Anche Piacenza nell’anagrafe Nazionale della popolazione residente

Piacenza sarà uno dei primi Comuni capoluogo a entrare nel sistema dell’Anagrafe nazionale della Popolazione residente (Anpr), grazie a una procedura avviata ormai da tempo. Il passaggio avverrà mercoledì 20 giugno, con inizio alle 10: a partire da questo orario, sino alla chiusura degli sportelli prevista, per quel giorno, alle 13.30, non sarà possibile usufruire dei servizi demografici (rilascio certificati, carte d’identità, cambio di residenza).

Il Quic rimarrà comunque operativo per tutte le pratiche non anagrafiche e già dal giorno successivo, limitando al massimo i disagi per l’utenza, l’attività tornerà a pieno regime, salvo eventuali problemi tecnici dovuti all’erogazione del servizio a livello nazionale.
L’Anpr è la banca dati unica nella quale confluiranno, progressivamente, le anagrafi comunali. Si tratta di un sistema integrato, previsto tra le piattaforme abilitanti del Piano triennale dell’informatica per la Pubblica Amministrazione, che consentirà ai Comuni di svolgere i servizi anagrafici e di consultare o estrarre dati, monitorare le attività, effettuare statistiche, diventando un punto di riferimento univoco non solo per gli uffici competenti, ma anche per tutti i soggetti interessati ai dati anagrafici, in particolare i gestori di pubblici servizi.

Il subentro rappresenterà quindi, anche per Piacenza, un passo importante, per porre le basi di un servizio sempre più innovativo e efficiente: poter contare su una banca dati nazionale, nel tempo, permetterà di abbreviare e automatizzare tutte le procedure relative ai dati anagrafici, consentendo alle Amministrazioni di dialogare tra loro con maggiore efficacia, condividendo una fonte unica e certa. Per i cittadini, ciò comporterà vantaggi immediati quali la possibilità di richiedere certificati anagrafici in tutti i Comuni, procedure più semplici e rapide per il cambio di residenza e, a breve, l’ottenimento di certificati accedendo a un portale unico. 

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La Finanza scopre piantagione di marijuana in pieno centro città

Una vera e propria serra in pieno centro città. Il pollice verde era un piacentino di 30 anni che ai fiori aveva però preferito la più redditizia coltivazione di “erba” ma gli è andata male ed è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Piacenza che ha agito con l’ausilio delle proprie unità cinofile.

In un condominio il giovane aveva costruito un’efficiente serra per la produzione  di marijuana con ben  73 piante coltivate attraverso la tecnica idroponica, ovvero “fuori suolo”, senza l’utilizzo del comune terriccio. La piantagione era abilmente occultata all’interno dell’alloggio e dotata di sofisticate attrezzature per la cultura, il  riscaldamento,  l’aerazione e l’ essicazione.

Oltre alla serra è  stato rinvenuto  anche un ingente quantitativo di marijuana  già  essiccata  pronta per essere  venduta. In totale le Fiamme Gialle hanno  recuperato circa  3,8 chili di piante, 170  grammi di amfetamina pura (che potenzialmente avrebbero potuto  fruttare, nel mercato  dello spaccio,  fino a 600 dosi),  2 flaconi di metadone , semi di diverse qualità di canapa  indiana e materiale vario per la coltura ed il confezionamento dello stupefacente. In altra abitazione di Rivergaro, sempre riconducibile al trentenne è stato trovato materiale proveniente da serre dismesse nonché alcuni residui di piante di marijuana in fase di essicazione. Lo spacciatore è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria piacentina.

E’ peraltro emerso che parte dello stupefacente sequestrato ed il materiale per la coltivazione erano stati acquistati sul  deep web,  ovvero su piattaforme internet non rintracciabili dai  comuni motori di ricerca  e con l’utilizzo di bitcoin per i pagamenti.




