L’avv. Schuster sul caso di Sara: “Non vogliamo togliere un padre, ma dare due genitori”

“Hanno temporeggiato fino all’ultimo, fino alla scadenza del termine per la registrazione dell’atto di nascita”. Così racconta Sara Dallabora l’esperienza vissuta (assieme alla sua compagna Irene) con la Giunta comunale, nella persona di Federica Sgorbati prima e e di Filiberto Putzu poi, per il riconoscimento come madre della piccola che ha da poco partorito.

Per il Comune, in buona sostanza, l’ unica strada percorribile era quella di dichiarare che il concepimento era frutto di un rapporto sessuale con un uomo (garantendo che questo non è parente né affine). Una richiesta basata sul fatto che le norme in vigore in Italia vietano la
fecondazione eterologa per coppie omosessuali o donne single e quello di maternità surrogata.
Ma poiché Sara è unita civilmente, questo avrebbe significato dichiarare una condotta extraconiugale in violazione dei doveri propri anche degli uniti civilmente.

Soprattutto, sostiene Sara, significherebbe dichiarare il falso. “Ho chiesto una formula diversa dall’unione naturale, ma non c’è stato verso – ha raccontato oggi in una conferenza stampa -, sembra che io abbia tradito mia moglie”.

Anche il suo legale, l’ avv. Alexander Schuster sottolinea il problema: “Vale per molte coppie anche etero, ed è una situazione difficile anche per molte donne single che decidono di diventare madri. E’ una situazione discriminatoria: oltre a dichiarare il falso, che già di per sè costituisce grave reato se altera lo stato del minore, anche non dichiarare la nascita di un nato è reato. Inoltre, in assenza di atto di nascita il nome e cognome viene attributo dal Comune e non dai genitori. Una segnalazione del Comune alla Procura dei minori può determinare l’avvio di indagini per minore abbandonato“.

Sara si è recata alla stazione dei Carabinieri e si è autodenunciata per queste dichiarazioni non veritiere. Vuole che si faccia chiarezza se lei o qualcun altro si è macchiato di una responsabilità penale prevista non da una, ma da ben quattro disposizioni del Codice penale italiano.

“Il Comune deve capire – continua il legale – che queste formule sono relegate ai secoli scorsi, il mondo deve adeguarsi alle formule che il Ministero competente ha posto nel 2002. Siamo gli unici nel mondo occidentale in cui non venga prevista la possibilità di dichiarare nell’atto di nascita come un bambino viene concepito. La procura deve dare una risposta, per capire se esiste una manifesta contraddizione del diritto italiano“. “Per lo Stato italiano è più conveniente affidare un bambino a due genitori, anzichè a uno solo. A questa bambina non si vuole togliere un padre, ma dare due genitori”, conclude.

“Non è giusto,  – continua Sara – che esistano bambini di Serie A e di Serie B. Avremmo potuto ovviare a questo problema facendo nascere i nostri figli (il primo è nato nel 2015,ndr). Ma ci tenevamo che i nostri figli avessero gli stessi diritti. Noi non vogliamo tirarci indietro ai nostri doveri di genitori“. 

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Sara Dallabora e la sua battaglia: “Il Comune non riconosce mia figlia, costretta a dichiarare il falso”

E’ una vicenda intricata (anche dal punto di vista giuridico) quella che coinvolge una piacentina, unita civilmente con un’altra donna.

La giovane ha dato alla luce una bambina attraverso la procreazione assistita (in Spagna) grazie ad un donatore anonimo. Una volta rientrate a Piacenza sono però insorte svariate complicazioni legate all’iscrizione della piccola all’anagrafe.

Il tutto sfociato in un’autodenuncia in Procura per falso in atto pubblico.

“Speravamo, avendo dialogato col Comune per mesi, di ottenere una tutela”. Con queste amare parole Sara Dallabora sottolinea il momento che sta vivendo. La donna  ha deciso di autodenunciarsi “per non privare la figlia di un’identità allo stato civile”.

Secondo quanto afferma la donna, l’ufficiale di stato civile si rifiuterebbe di ricevere il riconoscimento di entrambe le madri, formando un atto di nascita che dia conto del fatto che la bambina è nata da fecondazione assistita (la fecondazione assistita eterologa fra coppie omosessuali in Italia è ancora vietata ndr).

