Festival Internazionale dei Giovani, domani sera spettacolo in piazza Cavalli
Atmosfera internazionale, domani, martedì 31 luglio, in piazza Cavalli: dalle 21, si esibiranno gli ensemble folkloristici ospiti a Piacenza nell’ambito del Festival Internazionale dei Giovani, già protagonisti di apprezzati spettacoli a Berceto e in altre località della provincia parmense.
Sul palco, domani sera, saliranno i musicisti e danzatori del Selenga Folk Group di Ulan Ude – Buriatya dalla Mongolia, il Rythm and Ballet Group di Krasnodar in Russia e gli Spiritual Mirror dalla capitale bulgara, Sofia.
Un programma variegato e intenso, che spazierà dal classico al moderno, sino alla tradizione popolare, tra costumi e coreografie di particolare suggestione.
Quella di martedì 31 sarà, per il Festival Internazionale dei Giovani coordinato da Carlo Devoti, la quarta esibizione in piazza Cavalli.
Ventimila visitatori ai Bascherdeis. Molinari: “Gruppo straordinario”
E così anche questa edizione dei Bascherdeis è andata in cantiere, con tante emozioni regalate dagli artisti presenti tra i vicoli e le vie di Vernasca, in attesa che la 15esima edizione prenda corpo nel 2019. Abbiamo voluto chiedere un bilancio a Gian Luigi Molinari, che assieme allo staff è l’anima di questa manifestazione di livello internazionale.
“Una edizione fantastica – ha commentato Molinari – abbiamo temuto di non riuscire ad organizzarla per la complessità del sistema dei volontari e la maestosità dell impegno. Ma alla fine è andata. Tre temporali ci hanno accarezzato senza mai abbattersi sul Festival, consentendo di realizzare una manifestazione dai numeri eccezionali. Ventimila visitatori, otre 50 compagnie, tantissime famiglie e giovani. E’ emozionante come la prima volta. Vedere i ragazzi ai parcheggi, i volontari agli stand giovani e anziani, un paese che si trasforma quasi come in una favola. Grazie al presidente Massimo Trrabucchi e alle due direttrici artistiche Stefania Picchioni e Roberta Brun, all’ ex presidente Andrea Nicoli, all’inventore del Festival Sergio Copelli presente tra noi, e grazie all’amministrazione comunale. Un gruppo straordinario. Un evento super“.
Libera Artigiani. Luigino Peggiani riconfermato presidente
Nei giorni scorsi si è tenuta a Piacenza, presso la sede dell’ente, l’Assemblea della Libera Associazione Artigiani per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Gli elettori hanno confermato la Presidenza a Luigino Peggiani, che reggerà il timone dell’istituzione piacentina aderente ad Assoartigiani, affiancato dalla vicepresidente Alessandra Tencati.
Il nuovo direttivo, l’organo ristretto che collaborerà con Peggiani nella realizzazione del suo programma, è composto da Maurizio Mera per gli Alimentari, Ivan Guglielmetti per gli Autoriparatori, Monica Bossalini per il Benessere, Giuseppe Sgorbati per il Commercio e l’Intermediazione, Carlo Borella per la Comunicazione, Edoardo Palpi per l’Edilizia, Fabrizio Maggi per gli Impiantisti, Luca Asti per la Meccanica e Marco Rossi per i Trasporti.
“La Libera Artigiani è tra i corpi intermedi che a Piacenza rappresentano il maggior numero di artigiani”, ha dichiarato Peggiani inaugurando il nuovo triennio alla guida dell’associazione. “Il nostro è un gruppo di aziende coese, in continua crescita, che punta sempre all’eccellenza. Il nostro compito sarà proprio quello di valorizzare sempre di più le eccellenza dell’artigianato locale. Abbiamo anche creato un nuovo marchio che servirà ad identificare e a tutelare le aziende che stanno investendo sulla qualità di prodotti e servizi, sulla pregevolezza delle materie prime e sul futuro del nostro lavoro”.