Iren e Comune di Fiorenzuola uniti per l’educazione ambientale

Il 7 giugno 2018, dalle 9.30 alle 13, il comune di Fiorenzuola, in collaborazione con IREN, terrà un incontro per le scuole legato alla promozione e alla sensibilizzazione della raccolta differenziata. Questo evento è il risultato di una riflessione profonda che parte dalla considerazione che la promozione sulla cultura della raccolta differenziata è necessaria per una migliore gestione dei rifiuti, essendo questa la chiave per una sostenibilità sia ambientale che economica. Ma anche del confronto che il comune ha fatto tra sé e la realtà regionale emiliana, tra le più virtuose in Italia, che fissa traguardi molto importanti riguardanti questo tema. Tra i più importanti la promozione dell’Economia Circolare (gestione rifiuti come risorsa) approvata con la legge di settembre 2015 e il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti del maggio 2016. Quest’ultimo pone come obiettivi risultati addirittura più esigenti dei Piani Europei per il 2030, tra cui il progressivo spegnimento degli inceneritori, portare il riciclo al 70 %, la raccolta differenziata al 73 % e la riduzione del 20-25 % dei rifiuti pro-capite entro il 2020, la chiusura delle discariche. Alle analisi dei dati, sotto questi punti di vista, Fiorenzuola è risultata carente, rischiando anche l’aumento delle tasse sui rifiuti, ed è stato necessario pensare un piano di miglioramento, anche con il contributo della cittadinanza tramite questionari di gradimento. Si è arrivati infine a dei punti fermi, che a grandi linee si coniugano con il modello di sviluppo del piano regionale e tra essi la prevenzione e il supporto a iniziative per i progetti didattici nelle scuole sono tra i più urgenti e significativi. Questo perché l’educazione è un passo necessario per una futura azione responsabile, e la situazione del pianeta non lascia più spazio ad errori o modi di agire sconsiderati.

A rappresentare la società energetica sarà presente il CAM (centro ambiente mobile) e durante l’evento sarà distribuito materiale dei consorzi COREPLA e COMIECO, in accordo con essa. Dal punto di vista studentesco interverrà la classe dell’Istituto Tecnico Mattei vincitrice del bando ”AmbientAzioni”, promosso dai comitati territoriali IREN, per esporre il progetto RAEE: per il riciclo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Parteciperà inoltre un’altra classe del Mattei e le dieci classi primarie aderenti al progetto IREN “Rifiutando”. Esso è un laboratorio didattico-creativo per il recupero dei rifiuti, che con l’edizione 2017-18 ha compiuto vent’anni. Infine, il sindaco Romeo Gandolfi ci tiene a ricordare che, nonostante la giornata ospiterà quasi 250 ragazzi, l’evento è aperto a tutti perché l’educazione ambientale è importante per ogni singolo cittadino e tutti possono esserne promotori con familiari e amici: non bisogna lasciare questo arduo compito soltanto alla scuola. 

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Espulso marocchino, vicino ad ambienti estremisti

Il marocchino espulso perche’ considerato attiguo ad ambienti estremisti, Rachid Assarag, e’ stato arrestato lunedi’ pomeriggio dopo un inseguimento con la Polizia nel Comasco. L’uomo era tenuto sotto controllo dalla Digos dopo che non si era presentato a Piacenza a un’udienza in Tribunale per assistere alla quale aveva ottenuto il permesso di
rientrare in Italia. Assarag e’ sposato con una donna italiana residente nel Comasco e per questo la polizia aveva pensato si trovasse in zona. Alla vista degli agenti nei pressi della casa della moglie, il marocchino e’ salito su una Opel Corsa ed e’ scappato a tutta velocita’ sulla statale Como-Lecco: all’altezza di Albavilla la sua auto si e’ scontrata con una vettura di passaggio e si e’ ribaltata. L’uomo ha tentato di evitare l’arresto minacciando e colpendo
di striscio gli agenti con un rasoio ma e’ stato immobilizzato ed arrestato.

Rachid Assarag, il marocchino espulso oggi perché “considerato contiguo agli ambienti dell’estremismo islamico” – come si legge nella nota del Viminale – era già balzato alle cronache, in passato, per aver denunciato di essere stato picchiato e minacciato in carcere dagli agenti di polizia penitenziaria quando era detenuto a Parma (nel 2014) per scontare una condanna per violenza sessuale. La vicenda ebbe largo spazio sui giornali, la procura aprì un fascicolo (ma alla fine chiese l’archiviazione) e nel dicembre 2015 anche l’allora ministro della Giustizia, Andrea Orlando, avviò un’ispezione. Rachid registrò pezzi di conversazione con gli agenti attraverso un registratore procuratogli dalla moglie.
In seguito Assarag denunciò episodi simili anche nel carcere di Piacenza ed in quello di Ferrara. Alle spalle aveva numerosi trasferimenti (già a partire dal 2009) da un carcere all’atro a: Milano, Parma, Prato, Firenze, Massa Carrara, Napoli, Volterra, Genova, Sanremo, Lucca, Biella, Piacenza, Bollate.
Qualche settimana fa il suo caso era stato anche “ripescato” dalle Iene che gli avevano dedicato un servizio, intervistandolo e fornendo la sua versione dei fatti.