“Ci avevano dato anche delle buone prospettive – aggiunge -, poi si è ribaltato tutto, decidendo di seguire la legge che loro ritenevano corretta invece di tutelare il bambino come hanno fatto in altri Comuni”.

Le motivazioni che stanno dietro questa scelta, spiega Sara, stanno nel fatto che “non essendoci una legge a livello nazionale è a discrezione loro decidere o meno in merito alla questione”.

Secondo la neo mamma “hanno strumentalizzato politicamente questa cosa”. Anche il Sindaco ha deciso di portare la questione in Giunta.

“Essendoci però la Lega – è la tesi di Sara – hanno fatto muro al riconoscimento delle due madri”.

In pratica per ottenere la registrazione della bambina la mamma piacentina, secondo quanto afferma, sarebbe “stata costretta a dichiarare il falso; non è civile nel 2018 che una donna con un figlio avuto dalla fecondazione in vitro sia obbligata a dire che ha avuto un rapporto sessuale con un uomo”.

Lo stesso procedimento è stato compiuto nel 2015 per l’altro figlio della coppia. “Allora però non sapevamo di poter fare diversamente, ancora non esistevano le unioni civili. Che Piacenza si ritrovi a non tutelare i bambini mi sembra veramente assurdo, quando poi troviamo per esempio all’ingresso della città la scritta CITTA’ A SOSTEGNO DEI BAMBINI”

Altra cosa assurda, sottolinea Sara è che “a Crema, a poche decine di chilometri da qui sia possibile riconoscerlo. Noi abbiamo deciso di riconoscerli qui perchè questa è la nostra città, ci aspettavamo che tutelasse i nostri figli”. 

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Camminate piacentine in un libro curato da Officine Gutenberg. Presentazione stasera a Bobbio

Edizioni Pontegobbo torna ad organizzare la Settimana della Letteratura a Bobbio in collaborazione col Comune. La manifestazione terminerà il 24 agosto ma stasera alle 22 vi sarà un appuntamento speciale curato da Officine Gutenberg, la presentazione del volume sulle “Camminate piacentine in media Val Trebbia”.

A presentare questa ultima uscita della collana Guide Marsupio, ci sarà l’autore Achille Menzani, accompagnato da Fabio Orlandi di Infocartografica ed il Presidente di Ed. Officine Gutenberg Paolo Menzani.
Ecco tutte le informazioni e la sinossi di “Camminate piacentine in media val Trebbia”

TITOLO: Camminate piacentine in media val Trebbia
COLLANA: Guide marsupio
FORMATO: 105*148mm
PAGINE: 156
USCITA: luglio 2018
PREZZO: € 7,90
ISBN: 978-88-98751-75-4

SINOSSI:
Una nuova collana di guide agili, maneggevoli, “friendly”. Che possano essere facilmente consultate in cammino o durante una visita, e altrettanto facilmente riposte nel marsupio dello zaino.
Ecco le Guide Marsupio, stampate in digitale e assemblate nei locali della cooperativa sociale Officine Gutenberg con il coinvolgimento di personale svantaggiato.
Il secondo numero è dedicato a 10 escursioni nuove o completamente riviste e aggiornate, anche alla luce dell’esito delle calamità naturali (quali alluvioni e gelicidio) che sono intervenute sul territorio piacentino. Invariato il format: una pratica scheda che riassume i dati numerici dell’escursione, la mappa di InfoCartoGrafica con il cammino da effettuare ben evidenziato, un sunto del percorso, e infine l’originale roadbook, autentico marchio di fabbrica, corredato di immagini dei passaggi chiave del percorso, in grado di accompagnare passo dopo passo anche gli escursionisti e i camminatori meno esperti.
Focus sulla Media val Trebbia, tra cascate, rilievi ofiolitici, villaggi abbandonati e viste affascinanti sulla valle più bella del mondo: Cascate del Carlone e Circumpenicina, Sassi Neri e giardino alpino di Praticchia, via degli Abati e di San Colombano, tutti luoghi ideali per le gite fuori porta. 

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Abbiamo intervistato Charles Williams, Palma d’Oro a Cannes e in première a Concorto [ITALIANO]

Il 24 agosto nella splendida cornice di Parco Raggio di Pontenure si potrà assistere alla première italiana del film All These Creatures, Palma d’Oro a Cannes per il miglior corto, diretto da Charles Williams, un evento importante che sottolinea, se ce ne fosse bisogno, la vocazione internazionale di Concorto. Abbiamo voluto sentire direttamente Williams per parlare di Cannes, del corto e del suo modo di concepire la narrazione. Un ringraziamento speciale a Simone Bardoni e Claudia Praolini per la collaborazione.

