Anche il Piacenza Jazz Fest costretto al forfait, per ora

“Abbiamo lavorato sodo e sperato fino ad oggi che la situazione potesse volgere al meglio, convinti del beneficio che eventi culturali e di socializzazione come il nostro possano rappresentare un antidoto contro lo sconforto e i timori di questi giorni, ma a seguito del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanato in data 4 marzo 2020 in relazione alla diffusione del coronavirus, ci troviamo costretti a comunicare la sospensione di tutte le iniziative programmate, parte delle quali speriamo possa essere recuperata nella prossima stagione autunnale”.

L’organizzazione del Piacenza Jazz Fest, l’associazione culturale Piacenza Jazz Club infatti, dopo aver posticipato più volte l’avvio della diciassettesima edizione, che doveva partire proprio una settimana dopo la scoperta dei primi casi, e con la macchina della promozione che già marciava a pieno ritmo, non ha potuto far altro che disdire tutto, di fronte all’andamento degli eventi.

L’auspicio degli organizzatori è che questo sia solo un forzato posticipo a tempi più propizi. È già in fase di studio l’organizzazione di una versione autunnale di un festival che – ricorda il presidente e direttore artistico Gianni Azzali – “da diciassette anni colora e anima la nostra città, contribuendo a darle lustro nazionale e non solo. Non un addio, quindi, ma solo un fiducioso arrivederci, ringraziando tutti coloro che ci seguono e che non hanno perso occasione di mostrarci la loro preziosa solidarietà”.
Piacenza Jazz Fest tornerà presto.

Per i possessori di abbonamento e coloro che avevano già comprato i biglietti sarà possibile ottenere il rimborso tramite gli stessi canali utilizzati per l’acquisto.
Il concerto di Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, in un primo tempo posticipato al 7 aprile, potrebbe essere anch’esso rimandato all’autunno. In questo caso i possessori dei biglietti e degli abbonamenti potranno sempre ritenere valido quanto già acquistato.

Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest. Per contatti si può scrivere alla mail a biglietti@piacenzajazzclub.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201




Chiusura del Piacenza Jazz Fest con i talenti del “Bettinardi”

Sono il saxofonista Giulio Ottanelli di Firenze per la categoria Solisti, il quintetto dei Bright di Mantova, con Manuel Caliumi al sax, Mauro Spanò al pianoforte, Marcello Abate alla chitarra, Martino De Franceschi al contrabbasso e Federico Negri alla batteria per la categoria dei Gruppi e la cantante Clarissa Colucci pugliese ma trapiantata ormai a Modena, per i Cantanti, i giovani talenti del Jazz italiano vincitori dell’edizione 2019 del “Chicco Bettinardi”. Il Concorso nazionale per musicisti jazz emergenti è promosso dal Piacenza Jazz Club, parte integrante del Piacenza Jazz Fest fin dalla prima edizione e giunto quest’anno alla sua sedicesima. Come da tradizione, dopo 40 giorni di concerti mozzafiato e mille altri eventi, la kermesse si è congedata col rituale Galà che, come ogni anno, è ruotato attorno alla dichiarazione delle vincite. Così è stato anche domenica 7 aprile quando, in un gremito Spazio “Le Rotative” a Piacenza, prima si sono svolte le premiazioni e quindi le esibizioni dei vincitori delle tre sezioni del concorso, che si è avvalso del sostegno decisivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di Yamaha Music Europe e del gruppo editoriale Libertà.
Bella novità di quest’anno: durante le esibizioni, un nutrito gruppo di studenti del Liceo artistico “Cassinari” di Piacenza, coordinati dalla professoressa Cristina Martini, ha realizzato in tempo reale dei disegni ispirati dalla musica e visibili nel loro divenire alle spalle dei musicisti.
Un’altra novità del Concorso è che quest’anno si è aperta un’opportunità in più per i giovani jazzisti talentuosi. Grazie all’ausilio della legge 2/2018 della Regione Emilia-Romagna, il Piacenza Jazz Club, in collaborazione con Bologna In Musica, ha bandito una nuova selezione per le giovani formazioni di musicisti della regione, o che vi risiedono per almeno i due terzi. I gruppi, la cui età media non deve superare i 35 anni, inviando il loro materiale audio originale, potranno essere selezionati e accompagnati prima nelle varie fasi necessarie alla produzione e promozione di un loro Cd, di un videoclip, oltre alla programmazione di un tour in vari club e locali della regione.