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/viviani-torture-in-carcere-rachid-le-botte-e-quei-morti-in-cella_845817.html

 




Gloria Zanardi si scaglia contro la proliferazione di centri commerciali

E’ sotto gli occhi di tutti che nell’ultimo periodo c’è stata una crescita di centri commerciali a Piacenza, in particolare si conti l’Aldi, il Penny Market e il Dm drogerie markt. Ne avevamo parlato in un precedente pezzo.

https://www.piacenzaonline.info/ce-bisogno-un-supermercato-via-calciati-secondo-lassessore-opizzi-si-secondo-commercianti-no/

Ora la consigliera di minoranza Gloria Zanardi alza nuovamente i toni sulla questione.

All’ultimo consiglio comunale si è discusso in merito alla riqualificazione del comparto ex consorzio agrario, portato all’attenzione dei consiglieri dall’assessore competente. Passaggio non dovuto nella forma, essendo di stretta competenza della giunta, ma utile per potere trattare in modo trasparente di un tema importante.

Dallo studio di fattibilità relativo all’intervento commerciale nell’area ex consorzio agrario (15.000 metri quadri) sono emersi alcuni dati significativi.

Già dall’apertura del centro commerciale Gotico, nel 2007, si è verificato un calo dei piccoli esercizi commerciali di vicinato e questo trend è rimasto tale nel tempo, sino ad oggi.

Dalla relazione si evince, altresì, che l’analisi commerciale del centro storico della nostra città, dal 2001, ma poi anche dal 2015, a parte una timida ripresa successiva alla forte crisi del 2013, non sia positiva. Questo dipende da molti fattori e variabili come l’accessibilità, i parcheggi, la vitalità scarsa in generale. Tuttavia, per quanto riguarda le imprese, l’andamento congiunturale negativo credo che derivi anche dal proliferare di centri commerciali e di discount anche nelle zone periferiche della città che necessariamente hanno portato l’utenza a recarsi in questi posti invece che nel centro storico.

Sempre sulla base della relazione, si individuano quali potrebbero essere i pregi e i difetti della location di questo centro commerciale nel comparto di Terre Padane. Tra i pregi leggo: “Collocazione in zona attraversata dalle gravitazioni verso il centro cittadino dall’esterno”. Io mi chiedo: pregio per chi? Secondo me questo pregio è solo a favore dell’esercizio commerciale che andrà a insediarsi nel comparto, non credo che il fatto che la zona sia attraversata dai cittadini per recarsi in centro storico possa portare maggiore utenza nel cuore della nostra città, anzi credo che sia un “blocco”.

Tra i difetti della location leggo la vicinanza al Gotico e al Galassia. Anche da questo punto di vista ritengo che il difetto sia dal punto di vista commerciale, a livello del commercio che si insidierà nel comparto, ma non nell’interesse della città.

Infine anche le conclusioni della relazione mi lasciano alquanto perplessa.

La premessa è d’obbligo e non si può sottacere.

Nel concreto, è evidente che anch’io sono favorevole alla riqualificazione dell’area soprattutto per le situazioni di degrado e di insicurezza che caratterizzano la zona. Inoltre, non portare avanti questo progetto, approvato dalla giunta precedente, andrebbe a pregiudicare i finanziamenti offerti a Piacenza nell’ambito del Bando Periferie.

Tuttavia, indipendentemente da questo specifico progetto, mi auguro che, per il futuro, l’unica soluzione per attuare delle riqualificazioni di zone della città non sia il proliferare di centri commerciali di questo tipo, anche perché ci ritroveremo “Piacenza capitale del discount o dell’ipermercato”, mentre in realtà io credo che il commercio piacentino sia altro e debba essere salvaguardato.

Soprattutto per il futuro, mi auguro che ci possano essere delle soluzioni alternative che possano veramente rigenerare qualitativamente la nostra città. 

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Porta Borghetto: Piroli e Fiazza (Pd) denunciano il “degrado totale dell’area”

«Le zone di Porta Borghetto, via Maculani e via Tramello sono vittime del degrado». Lo rilevano i consiglieri comunali del Partito Democratico Giulia Piroli e Christian Fiazza, che hanno raccolto le segnalazioni di alcuni cittadini.

«Abbiamo depositato un’interrogazione rivolta al sindaco Barbieri e a tutta la Giunta per sapere che fine abbiano fatto le sfavillanti promesse di “tolleranza zero” e “lotta al degrado” ostentate in campagna elettorale, forse col solo obiettivo di parlare alla pancia degli elettori. Dopo un anno di centrodestra al governo della città», proseguono Piroli e Fiazza, «gli scarsi risultati si percepiscono anche nell’area di Porta Borghetto, via Maculani e via Tramello, dove sono evidenti l’incuria e l’abbandono. Le aree verdi non potate che paiono foreste, le panchine sgangherate, i graffiti freschi sui beni storici, le crepe nei muri, le pareti scrostate, l’altare imbrattato, le strutture pericolanti sono i segni della latitanza amministrativa della Giunta comunale.