1.Prima di tutto, complimenti per la tua vittoria al Festival di Cannes. Te lo aspettavi? 

Grazie per i complimenti. No, non mi aspettavo di vincere. Penso che sia meglio provare a non anticipare questo tipo di cose, se possibile.

2.Puoi dirci qualcosa riguardo i tuoi inizi? Com’è cominciata la tua carriera? 

Sono ossessionato dai film sin dall’infanzia, e ho iniziato a creare i miei cortometraggi sulle VHS quando avevo circa 13 anni. Ho sempre avuto il desiderio di studiare cinema, ma non me lo potevo permettere ed ero anche impaziente di iniziare a fare film. Cosi, a 19 anni, ho usato i miei risparmi per fare un corto più professionale. Questo film ha vinto dei premi e mi ha dato abbastanza attenzione da poter continuare a farne altri, anche se lentamente.

3. Qual è la trama del corto? C’è dentro qualcosa di autobiografico? 

Il film parla di una persona che prova a risolvere i ricordi del padre, che era instabile e difficile da capire. Prova a capire se il padre era una persona cattiva o se forse una persona mentalmente instabile. Prova anche a capire che tipo di persona sarebbe diventato e quanto controllo abbiamo su ciò.

Ci sono molti elementi autobiografici a riguardo. Sono pensieri e sensazioni che mi hanno consumato quando ero piccolo, e ancora oggi, anche se ora da un’altra prospettiva. Quanta colpa diamo a una persona per le loro azioni? Possiamo compatirla, se non riusciamo a perdonarla? E possiamo compatirci noi stessi?

4. In questi anni ti sei focalizzato sulla narrazione breve, perchè? Sei interessato in futuro a una produzione riguardante una narrazione più lunga?  

Penso che i cortometraggi siano un mezzo fantastico per preparare un regista a fare un film, e per aiutarlo a provare le sue idee e modi di lavorare che può usare su film più importanti. Sono molto interessato ai film, infatti al momento ne sto sviluppando due.

5. Quali sono le differenze tra narrazione lunga e breve? 

È incredibilmente difficile far bene un cortometraggio, per molte ragioni. Forse il motivo principale è che tutti lavorano insieme per un brevissimo periodo di tempo, e quando tutti sono sulla stessa lunghezza d’onda, il lavoro è finito. Quando si fa un film, c’é più tempo per unirsi e per trovare modi di lavorare insieme, ma ovviamente ci sono anche delle sfide più grandi. Tutti e due possono essere finanziariamente difficili.

6. Quali sono le tue ispirazioni? 

A dire il vero non sono sicuro, ma per la maggior parte i film, e sicuramente anche la musica e la scrivere. Molto spesso ci sono cose che accadono nella mia vita che diventano fonte di inspirazione – i miei sentimenti, pensieri e la mia esperienza. Può essere qualsiasi cosa che porta inspirazione, ma perché succede… nessuno lo sa.

7. Hai già idee per i tuoi prossimi lavori? 

Si, ci sto lavorando proprio adesso. Il film è ambientato in Australia ed è ambientato in una prigione, anche se i temi e il tono sono molto simili a quelli del corto – che è una veduta più interna e poetica.

8. Sei un filmmaker e produttore. Come ti trovi in questo secondo ruolo? 

E’ per necessità. Fino ad oggi ho dovuto produrre i miei film, anche per mantenere il controllo da regista. Non sono sicuro se continuerò così. Sarebbe fantastico trovare i partners giusti – fare il regista è già abbastanza difficile!

9. Come hai scelto lo staff per All These Creatures? 

Il casting per il film gira attorno dal personaggio principale, che ha 12 anni. Sapevo di aver bisogno di molte qualità innate e complesse, e sapevo di volere una persona giovane. Ho deciso di lasciare gli aspetti fisici del ruolo aperti, e essenzialmente scegliere senza avere in mente una razza o un sesso specifici. Sapevo di poter riscrivere il film a seconda di chi aveva l’anima giusta.
Quando ho trovato Yared Scott, che è di discendenza etiope e australiano, ho riscritto il copione per riflettere ciò, e ho assunto quattro consulenti etiope-australiani locali per fare in modo che il film fosse accurato e sensibile alla loro cultura. Poi ho trovato gli altri ruoli, che abbiamo trovato tramite un mix di agenti di casting, amici e alcuni che ho trovato nei dintorni in strada e scuole. I ragazzi che fanno la parte degli amici del protagonista, li ho trovati mentre stavano litigando per strada e ho dato loro subito la parte. Spesso cerchi l’energia giusta e le qualità innate più della fisicità o dell’esperienza.