Tornando alla serata di domenica, si sono esibite per prime le due Cantanti. La scelta della giuria, presieduta da Diana Torto, è caduta su Clarissa Colucci che ha dato ottima prova delle sue doti improvvisative conquistando anche il pubblico presente con il brano “Halllucinations” di Bud Powell. A lei vanno gli 800 euro, il premio Libertà e l’ingaggio per l’edizione del festival 2020. Bene anche la seconda classificata, Roberta Genna, che ha ammaliato i presenti con la sua interpretazione del grande classico di Jobim “Fotografia”. Anche per lei il concorso ha previsto un premio in denaro del valore di 400 euro.
Passando alla sezione Gruppi, il giudizio della giuria, presieduta dal saxofonista Tino Tracanna, ha decretato al primo posto il quintetto dei mantovani Bright, che hanno dato prova di un’ottima coesione di insieme grazie alla composizione del loro chitarrista dal titolo “Q”. Per loro 1600 euro come premio in denaro oltre al premio Libertà e all’ambito ingaggio per il prossimo anno. Subito dietro si sono piazzati i Travelling Notes che hanno presentato nel corso della serata un brano inedito, scritto dal bassista e leader del gruppo Nicola Piovesan, dal titolo “Funky Feeling”. Anche a loro è andato un premio in denaro del valore di 800 euro.
Ultimi a entrare in scena i due vincitori della sezione Solisti: il vibrafonista sardo Jordan Corda e il saxofonista Giulio Ottanelli. Quest’ultimo è il primo classificato a insindacabile giudizio della giuria, presieduta dal maestro piacentino Giuseppe Parmigiani. Nel corso del Galà il giovane Ottanelli ha stregato tutti i presenti creando un’intensa atmosfera con lo standard di Billy Strayhorn dal titolo “The Star-Crossed Lovers”. A lui è andato un premio in denaro del valore di 1.300 euro, il premio Libertà e l’ingaggio al Jazz Fest dell’anno prossimo. Al secondo classificato, che si è distinto suonando un brano di sua composizione dal titolo “Morning Air”, un premio in denaro di 750 euro.
I solisti e i cantanti si sono esibiti con l’accompagnamento della sezione ritmica “di casa” i docenti della “Milestone School of Music” Giovanni Guerretti al pianoforte, Alex Carreri al contrabbasso e Luca Mezzadri alla batteria.

Al termine della serata ad aspettare tutti il ricco buffet ha dato modo a tutti i convenuti di festeggiare un’edizione felice del festival, all’insegna della più alta qualità musicale e di tanta partecipazione, in particolare alle iniziative collaterali aperte a tutti.
Rivedremo dunque i tre vincitori nel cartellone del prossimo anno, quando sarà ancora tempo di Piacenza Jazz Fest.
Nel frattempo il festival ringrazia tutti per la calorosa partecipazione ai numerosi eventi che hanno contraddistinto questa sedicesima edizione e rimanda l’appuntamento all’estate che segnerà il ritorno della rassegna “Summertime in Jazz”. 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Sabato 9 marzo al President arriva “Starebaby”, quintetto di Dan Weiss, per il Piacenza Jazz Fest

Quando si dice che il Jazz ha mille anime si intende proprio quella capacità di fondersi e di prendere stimoli da altri generi musicali per riproporli in una maniera del tutto peculiare senza mai snaturarsi, perché è l’approccio con cui si rileggono, a essere “jazz”; vera e propria contaminazione di generi che porta a nuove forme espressive. Sarà senz’altro così per questo concerto, che allarga gli orizzonti già assai vasti delle varie tipologie di Jazz, con una proposta estremamente interessante che supera ogni tentativo di definizione e va al di là di ogni confine musicale. Si tratta di un quintetto di autentiche stelle, in tour per presentare un disco fresco di stampa dal titolo “Starebaby”. Capitanato dal batterista Dan Weiss e affiancato da due tastieristi di altissimo livello come Craig Taborn e Matt Mitchell, oltre che dal chitarrista Ben Monder e dal bassista Trevor Dunn, il progetto prenderà vita sabato 9 marzo sul palco del Teatro President di via Manfredi (PC).
Nel pomeriggio alle ore 16:00 il batterista terrà una masterclass fuoriprogramma al Milestone a ferquenza libera e gratuita; certamente dedicata a chi si interessa di batteria e percussioni, ma sempre una buona occasione per incontrare da vicino un musicista importante.
Il festival è organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club con la direzione artistica di Gianni Azzali, il decisivo sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Fiorenzuola d’Arda e di alcune e realtà imprenditoriali, il patrocinio del MiBAC, del Comune di Piacenza e la collaborazione di una fitta rete di associazioni e istituzioni. I biglietti per assistere a questo concerto sono acquistabili nei pomeriggi feriali dalle 15.00 alle 19.30 presso la sede del Piacenza Jazz Club, il sabato mattina dalle 10.30 alle 12.30 presso il negozio Alphaville di Piacenza, oppure online sul sito www.diyticket.it o nelle ricevitorie Sisal di tutta Italia.

