Rotatoria di Pittolo, Piroli e Fiazza (PD) “Cantiere atteso da troppi anni. Disagio per residenti”

Una mancata promessa che fa storcere il naso in seno all’opposizione. Soprattutto in seno al PD, ai consiglieri Fiazza e Piroli. “Prima la Giunta Barbieri ha annunciato in pompa magna l’imminente realizzazione della rotatoria di Pittolo sulla statale 45, poi il cantiere è slittato al 2019. L’unica certezza è quella inerente il disagio dei residenti della frazione che attendono invano un’opera pubblica fondamentale”. Soprattutto viene sottolineato come questo impegno preso dall’attuale Giunta, che voleva far passare come un proprio successo amministrativo”, è sfumato in un nulla di fatto.

“La rotonda sulla statale 45 all’ingresso del paese in via Galilei è attesa da tanti, troppi anni. In quel tratto stradale, infatti, le automobili viaggiano a velocità eccessive e l’immissione sulla via preoccupa gli abitanti per la propria incolumità, soprattutto in inverno con la nebbia e il buio. Dopo l’annuncio farlocco di inserire la rotonda nel piano delle opere del 2018, qualche giorno fa l’assessore ai lavori pubblici Paolo Garetti ha dovuto ammettere che la realizzazione avverrà solo nel 2019. Lo slittamento è stato giustificato con ulteriori verifiche in loco e pareri tecnici di Anas. Insomma – concludono Fiazza e Piroli -, la così detta #AriaNuova promessa in campagna elettorale dal centrodestra inizia a puzzare di stantio, a causa di ritardi e lentezza amministrativa”. 

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Martina (PD) in vista ad Amazon dice: “Salvini e Di Maio escano dal videogame in cui sono”

Visita del segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina, oggi a Castel San Giovanni, allo stabilimento Amazon per incontrare sindacati e lavoratori.

L’esponente PD, accompagnato dalla parlamentare piacentina Paola De Micheli, ha innanzitutto parlato dell’accordo sottoscritto fra il colosso statunitense ed i lavoratori lo scorso maggio. «Si tratta di un accordo innovativo per fare avanzare i diritti e le tutele anche dentro queste grandi piattaforme logistiche globali .Ovviamente – ha sottolineato Martina – i problemi non sono spariti, tante questioni sono ancora aperte ma si tratta di un primo passo significativo che é nostro compito cogliere e valorizzare».

Non sono mancati gli affondi contro il governo giallo-verde ed in particolare contro il vicepremier «Il ministro Di Maio – ha detto Martina – dovrebbe uscire dai social e farsi un giro nei territori e tra le aziende del nord come del sud. Il suo decreto sta avendo effetti devastanti sull’occupazione. Decine di aziende – ha sottolineato il segretario PD  – non rinnovano i contratti e lasciano a casa le persone».

«Salvini e Di Maio – ha concluso Martina escano dal videogame in cui sono. Stanno creando un nuovo esercito di disoccupati, alla faccia della loro vuota propaganda».

Martina ha inoltre sollecitato governo perché emani al più presto il decreto applicativo della Web Tax italiana.

 




Approvato il nuovo regolamento regionale forestale

L’Assemblea legislativa ha approvato il nuovo regolamento regionale forestale, che entrerà in vigore entro il prossimo mese di ottobre. Hanno votato a favore Pd, Si e Misto-Mdp, astenuti Ln, M5s, Fi, Fdi e Misto-Mns.

Il precedente regolamento risaliva al 1995 – ha ricordato Gian Luigi Molinari (Pd) – nel frattempo la superficie forestale è aumentata del 20% e sono cambiate le modalità di gestione delle superfici boschive. L’Emilia-Romagna – ha continuato l’esponente del Pd – è una delle regioni con la superficie boschiva più estesa, concentrata soprattutto nei territori di montagna. Il nuovo regolamento forestale – ha sintetizzato il consigliere dem – stabilirà le norme di gestione dei boschi e delle aree assimilabili, interverrà per prevenire condotte che possano generare rischi d’incendio boschivo e per regolare la produzione di legno da foreste, semplificherà le procedure burocratiche e telematiche. Obiettivi: valorizzare gli aspetti multifunzionali delle risorse forestali e garantire il rispetto del necessario equilibrio tra produttività e conservazione della biodiversità, fruizione dei boschi e gestione dell’ecosistema.