Il nuovo mandato sarà caratterizzato da un’intensa attività della struttura, finalizzata a mettere in campo numerosi nuovi servizi, a disposizione delle aziende associate. Una particolare attenzione sarà dedicata alle aree dell’innovazione tecnologica, della formazione e dei finanziamenti, fornendo una consulenza sempre più specifica e personalizzata, in grado di rispondere a tutte le esigenze di una moderna piccola impresa.
Ragazza si è lanciata dal ponte sul Po, linea ferroviaria bloccata
Linea ferroviaria Torino – Piacenza interrotta poco prima delle 16 a causa del probabile estremo gesto di una giovane donna nella zona dell’ex passaggio a livello di via Bixio. Secondo le prime ricostruzioni la 36enne, di origini brasiliane, si sarebbe lanciata dal ponte sul Po, scavalcando le griglie metalliche di protezione e rovinando sui sottostanti binari. Gravissime le sue condizioni. Sul posto varie auto dei carabinieri e della polizia oltre ai vigili del fuoco ed ai sanitari del 118. La ragazza è stata soccorsa con l’utilizzo di una tavola spinale e portata in ambulanza all’ospedale di Piacenza dove è ricoverata in prognosi riservata.
E’ stato un vero miracolo che la giovane si sia lanciata proprio in quel momento ed in un quel tratto ferroviario. Grazie al tempestivo allarme lanciato da alcuni testimoni è stato infatti possibile fermare, a pochi metri dal luogo dell’incidente, un treno che sarebbe dovuto transitare proprio di lì a poco.
Tre per Te torna con la 15esima edizione. Maj: “Sempre aperti sul mondo”
Dopo “Itinerari di Teatro”, andato in scena nelle scorse settimane con spettacoli di strada, giocoleria, clownerie, bolle di sapone e circo il Teatro Gioco Vita intende aprirsi sempre più alla città. La nuova stagione “Tre per te”, è stata presentata questa mattina nel ridotto del Municipale grazie al sindaco, nonchè presidente della Fondazione Teatri Patrizia Barbieri, Diego Maj, direttore artistico di Teatro Gioco Vita, Alberto Dosi, socio fondatore dell’associazione Amici del Teatro Gioco Vita e Vittoria Avanzi, direttrice della Fondazione Teatri. “Si conferma – sottolinea la Barbieri – un programma di grande coinvolgimento, un progetto culturale a tutto tondo. Andare nelle frazioni è stata una scelta vincente, in 4 serate abbiamo portato circa 2500 persone. Emerge una vera passione per il teatro. Abbiamo voluto sistemare i bilanci della Fondazione, ottenendo risultati riconosciuti da tutti”.
“Il pubblico cresce sia dal punto di vista numerico che qualitativo – afferma Maj -, questa 15esima edizione sarà come sempre un momento di festa. Spesso in giro per il mondo vedo spettacoli che mi piacerebbe portare a Piacenza. Sento la responsabilità di non deludere il pubblico, che cerco di ascoltare sempre, senza rinunciare al cambiamento, perchè è importante essere aperti sul mondo, con l’idea che teatro e cultura devono essere un servizio pubblico”. Nella scorsa edizione si sono presentati 22 mila 756 spettatori, circa 2000 abbonati e 12 500 studenti che hanno usufruito della scontistica a loro vantaggio. “Il teatro – continua – deve continuamente dividere, per creare dibattito e quindi cercare risposte. Nonostante i tagli cerchiamo sempre di offrire spettacoli di qualità”.
25 aperture di sipario da ottobre 2018 a maggio 2019, con rappresentazioni che variano dal repertorio classico a quello contemporaneo. Spiccano tra le presenze Ale e Franz con il loro “Nel nostro piccolo” (12 e 13 novembre) che punta alle radici della loro comicità grazie ai grandi che li hanno condizionati come Gaber e Jannacci. Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere saranno presenti con “Il padre” (12 e 13 febbraio prossimi). Da uno dei film più belli di Pupi Avati troviamo “Regalo di Natale” (19 e 20 marzo), mentre si chiuderà la Prosa con il classico “Sei personaggi in cerca di autore”. Altri percorsi che vede la presenza di Alessandro Preziosi il 5 febbraio con “Vincent Van Gogh – l’odore assordante del bianco”.