Dan Weiss è uno dei batteristi attualmente più richiesti in ambito jazz e si esibisce indifferentemente con artisti di stili molto diversi tra loro, come Rudresh Mahanthappa, Chris Potter, John Zorn e Jen Shyu, a testimonianza della sua versatilità e della vastità dei suoi orizzonti di interesse musicale. “Starebaby”, il suo ultimo lavoro, che sta portando in giro per il mondo e per il quale ha composto tutte le musiche, è la realizzazione del sogno a cui ha lavorato a lungo. Da oltre un decennio, infatti, cercava di riunire alcuni dei più valenti musicisti del panorama internazionale per suonare musica che combinasse la natura improvvisativa del Jazz con la potenza dell’Heavy Metal e della nuova musica elettronica.
Come per le sue precedenti uscite acclamate dalla critica, “Starebaby” è un’opera decisamente originale che è in gran parte senza precedenti e che riflette lo stato di grazia del musicista statunitense. Questo lavoro riflette realmente il suo gusto e il suo modo di intendere e vivere la musica, come una miscela ben dosata di improvvisazione jazz, Doom Metal dalle sonorità cupe e dai ritmi lenti, musica elettroacustica, ritmo ciclico tipico della musica indiana con innumerevoli altre influenze, arrivando a un risultato complessivo sorprendente. Tra le sue fonti di ispirazioni dichiarate vi è anche la serie televisiva Twin Peaks, il cui paesaggio emotivo surreale e minaccioso ha contribuito a plasmare la sensazione generale di questa musica. Per questo concerto c’è da aspettarsi un suono completamente nuovo, a volte effimero, a volte crudo, che si ritaglia uno spazio tutto suo tra Jazz, Rock e Metal. I cinque musicisti sul palco condividono l’amore per l’Heavy Metal e hanno alle spalle esperienze importanti in gruppi sperimentali Rock e di musica elettronica. L’insieme che ne deriva è stupefacente e offre alla musica un’enorme varietà di trame e colori vorticosi. Insieme, eseguono questa musica con completa convinzione, fondendo meticolosa precisione, potenza prodigiosa e magistrale improvvisazione. 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Presentazione di libri e “Bettinardi”, Piacenza Jazz Fest arricchisce la sua offerta culturale

In questo weekend il Piacenza Jazz Fest inizia ad entrare nel vivo delle sue articolate proposte e dei suoi tanti volti: non solo big della musica internazionale, che riscuotono già consensi in ogni parte del mondo, ma anche largo spazio alle nuove proposte e agli eventi collaterali, con la musica sempre al centro, ma affrontata sotto diversi punti di vista. Questi sono i pregi di un’organizzazione, quella del Piacenza Jazz Club, interessata soprattutto alla crescita di una cultura musicale diffusa sul territorio e alla crescita di giovani che possano diventare i big di domani. Il Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi”, dedicato alla memoria di uno dei soci fondatori dell’associazione purtroppo prematuramente scomparso, si prefigge esattamente questo scopo fin dalla sua nascita e in sedici anni di attività al suo attivo può annoverare diverse scoperte che ora sono belle realtà del panorama musicale jazzistico. Ci si augura possa andare allo stesso modo anche per i due protagonisti del concerto di sabato 2 marzo al Milestone alle 21.15 con ingresso libero. Loro sono il pianista Mattia Parissi e Manuela Ciunna, vincitori rispettivamente della sezione Solisti e Cantanti lo scorso anno, che si esibiranno entrambi con un loro quartetto. L’ingaggio nel cartellone principale del festival dell’anno successivo è da sempre il premio più ambito per questi giovani (tutti sotto i 30 anni) concorrenti del Bettinardi, forse ancor più di quello in denaro, perché permette loro di mostrare il proprio valore in un contesto nazionale.

