Al via i corsi serali del Liceo Artistico Cassinari: iscrizioni ancora aperte

Anche quest’anno ripartiranno, contemporaneamente alle lezioni del tradizionale liceo diurno anche i corsi serali per adulti del Liceo Artistico Bruno Cassinari di Piacenza.

Il primo suono della campanella è previsto per metà settembre presso la sede del IS Tramello di via Negri 45 a Piacenza.

Le iscrizioni sono ancora aperte sia per la classe prima che per la classe terza ad indirizzo Arti Figurative, fino ad ottobre.

Il Corso Serale del Liceo Artistico si rivolge agli adulti e agli studenti che hanno compiuto il sedicesimo anno di età e che hanno intenzione di acquisire un diploma di maturità artistica. “Essere studenti del Liceo Artistico significa essere partecipi di un’innovazione di forte dinamismo indirizzata verso un’idea di sapere che esula dai ristretti ambiti della scolarità per divenire finalmente parte di una cultura universalmente riconosciuta.”

Così dice il Dirigente Scolastico prof. Giovanni Tiberi. E a tal proposito l’offerta formativa si compone di materie culturali e discipline di indirizzo artistico ed è organizzata in tre periodi didattici.

Una delle novità del percorso di studi, già avviata l’anno scorso, è la flessibilità attuabile grazie alla progettazione di percorsi individualizzati che rompono il concetto stretto di singola materia in funzione di un itinerario personale ad hoc rispetto alle pregresse esperienze scolastiche, extra-scolastico e lavorative. È inoltre prevista la commistione tra l’insegnamento tradizionale e l’impiego delle nuove tecnologie per la formazione, l’informazione e la comunicazione.

Per maggiori informazioni è possibile contattare la Segreteria allo 0523 332640 oppure attraverso l’indirizzo mail artisticoserale@tramellocassinari.it, pagina Facebook: LiceoArtisticoSerale – Piacenza.




A Piacenza arrivano nuovi sensi unici

Inizieranno domani, martedì 28 agosto, i lavori di posa della nuova segnaletica che regolamenterà le modifiche alla viabilità in alcune strade del territorio urbano, accogliendo le richieste in tal senso avanzate dai residenti. “Dopo un’attenta valutazione tecnica con gli uffici competenti – spiega l’assessore alla Mobilità Paolo Mancioppi – abbiamo recepito le segnalazioni raccolte dai consiglieri comunali Marco Montanari e Sergio Pecorara, che si sono fatti portavoce delle istanze dei cittadini, convenendo sull’opportunità di alcuni cambiamenti che potranno contribuire a rendere più fluido il traffico migliorando, nel contempo, la sicurezza per veicoli, ciclisti e pedoni”.

I primi interventi riguarderanno il tratto di via Santa Franca compreso tra lo Stradone Farnese e il Pubblico Passeggio – dove verrà istituito il senso unico di marcia in uscita, con direzione consentita da vicolo Edilizia a Stradone Farnese – e il tratto di strada Malchioda tra via Araldi e via Pietro Cella: anche in questo caso, sarà adottato il senso unico di marcia in uscita, con direzione da via Araldi a via Cella.

Modifiche in vista anche per via Sidoli, tra via Veneto e via Mercati, dove entrerà in vigore il senso unico di marcia in entrata, dalla prima verso la seconda. Imminente anche il cambiamento in via Romanini, con istituzione del senso unico di marcia dall’intersezione con via Foresti a quella con via Fulgonio, nonché nella stessa via Fulgonio, dove il ramo perpendicolare compreso tra i civici 15 e 17 e via Foresti  potrà essere percorso, una volta completata la posa della segnaletica, unicamente verso via Foresti.

I provvedimenti diverranno effettivi a conclusione dei lavori, con la pubblicazione della relativa ordinanza comunale.