Porta Borghetto è un bene di pregio, da valorizzare come patrimonio della città intera. Cultura vuol dire tutelare e rilanciare presidi storici di questo tipo», concludono gli esponenti del Pd, «e non investire su festival ultra-cattolici “pro famiglia naturale”».




Teresa racconta Teresa – Parole e musica di e con… Teresa Mannino a Musica in Castello 2018

Dalla nona edizione di Musica in Castello alla sedicesima è trascorso qualche anno: un tempo importante dove la solare Teresa Mannino – tra le attrici comiche più amate, uscita dall’officina creativa di Zelig – ha realizzato molti progetti. Ecco perchè sabato 9 giugno alle 21.30 torna ospite a Musica in Castello, in uno dei cartelloni estivi più rilevanti del nord Italia, alla Corte Cantine Bonelli – Rivergaro, in provincia di Piacenza – a narrare un pò di sè in “Teresa racconta Teresa”.

Siciliana, anzi “orgogliosamente palermitana” come si è  spesso definita in alcune interviste, ha un accento coniugato ad una mimica espressiva in grado di travolgere. Intervistata da Enrico Grignaffini – direttore artistico di Musica in Castello insieme al maestro Marco Gerboni – in un canovaccio libero sarà la protagonista della serata.

Lei che in tutti i teatri fa il tutto esaurito da gennaio 2018 con il suo nuovo spettacolo “Sento la terra girare” scritto insieme a Giovanna Donini. Con il suo inconfondibile tocco  ironico, attento, disincantato e mai banale, Teresa racconta la disattenzione e l’indifferenza di noi uomini nei confronti della “nostra casa”, il pianeta terra.

Lei che ama improvvisare nel rapporto col pubblico e ha scalato le vette della comicità, con ironia graffiante, arrivando ad essere la mattatrice dello Zelig televisivo al tempo condotto dalla coppia Bisio-Incontrada, recentemente ha regalato gioia ai più piccoli: nel 2016 ha doppiato Fru Fru la piccola toporagno di Zootropolis prodotto da Walt Disney. E’ stata protagonista nei panni della giornalista Lucia Gambardella dell’episodio della serie del Commissario Montalbano Piramide di fango in onda su Rai 1. Ha chiuso trionfalmentre Sono nata il ventitré, in Sicilia, 2 anni tournée teatrale di successo. E’ stata nel cast del film di Gianfrancesco Lazotti La notte è piccola per noi.

Il 2017 si è aperto con una nuova straordinaria sfida: chiamata dalla direzione  artistica  del Teatro Massimo di Palermo, Teresa è stata la voce narrante di una divertente e appassionata messa in scena de La Traviata: Teresa Valery  spettacolo con l’Orchestra del Teatro Massimo, la direzione di Alberto Maniaci e la regia di Alberto Cavallotti.

Salgono sul palcoscenico con lei in un connubio insolito quanto originale i Blanco Notes band. L’ingresso, come per ogni appuntamento di Musica in Castello, è gratuito con possibilità di fare una libera offerta a Dynamo Camp, il primo centro di terapia ricreativa in Italia per bambini ammalati.

C’è attesa per ascoltare la Mannino, classe 1970, cabarettista e attrice. Dopo aver calcato, agli esordi, le scene diretta da Silvio Pandolfi, Valeria Di Pilato, Manuel Serantes, debutta su Radio 2, poi si esibisce nel locale milanese Zelig e successivamente sbarca al programma notturno Zelig Off, fino ad arrivare dritta alla prima serata con Zelig Circus dalla stagione 2007-2008. Non mancano le interpretazioni al cinema con Amore, bugie e calcetto di Luca Lucini, La fidanzata di papà di Enrico Oldoini (2008) ed a Meno male che ci sei (2009) con la Gerini.

In tv ha partecipato ad un episodio de “Il commissario Manara” ed è stata la protagonista dello sceneggiato radiofonico “Mi chiamano Bru” (Radio 2 Rai), di Barbara Garlaschelli e Nicoletta Vallorani, che ha riscosso grande successo.

L’11 ottobre 2009, insieme a Checco Zalone, ha presentato il Checco Zalone Show dal Teatro Ariston di Sanremo.  Nel 2010 è conduttrice e autrice insieme a Sabrina Tinelli della trasmissione radiofonica “Isole Incomprese” (Radio2 Rai), uscendo nelle sale cinematografiche con A Natale mi sposo di Paolo Costella.

Importante anche quest’anno il supporto di Cantine Bonelli che ha creduto nella rassegna in una forte sinergia con il territorio.