10. Quale messaggio vuoi lanciare al pubblico del Concorto Film Festival? 

Sono molto lieto di fare la premiere italiana de film a Concorto. Anch’io sono di discendenza italiana e la mia compositrice è di Torino. L’unico messaggio che ho da dare è, spegnete i telefoni e immergetevi. 

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Inaugurata ad Ottone l’esposizione del bronzetto ritrovato sul Monte Alfeo

Ieri, presso il museo di arte sacra di Ottone, si è tenuta l’inaugurazione dell’esposizione del bronzetto ritrovato più di cinquanta anni fa sul Monte Alfeo.

La statuetta di bronzo, risalente al II/I secolo a.C. e rappresentante un ex voto o il dio Hermes, era conservata a Palazzo Farnese a Piacenza, ma da oggi (sino al 30 settembre) potrà essere ammirata nel paese di provenienza da villeggianti e residenti.

All’evento di ieri sono intervenuti, oltre al sindaco di Ottone Federico Beccia, l’assessore alla cultura di Piacenza Massimo Polledri, il presidente della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani, la consigliera comunale di Piacenza (già consigliera comunale di Ottone) Gloria Zanardi, l’assessore del Comune di Ottone Giuliano Curti, Don Guido Balzarini e Maurizio Caprara, gallerista, oltre a varie altre autorità politiche e civili.

Prima del taglio ufficiale del nastro, il Sindaco ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato per riuscire a riportare ad Ottone il bronzetto, un oggetto che ha un alto valore culturale e storico per la comunità locale.

Il Presidente della Banca di Piacenza, dopo avere ripercorso i passaggi storici sino ad arrivare all’evento di ieri, ha evidenziato la sua propria soddisfazione per avere contribuito all’iniziativa.

Anche l’assessore Polledri ha manifestato la sua soddisfazione per questa esposizione, auspicando anche una fattiva collaborazione  tra i due comuni per il futuro.

L’amministrazione comunale ha consegnato una targa di riconoscenza a Giacomo Molinelli, colui che ha ritrovato sul monte Alfeo il prezioso manufatto, consegnandolo alle autorità; il signor Molinelli ha ricevuto il premio con grande commozione.

Grande partecipazione pubblico, che ha seguito con interesse e coinvolgimento questa importante giornata per Ottone, la sua storia e la sua cultura.

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Laura Peveri campionessa europea di pattinaggio su ruote nei 10 mila metri

E’ un momento davvero felice per lo sport piacentino. Dopo l’emozione del doppio oro mondiale di Silvia Zanardi ai campionati juniores di ciclismo, ieri a Ostenda, in Belgio l’atleta piacentina Laura Peveri si è aggiudicata il titolo di campionessa europea di pattinaggio su ruote nella gara dei 10mila metri junior ad eliminazione e anche in questa occasione il sindaco Patrizia Barbieri, anche a nome dell’assessore allo Sport, Massimo Polledri, ha voluto manifestare il proprio apprezzamento alle atlete piacentine per i loro successi: “Una nuova bellissima impresa sportiva – commenta – per la nostra Laura, impresa che è arrivata dopo la medaglia di bronzo di venerdì scorso. Questo importante successo suggella un percorso in costante ascesa e ricco di soddisfazioni. Inoltre, a incorniciare un fine settimana davvero esaltante per la nostra città sotto il profilo sportivo – conclude Patrizia Barbieri – la conquista nei campionati italiani di nuoto giovanile, di due medaglie d’oro, nei 100 e 200 rana, da parte della giovanissima Matilde Zucchini. Dunque, anche a nome dell’Amministrazione comunale, le più vive congratulazioni a queste giovani campionesse che sono d’esempio per la nostra comunità”. 