Il Terzo Segreto di Satira, dal web al cinema. Intervista con Pietro Belfiore

Sono sbarcati al cinema con il loro primo lungometraggio nei mesi scorsi, Si muore tutti democristiani, saranno a inizio settembre a Satiri di Storie Festival. Ma dietro al fare burlesco e irriverente de Il Terzo Segreto di Satira esiste un lavoro lungo 7 anni che li ha portati a questi livelli. Pietro Belfiore è uno degli autori del collettivo, “un’unica testa pensante”, come spesso amano definirsi. Oltre a lui ci sono Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi.

“Abbiamo cominciato facendo assieme la scuola di cinema – racconta Belfiore -, una volta usciti abbiamo notato che internet era un canale di sfogo abbastanza utilizzato, perciò ci siamo calati in questa realtà, prima per gioco poi come vero e proprio lavoro. Siamo un collettivo di cialtroni per cialtroni“. Oggigiorno si vedono sempre più produzioni, addetti ai lavori che si trasferiscono dal web al grande schermo. “E’ un rischio corso negli ultimi anni, credere che un prodotto audiovisivo per internet fosse replicabile in televisione o al cinema. In realtà si tratta di due canali molto diversi tra loro. Non esiste un collegamento diretto, perchè non tutto ciò che viene prodotto da un lato ha successo dall’altro. Di sicuro è un bel banco di prova, per chiunque sia affacci a questo mondo, che faccia regia, che scriva o sia un attore. Lo può fare in modo libero, autoproducendosi: poi una volta che ci si è fatti le ossa su internet credo sia più giustificato il tentativo, il passaggio a un mezzo diverso”.

In qualche modo Il Terzo Segreto di Satira ha mantenuto questa filiera corta, essendo ideatori, autori, registi di quello che fanno. “Abbiamo 3 momenti di scrittura: il primo che è quello della sceneggiatura, poi quello delle riprese, e in questo caso siamo fortunati ad avere un gruppo di attori che collaborano con noi da tanti anni, permettendoci di lavorare sulla scrittura anche durante le riprese. Il terzo è quello del montaggio, che segna la grossa differenza tra il web e il cinema”. Molti giovani tendono a sentirsi videomaker perchè realizzano video per youtube. Una scuola di cinema quali strumenti può offrire a questa generazione che sempre più si approccia allo strumento video? “Intanto la possibilità di confrontarsi con qualcun altro. Noi siamo stati stati fortunati, niente di quello che abbiamo fatto sarebbe stato possibile se non fossimo stati un gruppo di cinque persone. Essendo dispari poi ogni decisione votata aveva una maggioranza. Le velleità artistiche di un ventenne spesso non trovano un riscontro, si rischia di fare il passo più lungo della gamba”.

SI MUORE TUTTI DEMOCRISTIANI

Si muore tutti democristiani è uscito nelle sale il 10 maggio scorso, riscontrando un buon successo di critica. “Abbiamo voluto raccontare un mondo vicino al nostro – spiega Belfiore -, avevamo un certo timore reverenziale verso lo strumento cinema. La storia è quella di tre videomaker scapestrati di sinistra a cui viene fatta un’offerta vantaggiosa sia dal punto di vista economico che etico, che si rivela poi proprio poco etica. Da qui si rivela la scelta che devono fare i tre, accettare o meno il compromesso? E’ la parabola della vita per cui si nasce contestatori e si muore contestati, una centrificazione che i tre vivono sulla propria pelle, una metafora politica per raccontare una storia quotidiana”.

Quindi chi sono i democristiani oggi? “Sono coloro che smettono di fare scelte radicali nella propria vita e in qualche modo si imborghesiscono. Un po’ come quando smetti di andare in vacanza in campeggio e cominci a prenotare in albergo“. Non resta che aspettare di vederli a Satiri di Storie Festival, in attesa del prossimo lavoro. Infatti come spiega Belfiore “gli spunti sociali e politici sicuramente non mancano”.

