Carlo Muraro vince la Granfondo Scott di Piacenza

Carlo Muraro vince la Granfondo Scott. Lungo il nastro d’asfalto che attraversa la Val Luretta, e  si incunea tra la Val Tidone e la Val Trebbia, il ciclista del Team Beraldo Biomin ha iniziato la sua lunga fuga verso il prestigioso successo in questa quinta edizione della Granfondo Scott Piacenza. Una necessità impellente, proprio come quella che colpì Tom Dumoulin al Giro d’Italia, costringe il suo compagno di fuga Igor Zanetti a fermarsi due volte prima di alzare definitivamente bandiera bianca e per Muraro i contorni della città piacentina che si vedono dall’alto della collina, iniziano ad essere sempre più nitidi. Come il sogno di quel successo finale che oggi è alla sua portata. Negli ultimi venti chilometri il duo italo – russo del Team Procycling Matteo Podestà e Nikita Eskov, proverà a rovinare la festa al battistrada, ma la loro volenterosa rincorsa si chiude con 22” di ritardo.

Tra le donne il titolo di regina incontrastata di questa gara spetta a Ilaria Lombardo (Team Perini Bike) che ha dominato anche la Cronoscalata Rosa Pinalli chiusa in 18’ 20 davanti a Gazzini Serena (Team Lapierre) e Rosa Deborah (Uc Carrè), si è aggiudicata il successo assoluto e il premio quale prima ciclista piacentina, in quanto tesserata nel Team Perini Bike guidato dall’ex professionista Giancarlo Perini.

Nella Medio Fondo Tecchio Andrea (Alè Cipollini Galassia) regola in volata Attolini Michele (High Road Team), protagonista assoluto nella prima parte della gara con i suoi forcing lungo la salita di Rezzanello, al culmine del quale transita per primo. Al terzo posto Andrea Pontalto, compagno di squadra di Tecchio. Nella prova femminile si impone Gazzini Serena (Team Lapierre) davanti a Rosa Deborah (Uc Carrè) e Calvi Di Coenzo Eleonora (Rodman Azimut).

Un tiepido sole scalda l’ardore agonistico dei 1780 iscritti all’evento piacentino che hanno preso il via dalle griglie disegnate all’interno del Piacenza Expo, per dar vita alle due prove in programma che assegnano punti validi per la classifica dei circuiti Giro delle Regioni 2017 e Alé Challenge. Tra le motostaffette al seguito della gara anche l’ex professionista bresciano Guido Bontempi. I primi trenta chilometri vengono coperti ad elevata andatura fino a quando Michele Attolini (High Road) effettua il forcing lungo l’inedita salita di Rezzanello che assegna la Cronoscalata Rosa Pinalli. In testa si forma un drappello di sei unità costituito da Andrea Pontalto (Alè Cipollini), Marco Zumerle (FP Race), Michele Attolini, Giuseppe Tornese (Team Isolamant), Igor Zanetti (Team Scott Granfondo) e Carlo Muraro (Team Beraldo Biomin). Lungo la naturale conformazione delle valli Luretta e Trebbia, che creano in chi la osserva un susseguirsi di emozioni via via crescenti, per la variegata bellezza e la mutevolezza del paesaggio, che lo attraggono quasi irresistibilmente verso questi luoghi ove spesso tornerà per tutta la vita, i battistrada si suddividono il peso della fuga. Alla deviazione dei due percorsi Zanetti e Muraro optano per il percorso lungo, mentre gli altri quattro compagni di fuga si misurano nel tracciato della mediofondo.

Zanetti per ben due volte è costretto a fermarsi per espletare bisogni fisiologici e decide di ritirarsi con Muraro che va a cogliere il successo nella quinta edizione della Granfondo Scott Piacenza. All’ombra del castello di Rivalta, che fu scenario di una delle più sanguinose battaglie della seconda guerra punica, in cui l’esercito romano si scontrò con quello cartaginese comandato da Annibale, Andrea Tecchio e Michele Attolini decidono di combattere la loro “guerra a colpi di pedale” e allungano. Con il primo che riuscirà ad aver ragione del suo compagno di fuga in volata.

Classifica generale Medio Fondo Scott Piacenza 2017 maschile

1°) Tecchio Andrea (Alè Cipollini Galassia)

2°) Attolini Michele (High Road Tea)

3°) Pontalto Andrea (Alè Cipollini Galassia)

4°) Magon Davide (Alè Cipollini Galassia)

5°) Zumerle Marco (FP Race)

6°) Trevisan Marco (High Road Team)

7°) Pizzi Iuri (Team Stefan Jolli)

8°) Saccomani Enrico (Team Perini Bike)

9°) Bruschi Daniele (Team Perini Bike)

10°) Dal Santo Nicola (Alè Cipollini Galassia)

Classifica generale Medio Fondo Scott Piacenza 2017 femminile

1°) Gazzini Serena (Team Lapierre)

2°) Rosa Deborah (Uc Carrè)

3°) Calvi Di Coenzo Eleonora (Rodman Azimut)

4°) Bertoncini Claudia (VC Maggi)

5°) Tonini Beatrice (Fp Race)

6°) Zucca Francesca (Cicli Coldani)

7°) Bovolenta Barbara (Ciclo Delta 2)

8°) Marazzi Barbara (Vivo)

9°) Cappellini Stefania (Vo2 Team)

10°) Marcellini Dalila (Free Bike Team)

 

Classifica Granfondo Scott Piacenza 2017 maschile

1°) Muraro Carlo (Team Beraldo Biomin)

2°) Podestà Matteo (Team Procycling)

3°) Eskov Nikita (Team Procycling)

4°) Calliari Filippo (Biemme Garda Sport)

