Bergonzi (PD): “Piacenza verso il gemellaggio con Sarajevo”

Piacenza-Sarajevo: gemellaggio delle municipalità per un progetto di pace con Piacenza protagonista:“I Comuni sostengano i viaggi della memoria degli studenti”

Piacenza, Italia, Sarajevo. E’ un progetto di pace, “memoria e consapevolezza” quello che l’onorevole Marco Bergonzi (Pd) sta portando avanti in questi mesi sull’asse Piacenza-Balcani.

Gemellaggio delle municipalità, incentivare i viaggi della memoria degli studenti piacentini attraverso la preziosa opera dell’Istituto di storia contemporanea di Piacenza e “l’obiettivo condiviso di pace”, spiega il parlamentare, di vedere il Comune di Piacenza gemellato con la città di Sarajevo, “luogo di incontro di culture, di pace, convivenza e tolleranza”.

“E’ molto importante che l’amministrazione comunale di Piacenza condivida e faccia propria la proposta di gemellaggio, e ringrazio il sindaco Patrizia Barbieri per la sensibilità su un tema che unisce, al di là delle appartenenze politiche, la nostra città con il luogo simbolo del XX secolo” spiega Bergonzi.

Sarajevo: con l’omicidio dell’arciduca austriaco Francesco Ferdinando iniziò nei Balcani la prima guerra mondiale, “e lì è finito il XX secolo, come recita la scritta che campeggia in prossimità del tunnel che, durante i 3 terribili anni di assedio, veniva utilizzato per fughe rocambolesche e per far entrare gli aiuti umanitari in una città allo stremo” aggiunge l’onorevole democratico che più volte si è recato in viaggio, “non in missione”, sottolinea, nei Balcani.

Piacenza, pur indirettamente, sentì il coinvolgimento in quella guerra, con i Tornado tedeschi che parteciparono alla forza d’intervento rapida nell’ex Jugoslavia a San Damiano, con 600 militari al seguito.

Ma i “perché” di questa iniziativa di Bergonzi sono altri, e più profondi: “Nei prossimi giorni prenderò contatto con l’Ambasciatore italiano a Sarajevo per sviluppare i contatti con le autorità locali e intraprendere, in coordinamento con il Comune, il percorso verso il gemellaggio. Il fatto poi, che grazie all’impegno di Marzio Dallagiovanna, il segretariato permanente dei premi Nobel per la Pace abbia trasferito la propria sede a Piacenza è evidentemente in particolare sintonia con questo gemellaggio”.

Da consigliere della Provincia di Piacenza Bergonzi ha accompagnato diverse volte gli studenti piacentini nei “viaggi della memoria”. E oggi, da parlamentare, ringrazia l’Istituto di storia contemporanea e la direttrice Carla Antonini, perché gli studenti piacentini, nel 2018 si recheranno a Sarajevo, luogo simbolo dei Balcani.

“E’ un’iniziativa di grande rilievo, che necessita di essere sostenuta, per questo faccio appello ai Comuni piacentini, quantomeno a quelli più grandi, perché contribuiscano, in modo da favorire la partecipazione degli studenti: è importante, saranno cittadini più consapevoli e domani saranno cittadini migliori.

“Il 28 gennaio – anticipa Bergonzi – incontrerò l’ambasciatore italiano e il sindaco di Sarajevo, e con loro affronteremo questi percorsi di pace e consapevolezza che devono vedere Piacenza al centro della scena”

Nota stampa dell’onorevole Marco Bergonzi 




Comunicato PD su Spazio4: “Sembra che l’Amministrazione di centrodestra non sappia orientarsi”