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Alla scoperta di Satiri di Storie Festival con la direttrice artistica Letizia Bravi

La satira sta diventando un appuntamento fisso a Piacenza già da qualche tempo, a cominciare dalle serate Stand up Comedy organizzate al Baciccia fino all’ organizzazione di un Festival ad essa dedicato: Satiri di Storie infatti, alla seconda edizione, mostra che il pubblico piacentino ama questo genere. Alla direzione artistica Letizia Bravi, attrice piacentina che in passato era nel cast di Crozza nel paese delle Meraviglie su La7

“Col tempo mi piacerebbe rendere Piacenza il polo ufficiale della satira in Italia – esordisce Letizia -, così come esistono i Festival della Letteratura e della Filosofia, chiamando grandi nomi a livello nazionale”. Già quest’anno a introdurre il 2 settembre ci sarà la proiezione di Si muore tutti democristiani de Il Terzo Segreto di Satira (appuntamento all’Arena Daturi ore 21 30) in collaborazione con Cinemaniaci. Il collettivo sarà poi presente Live al Baciccia in chiusura di rassegna, la sera dell’ 8 settembre. Il 7 settembre ci sarà invece Paolo Rossi, storico mattatore della tv e famoso anche per aver portato in giro per l’Italia il suo Circo. Si esibirà all’Auditorium della Fondazione portando la sua visione della vita, della società e della politica.

Satira Dop sarà invece l’appuntamento dedicato al territorio. “Qui cercheremo attraverso la satira di riscoprire aneddoti, storie, vicende del passato”. Uno spettacolo itinerante che la stessa Letizia condurrà assieme ad Umberto Petranca e Tiziano Cannas, in collaborazione col Fai Giovani.

Letizia del Festival è direttrice artistica, ma sostanzialmente “tuttofare”, come lei stessa si definisce. “Farò anche organizzazione, produzione e fundraising, fortunatamente ho una collaboratrice che segue la parte più amministrativa. Sicuramente è stato importante capire a 360 gradi tutti gli aspetti di un evento come questo. Da un lato la sento come una cosa mia, dall’altro sarei felice di ampliare il team, portare altre persone che possano condividere con me questo progetto”. Che è stato presentato per il secondo anno consecutivo, anche al bando Giovani Progetti indetto dal Comune, fruttando 5000 euro per l’organizzazione. “Sono stati senz’altro utili per produrre uno spettacolo, invitare un ospite, ma anche promozione e pubblicità. Siamo molto grati di questo contributo rispetto allo scorso anno, ma anche a Banca di Piacenza e alla Fondazione, sono stati molto preziosi per il loro supporto“.

Gli impegni di Letizia vanno oltre il Festival: “Appena prima di Satiri tornerò al Teatro Nuovo di Verona con Romeo & Giulietta, dopo invece sarò a Milano per preparare Il Fu Mattia Pascal, una produzione che mi prenderà tutto l’autunno, e poi a Reggio Emila con NoveTeatro in primavera”. 

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Un caso di West Nile a Piacenza: anziana ricoverata in ospedale

Nella giornata di sabato 25 agosto 2018 è stato confermato un caso di West Nile in una paziente anziana ricoverata all’ospedale di Piacenza, in Malattie infettive.

Il virus deriva il suo nome dal distretto ugandese dove è stato isolato per la prima volta: la sua circolazione in tutto il territorio regionale è oggetto di costante monitoraggio ed è comunque in calo in Emilia Romagna. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente quelle comuni, del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La rete di sorveglianza è continua e coordinata a livello locale dal Settore controllo infestanti del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Piacenza. La situazione nella provincia di Piacenza è stata relativamente tranquilla per tutta l’estate. Sul nostro territorio la circolazione del virus è stata sempre minore rispetto ad altre zone e il lieve rialzo degli ultimi giorni ci mantiene al di sotto delle medie regionali.

Incubazione e sintomi

Nell’uomo, la malattia ha un’incubazione di pochi giorni ed i sintomi sono inapparenti nell’80% dei casi; quando si manifesta, si riscontra febbre elevata con malessere generalizzato, dolori muscolari e articolari, fino a casi di encefalite.

Queste due ultime evenienze sono fortunatamente molto rare (circa 1 su mille).

Nella maggior parte dei casi con sintomatologia, il malato si ristabilisce in circa una settimana, mentre nei casi più gravi possono residuare danni neurologici più o meno importanti. In Emilia Romagna si sono riscontrati da giugno a oggi una decina di casi di malattia umana con forma grave neuroinvasiva:  a Piacenza si tratta della prima paziente accertata.