Giulia Gibertoni (M5s) ha richiamato il tema della formazione degli operatori addetti al taglio degli alberi, i cui interventi in troppi casi si caratterizzano per imperizia e superficialità, annunciando l’intenzione del M5s di presentare un ordine del giorno finalizzato sia alla costituzione di un albo delle aziende certificate, dal quale gli enti locali possano selezionare in via prioritaria i soggetti cui affidare gli interventi nei boschi, sia all’introduzione di un regime sanzionatorio per chi non opera con professionalità. La consigliera ha ribadito come il bosco sia un bene comune e quindi non possa essere soggetto a modalità di gestione che privilegino le logiche del mercato e del profitto rispetto a quelle della tutela, conservazione e valorizzazione. Le ha fatto eco Andrea Bertani (M5s), che, nella logica della massima cura e tutela delle aree boschive, ha segnalato il problema del transito dei mezzi motorizzati, affrontato solo parzialmente dal regolamento. Infine, in tema di vigilanza e sanzioni ha puntato il dito contro la scelta dei governi nazionali precedenti a quello in carica di trasferire il corpo della polizia forestale nell’arma dei carabinieri, atto che, secondo il consigliere, ha indebolito l’attività di controllo sul territorio.

Per Marco Pettazzoni (Ln) la corposità e complessità dell’atto, comunque ben redatto, avrebbe richiesto tempi più lunghi per un esame approfondito. Inoltre, condividendo lo spirito dell’ordine del giorno annunciato dai 5 stelle, ha sollecitato un confronto soprattutto tecnico per evitare possibili ripercussioni sull’impianto del regolamento e sulla sua effettiva applicazione.

Igor Taruffi (Si) ha richiamato l’attenzione sul tema del transito dei mezzi a motore nelle aree boschive, evidenziando come, mentre il regolamento forestale detti limiti e divieti, la legge regionale che ha istituito la rete escursionista e sentieristica dell’Emilia-Romagna non ne faccia menzione. Si tratta – ha spiegato il capogruppo – di una disarmonia che deve essere sanata, tanto che il gruppo Sinistra italiana ha presentato un apposito progetto di legge.

Michele Facci (Misto-Mns) ha segnalato la necessità di prendere in esame anche la normativa regionale sulle aree protette, a suo avviso connotata da un eccesso di vincoli per chi vive e lavora nei territori ricompresi in queste aree soggette a speciale tutela. Nel merito del regolamento forestale ha richiamato la necessità oggi di coniugare in modo armonico tutela della risorsa ambientale e sua fruizione in chiave turistica e sportiva.

Gian Luigi Molinari, in merito all’ordine del giorno annunciato da Giulia Gibertoni, ha assunto l’impegno di lavorare nella commissione competente per la messa a punto di un documento condiviso.

“Tale disciplina ha rappresentato, per il tempo in cui è stata emanata, un importante elemento di innovazione e punto di riferimento normativo per la gestione delle risorse forestali”, ha spiegato il consigliere piacentino Gian Luigi Molinari (Pd) commentando l’approvazione al regolamento forestale in Regione.

Già quattro anni fa furono considerate alcune priorità al fine di riconsiderare le linee guida vigenti per garantire un aggiornato, adeguato e coerente quadro di disciplina forestale in materia di gestione delle risorse, nel rispetto del necessario equilibrio fra gli obiettivi di produttività e conservazione propri dei principi di Gestione Forestale Sostenibile.

“Dopo alcuni incontri sul territorio piacentino – ha sottolineato Molinari – in cui i funzionari hanno ascoltato le osservazioni dei proprietari e degli amministratori locali, si è arrivati alla elaborazione delle norme che regoleranno nei prossimi anni l’accesso e l’utilizzo del bosco. In montagna il tema è vitale. L’abbandono è ormai una realtà, occorre capire che i primi a voler tutelare il proprio bosco sono i montanari e i tagliatori seri di legna, per cui ben vengano norme chiare e anche severe che puniscano i “mercenari”, ma vi è al contempo la necessità di far sì che l’ingresso in un bosco non sia l’ingresso in una cristalleria, in cui si possa arrivare solo dopo mesi di carteggi burocratici”. “A seguito di vari incontri con alcuni rappresentanti della montagna, soprattutto della zona di Morfasso – ha continuato l’esponente dem – abbiamo recepito alcune preoccupazioni soprattutto in relazione alle aree SIC”. Da molto tempo si cerca di convivere pacificamente con queste classificazioni. “Stiamo lavorando in questa direzione – ha sottolineato Molinari – anche grazie ai preziosi suggerimenti di chi conosce la materia come Filippo Segalini, Nello Ongeri e Claudio Obertelli, con l’obiettivo di migliorare e trovare una quadra sui nodi ancora da sciogliere”. 