«Scarso pragmatismo e lontananza dalle istanze giovanili». È il giudizio del gruppo consiliare del Partito Democratico di Piacenza, che commenta le modalità in cui l’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella ha affrontato la questione Spazio 4. «Esprimiamo solidarietà a tutti i ragazzi e le ragazze che nei prossimi mesi non avranno più un centro d’aggregazione cui affidarsi, nonché appoggio ai quattro educatori di Spazio 4 che – a causa dell’incapacità di questa Giunta – perderanno il proprio posto di lavoro», aggiungono i consiglieri comunali Stefano Cugini, Giulia Piroli, Christian Fiazza e Giorgia Buscarini.
«Sembra che l’Amministrazione comunale di centrodestra non sappia orientarsi tra le necessità e le impellenze dei nostri tempi. Spazio 4 è nato per ridare linfa vitale a un quartiere difficile. In questi anni ha saputo coinvolgere i giovani tra i 14 e i 35 anni, di qualsiasi estrazione sociale e provenienza, offrendo loro uno spazio libero e gratuito per confrontarsi e arricchirsi di esperienze. Spazio 4 ha rappresentato una bellissima realtà di formazione, cultura e crescita personale. Ma la Giunta, accantonando l’ipotesi di un’eventuale proroga dell’attività, dimostrandosi priva di programmazione e disinteressata a un’opera di continuità, ha annunciato che dal 29 dicembre Spazio 4 chiuderà, in attesa di un nuovo gestore. Tuttavia, non conosciamo i tempi e i modi in cui l’Amministrazione vorrà agire, preservando o meno le fondamentali funzioni che fino ad oggi questo centro ha ricoperto».
Proprio in questi giorni, durante l’evento On/Off, nel salone dei Giardini Sonori si dibatterà sul futuro dei centri di aggregazione giovanile: «In questi mesi rischieranno di spegnersi le energie che tengono in vita Spazio 4, complice l’approccio freddo e distaccato dell’assessore Zandonella», commentano i consiglieri del Partito Democratico. «Verrà mortificato l’impegno di tanti giovani che si sono riconosciuti in Spazio 4, senza essere in grado di offrire una soluzione alla città». 

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Il PD piacentino risponde alle dichiarazioni in Consiglio di Massimo Polledri

Sono passati due giorni dal consiglio comunale di Piacenza, ma continuano le polemiche per quanto è stato detto. Oggi il gruppo consigliare del Pd ha inviato un comunicato relativo all’intervento dell’assessore Massimo Polledri che publichiamo di seguito.

«La risposta di Massimo Polledri a Giulia Piroli in Consiglio è la più  fragorosa caduta di stile che l’assessore alla cultura e alla famiglia potesse fare. Non soddisfatto di attenersi ai contenuti, ha invece dato sfogo all’arroganza del potere con risposte non richieste, condite di sessismo (“tra le attività che sono state messe, anche il laboratorio di maglie e uncinetto…se vuoi ti dico i giorni in cui li fanno”) e machismo (“aspettando l’otto marzo, magari parteciperanno, il prossimo anno non so se ci sarà ancora”). Grave performance, brutta ricaduta di un celodurista convinto che ha già dimostrato poco rispetto verso le donne con commenti pubblici di cui dovrebbe ancora vergognarsi (chiedere alle deputate Argentin e Picierno).

Polledri forse dimentica che la violenza di genere è proprio frutto di una cultura ancora infarcita di stereotipi sessisti di cui, a quanto pare, è portatore.

L’assessore alla cultura e alla famiglia non rammenta o ignora che, l’8 marzo, non è la giornata “ della mimosa”, bensì è quella data in cui si ricordano sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. È un giorno simbolico per  contrastare una cultura che si basa ancora su quegli stereotipi di genere che vogliono relegare la  donna in ruoli di sottomissione.

Ancor più triste che l’assessore alle pari opportunità, tra l’altro donna, seduta al suo fianco, non abbia trovato miglior reazione che un divertito sorriso.

È evidente che con queste premesse, dato che nessuno ha preso le distanze o criticato, da destra la commissione delle elette sia considerata un inutile orpello. Noi non faremo il gioco della maggioranza e, dato che la Presidenza spetta a una componente dell’opposizione, le nostre consigliere si dichiarano fin d’ora indisponibili a partecipare al voto e ad accettare qualunque incarico.

Per concludere, se qualcuno avesse intenzione di intervenire in difesa dell’Assessore, consigliamo  di andare a risentire lo streaming del consiglio comunale del 14/12».




Mdp inaugura con Speranza la nuova sede in via Roma: Alleanza con il Pd? Bisogna cambiare linea

Ha aperto questa mattina i battenti la nuova casa di Art. 1 Movimento Democratico e Progressista in via Roma, alla presenza del coordinatore nazionale Roberto Speranza che, reduce dalla campagna elettorale in Sicilia, è arrivato a Piacenza con un messaggio chiaro e incontrovertibile: per rifondare il centro-sinistra occorre andare oltre l’esperienza del Pd di Renzi che ha perseguito politiche neoliberiste, distaccandosi dai valori tradizionali della sinistra.