Prevenzione

Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.

Pertanto è consigliabile proteggersi ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:

usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
usando delle zanzariere alle finestre
svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante
cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.
La malattia neuroinvasiva da West Nile virus si manifesta prevalentemente negli ultrasessantenni con un rischio che incrementa al progredire dell’età e nelle persone con diabete, ipertensione, malattia renale e con patologie che determinano immunodepressione; è quindi necessario porre particolare attenzione a luoghi ove questa tipologia di cittadini vive e si concentra.

Non è necessario operare una disinfestazione con prodotti per eliminare gli insetti adulti in un’area definita attorno alla residenza dei soggetti ammalati perché, a differenza di quanto succede con altre malattie virali trasmesse da zanzare (Chikungunya, Dengue o Zika), l’uomo non contribuisce a diffondere la malattia.

Nella situazione attuale è opportuno attuare comportamenti corretti sia rispetto alla protezione dalle punture sia alle misure di contrasto alla proliferazione delle zanzare. Si precisa che alla fine dell’estate le zanzare comuni (Culex) cominciano a pungere anche al crepuscolo e non solo in ore notturne.

Terapia e trattamento

Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.




(Ri)costruire ponti: l’aiuto di San Giuseppe Operaio agli sfollati di Genova Certosa è arrivato

Una ferita che lascerà grondare sangue ancora per molto tempo, quella del ponte Morandi a Genova crollato il 14 agosto scorso. Tuttavia c’è sempre chi è pronto a costruire nuovi ponti, come nel caso della parrocchia di San Giuseppe Operaio che oggi, nella persona del parroco don Stefano Segalini, si è recata a San Bartolomeo della Certosa, parrocchia a poche centinaia di metri dalla struttura, per consegnare i 4 mila 280 euro raccolti nel giro di una settimana.

Ci accoglie il viceparroco don Andrea Carcasola assieme a Sandro Macrì di Azione Cattolica Genova Certosa, con un vassoio di focaccia genovese. Raccontano la situazione difficile in cui molte famiglie sono in questo momento: “C’era molta paura all’inizio, non si sapeva dove andare. In quei momenti c’è il desiderio di sentirsi vicini, la parrocchia con gli scout in primis si sono dati da fare per dare una prima assistenza nel quartiere della Certosa. Chi non ha un alloggio temporaneo si è affidato alle case di parenti e amici, ma anche alcuni hotel, con le istituzioni che pagano pernottamento e mezza pensione”.

Ma la paura va oltre, al futuro della zona: “Abbiamo visto tanta solidarietà anche da forze politiche avverse, ma c’è timore perché molte attività commerciali hanno subito danni, come il benzinaio attiguo ad esempio. Si pensa sempre dopo al problema. E’ una fortuna che ci siano stati solo 43 morti su quel ponte, perché è sempre molto trafficato. Erano persone che andavano a recuperare documenti, persone comuni”.

L’AIUTO DEI GIOVANI DI AGESCI

A pochi metri dal disastro di ponte Morandi, su via Filak, sono una sessantina i giovani dell’Agesci che si sono messi a disposizione per coordinare azioni di supporto agli abitanti e al quartiere sconvolto dal disastro. Daniele Zec, giovane genovese del gruppo scout Genova 52 del quartiere di Certosa racconta come avviene la gestione dei soccorsi: “Il 16 di agosto il Municipio ci ha chiesto una mano, un supporto essenzialmente per portare caffè agli sfollati che qui erano più di 300. Poi abbiamo iniziato a chiedere alle persone di cosa avessero più bisogno, abbiamo dato loro un po’ di focaccia. Da li siamo partiti montando prima un gazebo e poi altri 3 che fungevano da punto ristoro”. Il cibo che viene portato è tutto offerto dalla popolazione stessa: “Ogni mattina ci chiedono cosa abbiamo bisogno, ci portano pasti completi, macedonia e via dicendo. Per i primi 4 giorni è andata avanti così, facendo da tramite per gli sfollati. In seguito la Protezione Civile ha preso in mano la situazione, e noi offriamo solo un punto ristoro, perché soprattutto all’inizio i pasti li offrivamo a tutti”.

