2015, quando Piacenza partecipò ad Expo a Milano. Un’esperienza tutto sommato negativa, non solo per l’esborso che la cittadinanza ha sostenuto per parteciparvi ma perchè si poteva fare molto di più. Land of Values slogan in realtà privo di contenuti umani, ma solo brand commerciale”.

Il regista Simone Schiavi racconta nel dettaglio come è stato realizzato il cortodocumentario. “Abbiamo intervistato circa 20 persone cercando di essere il più eterogenei possibile. Dopo un mese di riprese con audio in presa diretta e 6 ore di girato siamo arrivati alla mezz’ora, con tutte le conseguenze belle e meno belle del caso. Perchè se da un lato creava qualche inconveniente tecnico, regalava spontaneità al corto. Il titolo ha 3 motivazioni: le 20 persone prese a campione dovrebbero rappresentare le 100 mila persone di Piacenza, in secondo luogo Piacenza è una città invisibile agli occhi degli italiani, pochi sanno le nostre bellezze, molti dicono che è in Lombardia, infine Città Invisibile è un omaggio alle Città Invisibili di Calvino”.

Ieri sera inoltre circa 50 operatori culturali ed associazioni si sono confrontati alla Casa delle Associazioni con l’Assessore regionale alla Cultura e Legalità Massimo Mezzetti, e coi Consiglieri regionali Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi, dialogando proprio di “Arte, cinema, musica e spettacolo”. Stimoli e discussioni, sicuri che la Cultura possa essere un traino per la nostra Regione e non solo. 

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Piano adolescenti, Katia Tarasconi (Pd): “Ascolto attivo: non parliamo di loro, ma parliamo con loro”

Uno strumento operativo di aiuto e supporto alla legge regionale 14/2008, dedicata alle politiche giovanili. Il piano pluriennale sull’adolescenza 2018-2020 viene definito così dalla sua relatrice di maggioranza, Katia Tarasconi (Pd) che, durante la sua approvazione in Aula, ne ha definito le linee guida e gli obiettivi. 550mila i giovani coinvolti in Emilia-Romagna. Nel dettaglio si tratta di poco più di 275mila tra gli 11 e i 17 anni, di cui 17.119 piacentini.
“L’adolescenza è una fase della vita complessa – ha spiegato la consigliera piacentina durante la seduta dell’Assemblea legislativa – con caratteristiche specifiche che occorre conoscere e riconoscere per avere gli strumenti di supporto necessari verso questa delicata fascia d’età. Da una parte la socializzazione, la promozione del benessere psicofisico e tutte quelle preziose opportunità di crescita; dall’altra, il contrasto e la prevenzione di fenomeni come bullismo, cyberbullismo, abbandono scolastico, la dipendenza da sostanze, la violenza. “Un braccio pragmatico che dona impulso agli obiettivi, messo a sistema attraverso dieci schede di intervento specifico”, evidenzia Tarasconi.

Tra le varie azioni destinate a tutte le agenzie educative, in primis famiglie, scuola, servizi sociali, associazionismo sociale e sportivo, volontariato e aziende sanitarie, “tengo a sottolineare la promozione di sportelli di ascolto psicologico nelle scuole medie e nel biennio delle superiori per evitare il fenomeno dei ritirati sociali e le varie forme di disagio tipiche dell’età: più si comunica, più si comprende. Si insiste a parlare di loro – afferma Tarasconi – invece tutti siamo coinvolti nell’importante missione di parlare con loro”.
Importanti riflessioni relative ai temi del Piano sono state inoltre veicolate da due ordini del giorno: “nel primo – spiega Tarasconi che è la prima firmataria del documento – viene chiesto che le risorse del Bonus cultura per i neodiciottenni, nella manovra di bilancio per il 2019, non siano distolte dalla loro finalità originaria di promozione della cultura dei giovani e non vengano destinate altrove dal momento che, per l’80%, quei soldi sono stati utilizzati dai ragazzi per l’acquisto di libri”. Il secondo chiede di rivedere le modalità d’accesso alle facoltà universitarie: “non può un solo test d’ingresso essere l’unico strumento di valutazione per decretare il futuro professionale di un ragazzo, occorrerebbe – conclude Tarasconi – prendere in considerazione tutto il suo percorso”. 

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