Di qui dunque l’insistenza alle parole chiave solidarietà, sociale e soprattutto, lavoro giovanile, “vera emergenza nazionale – spiega Speranza – con 4 giovani su dieci senza lavoro, nonostante in televisione si continui a blaterare di crisi finita”.

Eppure di giovani all’inaugurazione, nemmeno l’ombra – o quasi. Segno che il movimento – nato per “guardare al futuro, costruendo un campo largo e aperto di lotta alle disuguaglianze e contrasto al neoliberismo” – dovrà fare i conti con un, seppur nutrito, bacino elettorale di età anagrafica piuttosto elevata, mentre i giovani chiamati in causa restano per il momento convitati di pietra.

“Oggi si apre il percorso politico di un nuovo centrosinistra – commenta a margine Francesco Cacciatore, del comitato cittadino di Mdp, che si differenzia nei valori da quanto fatto dal centrosinistra di Renzi, ovvero politiche neoliberiste che hanno prodotto precarietà e non hanno risolto i problemi di questo paese. Bisogna cambiare completamente paradigma prendendo atto che misure come il Jobs Act non hanno prodotto quello che ci aspettava e rimettendo in campo i problemi concreti delle persone”. E alla domanda su una possibile alleanza con il Pd, replica: “La linea messa in campo finora dal maggior partito del centrosinistra, crediamo sia una linea sbagliata. Cominciamo a partire da lì, con la volontà di cambiare questa impostazione, a partire dalla creazione di lavoro attraverso gli investimenti.

Non casuale, infine la scelta di aprire la sede proprio in via Roma, come spiega Roberto

Bassi, del comitato provinciale di Mdp: “E’ una decisione maturata nell’ottica di restituire attenzione e visibilità ad un’area troppo spesso considerata di serie B. La sede resterà aperta e a disposizione gratuita al mondo dell’associazionismo nel momento in cui si manifestasse interesse allo spazio. Per questo sarà più un luogo di aggregazione cittadino che una sede di partito”.




Il sindaco risponde al PD: “sul nuovo ospedale nessuna proposta concreta da Regione e Ausl”

A seguito della nota stampa del gruppo consiliare del Pd relativa al nuovo ospedale, il sindaco Patrizia Barbieri e la Giunta replicano come segue: “L’Amministrazione comunale che rappresento ha ben noto che il tema del nuovo ospedale è stato affrontato in maniera superficiale da chi l’ha preceduta. Ad oggi infatti, nonostante il protocollo sottoscritto tra il Ministero della Difesa, il Demanio, la Regione Emilia Romagna, l’Ausl e il Comune di Piacenza il 17 febbraio 2017 – in tutta fretta per utilizzare l’argomento a fini elettorali -, il famoso impegno che avrebbe visto “nero su bianco” la “reale intenzione di fare di Piacenza la sede di un investimento di così straordinaria portata” ha sortito quale unico effetto che la Regione e l’Ausl non hanno ancora formalizzato alcuna proposta concreta, né tantomeno hanno esplicitato la loro preferenza su una delle due aree all’epoca individuate (Pertite e caserma Lusignani). A tacere poi del fatto che nessuna idea è stata rappresentata in ordine alla riconversione – utilizzo del Polichirurgico, e più in generale dell’attuale ospedale.

Nessuno scaricabarile quindi, ma assunzione di responsabilità a fronte di un evidente inadempienza e superficialità del Pd locale che, anziché trattare seriamente il tema, si è limitato a farne argomento propagandistico. Ma la campagna elettorale è finita e ai piacentini devono essere fornite garanzie e risposte certe sull’attuale e sul nuovo ospedale (e questo anche in termini di qualità dei servizi e di prestazioni).

Il sindaco e la Giunta sanno bene cosa fare e come decidere. Siano ora gli altri interlocutori a giocare a carte scoperte. Non sarebbe male, ad esempio, chiarire qual è l’effettiva volontà di investimento della Regione (in pochi mesi questa Amministrazione ha sentito parlare di un contributo di 250 milioni, di 230 milioni e di 200 milioni). E’ troppo pretendere un serio impegno per Piacenza su un tema così delicato? In ogni caso è bene ricordare ai consiglieri del Pd che il bando per la ricerca delle aree non è certo compito del Comune di Piacenza”.




