Cambio al vertice della Federazione dei pensionati Fnp CISL di Parma Piacenza

Nel corso della riunione, avvenuta presso il centro congressi “Parma&Congressi”, alla presenza del Segretario nazionale Gigi Bonfanti, si è proceduto all’elezione del nuovo gruppo dirigente. Baldo Ilari è stato eletto segretario generale, Aldo Baldini segretario generale aggiunto, mentre Daniela Incerti è stata confermata componente di segreteria. Il nuovo gruppo dirigente darà continuità a quanto sviluppato fino ad ora dal segretario uscente Luigi Ferrari, che nel corso della riunione ha ricevuto numerose attestazione di stima.

L’attività dell’Fnp Cisl si è focalizzata in questi anni sull’obiettivo di rendere sempre più presente sul territorio la federazione dei pensionati, investendo risorse nella formazione di nuove figure di operatori Fnp Cisl, in grado di essere sempre più capaci di animare nelle sedi locali punti di ascolto per dare risposte alle varie richieste di aiuto degli iscritti, svolgendo funzioni di accompagnamento e vicinanza alle innumerevoli necessità che i pensionati si trovano ad affrontare nella quotidianità: nei rapporti con il fisco e l’Inps per le pensioni, nell’accesso alle prestazioni del welfare e sanitarie.

Il nuovo segretario Baldo Ilari ha una lunga militanza nella Cisl, sia a Parma che a livello regionale, prima nelle categorie degli attivi e successivamente nelle fila dei pensionati.

Aldo Baldini è espressione dell’esperienza Cisl a Pontellolio, ha avuto poi incarichi di coordinamento in tutto il distretto di Levante della provincia di Piacenza.

 




Sindacati: legittimità del decreto Poletti ennesima beffa per i pensionati

“Dopo la decisione della Consulta di ritenere legittimo il Dl Poletti riguardante la rivalutazione delle pensioni, ci tocca prendere atto della scarsa considerazione che questo nostro Paese ha per i pensionati, penalizzati ancora una volta da una sentenza che non riconosce quanto loro indegnamente e impropriamente tolto sul piano delle risorse”.
E’ un commento amaro ma nello stesso tempo risoluto quello delle segreterie confederali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil sulla sentenza della Corte Costituzionale che si è espressa sulla mancata perequazione dei trattamenti pensionistici, oggetto già di un ricorso che nel 2015 ha portato a un rimborso, il cosiddetto “bonus Poletti”. Un mini rimborso, una misura considerata troppo parziale dai ricorrenti, che lamentano penalizzazioni per sei milioni di pensionati.
Quindi la situazione attuale è di fatto penalizzante.“Si tratta di una patrimoniale sui pensionati. Ne prendiamo atto, ma siamo molto curiosi di leggere il dispositivo della sentenza della Suprema Corte, che nella nota che informa della sentenza parla di “disciplina temporanea” per la mancata perequazione delle pensioni oltre tre volte il minimo. Ecco, ci chiediamo quando finirà, e se finirà, questa situazione straordinaria che porta ancora una volta i pensionati, come i lavoratori dipendenti, ad essere i “bancomat” del Governo. Soldi andati per coprire il debito pubblico invece che per i giovani. Il giudizio negativo su questa “patrimoniale” resta”.
E’ quanto dichiarato dei Segretari Confederali dei Pensionati, Cgil-Cisl-Uil di Piacenza, dopo la deliberazione della Corte Costituzionale sul Dl Poletti. “Nella sentenza della Consulta si parla di ‘bilanciamento non irragionevole tra i diritti dei pensionati e le esigenze della finanza pubblica’. A noi pare, invece, – continuano Spi-Fnp-Uilp – che si siano difese solo queste ultime, a scapito di quelle dei nostri pensionati che sono stati privati di un loro diritto. Per quanto ci riguarda – concludono il segretari Baldini-Ferrari-Cella – proseguiremo nella nostra battaglia per chiedere, come abbiamo fatto finora, di introdurre un nuovo meccanismo di rivalutazione delle pensioni che permetta ai pensionati di recuperare il potere d’acquisto perso in questi anni e nel bloccare ogni automatismo di innalzamento dell’età pensionabile uguale per tutti i lavori”.
Il problema del reddito dei pensionati, che in questi ultimi anni ha perso sensibilmente di valore e non è stato degnamente rivalutato, è del tutto irrisolto, spiegano i sindacati dei pensionati piacentini. Un nuovo meccanismo di rivalutazione che sostenga il potere d’acquisto dei pensionati è necessario, a partire dall’abbattimento del carico fiscale pesantissimo.