Per informazioni sugli spettacoli:
Piccola Orchestra Italiana
+ 39 380.3340574




Rancan (Ln): “Ripristinare subito presidio H24 del 118 a Farini”

“Perché non ripristinare nel comune di Farini il presidio medico H 24, garantendo anche nelle ore notturne la presenza di almeno un medico del 118 in possesso di regolare abilitazione (MET – Medici Emergenza Territoriale) conseguita in Emilia-Romagna al fine di assicurare alla Val Nure un pronto intervento medico al pari di quello presente in Val Trebbia? Vien da chiederselo, visto e considerato che i medici, nella provincia di Piacenza, non mancano e che, anche sotto il profilo dei costi, si otterrebbe una gestione più efficiente del denaro del sistema sanitario”.

A chiederlo in un’interrogazione a risposta scritta alla Giunta via Viale Aldo Moro è il consigliere regionale della Lega Nord, Matteo Rancan.

“Se è vero che il Servizio sanitario regionale dovrebbe garantire a tutte le persone servizi appropriati e necessari per la tutela, la cura e il recupero della salute, assicurando uniformità nell’accesso e nella erogazione delle prestazioni – spiega il consigliere del Carroccio -, è anche vero che i comuni montani risultano sfavoriti rispetto alle altre realtà relativamente alla facilità di accesso ai presidi sanitari e di soccorso, risultando dunque fondamentale la presenza di servizi di pronto intervento con medico in modo da prestare soccorso immediato, evitando in molti casi l’ospedalizzazione del paziente”.

Tant’è che nel comune di Farini era presente un servizio di assistenza medica convenzionato con la Croce Rossa Italiana, che garantiva la presenza H 24 di un medico 118 con a disposizione i mezzi di proprietà della CRI. Tale servizio aveva garantito nel 2017 il trattamento di circa 150 pazienti della Val Nure, evitando l’ospedalizzazione nel più vicino centro ospedaliero, che per alcune frazioni dista oltre 70 km (con tempi di percorrenza notevolmente amplificati dalla conformazione e dalle condizioni della rete stradale) e dunque anche i costi relativi al trasporto e al servizio, quantificabili in circa 110-120 euro/trasporto (al quale ne vanno sommati altrettanti a carico del paziente stesso in caso di successiva dimissione con ambulanza).

Eppure, dal primo febbraio 2018, e per una durata di quattro mesi, l’Azienda Sanitaria Locale ha sospeso il suddetto servizio, sostituendolo, nelle ore notturne, con la presenza di un infermiere e un autista, per i cui spostamenti viene adoperato un mezzo di proprietà dell’ASL. Tale cambiamento, stando alle argomentazioni dell’Azienda Sanitaria, è dovuto alla scarsità di medici, per cui è divenuta necessaria una razionalizzazione dei turni e una ricollocazione degli stessi presso l’ospedale di Piacenza.

“Nonostante il 28 marzo scorso, in seguito ad un incontro tra i sindaci e la direzione ASL, quest’ultima avesse garantito con comunicato stampa sul quotidiano “Libertà” la presenza di un medico nelle ore notturne a partire dal 1 giugno 2018, ad oggi – scaduti i termini – la situazione risulta invariata” attacca Rancan. Sia chiaro, l’aver sostituito la presenza H 24 di un medico del 118, con un infermiere ed un autista non garantisce la medesima qualità del servizio. Inoltre, non potendo evitare l’ospedalizzazione dei pazienti questa soluzione comporta un aumento dei costi rispetto al mantenimento del presidio H24 del 118. Il costo del servizio risulta anche aumentato dal fatto che, oggi, l’Asl deve sostenere la spesa di ben due dipendenti (infermiere e autista 118) e i costi dell’automezzo aggiuntivo adoperato (auto infermieristica), che viene abbinata all’attuale mezzo di soccorso CRI nel corso degli interventi. In caso di emergenza, poi, la presenza del solo infermiere non può garantire un efficace e pronto trattamento del paziente, determinando quindi un potenziale rischio per la vita e lo stato di salute della persona trattata” sottolinea il consigliere del Carroccio.

La presenza di un servizio di pronto intervento con medico 118 svolge una funzione fondamentale e una garanzia di sicurezza sanitaria per la stragrande maggioranza della popolazione (prevalentemente anziana) che ancora resiste in Alta Val Nure, territorio già colpito da un inesorabile fenomeno di spopolamento che verrebbe ulteriormente accelerato dall’ennesima rimozione di un servizio fondamentale di pubblico interesse, con inevitabili impatti anche sul turismo locale.