E’ stato pianificato un sistema di turnazione ed è stata sollevata la questione all’ AGESCI regionale: “I volontari arrivano da Val Polcevera, Nervi, la zona Ponente, in questi giorni apriremo la disponibilità anche al MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), abbiamo un modulo Google dove convogliamo tutti i volontari e decidiamo dove dislocarli. In questi due giorni sospenderemo il servizio pasti perché esiste il rischio che il punto ristoro diventi un bar di quartiere”. Non è ancora ben chiaro per quanto tempo sarà necessario il supporto nelle strade. “Ora gli sfollati cercano di stabilizzarsi – osserva Zec -, in via Gaz c’è la Scuola Caffaro che ospita un infopoint per le case”.

IL PROBLEMA DELLE CASE SFITTE

Il problema delle case viene sottolineato anche da don Andrea Carcasola, che spiega come vi siano tantissime case sfitte: “Se il Comune facesse dei patti con i proprietari di questi appartamenti sarebbe giusto, poi c’è chi non vuole metterlo a disposizione, ma qui in questa zona sono tantissimi: mi è capitato di andare a benedire le abitazioni, su 80 solo 7 erano disponibili, molti non avevano nome sul campanello. Penso che gli appartamenti ci siano, basta metterli a disposizione con questi patti“.

Il curato tiene a precisare che il denaro ricavato dalla raccolta di San Giuseppe Operaio andrà in attività a favore della comunità parrocchiale e degli sfollati della zona. Recentemente è stato condotto un’incontro del Comitato spontaneo Amici di Certosa, che vedeva la presenza di alcuni sfollati nel campetto da calcio attiguo alla parrocchia e di alcuni componenti del Consiglio comunale. “La gente è molto arrabbiata – sottolinea -, ma anche un incontro come quello fatto vuole dimostrare che la Chiesa non chiude le porte”.

CHI IL CROLLO L’HA SENTITO A POCHI METRI DI DISTANZA

Pensavano fosse il terremoto, ma il rumore è durato qualche minuto, non poteva essere. Una coppia di anziani vedovi, un uomo e una donna, in questi momenti tentano di farsi coraggio l’un l’altro. Li incontriamo sotto il punto ristoro allestito da Agesci. “Ci hanno portato lontano, c’era brutto tempo. Abbiamo timore di non rivedere le nostre case, non siamo riusciti a prendere le nostre cose. I primi giorni siamo stati qui, poi per trovare un alloggio è un’impresa. Viaggiamo. Quei palazzi vicino al ponte sono destinati ad essere eliminati. Il più è quantificare il danno. Siamo entrambi vedovi, ci aiutiamo vicendevolmente. In graduatoria per un alloggio siamo tra il 130esimo e 150esimo posto. Di notte si fatica a dormire”.

Mia figlia è nelle stesse condizioni – puntualizza lui -, è andata a dormire da mia nipote. Dopo il ponte è interdetto il passaggio. Ho lavorato alle bretelle del ponte, sono carpentiere specializzato, ricordo quando fu inaugurano da Saragat. Si diceva che potesse durare 30 anni. Encomio ai giovani ai vigili alla Protezione Civile”.

A pochi metri dalla chiesa su un muro si legge: “Stanco di vedere le parole che muoiono, stanco di vedere che le cose non cambiano”. Ecco, speriamo che possano cambiare.

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Andrea Crosariol nuovo centro Bakery, grande colpo di mercato

Come è possibile apprendere dal sito www.basketapiacenza.com la Pallacanestro Piacentina è lieta di annunciare l’ingaggio, con contratto biennale, dell’atleta Andrea Crosariol, lo scorso anno alla Pallacanestro Cantù in Serie A.