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Sport, Tarasconi e Molinari (Pd): “12 i progetti piacentini finanziati per la pratica sportiva”

Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari, esponenti Pd in Consiglio regionale, mostrano i 12 progetti di riqualificazione che interesseranno un po’ tutta la provincia.

“Un investimento cospicuo che non ha precedenti e che mette al primo posto il benessere fisico attraverso la pratica sportiva. Ma c’è di più, c’è il valore sociale, aggregativo ed educativo sul quale puntare per la nostra collettività tutta, a prescindere dall’età, a beneficio di bambini e di adulti”. Si fonda su questo, per i consiglieri regionali piacentini Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari, il bando sulla ristrutturazione degli impianti sportivi da Piacenza a Rimini per il quale sono stati stanziati complessivamente 30 milioni di euro e di cui oggi sono uscite le graduatorie che vedono ammissibili a finanziamento 12 progetti piacentini.

“Il messaggio mens sana in corpore sano doveva essere supportato dal pragmatismo – osservano Tarasconi e Molinari – e dare quindi strumenti di attuazione necessari ed indispensabili per incrementare la pratica sportiva e incentivarla”.

Ne beneficeranno nell’immediato:

1.​Castelvetro Piacentino su riqualificazione funzionale dell’impianto sportivo “La buca”, con costruzione edificio uso spogliatoi e spazi di supporto (spesa massima ammissibile 637mila; contributo massimo Regione 318mila 568 euro).

2.​Il Comune di Piacenza su riqualificazione e miglioramento del Centro sportivo Bertocchi (1,7 milioni di spesa; 850mila euro di contributo assegnabile).

3.​Gossolengo con l’ampliamento del centro sportivo “Losi” in via Mazzini dedicato al rugby e al calcio (580mila euro di spesa; 290mila euro di contributo assegnabile).

4.​Pianello Val Tidone per la realizzazione blocco spogliatoi nel centro natatorio comunale (344.000 euro di spesa, 172.000 euro di contributo assegnabile)

5.​Alseno con la qualificazione e il miglioramento degli impianti sportivi presso l’area ludicosportiva Rossana Wade (400mila euro di spesa; 200mila euro di contributo assegnabile)

6.​Ponte dell’Olio con la riqualificazione e il miglioramento del centro sportivo comunale Cementirossi 168.200 euro di spesa; 63.000 euro di contributo assegnabile)

A seguire nel cronopragramma regionale:

7.​Vernasca con interventi di recupero funzionale, messa in sicurezza e manutenzione straordinaria del centro sportivo (270.000 euro di spesa; 189.000 euro di contributo assegnabile)

8.​San Giorgio piacentino con il Parco urbano del Nure (280.000 euro di spesa; 140.000 euro di contributo assegnabile)

Altri 4 progetti sono stati ammessi e saranno finanziati a partire dal 2019:

9.​Rivergaro con il recupero funzionale del centro sportivo “campo da calcio f.lli Ramponi” (240.000 euro di spesa; 120.000 mila euro di contributo assegnabile)

10.​Bobbio con la riqualificazione del campo tennis/calcetto, campo basket, volley, pattinaggio e manutenzione palazzina spogliatoi presso il Centro sportivo Candia (159.486,88 euro di spesa; 111.640,82 euro di contributo assegnabile)

11.​Vigolzone con il miglioramento sismico ed efficientamento energetico della palestra polifunzionale e della piscina coperta del centro sportivo comunale (430.000 euro di spesa; 215.000 euro di contributo assegnabile)

12.​Podenzano con la ristrutturazione campo da calcio San Germano (315.980 euro di spesa; 157.990 euro di contributo assegnabile).

“Con questa operazione – concludono i consiglieri piacentini – si è voluto dare all’attività motoria l’importanza che merita perché intorno ad essa ruota una preziosa rete fatta di associazioni e volontari, dal professionismo all’attività dilettantistica; collaborazioni che andavano supportate a beneficio di ognuno e per la valorizzazione dei territori: attendiamo di vedere ripristinati tanti palazzetti, centri e campi sportivi perché siano sempre più fruiti e apprezzati”. 