Ecco i prezzi:
Pre season Assigeco, raduno il 22 agosto
UCC Assigeco Piacenza ha fatto sapere tramite un comunicato che la prima squadra, in procinto di affrontare questa stagione 2018/2019 di Serie A2 Old Wild West, effettuerà il raduno il 22 agosto alle ore 18 al Campus di Codogno.
Il raduno, al quale sono invitati anche tifosi e media, darà il via alla pre-season della formazione biancorossoblu. A tal proposito coach Ceccarelli e il suo staff hanno già organizzato una serie di amichevoli che saranno utili per rodare al meglio la forma fisica e la chimica di squadra in vista dell’esordio in campionato previsto per il 7 ottobre, al PalaBanca, contro Ravenna:
Mercoledì 29 agosto @ Olimpia Milano (porte chiuse)
Mercoledì 5 settembre vs Mens Sana Siena
Sabato 8 settembre @Treviglio
Mercoledì 12 settembre vs Omegna (campo neutro)
Sabato 15 settembre @Ju.Vi Cremona
Mercoledì 19 settembre vs Treviglio
Domenica 23 settembre vs Legnano
Mercoledì 26 settembre vs Bergamo
Domenica 29 settembre @Mantova
Orari e campi di gioco ancora da definire.
Con Boat finalmente un Po’ di vita in riva al Grande Fiume
In una fresca serata di mezza estate, con la luna piena e la minaccia di temporali, il lungo Po di Piacenza si sveglia finalmente da un lungo letargo e si riempie di gente. Sono soprattutto giovani ma non mancano nemmeno le famiglie e qualche curioso con i capelli bianchi. E’ nato il Boat il nuovo locale sulle rive, per troppo tempo abbandonate, del Grande Fiume.
Sul ponte di comando Emanuele Re (vedi intervista qui sotto) amministratore dell’azienda Quattro Canoni che ha preso in gestione l’area comunale affidata alla Map. A bordo , in larga parte, il rodato equipaggio che già fa girare a pieno regime la Chiesetta ed il ristorante della Vittorino.
Camerieri, “grigliatori”, baristi ma anche addetti alla security perché uno degli scopi è animare quest’area della città nella più totale sicurezza, archiviando per sempre le cattive frequentazioni che caratterizzavano quest’angolo remoti della città prima della nascita di Boat. Gli ingredienti per il successo ci sono tutti e già dai prossimi giorni arriveranno la musica live e i dj set oltre al liscio ed ai campi da beach volley.
L’anno venturo si partirà ad allestire tutto a maggio ed in riva al Po spunterà anche una spiaggia con sdrai ed ombrelloni.
Intervista a Emanuele Re
Acer di Parma, Piacenza e Reggio: “insieme” alla ricerca di risparmio ed efficienza
Le potenzialità dello scambio di prestazioni professionali e della creazione di una rete di servizi per il territorio, in un Protocollo di intesa sottoscritto dalle Acer di Parma, Reggio Emilia e Piacenza. E’ così che, le aziende si prefiggono di gestire il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, mettendo insieme il meglio delle proprie competenze per rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze degli inquilini delle case popolari. La firma è dei presidenti di Parma Bruno Mambriani, di Reggio Emilia Marco Corradi e di Piacenza Patrizio Losi.
«E’ impensabile che si continui ad operare ognuno per proprio conto – sottolineano i presidenti Acer. – La consuetudine di “coltivare il proprio orticello” non porta da nessuna parte, in nessun settore. Siamo territori con esigenze simili e non si tratta solo di confini geografici. I nostri utenti appartengono ad una fascia di emergenza sociale che richiede risposte straordinarie. Oggi come oggi, le Acer – che per Statuto si occupano della manutenzione degli alloggi – non possono limitarsi al proprio compito istituzionale. I finanziamenti statali per il settore sono ridotti all’osso e, per poter mantenere la qualità del servizio offerto, dobbiamo ottimizzare le risorse».