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Abbiamo intervistato Charles Williams, Palma d’Oro a Cannes e in première a Concorto

Il 24 agosto nella splendida cornice di Parco Raggio di Pontenure si potrà assistere alla première italiana del film All These Creatures, Palma d’Oro a Cannes per il miglior corto, diretto da Charles Williams, un evento importante che sottolinea, se ce ne fosse bisogno, la vocazione internazionale di Concorto. Abbiamo voluto sentire direttamente Williams per parlare di Cannes, del corto e del suo modo di concepire la narrazione. Un ringraziamento speciale a Simone Bardoni e Claudia Praolini per la collaborazione.

1.First of all, congratulations for your first prize at Cannes Festival. Did you expect to be the winner? 

Hi Emanuele, thanks for the congratulations. No winning is not something I expected. I think it’s best to try not to anticipate these things.. if that’s possible.

[ITA] Ciao Emanuele, grazie per i complimenti. No, non mi aspettavo di vincere. Penso che sia meglio provare a non anticipare questo tipo di cose, se possibile.

2.Can you tell me something about your beginnings? How did you start your career? 

I was just film obsessed since childhood, and started making my own short films on VHS when I was about 13. I always wanted to go to film school but couldn’t really afford it and was also just desperate to start making my own films. So, I used the money I had saved up to make a more professional short film when I was 19. This won some awards and gave me enough attention to move forward with other film, albeit slowly.

[ITA] Sono ossessionato dai film sin dall’infanzia, e ho iniziato a creare i miei cortometraggi sulle VHS quando avevo circa 13 anni. Ho sempre avuto il desiderio di studiare cinema, ma non me lo potevo permettere ed ero anche impaziente di iniziare a fare film. Cosi, a 19 anni, ho usato i miei risparmi per fare un corto più professionale. Questo film ha vinto dei premi e mi ha dato abbastanza attenzione da poter continuare a farne altri, anche se lentamente.

3.What is the plot of this short film? Is there anything autobiographical?

The film is about someone trying to untangle their memories of their father, who was someone volatile and hard to understand. He’s trying to see if this father was a bad person or maybe an mentally ill person and also find what kind of person he was going to turn into and how much control any of us have over that.

[ITA] Il film parla di una persona che prova a risolvere i ricordi del padre, che era instabile e difficile da capire. Prova a capire se il padre era una persona cattiva o se forse una persona mentalmente instabile. Prova anche a capire che tipo di persona sarebbe diventato e quanto controllo abbiamo su ciò.

There is a lot of autobiographical elements to this for me. These are thoughts and feelings I was consumed by when I was younger, and still am, though now from a different perspective. How much blame to we give someone for their actions? Can we have compassion for them, even if not forgiveness? And can we have compassion for ourselves?

[ITA] Ci sono molti elementi autobiografici a riguardo. Sono pensieri e sensazioni che mi hanno consumato quando ero piccolo, e ancora oggi, anche se ora da un’altra prospettiva. Quanta colpa diamo a una persona per le loro azioni? Possiamo compatirla, se non riusciamo a perdonarla? E possiamo compatirci noi stessi?

4.In these last few years you have focused in short narration. Why? Are you interested in the future or thinking about making a long storytelling production? 

I think short films can be a great medium to prepare a filmmaker for features, and help you test ideas and ways of working that you can use on bigger films. I am very interested in feature films and have two in development that I’m focusing on at the moment.

[ITA] Penso che i cortometraggi siano un mezzo fantastico per preparare un regista a fare un film, e per aiutarlo a provare le sue idee e modi di lavorare che può usare su film più importanti. Sono molto interessato ai film, infatti al momento ne sto sviluppando due.

5. What are the differences between long and short narration?

Short films are an incredibly difficult thing to get right, for a lot of reasons. Perhaps the main one is that everyone is working together for such a short amount of time, that by the time you are all on the same page, it’s over. With a feature there is more time for everyone to gel and find a way of working together, but there are obviously much larger challenges with that as well. Both can be financially fraught.

[ITA] È incredibilmente difficile far bene un cortometraggio, per molte ragioni. Forse il motivo principale è che tutti lavorano insieme per un brevissimo periodo di tempo, e quando tutti sono sulla stessa lunghezza d’onda, il lavoro è finito. Quando si fa un film, c’é più tempo per unirsi e per trovare modi di lavorare insieme, ma ovviamente ci sono anche delle sfide più grandi. Tutti e due possono essere finanziariamente difficili.

6.What are generally your inspirations? 