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Gian Luigi Molinari protagonista del format CasALavoro

Un altro consigliere regionale piacentino protagonista di CasALavoro il format dell’ufficio stampa dell’Assemblea Regionale dell’Emilia Romagna. Si tratta di Gian Luigi Molinari del PD.

Nato il 30 aprile 1971 a Piacenza, risiede a Vernasca (Piacenza). Giornalista pubblicista, dopo aver conseguito la laurea in Scienze politiche, ha collaborato con alcune aziende come impiegato amministrativo. Dal 2004 è stato eletto sindaco a Vernasca (Piacenza), dopo aver ricoperto il ruolo di vice sindaco dal 1999 e di consigliere comunale dal 1995. Dal 2005 al 2009 è stato presidente della Comunità montana Valli Nure e Arda.

Il format vede un giornalista viaggiare in auto con il consigliere regionale che guida dalla propria abitazione, fino alla sede di lavoro in consiglio regionale a Bologna, dove timbra il cartellino come ogni altro dipendente dell’amministrazione.




Sì all’Ospedale, ma non alla ex Pertite o ex Lusignani. Le voci dei consiglieri

Via libera al nuovo ospedale ma non alla ex pertite o alla ex caserma Lusignani. Si può così riassumere la decisione presa ieri dal Consiglio Comunale di Piacenza su quello che a tutti gli effetti è stato un tema caldo, del dibattito politico cittadino. Patrizia Barbieri, coerentemente con gli impegni presi già in campagna elettorale respinge dunque al mittente (ed in concreto all’assessore regionale Sergio Venturi) quello che suonava come una sorta di “conditio sine qua non” la scelta di un’area demaniale per costruire la futura struttura ospedaliera. Invece la maggioranza del consiglio comunale punta sull’eventuale acquisizione di un’area privata dove non ci sia la necessità di effettuare una mega bonifica (come sarebbe successo alla ex-Pertite) e che sia sufficientemente grande (la ex-Lusignani era considerata un’area insufficiente). La lettera inviata dall’assessore Venturi anziché spingere il consiglio comunale verso le aree demaniali ha anzi avuto l’effetto di irrobustire il voto facendo confluire (oltre alla maggioranza di governo cittadino) anche il voto di Liberi e del Gruppo Misto.

Hanno invece deciso di non partecipare al voto Piacenza in Comune (Luigi Rabuffi), il Movimento Cinque Stelle (Andrea Pugni e Sergio Dagnino ) e Piacenza Più. Voto contrario invece da parte del PD che sposa la linea dell’assessore Regionale.

Il sindaco ha commentato: “È’ una lettera fuori contesto. Dicono che non ci sono vincoli sull’area del nuovo ospedale ma sembra che tutto porti alla Pertite. Secondo noi Pertite e Lusignani non sono adatte per ragioni tecniche. Vogliamo il nuovo ospedale ma non possiamo sbagliare la scelta dell’area”. Rimane quindi l’area dell’Opera Pia Alberoni alla Madonnina, il sindaco Barbieri ha però annunciato un bando pubblico per ricevere eventuali manifestazioni di interesse da parte di privati che potrebbero mettere a disposizione una loro area.

Trespidi in apertura aveva sottolineato, con riferimento alla lettera dell’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, una “mal assortita pressione psicologica nei confronti del consiglio comunale”, sottolineando che questa lettera “cambia lo scenario. […] La Regione Emilia Ropmagna vuole fare il nuovo Ospedale alla Pertite. Che la Pertite sia indisponibile lo dice un atto di questo Consiglio comunale, datato aprile 2017, e questo sgombera il tavolo da qualsiasi questione”. In più l’area richiede una bonifica, che richiede un intervento economico di un certo tipo. Al contrario se si fa il Parco la bonifica costa molto meno”.

Dagnino ha rimarcato il già più volte citato desiderio di non costruire l’ospedale. “Tutto è contro di noi. […] Abbiamo sempre espresso la nostra perplessità da subito verso questo progetto, non chiaro, non definito e nebuloso. E ogni volta che abbiamo provato a porre domande non sono arrivate, anzi. Abbiamo partecipato ai tavoli di lavoro senza preconcetti, proprio perchè noi non siamo contro a prescindere. Ci sono cose che non tornano, secondo noi, in base alle informazioni ricevute il nuovo Ospedale non s’ha da fare, perlomeno in questo momento e con queste premesse. Le risorse della Regione dovrebbero servire alla sanità piacentina, che così tante criticità ha denunciato. Bisogna investire nei servizi, continuamente ridotti. 