In concreto, le tre ACER procederanno ad una riorganizzazione delle risorse umane e delle infrastrutture necessarie per realizzare gli obiettivi aziendali, tra i quali l’attività tecnica di progettazione ed esecuzione di interventi edili di nuova costruzione, l’efficientamento energetico, il recupero edilizio e la manutenzione straordinaria degli stabili, l’attività di controllo degli inquilini già insediati, l’accertamento delle responsabilità e la mediazione dei conflitti, la gestione sociale del patrimonio, l’attività di sviluppo e di controllo delle autogestioni, delle amministrazioni condominiali e delle gestioni di fatto delle parti comuni dei fabbricati, l’attività di supporto contabile e di elaborazione dei dati, il coordinamento delle attività di formazione del personale; ogni attività condivisa sarà corredata da un piano economico–finanziario e da una relazione di sintesi dove saranno dettagliati i miglioramenti funzionali, i risparmi di spesa e/o i maggiori ricavi di ogni singola azienda.
«Potremmo definire il nostro un esperimento “pilota” a cui ci piacerebbe che si potesse ulteriormente estendere ad altre realtà. Dobbiamo evidenziare il ruolo che le ACER devono assumere in merito alle politiche sociali e abitative a livello interprovinciale. E’ un dibattito che deve essere allargato e sul quale ci aspettiamo l’appoggio da parte delle Amministrazioni locali».
Approvato il nuovo regolamento regionale forestale
L’Assemblea legislativa ha approvato il nuovo regolamento regionale forestale, che entrerà in vigore entro il prossimo mese di ottobre. Hanno votato a favore Pd, Si e Misto-Mdp, astenuti Ln, M5s, Fi, Fdi e Misto-Mns.
Il precedente regolamento risaliva al 1995 – ha ricordato Gian Luigi Molinari (Pd) – nel frattempo la superficie forestale è aumentata del 20% e sono cambiate le modalità di gestione delle superfici boschive. L’Emilia-Romagna – ha continuato l’esponente del Pd – è una delle regioni con la superficie boschiva più estesa, concentrata soprattutto nei territori di montagna. Il nuovo regolamento forestale – ha sintetizzato il consigliere dem – stabilirà le norme di gestione dei boschi e delle aree assimilabili, interverrà per prevenire condotte che possano generare rischi d’incendio boschivo e per regolare la produzione di legno da foreste, semplificherà le procedure burocratiche e telematiche. Obiettivi: valorizzare gli aspetti multifunzionali delle risorse forestali e garantire il rispetto del necessario equilibrio tra produttività e conservazione della biodiversità, fruizione dei boschi e gestione dell’ecosistema.
Giulia Gibertoni (M5s) ha richiamato il tema della formazione degli operatori addetti al taglio degli alberi, i cui interventi in troppi casi si caratterizzano per imperizia e superficialità, annunciando l’intenzione del M5s di presentare un ordine del giorno finalizzato sia alla costituzione di un albo delle aziende certificate, dal quale gli enti locali possano selezionare in via prioritaria i soggetti cui affidare gli interventi nei boschi, sia all’introduzione di un regime sanzionatorio per chi non opera con professionalità. La consigliera ha ribadito come il bosco sia un bene comune e quindi non possa essere soggetto a modalità di gestione che privilegino le logiche del mercato e del profitto rispetto a quelle della tutela, conservazione e valorizzazione. Le ha fatto eco Andrea Bertani (M5s), che, nella logica della massima cura e tutela delle aree boschive, ha segnalato il problema del transito dei mezzi motorizzati, affrontato solo parzialmente dal regolamento. Infine, in tema di vigilanza e sanzioni ha puntato il dito contro la scelta dei governi nazionali precedenti a quello in carica di trasferire il corpo della polizia forestale nell’arma dei carabinieri, atto che, secondo il consigliere, ha indebolito l’attività di controllo sul territorio.