“A sostegno del ripristino a Farini del presidio H24 del 118 c’è un altro fatto: l’Asl di Piacenza dispone di un numero più che sufficiente di MET tale da consentire la copertura di tutte le postazioni 118 del territorio provinciale; nonostante ciò, tali MET vengono attualmente impiegati per sopperire alla carenza di medici specialisti presso l’ospedale di Piacenza. Quel che più lascia perplessi, nonostante la dichiarazione di intenti dell’Asl, è il fatto che la medesima Azienda sanitaria abbia già predisposto piani di formazione degli infermieri del 118, da cui si deduce la volontà di protrarre a Farini la situazione attuale, non ripristinando la presenza del medico 118 nelle ore notturne. Quel che è più singolare, poi, – attacca Rancan – è che l’Asl di Piacenza medesima, garantendo la presenza di un medico 118 nel comune di Bobbio (che si aggiunge ad una guardia medica e ad un medico di medicina generale), sta dimostrando nei fatti di credere nell’efficacia di tale modello per la copertura di un territorio – l’Alta Val Trebbia – del tutto simile a quello dell’Alta Val Nure”.

“Quindi? La Giunta regionale intende o non intende ripristinare nel comune di Farini il presidio medico H 24, garantendo anche nelle ore notturne la presenza di almeno un medico del 118? Quanto meno dovrebbe farlo per assicurare alla Val Nure quel medesimo pronto intervento medico di cui continua a beneficiare la Val Trebbia” chiosa il consigliere leghista.




A Piacenza arriva il teatro di strada

Fanno il loro esordio a Piacenza gli “Itinerari di Teatro”, un cartellone di spettacoli di strada, giocoleria, clownerie, bolle di sapone, circo e tanto altro che si svolgerà tra giugno e luglio, proposto da Comune di Piacenza, Fondazione Teatri di Piacenza e Teatro Gioco Vita.

Una rassegna con la quale, come spiega il sindaco di Piacenza avv. Patrizia Barbieri nella presentazione del programma, «l’Amministrazione comunale vuole aprire un nuovo percorso estivo caratterizzato dall’idea di un teatro che abbraccia tutta la città, uscendo dai luoghi fisici deputati allo spettacolo dal vivo per incontrare il suo pubblico là dove vive nel quotidiano. Un pubblico fatto di famiglie, di bambini, di anziani, di spettatori piccoli e grandi, che in questa estate 2018 resteranno in città e potranno ritrovarsi nei quartieri e nelle frazioni di Piacenza grazie a quell’esperienza unica che è il teatro».

Un cartellone che si articola dal 19 giugno al 5 luglio, cinque appuntamenti serali gratuiti all’aperto, con inizio delle rappresentazioni alle ore 21. Gli “Itinerari di Teatro” 2018 faranno tappa alla Besurica (martedì 19 giugno), a Vallera (giovedì 21 giugno), Borgotrebbia (26 giugno), Roncaglia (28 giugno) e Pittolo (5 luglio).

E L’edizione 2018 vuole essere un inizio: «Nelle prossime estati – scrive ancora il sindaco di Piacenza nella presentazione – la rassegna continuerà per portare lo spettacolo dal vivo in un originale viaggio teatrale destinato a coinvolgere anche altri quartieri e frazioni».

Gli “Itinerari di Teatro” ( Vedi Programma ) prenderanno il via martedì 19 giugno nel cortile della Parrocchia di San Vittore alla Besurica (via Grazioli 1) con Michele Cafaggi, il mago delle bolle di sapone, che presenterà “Fish & Bubbles”, uno spettacolo di clownerie, giochi con l’acqua e bolle di sapone giganti. Un Pescatore della domenica è perseguitato da una nuvoletta dispettosa che lo innaffia ovunque vada. Ma non c’è nulla da temere: lui non si dispera, lui è fatto di sapone e i suoi pensieri sono bollicine colorate e per lui la pioggia è una ghiotta occasione per mostrarvi i suoi giochi preferiti! Michele Cafaggi, il “mago delle bolle di sapone”, sempre molto amato dal pubblico piacentino (è in pratica una “scoperta” di Teatro Gioco Vita), ha studiato tra Milano e Parigi recitazione, arti circensi, mimo, clownerie ed improvvisazione. Dal 1993 si esibisce come artista di strada e di teatro in Italia e all’estero passando con disinvoltura dalle grandi platee internazionali alle feste di paese, scuole, teatri, ospedali, case di riposo, carceri e ovunque ci sia l’occasione e il piacere di incontrarsi con il pubblico. Ha partecipato e numerosi spettacoli di varietà, trasmissioni televisive, concerti ed eventi. La sua arte è spesso a disposizione di eventi benefici, grande esempio di impegno sociale e civile.