Gruppo PD: “il sindaco si affretti a decidere dove costruire il nuovo ospedale”

Il gruppo consigliare di minoranza del PD interviene, con un comunicato, sul tema del nuovo ospedale di Piacenza.
Ecco il testo.
Ci sono occasioni nella vita che sarebbe delittuoso lasciarsi sfuggire.
Se si parla di politica e soprattutto di amministrazione, il nuovo ospedale è una di queste.
Bene sta facendo la Prima Cittadina Barbieri a porsi e a porre tutte le domande utili ad avere il quadro più chiaro possibile. Finalmente, ha espresso senza esitazioni il suo sostegno all’operazione, il che dimostra come i molti “pro”, letti senza paraocchi ideologici e al riparo dalle contrapposizioni elettorali, prevalgano con oggettività su qualche “contro”.
Ciò detto, attenzione a non far battere la palla al punto da provocare il futuro taglio del nastro altrove, dove più di una giunta si sta muovendo per far cambiare idea e preferenze alla Regione.
Pare utile ricordare che il protocollo sottoscritto dal Comune di Piacenza con l’Agenzia del Demanio e il Presidente Bonaccini altro non è che il risultato della strategia politica volta a ottenere un impegno “nero su bianco” circa la reale intenzione di fare di Piacenza la sede di un investimento di così straordinaria portata, che è facile prevedere non si ripeterà che tra molti decenni. Da allora, è al lavoro una commissione tecnica per valutare le aree individuate, così come è già in atto il primo concorso di idee sui diversi possibili utilizzi dell’attuale nucleo storico, verso i quali non manca certo il tempo per un’attenta e ricca elaborazione.
Non piace ai nuovi amministratori la scelta della caserma Lusignani, fatta per ottimizzare l’utilizzo di patrimonio pubblico, evitando il consumo di altro suolo? Per noi resta l’opzione urbanistica migliore, ma è un punto di vista di parte. Se la pensano diversamente, predispongano senza esitazioni un bando affinché tutti i privati in possesso di terreni adeguati possano metterli a disposizione o “prendano il toro per le corna” espropriando, in nome di un’opera pubblica di valore strategico, il lotto che ritengono più consono.
Per favore non si giochi però allo scaricabarile, provando a rifilare alla Regione il compito di scegliere dove dislocare l’ospedale a casa nostra! Il paradosso politico è troppo grande per essere preso sul serio: che dire di una coalizione che da sempre accusa Piacenza di deferenza nei confronti di Bologna, rivendicando autonomia decisionale e affrancamento dal ruolo di eterna “Cenerentola”, che all’improvviso pretende sia proprio Bologna a mettere il naso nei nostri affari? Bando ai tatticismi, è l’ora dell’azione. C’è un interesse diffuso da tutelare con l’assunzione delle dovute responsabilità. Entro fine anno una risposta non può mancare. Se serve collaborazione, noi ci siamo. La Prima Cittadina e la sua giunta si affrettino a decidere per il bene di Piacenza e della provincia intera.




Gruppo PD: “A Piacenza mense scolastiche di qualità”

«È forte la soddisfazione per i risultati conseguiti dal servizio mense del Comune di Piacenza, frutto di un lavoro importante della Giunta Dosi». Il rapporto “(Non) Tutti a Mensa 2017” di Save the Children fa sorridere il gruppo consiliare del Partito Democratico, che alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico esprime un plauso «agli operatori e alle operatrici delle cucine, nonché a tutti i membri del personale», rivendicando la «buona azione amministrativa intrapresa dagli assessorati dello scorso mandato, che oggi permette a Piacenza di ottenere un ottimo piazzamento a livello nazionale».

«Alle critiche sterili che si sono susseguite negli anni contro il servizio mense rispondono i fatti: le statistiche di Save the Children attestano la qualità dell’offerta comunale. Tutte le scuole piacentine sono dotate di mense e locali appositi, il 95% dei bambini – tra le medie più alte in Italia – ne usufruisce – spiegano i consiglieri del Partito Democratico -. Il dato più importante è quello relativo alla collocazione delle cucine: grazie allo sforzo istituzionale, l’81% di esse si trova all’interno della struttura scolastica, garantendo un’alimentazione fresca e soprattutto legata ai prodotti del territorio. Piacenza, città d’eccellenza nel settore, eroga 845mila pasti all’anno, 94mila in media al mese e sui 5mila al giorno».