Per Marco Pettazzoni (Ln) la corposità e complessità dell’atto, comunque ben redatto, avrebbe richiesto tempi più lunghi per un esame approfondito. Inoltre, condividendo lo spirito dell’ordine del giorno annunciato dai 5 stelle, ha sollecitato un confronto soprattutto tecnico per evitare possibili ripercussioni sull’impianto del regolamento e sulla sua effettiva applicazione.
Igor Taruffi (Si) ha richiamato l’attenzione sul tema del transito dei mezzi a motore nelle aree boschive, evidenziando come, mentre il regolamento forestale detti limiti e divieti, la legge regionale che ha istituito la rete escursionista e sentieristica dell’Emilia-Romagna non ne faccia menzione. Si tratta – ha spiegato il capogruppo – di una disarmonia che deve essere sanata, tanto che il gruppo Sinistra italiana ha presentato un apposito progetto di legge.
Michele Facci (Misto-Mns) ha segnalato la necessità di prendere in esame anche la normativa regionale sulle aree protette, a suo avviso connotata da un eccesso di vincoli per chi vive e lavora nei territori ricompresi in queste aree soggette a speciale tutela. Nel merito del regolamento forestale ha richiamato la necessità oggi di coniugare in modo armonico tutela della risorsa ambientale e sua fruizione in chiave turistica e sportiva.
Gian Luigi Molinari, in merito all’ordine del giorno annunciato da Giulia Gibertoni, ha assunto l’impegno di lavorare nella commissione competente per la messa a punto di un documento condiviso.
“Tale disciplina ha rappresentato, per il tempo in cui è stata emanata, un importante elemento di innovazione e punto di riferimento normativo per la gestione delle risorse forestali”, ha spiegato il consigliere piacentino Gian Luigi Molinari (Pd) commentando l’approvazione al regolamento forestale in Regione.
Già quattro anni fa furono considerate alcune priorità al fine di riconsiderare le linee guida vigenti per garantire un aggiornato, adeguato e coerente quadro di disciplina forestale in materia di gestione delle risorse, nel rispetto del necessario equilibrio fra gli obiettivi di produttività e conservazione propri dei principi di Gestione Forestale Sostenibile.
“Dopo alcuni incontri sul territorio piacentino – ha sottolineato Molinari – in cui i funzionari hanno ascoltato le osservazioni dei proprietari e degli amministratori locali, si è arrivati alla elaborazione delle norme che regoleranno nei prossimi anni l’accesso e l’utilizzo del bosco. In montagna il tema è vitale. L’abbandono è ormai una realtà, occorre capire che i primi a voler tutelare il proprio bosco sono i montanari e i tagliatori seri di legna, per cui ben vengano norme chiare e anche severe che puniscano i “mercenari”, ma vi è al contempo la necessità di far sì che l’ingresso in un bosco non sia l’ingresso in una cristalleria, in cui si possa arrivare solo dopo mesi di carteggi burocratici”. “A seguito di vari incontri con alcuni rappresentanti della montagna, soprattutto della zona di Morfasso – ha continuato l’esponente dem – abbiamo recepito alcune preoccupazioni soprattutto in relazione alle aree SIC”. Da molto tempo si cerca di convivere pacificamente con queste classificazioni. “Stiamo lavorando in questa direzione – ha sottolineato Molinari – anche grazie ai preziosi suggerimenti di chi conosce la materia come Filippo Segalini, Nello Ongeri e Claudio Obertelli, con l’obiettivo di migliorare e trovare una quadra sui nodi ancora da sciogliere”.
E’ andata in scena una commedia ieri sera in Sant’Ilario, tanto involontaria quanto ben riuscita. Nessuna traccia invece del convegno scientifico, intitolato “L’erba della morte: la Cannabis”. D’altronde anche al Daturi, per stare in tema, in cartellone era previsto “Smetto quando voglio – Ad Honorem”, film che tratta proprio il tema delle droghe.