Seconda tappa a Vallera nell’anfiteatro di via Antonini Zambelli giovedì 21 giugno con Nando & Maila in scena con “Sconcerto d’amore” – le acrobazie musicali di una coppia in dis-accordo. Uno spettacolo che utilizza tecniche di circo (giocoleria, trapezio, tessuti aerei) e musica dal vivo, scritto e interpretato da Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani, collaborazione artistica di Marta Dalla Via, scenografie di Ferdinando D’Andria e messa in scena di Luca Domenicali. Un concerto-spettacolo innovativo, comico, con acrobazie aeree, giocolerie musicali e prodezze sonore, che porta in scena una storia d’amore travagliata. Nando e Maila hanno fatto una scommessa: giocare ai musicisti dell’impossibile trasformando la struttura autoportante, dove sono appesi il trapezio e i tessuti aerei, in un’imprevedibile orchestra di strumenti. I pali della struttura diventano batteria, contrabbasso, violoncello, arpa e campane che insieme a strumenti come tromba, bombardino, fisarmonica, violino e chitarra elettrica, creano un’atmosfera magica definendo un insolito mondo sonoro. Protagonista una coppia di artisti: musicista eclettico lui e attrice-acrobata lei, eternamente in disaccordo sul palcoscenico come nella vita. Si passa così dal rock alla musica pop suonata a testa in giù dai tessuti aerei, fino a toccare arie d’opera e musica classica, conducendo il pubblico in un crescendo di emozioni.

Gli “Itinerari di Teatro” proseguiranno a Borgotrebbia con uno spettacolo di teatro di strada, giocoleria, equilibrismo e fuoco martedì 26 giugno nel parco Nilde Lotti (in via Trebbia). In scena “I giullari ciarlatani” di Francesco Checco Tonti. Un canovaccio esilarante in cui, grazie all’improvvisazione, il pubblico viene coinvolto nei numeri di giocoleria, equilibrismo, fachirismo e fuoco. In scena i giullari Cecco, il capo, e Fabiullo, l’assistente. Uno spettacolo di successo che dal 2001 è stato rappresentato, oltre che in Italia e in vari paesi europei, in Giappone e negli Emirati Arabi, superando le 800 repliche. Francesco Checco Tonti, ideatore dello spettacolo e regista, è attore comico, clown, mimo e giocoliere. Nel teatro di strada ha lavorato singolarmente, in coppia, in trio e anche con numerosi gruppi di artisti. Per questo spettacolo si avvale oggi della partecipazione di Fabio Magnani, attore dall’innata verve comica che veste il ruolo dell’assistente incapace. Una coppia irresistibile che ripropone le dinamiche storiche dei clown Bianco e Augusto, del capo e dell’assistente… Risate assicurate dall’inizio alla fine!

Quarto appuntamento a Roncaglia giovedì 28 giugno, nel campo sportivo della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo (strada della Chiesa) con i burattini tradizionali. In cartellone “…E vissero felici e contenti” con I Burattini di Cortesi, recitazione e animazione di Daniele e Angelo Cortesi: uno spettacolo di burattini di tradizione popolare selezionato dalla Regione Lombardia tra le migliori proposte di teatro per i ragazzi. Una favola dalla trama classica e avvincente. Una bella Principessa e un dolce e mite Pastore si amano, ma il loro amore viene tenacemente contrastato da un prepotente Cavaliere di ventura. Affiancato dal suo servile e codardo Consigliere e forte delle perfide magie di una vecchia Strega il losco personaggio sembra aver la meglio sui due giovani innamorati. Provvidenziale sarà l’intervento di Gioppino Zuccalunga, sostenuto dall’affetto caloroso dei bambini. Spontaneo, forte ed immediato è il coinvolgimento emotivo dei giovani spettatori nella vicenda narrata dalle intramontabili “teste di legno”. Un’occasione di vero incontro con la magia del teatro.

L’edizione 2018 di “Itinerari di Teatro” si concluderà giovedì 5 luglio a Pittolo nel cortile della Parrocchia di Sant’Antonino Martire (via Galilei 40) all’insegna del circo e del teatro di strada. Appuntamento con Il Teatro Viaggiante in scena con “La Famiglia Mirabella”, con Elisabetta Cavana, Edoardo Mirabella e famiglia. La famiglia Mirabella sembra una versione contemporanea del circo d’altri tempi, ma la sua vera origine sta nel teatro di strada del XX secolo. Energia, giocoleria, mimo, equilibrismi, danza, teatro, musica: ecco le componenti di questo evento unico. Una bici olandese a tre ruote, monocicli di diverse misure, birilli, palline, musica e cinque personaggi dai vestiti sgargianti, cappelli e gilet: sono Edoardo Mirabella, Elisabetta Cavana e i loro figli, Martin, Matilde e Mael. Equilibrismi mozzafiato su rola bola, con tanto di hula hop e giocoleria, poi la danza che irrompe come un turbine di allegria, seguita da tante acrobazie e dai sorrisi dei bambini. Come una partitura di musica, lo spettacolo giunge al finale, su monocicli e monocicligiraffa, con il pubblico che guarda rapito il passing a due metri d’altezza. Una rappresentazione che lascia senza fiato, dove virtuosismo e umanità si fondono in un’inimitabile e unica atmosfera.