Centro di 212 centimetri nato l’11 novembre 1984, Crosariol muove i primi passi cestistici nel Petrarca Padova, per poi passare a Treviso nel 1999. Quindi, un’esperienza negli Stati Uniti con la maglia degli FDU Knights nel torneo NCAA. Al rientro in Italia nel 2006 è Treviso la sua nuova meta, la prima della carriera professionistica che lo porta ad indossare le maglie anche di Virtus Bologna, Virtus Roma, Avellino e Pesaro, oltre a quella azzurra della Nazionale con cui esordisce in amichevole nel 2006. Nel 2013 la prima esperienza all’estero, precisamente in Germania con l’Oldenburg, per poi tornare nel Belpaese sul finale di stagione con la Reyer Venezia. Włocławek e Reggio Calabria sono le due mete successive, nel 2016 quindi il ritorno in Serie A con Pistoia e, nella passata stagione, Cantù: due annate più che positive che gli valgono la nuova chiamata per l’azzurro nel novembre 2017 in occasione delle qualificazioni ai Mondiali 2019. In totale, sono 67 le presenze in maglia Italia, con 249 punti messi a segno.

«Il Presidente Beccari e la sua voglia di avermi in squadra mi hanno convinto», spiega Crosariol. «Anche il colloquio con coach Coppeta mi è piaciuto: ha compreso bene la mia situazione, entrambi sanno cosa posso dare alla squadra anche in termini di esperienza. È una bella sfida arrivare sì in una neopromossa, ma con belle ambizioni e una buona società dietro, due aspetti non scontati viste le difficoltà di questi tempi. Sono contento ed entusiasta di iniziare questa nuova avventura». 

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Coach Ceccarelli al raduno Ucc Assigeco: “Non promettiamo risultati ma lavoro e impegno”

Riparte la stagione Assigeco con tante novità all’interno del roster e in panchina per la stagione 2018/2019. Il Campus di Codogno ha fatto da cornice all’ormai classica presentazione della squadra di fronte a giornalisti e tifosi, accorsi in massa per salutare la squadre e iniziare a conoscere da vicino i nuovi arrivati.

Andrea Bausano, General Manager UCC Assigeco Piacenza: “Questo evento voleva essere la prima occasione per riabbracciare i nostri tifosi, che ringraziamo per essere accorsi così numerosi, e presentarci a loro. La squadra è stata costruita per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati attraverso valori umani e tecnici. Gli stessi giocatori si aspettano molto da questa stagione. Cercheremo di vivere di più Piacenza città essendo ancora più presenti sul territorio, ma senza dimenticare le origini della società. Non sarà un trasloco completo a Piacenza anche se quest’anno ci alleneremo più spesso alla Palazzetto di San Lazzaro di Piacenza e al PalaBanca”.

Gabriele Ceccarelli, coach UCC Assigeco Piacenza: “Mi fa veramente piacere vedere così tanta gente perché i ragazzi hanno la possibilità di vedere per chi giocheranno e per chi lotteranno. La squadra deve essere la miccia per innescare il pubblico. Non promettiamo risultati ma lavoro, carica agonistica e impegno. Veniteci a vedere, seguiteci. Questi ragazzi saranno dei Bad Boys, le altre squadre ci dovranno temere”.

Vittorio Boselli, Coordinatore Generale UCC Assigeco Piacenza: “Porto i saluti del Presidente Curioni che rientrerà domani dall’estero. Questa sarà la terza stagione dell’accordo tra UCC e Piacenza Basket Club, dopo aver superato il momento di incertezza di questa estate, grazie al sostegno dei nostri sponsor. Continueremo a portare avanti il processo di unificazione dei due territori, lodigiono e piacentino, che fino ad ora ci ha dato grandi soddisfazioni”.

Luigi Stecconi, Vice presidente UCC Assigeco Piacenza: “L’unione del settore giovanile sempre è sempre in costante crescita tra le due province e i risultati stanno arrivando. Sono molto contento di questa grande presenza di tifosi. Siamo soddisfatti della squadra costruita. Lunedì inizieranno gli allenamenti al PalaBanca proseguendo ancora maggiormente la collaborazione con la nuova società di volley con la quale ci alterneremo per gli allenamenti”.