Il primo a esibirsi sarà Mattia Parissi, un fulgido esempio di ottimo pianismo italiano. Giovane e intraprendente, nonostante il carattere sostanzialmente schivo e riservato, si accosta ai grandi con reverenza, ma con le idee chiare su ciò che la loro musica rappresenta oggi per lui e questo omaggio a Luca Flores lo dimostra chiaramente. Luca Flores è stato, e rimane, uno dei più fulgidi e indiscutibili talenti emersi nel panorama jazzistico italiano. Sebbene la sua produzione non sia molto vasta e si articoli sostanzialmente nei circa dieci anni che vanno dal suo esordio discografico nel 1984 con il disco “Streams” di Tiziana Ghiglioni all’ultimo disco “For Those I Never Knew”, inciso a proprio nome nel 1995, pochi giorni prima della sua prematura scomparsa, in questo arco temporale Flores ha la possibilità di collaborare con straordinari musicisti di rilievo nazionale e internazionale; su tutti Chet Baker, ma anche i nostri Massimo Urbani, Nicola Stilo, Furio Di Castri, Roberto Gatto e moltissimi altri, inserendosi a pieno titolo tra i più importanti pianisti e compositori jazz italiani.
La seconda sarà la cantante Manuela Ciunna che vive a Roma ma la cui personalità siciliana è sempre fortunatamente evidente nelle sue ricche interpretazioni, che spiccano sia per una forte ritmicità, sia per le emozioni intense che riesce a trasferire agli ascoltatori; non per nulla è stata selezionata lo scorso anno da Diana Torto e da tutta la giuria della sezione cantanti del concorso Bettinardi su tante concorrenti giunte da tutta Italia. Si esibirà con un quartetto di ottimi musicisti: con un basso sintetizzato affidato alle sapienti mani del tastierista Seby Burgio, che si amalgama alla perfezione con i colori della chitarra di Paride Pignotti e l’impulso ritmico di Alessandro Marzi alla batteria.

Nel pomeriggio di sabato torna a far visita a Piacenza un grande amico del festival, un fotografo che negli anni ha portato a Piacenza alcuni dei numerosi progetti che porta avanti con generosità e bravura: lui è Pino Ninfa e presenterà un suo libro fotografico dal titolo “Racconti Jazz. Incontri fotografici in 7/8” presso la Galleria d’Arte Moderna “Ricci Oddi” alle ore 17.00. Oltre allo stesso Ninfa a parlare di questa sua opera, sorta di diario personale con gli incontri e le emozioni che hanno contribuito a creare la leggenda del Jazz, interverrà il musicologo Luca Bragalini.
Pino Ninfa opera nell’ambito della fotografia di spettacolo e di reportage. Da tempo si occupa del recupero e della salvaguardia dell’ambiente, seguendo progetti di sviluppo delle popolazioni locali nelle foreste Africane e in Amazzonia. Particolare attenzione è riservata all’universo femminile e agli abusi di cui è spesso vittima. Ha realizzato progetti per il sociale in India, Nepal, Haiti, Sudafrica, Eritrea. Da anni sviluppa progetti sulla solidarietà con diverse ONG. Parallelamente all’attività di fotografo, Ninfa si occupa di didattica, tenendo workshop in Italia e all’estero.

L’edizione numero sedici del festival organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club con la direzione artistica di Gianni Azzali, il decisivo sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Regione Emilia Romagna, dei Comuni di Piacenza e Fiorenzuola d’Arda e di alcune realtà imprenditoriali, il patrocinio del MiBAC e la collaborazione di una fitta rete di associazioni, istituzioni e realtà culturali del territorio piacentino e non. Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest. Per contatti si può scrivere alla mail a biglietti@piacenzajazzclub.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Ancora una chicca prima del Piacenza Jazz Fest, domenica al Milestone arriva Eliot Zigmund

Anche nel weekend che precede la partenza del Piacenza Jazz Fest, che porterà nella città emiliana tantissimi big della musica internazionale e che si svolgerà dal 24 febbraio al 7 aprile, il Milestone, locale sito in via Emilia Permense 27 a Piacenza e gestito dalla medesima associazione culturale organizzatrice del festival, propone un appuntamento di prim’ordine. Domenica 17 febbraio alle ore 18.00 suonerà il quartetto capitanato dal grande batterista Eliot Zigmund, noto per la militanza quinquennale con Bill Evans e per quella, altrettanto longeva, nel trio del pianista francese Michel Petrucciani. Gli appassionati potranno ascoltare questo godere di una rilettura di alcuni brani del suo mentore americano e degli standard che amava suonare. “Eliot Zigmund 4et Plays Bill Evans & beyond” è l’intrigante titolo del concerto, nel quale sono coinvolti il noto Chris Cheek al sax tenore, Lorenzo Conte al contrabbasso e a Luca Mannutza alla batteria.
L’ingresso al concerto prevede il tesseramento 2019 (Pc Jazz Club o Anspi) e il pagamento di un biglietto di 10 euro. Come sempre, prima del concerto i soci potranno cenare usufruendo di una convenzione con la vicina Osteria Antica Romea. …ma se è alle 18:00 ?? 🙂 la domenica la Romea è chiusa.