Gloria Zanardi del misto ha definito la realizzazione dell’Ospedale “un’esigenza e un’opportunità per la sanità piacentina”.

Piacenza in Comune con Rabuffi ha espresso nuovamente tutte le proprie perplessità sulla realizzazione del nuovo Ospedale. “La discussione sull’ Ospedale è al ribasso. Ignora completamente il concetto su cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità lavora dal 1984, cioè il concetto di salute. Perseguire la salute dei cittadini serve proprio ad evitare che le persone abbiano bisogno della sanità. E la parola magica è PREVENIRE, perchè prevenire fa risparmiare sui farmaci, sulle cure e anche sugli ospedali, vecchi e nuovi. Prevenire non fa rima con business, ed è per questo che oggi siamo qui a discutere di sanità e di ospedale, anzichè di salute e prevenzione. Nessuno a tutt’oggi ha voluto spiegarci quanto il nuovo Ospedale influenzerà l’offerta sanitaria provinciale, in termini di strutture e servizi e di allocazione di risorse economiche. Come si delineerà il futuro di Fiorenzuola, di Villanova e di Castel San Giovanni, dove sono sorti comitati che denunciano lacune? Cosa ne sarà del vecchio polichirurgico di via Taverna? Lasciare ai posteri queste decisioni significa correre il rischio di sottoutilizzare una struttura ancora abbastanza nuova e abbandonare ad un futuro indefinito l’area del vecchio ospedale”.

Cugini ha sottolineato la divisione presente in Consiglio, quando su un tema tanto importante si potesse esse d’accordo, superando la politica delle fazioni. “La lettera dice cose sacrosante. Voglio vedere quale sarà quel dirigente che firma l’atto in cui si giustifica perchè si va su una proprietà privata, così come gli assessori in Giunta che firmeranno. Quando la Regione non riterrà buone le motivazioni per la costruzione, facciamo saltare l’Ospedale? Oppure diciamo ai cittadini che i soldi vanno presi dalle tasse perchè la Regione non ce li mette? […]Il PD è l’unico che ha deciso di non intestarsi battaglie per la Pertite ma ha sempre parlato di opzione pubblica e opzione privata. Mi piacerebbe sapere inoltre la fruibilità effettiva del Parco”.

Secondo Foti la lettera dell’assessore Venturi non dovrebbe sorprendere. “Questo quadro l’ho disegnato 8 mesi fa. Se è il Comune di Piacenza che deve scegliere, il Comune non ha bisogno di nulla, perchè l’unica cosa che ha fatto la Regione, è stata approvare la nuova legge sull’urbanistica, che all’art. 53 che alla legge 24/2017 già indica la procedura per l’individuazione di un’opera pubblica da parte dell’Ente. E non ci vuole neanche il bando, parlano gli atti”. 

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Parità. Tarasconi, Molinari, Boschini e Pruccoli (Pd) difendono i servizi sociali dai centri antiviolenza: “Loro lavoro complesso”

I giudizi critici sull’operato del Servizio sociale espressi dalla presidente del Coordinamento Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna nel corso del convegno “Parenting in domestic violence”, promosso dalla Regione, arrivano in Aula, con un’interrogazione di Katia Tarasconi, prima firmataria, Gian Luigi MolinariGiuseppe Boschini e Giorgio Pruccoli (Pd). Tarasconi ha evidenziato come “la presidente avrebbe pubblicamente attaccato il lavoro dei Servizi sociali nei confronti delle donne vittime di violenza, arrivando a definire gli assistenti sociali ‘incompetenti e non professionali'”, evidenziando come “nessuno, sul territorio, può permettersi di lavorare da solo, bisogna sempre lavorare in rete”. Concorde anche l’assessore alle Pari Opportunità Emma Petitti, che ha evidenziato come “la nostra regione è quella dei servizi sociali di alta qualità del personale”. 