I’m not really sure, mostly film, certainly some music and writing. More often things from my life have become a source of inspiration – my own feelings and thoughts and experiences. It can really be anything that gives you inspiration, but why it does.. no one knows.

[ITA] A dire il vero non sono sicuro, ma per la maggior parte i film, e sicuramente anche la musica e la scrivere. Molto spesso ci sono cose che accadono nella mia vita che diventano fonte di inspirazione – i miei sentimenti, pensieri e la mia esperienza. Può essere qualsiasi cosa che porta inspirazione, ma perché succede… nessuno lo sa.

7.Have you got ideas for your next work? 

Yes I am working on it now. It is set in Australia and based largely in a prison, though the themes and tone and very similar to the short film – which is more of an internal, poetic landscape.

[ITA] Si, ci sto lavorando proprio adesso. Il film è ambientato in Australia ed è ambientato in una prigione, anche se i temi e il tono sono molto simili a quelli del corto – che è una veduta più interna e poetica.

8. You’re filmmaker and producer. How do you fell in this second role? 

Out of necessity. So far producing is something I have had to take on in order to get my films made and also to maintain some control as a director. I’m not sure if I’ll continue with that. It would be great to find the right partners – directing is hard enough!

[ITA] Per necessità. Fino ad oggi ho dovuto produrre i miei film, anche per mantenere il controllo da regista. Non sono sicuro se continuerò così. Sarebbe fantastico trovare i partners giusti – fare il regista è già abbastanza difficile!

9. How did you choose the staff for All these Creatures? 

The casting for the film kind of hinged on the lead character, who is 12 years old. Knowing I needed a lot of complex and innate qualities from someone so young, I decided to leave the physical aspects of the role open, and essentially cast with a race or gender in mind. I knew I could rewrite the film around whoever had the right soul.
When I found Yared Scott, who has Ethiopian Australian heritage, I rewrote the script to reflect that and took on four local Ethiopian Australian advisors to make sure the film was accurate and sensitive to their culture. Then I set about finding the rest of the roles, who we found through a mix of casting agents and friends, and some of whom I just found just locally in the streets or schools.
The boys that play the lead character’s friends friends in the film I found as they were having a fight in the street and cast them on the spot. Like I say, you’re often looking for the right energy and innate qualities more so than just physicality or experience.

[ITA] Il casting per il film gira attorno dal personaggio principale, che ha 12 anni. Sapevo di aver bisogno di molte qualità innate e complesse, e sapevo di volere una persona giovane. Ho deciso di lasciare gli aspetti fisici del ruolo aperti, e essenzialmente scegliere senza avere in mente una razza o un sesso specifici. Sapevo di poter riscrivere il film a seconda di chi aveva l’anima giusta.
Quando ho trovato Yared Scott, che è di discendenza etiope e australiano, ho riscritto il copione per riflettere ciò, e ho assunto quattro consulenti etiope-australiani locali per fare in modo che il film fosse accurato e sensibile alla loro cultura. Poi ho trovato gli altri ruoli, che abbiamo trovato tramite un mix di agenti di casting, amici e alcuni che ho trovato nei dintorni in strada e scuole. I ragazzi che fanno la parte degli amici del protagonista, li ho trovati mentre stavano litigando per strada e ho dato loro subito la parte. Spesso cerchi l’energia giusta e le qualità innate più della fisicità o dell’esperienza.

10. What kind of message would you like to send to Italian audience of Concorto Film Festival? 

I’m really pleased to be making the Italian Premiere of the film at Concorto. I have some Italian heritage myself and my composer is from Torino. The only message I have it turn off your phone and dive in!

[ITA] Sono molto lieto di fare la premiere italiana de film a Concorto. Anch’io sono di discendenza italiana e la mia compositrice è di Torino. L’unico messaggio che ho da dare è, spegnete i telefoni e immergetevi.

Buona visione!




San Giuseppe Operaio lancia la raccolta fondi per gli sfollati di Genova

E’ passata quasi una settimana dal tremendo crollo del ponte Morandi a Genova e le iniziative di aiuto nei confronti delle famiglie dei deceduti e degli sfollati continuano. Anche Piacenza si sta rimboccando le maniche: la parrocchia di San Giuseppe Operaio ha infatti lanciato oggi, durante una messa, una raccolta di fondi che verranno consegnati alla parrocchia di San Bartolomeo della Certosa. Siamo già arrivati a circa 1000 euro, ma è ancora possibile rivolgersi a San Giuseppe Operaio o direttamente a don Stefano Segalini (numero tel. 338 9187863) per il proprio contributo fino a giovedì. Infatti nel weekend prossimo ci spiega don Stefano, “con alcuni parrocchiani che vorranno venire andremo direttamente a Genova a consegnare quanto raccolto“. Il denaro verrà consegnato o al parroco don GiannAndrea Grosso o al curato don Andrea Carcasola.