Antonio Galli, Presidente FIP Piacenza: “Sono Orgoglioso di questa società. Piacenza viene onorata da questa squadra. Vi faccio i miei complimenti per i risultati eccezionali ottenuti, soprattutto con le giovanili. Vi ringrazio a nome di tutto il movimento cestistico piacentino”.

Giuseppe Grecchi, Assessore allo Sport di Casalpusterlengo e Consigliere UCC Assigeco Piacenza: “Se ripenso da dove siamo partiti più di quaranta anni fa e guardo dove siamo arrivati adesso..Grazie soprattutto agli sforzi economici del Presidente Curioni, siamo riusciti a costruire una struttura importante che ci auguriamo che continui a crescere centrando risultati sempre più importanti anche in campo”. 

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Una cosa tira l’altra: il viaggio di Teresa Amodeo in Ghana alla Presaca Precious Saviour Academy

Questa storia potremmo intitolarla, “una cosa tira l’altra”. “Volevo andare in Africa semplicemente, per fare un’esperienza come insegnante volontaria in una scuola, non immaginavo che le cose avrebbero preso una piega inaspettata”. Con queste parole Teresa Amodeo, diplomata in pianoforte al Conservatorio Nicolini e maestra elementare a Gropparello, inizia a raccontare la sua esperienza che l’ha condotta ad Accra, capitale del Ghana. E’ andata su internet e “all’arrembaggio” come lei stessa dice, è finita sul sito www.volunteerworld.com, cercando qualche opportunità a lei congeniale. “Volevo andare libera e da sola – racconta – In questo sito specifichi che tipo di aiuto vuoi portare: nelle costruzioni, oppure a livello ambientale o pedagogico per esempio… e il sito a sua volta rimanda una serie di possibilità”.

Come mai la scelta è ricaduta sul Ghana? “E’ tutto sommato un paese pacifico, non ci sono guerre in corso. Era la prima volta che mi recavo in Africa, e per giunta sola, per cui ho scelto un contesto tranquillo. Il sito mi ha indirizzato verso un’associazione locale (VolunteerMatch Ghana) che gestisce volontari da tutto il mondo, e questa sarebbe stata la mia base d’appoggio”.

Li comincia ad insegnare italiano e la lettura della musica nella Presaca Precious Saviour Academy. I bambini cui insegnava erano interessatissimi a quello che proponeva loro, e ogni tanto faceva qualche video da mandare agli amici. Uno di questi, vedendo l’entusiasmo presente in aula, le ha suggerito di comprare degli strumenti musicali per permettere a quei bambini, così desiderosi di imparare, di sviluppare più competenze possibili. “Ho pensato subito agli xilofoni, mi sembravano adatti allo stile percussivo africano, e ho pensato di farli costruire sul posto, in modo da far girare l’economia locale. La somma richiesta per 25 xilofoni era abbastanza alta, così ho iniziato una colletta tra i miei contatti stretti”.

E qui la sorpresa, perché non solo viene raggiunta la soglia necessaria per comprare gli strumenti ai bambini, ma arriva molto più denaro, perché la voce si sparge a macchia d’olio e le risposte sono molto entusiaste. “Con i soldi in più abbiamo deciso di stuccare le pareti della scuola rimaste incomplete, poi di dipingere le aule interne del primo e poi del secondo piano, fino a pitturare tutta la scuola esternamente. Abbiamo poi messo le ringhiere nelle rampe delle scale, per la sicurezza degli alunni. Alla fine del mese sono arrivati abbastanza soldi per rifare completamente i bagni!”.

Teresa faceva lezione a tre classi, di età molto miste tra loro in quanto il livello di istruzione è molto vario. E’ normale trovare nella stessa classe alunni dai 7 ai 10 anni, in alcune classi si arrivava anche a 13 anni. Ora c’è tanto altro da fare per questo progetto nato dal basso, se non bassissimo.
Pensavo di andare in altre scuole, fuori dalla capitale, dove c’è una povertà maggiore. In particolare ne ho già individuata una, nella regione del Volta: questa scuola è all’aperto e ha una struttura molto fragile e quando piove i bambini non fanno lezione. A Natale parto di nuovo, vorrei provare a vedere se riesco a fare qualcosa anche li”. Una cosa tira l’altra, in attesa della prossima puntata, magari dando uno sguardo anche alla sua pagina Facebook, In Ghana con Teresa.