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Molinari (PD): “Valorizzare i canti popolari nella legge sulla musica”

Sostenere i canti popolari, in particolare i cori di montagna, valorizzandoli all’interno della legge sulla musica. A impegnare la giunta regionale in questo senso è il consigliere regionale del Partito democratico Gianluigi Molinari, primo firmatario di una risoluzione a cui si sono aggiunte le firme degli altri esponenti Dem Alessandro Cardinali, Katia Tarasconi, Manuela Rontini, Barbara Lori, Paolo Zoffoli, Luciana Serri e Nadia Rossi. Con la legge regionale del 16 marzo scorso, la Regione promuove e sostiene le attività musicali svolte dalle scuole di musica e dagli organismi specializzati che fanno parte dell’elenco regionale delle scuole di musica. Sarebbe questo, secondo i consiglieri, un modo per valorizzare i canti popolari “la più antica e radicata forma di trasmissione delle tradizioni culturali e dialettali in molte zone del nostro Appennino. Sono una vera e propria espressione culturale e patrimonio delle comunità montane”. Per questo, Molinari e gli altri esponenti del Pd impegnano l’esecutivo regionale a “sostenere l’attività dei cori di montagna, prevedendone la valorizzazione nelle priorità strategiche dell’azione regionale nell’ambito della programmazione della Legge sulla musica o di altre misure analoghe; a tenere conto, nella definizione dei criteri e delle modalità di accesso ai contributi previsti dalla legge sulla musica dei progetti di promozione della musica d’insieme, e in particolare della promozione delle tradizioni musicali locali e della valorizzazione delle tradizioni musicali della montagna, al fine di facilitare la pratica musicale fra gli associati e per contribuire a potenziare sul territorio regionale la ricerca musicale e trasmettere le nostre tradizioni per ciò che riguarda la musica corale”.

Margherita Giacchi




Campo giochi sul Facsal, Fiazza: “Disastrato e dimenticato”

Fa discutere ancora la situazione di incuria che è possibile vedere nei giardi del Facsal. Christian Fiazza (PD) denuncia la situazione: “Dovrebbe essere uno dei biglietti da visita della città, invece troviamo panchine divelte, giochi che non ci sono più e che sono molto pericolosi. Capisco che le priorità possono forse essere altre, però vorrei una risposta su questo aspetto: ci sono 3 milioni e 800 mila euro in avanzo di amministrazione da poter impegnare. Spero davvero che una parte di questo avanzo venga usato per queste strutture, e soprattutto che venga fatto in fretta, perchè non soltanto è poco utilizzabile così com’è, ma è veramente pericoloso”. 

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Renzi si dimette da segretario del PD. Farò il senatore semplice

Matteo Renzi si dimette da segretario del PD. Dimissioni che però saranno operative quando sarà insediato il nuovo governo. Renzi esclude un reggente e punta ad un nuovo congresso. Ma le sue parole, a tratti molto dure, fanno capire che la guerra all’interno del PD è ufficialmente aperta. La prima reazione è stata quella del presidente uscente dei senatori del Pd Luigi Zanda che sottolinea come le dimissioni posticipate non abbiano senso e che Bersani si dimise subito. “La decisione di Matteo Renzi di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo”.

“Le dimissioni di un leader – ha sottolineato Zanda – sono una cosa seria, o si danno o non si danno. E quando si decide di darle, si danno senza manovre. In un momento in cui al Pd servirebbe il massimo di quella collegialità che è l’esatto opposto dei cosiddetti caminetti, annunciare le dimissioni e insieme rinviarne l’operatività per continuare a gestire il partito e i passaggi istituzionali delle prossime settimane è impossibile da spiegare. Quando Veltroni e Bersani si sono dimessi – ha ricordato Zanda – lo hanno fatto e basta. Un minuto dopo non erano più segretari”.

Questi alcuni degli stralci del discorso di Renzi. “Il nostro posto è all’opposizione – ha detto Matteo Renzi – non diventeremo la stampella delle forze antisistema. Saremo responsabili. Staremo all’opposizione. Cosa farò io? Ho ricevuto migliaia di email. Terminata la fase del governo farò il senatore semplice, di Scandicci, di Firenze. Restituiamo le chiavi di una casa chè è meglio di quando l’abbiamo presa. Noi non insulteremo gli avversari sui social. Faremo politica fuori dai recinti dei palazzi. Grazie a tutti i candidati che non ce l’hanno fatta per qualche centinaio di voti. Diremo si a tutto quello che farà bene al paese. Diremo tre no:  No ad inciuci. No ai caminetti ristretti. No ad estremismi. Faremo il tifo per l’Italia ma saremo responsabili. Sapremo dire dei si ma anche dei no”.