Cresciuto a New York, Eliot Zigmund ha iniziato a suonare professionalmente la batteria a 16 anni, ha suonato dal 1975 al 1979 con Bill Evans e in seguito per cinque anni in trio con il pianista francese Michel Petrucciani. Con Evans ha registrato album passati alla storia come “You Must Believe in Spring”, “Crosscurrents”, “I Will Say Goodbye”.
Non nuove le sue collaborazioni con due dei tre musicisti che saliranno con lui sul palco in quest’occasione. Quella con il tenorsaxofonista americano Chris Cheek, infatti, ha portato alla registrazione di un album insieme, dal titolo “TimeWas” mentre quella con il contrabbassista veneziano Lorenzo Conte ha dato vita all’album “Spring Jazz Trio”. Il quartetto si avvale di uno dei migliori pianisti italiani che risponde al nome di Luca Mannutza.




Anteprima del Piacenza Jazz Fest con Ada Montellanico in Fondazione

Il Piacenza Jazz Fest è in arrivo, e come da tradizione gli organizzatori offrono ai suoi ascoltatori una bellissima anteprima, “aperitivo” di quanto avranno modo di sentire nelle settimane successive. Questo momento è affidato ad Ada Montellanico, autrice e cantante tra le più importanti e innovative della scena jazz italiana, che insieme al suo quartetto di ottimi musicisti, che presenterà il progetto intitolato “Tencology” nella serata del 23 gennaio alle 21 15 presso l’Auditorium della Fondazione Piacenza e Vigevano.

Il legame e il lavoro di ricerca e studio della Montellanico sul repertorio di Luigi Tenco parte da lontano, si può forse arrivare a dire che ha sempre fatto parte della sua storia musicale, in un rapporto che si è fatto via via più stretto. Tappa fondamentale della sua carriera è il 1996, quando incide per la Philology “L’altro Tenco” con Enrico Rava alla tromba. La profonda sensibilità con cui rilegge in chiave nuova il repertorio meno frequentato del cantautore piemontese, rivela una particolare capacità di far aderire il suo intimo mondo emotivo alle esigenze della narrazione. Da questo CD inizia la lunga ricerca su Luigi Tenco che vede nel 2005 l’incisione per Egea di “Danza di una ninfa” con Enrico Pieranunzi e la pubblicazione di un libro nel 2006 per Stampa Alternativa: “Quasi sera, una storia di Tenco”.
Nel corso di questo lavoro competente e appassionato, incontra la famiglia Tenco che per la prima volta le concede di musicare alcune poesie inedite di Luigi, riconoscendo nella Montellanico una capace e sensibile interprete e compositrice, fino ad oggi l’unica ad aver avuto questo privilegio.
Nel concerto “Tencology” saranno riproposte molte canzoni del repertorio tenchiano insieme ai brani inediti, in chiave completamente nuova. Ma il repertorio si allargherà anche ad altre perle della storia del cantautorato con brani di Fossati, Bersani e altri, nei quali forza poetica e melodica si intrecciano in un magnetico abbraccio. La dimensione intima ed elegante della performance e gli originali arrangiamenti trasversali e jazzistici daranno una luce nuova e metteranno ancora più in risalto alcune tra le più intense composizioni che appartengono al grande e variegato songbook della musica italiana.

Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest. Per contatti si può scrivere alla mail a biglietti@piacenzajazzclub.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Tre appuntamenti per Pedibus Jazz

Si è chiusa mercoledì 21 marzo, nella giornata dedicata alla Festa dell’Aria, l’edizione 2018 di Pedibus Jazz, iniziativa coordinata dal Ceas Infoambiente comunale in collaborazione con il Piacenza Jazz Club, i cui musicisti hanno garantito un accompagnamento ritmato ai bambini e ai volontari che ogni mattina camminano lungo il tragitto da casa a scuola. Protagoniste dell’ultimo appuntamento, nella mattinata di ieri, le due linee della primaria Caduti sul Lavoro, il cui itinerario è stato ravvivato dal quintetto composto da Gianni Azzali alla tromba, Andrea Zermani al sax soprano, Gianni Azzali al sax tenore, Alberto Venturini al sax baritono e Luca Mezzadri al tamburo.