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Servizio Civile: tutti i posti disponibili a Piacenza

Lunedì 20 Agosto è stato pubblicato il bando per partecipare al Servizio Civile Universale. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per Venerdì 28 Settembre.

«Il Servizio Civile  – ricorda Il Presidente del Coordinamento Provinciale degli Enti di Servizio Civile di Piacenza, Andrea Burgazzi –  nel 2017 con il decreto legislativo n. 40 è diventato Universale ed è un modo di difendere la patria, il cui “dovere” è sancito dall’articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l’ordinamento democratico.

E’ un’opportunità messa a disposizione dei giovani (possono presentare domanda cittadini italiani, cittadini degli altri paesi della UE e cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia dai 18 ai 28 anni) che consiste nel dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno animato dai valori della solidarietà, ovvero, si tratta di un agire per il bene di tutti, come collettività, e di ciascuno, in qualità di singolo, che promuove quindi il valore di coesione sociale.

Il servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, una importante e spesso unica occasione di crescita personale, una opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.

Chi sceglie di impegnarsi nel Servizio civile volontario, sceglie di aggiungere un’esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile anche nel corso della propria vita lavorativa.

Nel contempo questa esperienza assicura un compenso mensile di € 433,80. L’attività per i progetti ordinari prevede un impegno settimanale non inferiore alle 30 ore settimanali o alle 1.400 ore annue. Per i progetti sperimentali, presentati dal Consorzio SOLCO Piacenza,  è previsto invece un monte ore di 1.145 ore per 12 mesi.

Quest’anno sono anche previsti 4 posti in due progetti cofinanziati dal fondo FAMI (2 posti presso il Comune di Piacenza e 2 posti presso la Provincia di Piacenza) per giovani dai 18 ai 28 anni titolari di protezione internazionale (ossia avere status di rifugiato o essere titolare di protezione sussidiaria) o di protezione umanitaria.

Questi i posti a bando negli enti della provincia di Piacenza associati al Copresc:

Comune di Piacenza – 13 posti (di cui 2 posti FAMI);

Comune di Gossolengo – 2 posti;

Comune di Gragnano T. – 4 posti;

Comune di Cadeo – 2 posti;

SVEP Piacenza – 16 posti (di cui 4 posti presso Auser; 4 posti presso Assofa; 4 posti presso Telefono Rosa; 2 posti presso Avis; 2 posti presso Cds);

Unione Montana Alta Val Nure – 5 posti (di cui 2 posti per il Comune di Bettola, 2 posti per il Comune di Ponte dell’Olio; 1 posto per il Comune di Farini); Comune di Cortemaggiore – 6 posti;

Consorzio SOLCO Piacenza- 13 posti;

Comune di Caorso – 2 posti;

Comune di Pontenure – 4 posti;

A.D.M.O. Associazione Donatori Midollo Osseo Emilia Romagna ONLUS – 2 posti sulla sede di Piacenza;

Comune di Lugagnano Val D’Arda – 2 posti;

CPIA – Centro per l’Istruzione degli Adulti di Piacenza – 4 posti;

Comune di Fiorenzuola d’Arda – 8 posti;

Istituto Comprensivo di Fiorenzuola– 6 posti;

Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio – 8  posti;

Comune di Alseno – 2 posti;

Comune di Morfasso – 2 posti;

Scuola Secondaria Statale di I grado Italo Calvino – 4 posti;

Provincia di Piacenza – 4 posti (di cui 2 posti FAMI);

Comune di Borgonovo Val Tidone – 2 posti;

Fondazione San Benedetto – 3 posti; V Circolo Didattico di Piacenza – 4 posti; Comune di Bobbio – 2 posti;

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Piacenza – 4 posti

Tutte le        informazioni          sul      sito    www.servziocivile.piacenza.it;          sul      sito nazionale http://www.scelgoilserviziocivile.gov.it/ o direttamente presso gli enti.