«Purtroppo, in molte realtà italiane avviene l’esclusione dal servizio mensa dei bambini con genitori non in regola con il pagamento delle rette. La morosità deve essere ovviamente contrastata, ma il recupero crediti non deve utilizzare strumenti contro la dignità dei bambini: perciò, a Piacenza, abbiamo sempre cercato di tutelare i più piccoli, garantendo a chiunque il pasto e non innescando l’umiliazione di rinunciarvi o di restare in classe con un panino – conclude il gruppo consigliare del Pd -. Ci auguriamo che la nuova Giunta di centrodestra non abbandoni la strada avviata dal nostro operato, contraddistinta da una proficua presenza comunale e da una collaborazione diretta tra forze esterne e interne».




Giulia Piroli e Giorgia Buscarini (Pd) sulle dichiarazioni dell’esponente foggiano di Noi Con Salvini

Giulia Piroli e Giorgia Buscarini, esponenti del Pd di Piacenza, intervengono con un comunicato stampa in merito alle dichiarazioni rilasciate su Facebook dall’esponente foggiano di Noi Con Salvini Saverio Siorini che era coordinatore cittadino di NcS a San Giovanni Rotondo (Foggia). Ieri il coordinatore pugliese del partito, Rossano Sasso, intanto, aveva comunicato l’epulsione di Siorini dal movimento politico in seguito alla pubblicazione del post del quale NcS non condivideva “nella maniera più assoluta termini e contenuti”. Siorini invece, attraverso un successivo post, ha dichiarato che le sue parole sarebbero state fraintese.

Ma leggiamo le parole delle esponenti piacentine del Pd al riguardo.

«La politica è serietà e moralità. Chi non ha l’etica, la coscienza civica e il senso di responsabilità per portare avanti il proprio impegno dovrebbe avere almeno l’umiltà di non parlare pubblicamente e chiedere scusa». È questa la reazione delle consigliere comunali del Partito Democratico di Piacenza, Giulia Piroli e Giorgia Buscarini, alle dichiarazioni di Saverio Siorini, pronunciate da segretario cittadino di San Giovanni Rotondo (Foggia) di Noi con Salvini. Il “salviniano” ed esponente storico della destra locale infatti, intervenendo sulla notizia dello stupro di gruppo a Rimini, su Facebook ha scritto: “Quando succederà alla Boldrini e alle donne del Pd?”.

«Sono parole deplorevoli e vergognose, che pongono l’accento sulla scarsa formazione culturale di una certa area politica», incalzano Piroli e Buscarini. «Troviamo inammissibile augurarsi “la rabbia del popolo a tutti i complici del Pd” e istigare la violenza e lo stupro contro la Presidente della Camera e contro tutte le donne del nostro partito. Chi fa politica ha il compito di combattere la prepotenza: non di istigarla. L’odio genera odio. Eppure, alcuni iscritti della Lega Nord continuano a coltivarlo e a diffonderlo. Stavolta, però, si è superato ogni limite».

«Forse – e sarebbe un fatto molto grave – i movimenti di destra ignorano che oltre cento donne in Italia ogni anno vengono uccise da uomini. Negli ultimi dieci anni i femminicidi in Italia sono stati 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia. Si tratta di una vera e propria strage alla quale si aggiungono le violenze e i soprusi. Sono migliaia le donne aggredite, picchiate, perseguitate, sfregiate. Secondo una rilevazione dell’Istat, sono quasi 7 milioni quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso», proseguono con amarezza Piroli e Buscarini.

«Pertanto, quella di Saverio Siorini, intromessosi nel dibattito pubblico come rappresentante di Noi Con Salvini, non è solo una mancanza di rispetto, ma un grave attacco alla democrazia e ai valori stessi che da decenni plasmano la nostra Repubblica, basati sull’emancipazione femminile, sulla dignità sociale e sulla parità di diritti», concludono le due consigliere comunali del Partito Democratico. «Purtroppo, questo vile e delirante attacco ha innescato altrettanti commenti negativi sul web, piazza ideale dei leoni da tastiera: frasi sessiste che oltrepassano la soglia della libertà di espressione, assumendo la forma criminale dell’istigazione a delinquere. Auspichiamo che anche i membri della Lega Nord di Piacenza, in particolare le colleghe consigliere del Carroccio, prendano le distanze da queste affermazioni diffuse da chi condivideva la loro stessa bandiera di partito».