“A ognuno di loro – commenta l’assessore all’Ambiente Paolo Mancioppi, che ha preso parte a tutti i percorsi animati dal jazz – va un ringraziamento sincero per la disponibilità e per aver contribuito, anche attraverso l’arte della musica, a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla valenza di questo progetto educativo. Colgo l’occasione per sottolineare il ruolo fondamentali dei volontari che ogni giorno, in diversi quartieri, rendono possibile la partenza del Pedibus, ricordando che a Piacenza sono nove le primarie coinvolte e 21 le linee attive. Ciò significa che decine di bambini acquisiscono un’abitudine positiva per la propria salute, imparano a conoscere la città camminando e colgono l’importanza che può avere l’impegno di ciascuno nel ridurre l’inquinamento. Anche così – conclude l’assessore – trovano attuazioni i principi di educazione alla sostenibilità e alla mobilità attiva contenuti nel Protocollo che il Comune di Piacenza ha siglato con Azienda Usl, Ufficio Scolastico Territoriale e Federazione dei Pediatri, a cui tutti i circoli didattici partecipano in rete”.

Ad aprire il Pedibus Jazz era stata, il 23 febbraio, una delle due linee della primaria di San Lazzaro, in occasione della Giornata del risparmio energetico “M’illumino di meno”: per l’occasione, hanno partecipato due intere classi, 2° A e 2° B, per festeggiare una compagna, insieme ai genitori dell’associazione Age Piacenza 4. Giovedì 15 marzo era stata la volta del Pedibus attivato più recentemente, quello della primaria Vittorino da Feltre, i cui alunni hanno attraversato sulle note del jazz il quartiere Ina, portando uno stendardo disegnato da loro e distribuendo biglietti di “corsa semplice” sino all’arrivo a scuola, accompagnati anche da qualche futuro alunno che attualmente frequenta l’asilo.




Il Piacenza Jazz Fest si chiude domenica con il Galà di premiazione

Sta per  suonare le sue ultime note questa quindicesima edizione del Piacenza Jazz Fest che chiuderà con la serata interamente dedicata ai più giovani, quei talenti del Jazz italiano che si sono aggiudicati i premi nelle loro sezioni al concorso nazionale “Chicco Bettinardi”. Saranno loro i protagonisti del tradizionale Galà di premiazione che si svolgerà presso lo spazio Rotative di Piacenza, in via Benedettine n. 66 domenica 25 marzo alle ore 18.00, con ingresso libero e gratuito.

Piacenza Jazz Fest: Galà di premiazione Domenica premiazione dei vincitori del Concorso Bettinardi 2018 

La serata vedrà alternarsi sul palco le esibizioni dei finalisti dell’edizione 2018 del concorso che, giunto anch’esso alla sua quindicesima edizione, si è sempre mosso allo scopo di scoprire, valorizzare i nuovi talenti del Jazz provenienti da tutta Italia e per promuoverne le attività. Il concorso è organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno decisivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, oltre che di Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy.

Durante la serata sarà finalmente svelata la graduatoria dei vincitori del concorso per le varie sezioni in cui è suddiviso, con l’indicazione tra primo e secondo, e saranno consegnati i relativi premi. Nel corso delle tre finali – dedicate a Solisti, Gruppi e Cantanti – tenutesi nel mese di gennaio al Milestone, infatti, erano stati indicati i nomi dei primi due classificati, sempre in rigoroso ordine alfabetico.

Ricordiamo che per la sezione Solisti la giuria, presieduta dal maestro piacentino Giuseppe Parmigiani, aveva decretato vincitori i due pianisti Mattia Parissi di Ascoli Piceno e Danilo Tarso di Taranto. Per la sezione Gruppi si sono classificati, in base al giudizio della giuria presieduta dal saxofonista Tino Tracanna, i TMB Trio da Treviso, formazione che vede Tommaso Troncon al sax tenore insieme a Nicolò Masetto al contrabbasso e Lorenzo Bonucci alla batteria e i Teik Chu, provenienti da Lonigo, in provincia di Vicenza, con un’insolita formazione che vede due sax tenoristi, Giovanni Fochesato e Lorenzo De Luca suonare insieme a due batteristi, Filippo Mampreso e Marco Soldà. Per la sezione Cantanti infine, la giuria, presieduta dalla cantante Diana Torto, si era orientata su due siciliane: Manuela Ciunna da Augusta, in provincia di Siracusa, e Roberta Sava di S. Salvatore di Fitalia, in provincia di Messina.Il Piacenza Jazz Fest chiude con la premiazione dei vincitori del Concorso Bettinardi 2018

Ciascun solista, gruppo e cantante classificato al concorso “Bettinardi” si esibirà in un brano a libera scelta; i solisti e i cantanti potranno avvalersi dell’accompagnamento di una sezione ritmica messa a disposizione dall’organizzazione, il trio “Bettinardi” composto da: Mario Zara al pianoforte, Alex Carreri al contrabbasso e Luca Mezzadri alla batteria.