La sala era piena in ogni ordine di posto, occupata per il 95% da contestatori che sottolineavano ogni passaggio con applausi ironici. Inizio già in salita con l’impianto audio che faceva le bizze, accompagnato da bordate di fischi ed insukti a gogò. Presenti anche Alberto Esse (arringatore di folle nel seguito del convegno), Carlo Mistraletti con la sua immancabile Reflex, ControTendenza. Insomma gli elementi per una “serata stupefacente” c’erano tutti, fin dalle prime battute.
“Diversi mesi fa – ha tentato di cominciare Zandonella, assessore alle Politiche Giovanili, – una risoluzione di un gruppo di consiglieri Under 25 del Comune prevedeva il test antidroga tra tutti i componenti del Consiglio. E’ prevista una campagna di sensibilizzazione che andrà nelle scuole, vorremmo parlare con i dirigenti scolastici”.
Alberto Esse durante la serata
E’ stata poi la volta di Massimo Polledri, assessore alla Famiglia ed alla Cultura, il cui intervento è stato provocatoriamente sottolineato da Alberto Esse, con bolle di sapone.
“Chi utilizza la cannabis – ha sottolineato Polledri – sviluppa due – tre volte in più la possibilità di diventare schizofrenico”. Ha aggiunto inoltre che la cannabis viene usata nello specifico “per tendenza o moda, quando si fa una rivoluzione o cambia il costume, perchè è bello sentirsi simili ai cantanti. Esistono poi falsi miti secondo i quali la droga non faccia male. La legge 242/2016 è stata interpretata in modo fraudolento introducendo il cosidetto spinello light”.
Le polemiche non sono mancate anche durante l’intervento seguente del dott. Carlo Segalini, presidente della Commissione Servizi Sociali, il quale ha precisato che “non ci sono evidenze scientifiche per cui la cannabis faccia male, nessuna morte da cannabinoidi, ma l’uso prolungato può fare molto male. E’ stato testato l’utilizzo a scopo terapeutico, c’è stata una sperimentazione anche a Piacenza su 30 persone con ottimi risultati”.
A chi chiedeva allora perchè organizzare un convegno che sembrava indirizzato in tutt’altra direzione, ha risposto: “Se ti fai una canna, prendi la macchina e investi mia figlia, io ti faccio un …. così! Continuate a rovinarvi, ma fatelo solo su di voi!”.
La contestazione si è placata durante la testimonianza di una madre che ha raccontato l’esperienza vissuta col figlio, che spendeva anche 600 euro al mese in droga. “Ora mio figlio fa il saldatore e ne è uscito, deve esserci tolleranza zero verso qualsiasi tipo di legalizzazione, bisogna agire con determinazione”.
Alberto Esse, prendendo la parola ha sostenuto che“queste persone (i relatori, ndr) usano strumentalmente il dolore di una persona”. Esse ha tentato a più riprese di riconquistare il palco ma è stato trattenuto da Digos ed organizzatori
Il senatore leghista Pillon, capogruppo alla Commissione Giustizia e balzato agli “onori” delle cronache per la sua battaglia contro la stregoneria negli istituti di Brescia ha incalzato: “Chi ci guadagna dal traffico di droga? Dei venti euro che il pusher tunisino riceve, dove vanno i soldi? Saviano sostiene che i soldi della canna vanno all’ISIS”.
Tra i vari interventi “esterni” anche quello di Lello Ciampolillo, senatore del M5S, che ha sentenziato: “.Esistono due tipi di droghe, quelle leggere e quelle pesanti. La cannabis viene venduta in farmacia e cura centinaia di migliaia di persone”.
Se qualcuno doveva vincere, ieri sera in Sant’Ilario non ha vinto nessuno. Chiamatelo divario generazionale, chiamatelo come vi pare, ma erano in campo due fazioni contrapposte che raramente hanno dialogato davvero. Forse il problema stava nel messaggio che volevano mandare gli organizzatori. Ma qual era il messaggio? Da parte della platea pochissima voglia di ascoltare davvero. In conclusione un peccato per tutti.