La parrocchia di San Bartolomeo della Certosa è quella che ospita una parte degli sfollati, arrivati ormai a 600, anche se già domani si spera che possa venire consegnato ad alcuni un alloggio temporaneo. “Anche il solo fatto di andarci e vedere con i propri occhi quello che sta succedendo – sottolinea don Stefano -, è un’esperienza che rimane impressa. E poi è significativo perchè la Chiesa deve essere vicina alla gente: una raccolta tra un mese sarà comunque utile, ma chi ha fame adesso non può aspettare“.

Anche per la gente in un momento così particolare in cui mai siamo stati subissati da notizie negative, qualcuna positiva, può essere una buona medicina – aggiunge –, è inutile prendere la strada del rancore. La prima cosa che abbiamo pensato davanti a questi fatti è a chi dare la colpa, senza pensare ai morti e ai loro familiari. La giustizia è giusto faccia il suo corso, ma non restituirà i morti. Se ci lasciamo prendere dalla pancia, dall’impulso, diventa una guerra d’odio“. Di pancia invece don Stefano ha deciso di lanciare questa raccolta, che ha trovato il consenso della comunità. “Qualcuno preso alla sprovvista ha detto che li avrebbe portati, spero che si aggiungano altri sostenitori. Esistono gesti concreti, che possono dare una mano, senza pregiudizi, trasparenti“. 

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Interrogazione di Luigi Rabuffi sullo stato del viadotto sulla A21

In seguito ai recenti avvenimenti che hanno lasciato gli italiani a bocca aperta, si è mobilitata anche la politica piacentina. Nella fattispecie Luigi Rabuffi di Piacenza in Comune ha proposto una interrogazione per valutare lo stato del viadotto sulla A21 che lambisce il centro storico della nostra città su cui, si legge, transiterà “parte del traffico proveniente dalla Francia e diretto in Toscana”. Altro esempio portato è quello del recente incidente avvenuto a Borgo Panigale del 6 agosto, che ha causato un tremendo incendio, mostrando “la potenzialità distruttiva di avvenimenti di tal sorta”. Le motivazioni che hanno portato a questa interrogazioni risiedono nell’età della struttura, “paragonabile a quella del viadotto crollato a Genova”, e che “la suddetta circostanza è tale da far ritenere che il calcestruzzo armato con il quale è costruito possa, in qualche misura, aver ridotto le sue capacità statiche e la resistenza agli sforzi di compressione e flessione determinati dal transito sempre maggiore di veicoli”. Di non minore importanza, considera Rabuffi, è la vicinanza di una centrale Turbogas di proprietà di A2A, che potrebbe essere investita dalle fiamme. 

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La scaletta del convegno “La pianta della vita: la Cannabis”

Ed eccola la scaletta del convegno “La pianta della vita: la Cannabis”, che il primo settembre animerà dalle 20 45 la sala Nelson Mandela della Camera del Lavoro di Piacenza.

A presentare Stefano Armanasco dell’associazione FreeWeed, vero motore di questo convegno. A seguire ci saranno alcuni interventi che delineeranno i vari usi che questa pianta può avere: per l’uso medico Carlo Monaco – Ass. Canapa Caffè, per l’agricoltura Andrea Schiavi – Az. Agricola Piantadoro, per l’uso commerciale Roberto Bonelli – New Energy Grow.

In merito al sistema endocannabinoide ci sarà il medico chirurgo Marco De Rosa, il punto di vista antropologico sarà approfondito da Giuseppe Gallenti – Attivista, mentre a chiudere gli interventi degli esperti ci penserà Lisa Gandini dell’associazione FreeWeed.

Sarà possibile inoltre ascoltare testimonianze di pazienti e attivisti, e far domande dal pubblico. Per tutta la durata del Convegno sarà presente un’Esposizione di Manufatti in Canapa Antica di Dario Bettassa.

Il tutto realizzato col supporto di Cannabis Club Piacenza, Ass. Canapese e Ass. CanaPiace 

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