Tutti i primi classificati avranno un ingaggio per il prossimo Piacenza Jazz Fest 2019 e saranno inseriti nel cartellone principale del festival. Ogni sezione ha poi dei premi in denaro sia per il primo che per il secondo posto che variano e partono dagli 800 euro e 350 per il secondo classificato tra i cantanti, dai 1200 al primo agli 700 del secondo per i solisti e dai 1.600 euro agli 800 per i gruppi. A ciascun primo classificato, sarà inoltre, assegnato, come ogni anno, il “Premio Libertà” e il suo nome verrà segnalato su riviste nazionali di settore.

Al termine della serata, non potrà mancare il tradizionale brindisi con il gutturnio e l’ortrugo dell’azienda “Cordani” di Celleri di Carpaneto, accompagnato dai salumi del salumificio S. Rocco di Pontedell’Olio e da una forma di grana padano di Amendolara.

Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it

 

 




Le note stonate del Jazz Fest 2018. Polledri vs. Azzali

Tanto rumore per nulla (o quasi)!

Quest’anno il Piacenza Jazz Fest si sta facendo sentire non per i suoi ritmi blues ma per le continue prese di posizione firmate da Comune ed organizzatori: le note (stampa) stonate dell’edizione 2018.

Una telenovela a puntate, che vede contrapposti l’assessore alla cultura Massimo Polledri ed il presidente del Piacenza Jazz Club Gianni Azzali. (Leggere per credere: Puntata 1, Puntata 2, Puntata 3, Puntata 4)

Un singolar tenzone giocato più con la sciabola verbale che con il fioretto: alle stoccate dell’uno, seguono quelle dell’altro ed il tintinnar delle lame diventa un fragore tale da coprire le note (quelle buone) del festival jazzistico che per anni ha dato lustro alla città.

Se Polledri si dice esasperato dalle continue lamentele di Gianni Azzali (per la mancanza di finanziamenti comunali al festival jazzistico) c’è effettivamente da preoccuparsi. Come neuropsichiatra ben conosce gli effetti nefasti dello stress, seppure subìto a mezzo stampa.

Azzali dal suo canto s’è evidentemente stufato di vedersele suonare, via comunicato, dall’assessore. A furia di incassare rischia di restare senza fiato, fatto grave per un sassofonista.

Magari se si incontrassero dicendosi, una volta per tutte, quello che hanno da dirsi … farebbero risparmiare inchiostro e byte a tutti.

La vicenda resta, in ogni caso, assai spinosa e, si sa, che parlare di spine, carciofi et similia a  Piacenza, di questi tempi è pericoloso.

E’ un attimo che ti sequestrino cassette e parole!

Fotomontaggio creativo e spinoso liberamente ispirato a recenti fatti di cronaca




Piacenza Jazz Club: “stupore e rammarico per le parole di Polledri”

Avevamo pubblicato, martedì, un comunicato dell’assessore Massimo Polledri, in cui lo stesso si diceva “esasperato dalle lamentele di Azzali per i mancati contributi al Jazz Fest”,

Oggi, in risposta alla dichiarazione dell’Assessore alla cultura Polledri si esprime il Consiglio Direttivo dell’associazione culturale piacentina con la ota che riportiamo.

“Leggiamo con stupore e rammarico le dichiarazioni dell’Assessore alla cultura di Piacenza Polledri in risposta alle critiche sollevate nei giorni scorsi in merito alla scelta della nuova amministrazione di non appoggiare non solo la nostra ma tutte le associazioni che fanno cultura nel territorio piacentino, lasciando emergere inoltre accuse infondate nei confronti dell’Associazione culturale Piacenza Jazz Club” Così i membri del Consiglio direttivo del Piacenza Jazz Club si esprimono in merito a quanto dichiarato alla stampa nei giorni scorsi.

“Ci sentiamo di intervenire dal momento che sono diverse le inesattezze contenute nelle dichiarazioni di Polledri che ci riguardano.” Questo quanto dichiara il Direttivo.