In caso di maltempo gli spettacoli del 19 giugno e del 5 luglio saranno effettuati nei saloni parrocchiali di Besurica e Pittolo; negli altri casi sarà valutata la possibilità di un recupero compatibilmente con la disponibilità delle compagnie.

Un programma reso possibile da molteplici sinergie tra Comune di Piacenza, Fondazione Teatri e Teatro Gioco Vita con parroci e volontari delle Parrocchie di San Vittore (Besurica), San Bartolomeo Apostolo (Roncaglia), Sant’Antonino Martire (Pittolo) e comitati, associazioni e gruppi di cittadini di Vallera, Borgotrebbia e Roncaglia.

«Una piccola estate culturale per le famiglie, – scrive ancora tra le altre cose il sindaco Patrizia Barbieri nella presentazione di “Itinerari di Teatro” 2018 – una proposta che unisce valori pedagogici ed educativi a capacità di aggregazione e di incontro, senza dimenticare di essere occasione ricreativa e di divertimento. A partire da questi obiettivi, il progetto artistico tiene conto degli spazi e del pubblico. La scelta quindi è andata a spettacoli di immediata fruizione: un teatro non fatto solo di parole e di testi classici, ma che privilegia le immagini, le figure, le arti del circo e della clownerie. Spettacoli che emozionano gli occhi e il cuore, proposti da compagnie professionali che presentano le loro creazioni in Italia e all’estero davanti ai pubblici più diversi. Una “carovana” di artisti di strada, saltimbanchi, giocolieri,

burattinai, “guitti” che porteranno un teatro capace di coinvolgere tutta Piacenza. Mi piace pensare che sia un’occasione per i nostri cittadini di uscire di casa e di sera in sera riscoprire e frequentare i quartieri, le frazioni e i loro abitanti. L’augurio è di ritrovarci numerosi agli “Itinerari di Teatro” dell’estate 2018 sotto il cielo stellato della nostra bella città, in un abbraccio ideale alla grande platea dei piacentini».




Continuano le visite al Pordenone. Renato Farina affascinato dalla cupola

Oggi apertura eccezionale della Salita al Pordenone per il Vescovo di Piacenza, mons. Gianni Ambrosio che è salito in “quota” insieme ad una 50 di sacerdoti.

Nel fine settimana la Salita è stata percorsa da 1.050 persone.

Frequentatissimi anche gli eventi collaterali, dalla presentazione della ristampa dell’antico volume di padre Andrea Corna, a quella del volume sui Modi di dire, proverbi e detti in dialetto di Mons. Guido Tammi.

Nei giorni scorsi invece è tornato a Piacenza il giornalista e scrittore Renato Farina; era stato nella nostra città qualche settimana fa in qualità di relatore di una conferenza a Palazzo Galli, dove aveva trattato del rapporto tra i Papi e gli animali domestici.

Questa volta invece ha compiuto la Salita al Pordenone in Santa Maria di Campagna. Accompagnato dalla moglie e dal fotografo piacentino Alessandro Bersani, l’opinionista di Libero ha compiuto il percorso che porta alla cupola affrescata dall’artista friulano insieme al presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani e al Superiore del Convento dei frati minori padre Secondo Ballati.

Farina ha molto apprezzato il percorso di visita ed ha ammirato anche i due Panini esposti nella Sala del Duca.

«I putti affrescati dal Pordenone – ha commentato – hanno la stessa vivacità di quelli della Madonna Sistina di Raffaello». Un capolavoro che il giornalista ha raccontato di essere andato a vedere a Dresda rimanendone folgorato. L’opera – come a tutti noto – fu dipinta da Raffaello proprio per Piacenza, su committenza di Papa Giulio II, che voleva celebrare il passaggio della nostra città allo Stato Pontificio, nel 1512. Il quadro – destinato alla chiesa del convento di San Sisto – fu venduto nel 1754 ad Augusto III, principe elettore di Sassonia e re di Polonia, che offrì, oltre al denaro, una copia di Giuseppe Nogari da collocare in San Sisto.