Gli spazi che sono stati dati in concessione all’Associazione culturale Piacenza Jazz Club dalle precedenti amministrazioni, siti nella ex sede ARBOS ristrutturata ad hoc proprio perché diventasse la “Casa delle Associazioni”, dove trovano spazio anche altre realtà come l’AUSER del volontariato piacentino, sono il fulcro di tutte le numerosissime attività dell’associazione. Siamo grati della fiducia che ci è stata concessa fin dal 2006 perché evidentemente siamo stati considerati sempre una risorsa importante per il territorio e siamo sicuri di aver onorato questo patto di fiducia. Una di queste belle realtà è il Milestone, un circolo ANSPI che fa musica dal vivo di ottima qualità e attività culturali a tutto tondo con una programmazione lunga 10 mesi all’anno con più di 350 concerti finora e conta circa 1.000 soci che lo vivono lungo tutto l’arco dell’anno. Per poter accedere alla programmazione il Piacenza Jazz Club null’altro chiede se non la quota annuale per il tesseramento, di soli 20 euro all’anno che diventano 6 per gli under 30, un modo per incentivare e avvicinare alla musica e alla cultura anche le giovani generazioni. Si precisa in questa sede inoltre che presso il circolo non viene fatto alcun servizio di ristorazione, ma solo servizio bar rivolto ai Soci durante il concerto settimanale. Inoltre presso la sede del Piacenza Jazz Club si svolgono per dieci mesi all’anno i corsi di strumento e di teoria musicale della Milestone School of Music, scuola anch’essa attiva da undici anni, tra le scuole accreditate dalla Regione Emilia-Romagna da quattro anni a questa parte. Anche il Piacenza Jazz Fest, fiore all’occhiello di questo articolato sistema, quest’anno alla sua XV edizione, con la sua propaggine estiva che è Summertime in Jazz, anche grazie alla grande attenzione al sociale con concerti non solo nei teatri e nelle piazze ma anche nelle carceri, negli ospedali, nelle scuole, con le conferenze, le presentazioni di libri e film, i convegni e le masterclass, oltre a tutti i patrocini di vari enti e istituzioni, si fregia con particolare soddisfazione di quello del MIBACT da sei anni consecutivamente. Senza dimenticare la medaglia per meriti ricevuta nel 2012 dal Presidente della Repubblica

Ricordiamo volentieri, e ne approfittiamo per un caloroso ringraziamento pubblico, che tutta l’attività si regge soprattutto sulla figura dei volontari che numerosi si alternano e garantiscono l’accoglienza, la pulizia e il funzionamento dell’intera struttura. Struttura per cui l’Associazione paga un regolare contratto d’affitto, partito nel 2007 da 9.000 euro l’anno e che oggi ammonta a € 9.800 (+ 20.000 euro di deposito cauzionale). Tale immobile è e rimane di proprietà del Comune, anche se i soci ci tengono in maniera particolare a tenerlo in perfette condizioni.

Riguardo al riferimento alla polemica col Comune all’inaugurazione del Jazz Fest (a cui l’Amministrazione è stata invitata, ma non ha partecipato), sempre in risposta a quanto scritto dall’assessore Polledri, si vuole precisare che l’intenzione del direttore artistico Gianni Azzali era quella di chiarire che non è stato il Comune a non concedere il patrocinio ma è stata l’associazione che, a fronte di alcuni incontri risoltisi con un nulla di fatto, preso atto del disinteresse dell’Amministrazione per tutte le attività di una storia di cultura lunga quindici anni, ha deciso di non richiedere il patrocinio, in quanto sarebbe stato di fatto paradossale.

Come direttivo del Jazz Club chiediamo con forza che vengano coinvolte ancora le associazioni che di questo territorio sono l’anima e uno dei motori principali, anche a livello culturale. Chiediamo che venga fatta un’attività conoscitiva di realtà di cui non viene colta fino in fondo la portata e l’importanza che rappresentano, portando alti i valori espressi dal territorio anche a livello nazionale. Per quanto riguarda il Piacenza Jazz Club possiamo dire di essere orgogliosi del fatto che ieri, 21 febbraio 2018, a Roma, alla presenza del Ministro Franceschini, il nostro vicepresidente Angelo Bardini, rappresentante della neonata associazione Italian Jazz Club (in cui Pc Jazz Club è nel direttivo), con Paolo Fresu e le associazioni MIDJ (Musicisti Italiani di Jazz) e I-Jazz (associazione che riunisce i festival jazz italiani), ha firmato un protocollo d’intesa per la formazione di una Federazione del Jazz Italiano. Tale Federazione si pone l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della cultura jazzistica nella nostra penisola. Cultura di grandi valori che il Piacenza Jazz Club fin dalla sua fondazione intende promuovere sul territorio piacentino.

Adesso il nostro desiderio è quello di lasciar parlare la musica e l’arte che si diffonderà come di consuetudine per la città e la provincia per i prossimi 40 giorni, accolti, ci auguriamo, con il solito calore e simpatia da tutti gli amanti della musica.