5°) Ceragioli Giuseppe (Team Prive’e)

6°) Dracone Guido (Team Scott Granfondo)

7°) Terzi Daniele (Stemax Team)

8°) Scarabello Riccardo (Miche Mg K Vis)

9°) Di Luca Vincenzo (Team Prof Bike)

10°) Benedetti Carlo (Colli Berici)

Classifica Granfondo Scott Piacenza 2017 femminile

1°) Lombardo Ilaria (Team Perini Bike)

2°) Bertolin Odette (Mg K Vis Somec)

3°) Coletti Cristina (Team Hors Categorie)

4°) Giacometti Federica (Team Mg K Vis)

5°) Carini Mariaelena (Tre Mori)

6°) Fini Roberta (Speed Bike)

7°) Casarin Alessandra (Team Pinky Ladies)

8°) Masiero Flavia (Team Armistizio)

9°) Guatti Zuliani Claudia (Team Isolmant)

10°) Zanni Lisa (Cicli Olympia)

(Foto PlayFull)




Inchiesta: Una notte sulle strade della prostituzione piacentina

E’ un mondo, duro, pericoloso, sporco, dove dolore e piacere, scelta e costrizione, verità e bugia si mischiano in continuazione tanto da divenire spesso indistinguibili.

E’ un mondo, quello della prostituzione, quasi parallelo, sotto gli occhi di tutti e che tutti fingiamo di non vedere. Eppure sono decine le donne che ogni sera scendono sulle strade della nostra provincia per offrire sé stesse ed il proprio corpo a uomini apparentemente irreprensibili, fidanzati o padri di famiglia. Si stima che siano mediamente duecento ogni sera. Ciascuna con la sua storia, il suo vissuto. Ad ascoltarle ci sono gli operatori della comunità Papa Giovanni XXII.

Dovrebbe essere un appuntamento settimanale ma non è sempre facile trovare abbastanza persone per organizzare questi giri notturni. Per questioni di sicurezza occorre essere sempre in tre, meglio se con almeno un uomo.  Il tentativo è quello di strappare dalla strada quelle donne che il mestiere non lo hanno scelto o che comunque si sono pentite. A chi lo vuole offrono accoglienza e protezione in case famiglia, distanti da Piacenza e da eventuali racket.

Il tour fra i marciapiedi

La sera in cui accompagniamo i volontari della Papa Giovanni in questo tour fra le vie del meretricio i presenti sono molto più numerosi del solito. Piacenza sta ospitando un “deserto” ossia un momento di confronto e di preghiera che coinvolge persone provenienti da tutta Italia. Il giorno successivo al servizio prostituzione è previsto un incontro con i senzatetto di Milano ed infine, nella terza tappa, una visita nel carcere di Piacenza accompagnati dal cappellano, don Adamo.

Li incontriamo sulla Caorsana vicino al furgone che sforna per tutta notte, a getto continuo, panini con la salamella e diffonde nell’aria odore di grasso rappreso sulla piastra che fa tanto sagra di paese.

Dopo un momento di preghiera gli operatori si dividono in gruppetti di cinque persone. Qualcuno, a piedi, percorre il controviale, fra i camion parcheggiati. Qui, e nelle strade laterali, lavorano soprattutto ragazze nigeriane. Dichiarano tutte di avere ventun anni, ma è evidente come sia solo un’età convenzionale utile, in certi casi, per nascondere la probabile minore età.

La Caorsana, strada delle nigeriane

Molte sono arrivate in Italia, a Lampedusa, con i barconi, come richiedenti asilo. Altre non ci tengono a far sapere l’itinerario che le ha portate fino a questi marciapiedi.

Una sola – fra le sedici africane incontrate – ammette di avere un debito di trenta mila euro con l’organizzazione che l’ha portata in Italia, debito che sta ripagando, sera dopo sera, vendendosi più o meno per trenta euro a prestazione, la tariffa corrente. La cifra da restituire è quasi sempre più alta, fra i quaranta ed i cinquanta mila euro.

Non sono molto loquaci forse perché si sentono sotto osservazione. A vigilare su di loro un giovane connazionale che ogni tanto spunta in sella ad una bici; fa un giretto e controlla che tutto fili liscio. Altre volte sono le prostitute più anziane a tirare le fila del business. Non è raro che si usino superstizioni tribali, minacce di riti voodoo o di ritorsioni sui famigliari in patria per tenere le donne psicologicamente soggiogate.

Le nuove arrivate si distinguono con facilità: indossano vestiti meno provocanti, nessuna parrucca, trucco più discreto e non hanno ancora la malizia delle colleghe più consumate nel proporsi ai potenziali clienti.

Un tempo le nigeriane, di notte, battevano strade più isolate finché, alla ricerca di maggior sicurezza, si sono spostate verso la Caorsana, con i suoi lampioni ed i camion parcheggiati, una scelta che ha fatto drasticamente calare le aggressioni.

Ci si sposta, in auto verso Pontenure, imboccando strada Anselma e passando dietro alla Cattolica. Qui la prostituzione è una fabbrica a turno continuo; cambiano le operaie del sesso, ma non si chiude mai, giorno e notte.

I marciapiedi delle albanesi

Gli operatori si mettono a parlare con due ragazze albanesi. L’approccio è sempre lo stesso. Parcheggiano a qualche metro di distanza, scendono dalla vettura e, a voce alta, dichiarano di essere amici, così, tanto per chiarire che non si hanno cattive intenzioni e non si è della polizia.

“Le avviciniamo con molto rispetto – ci raccontano – senza farle sentire giudicate. Gli diciamo chi siamo e cosa facciamo. La cosa fondamentale non è convincerle a venire in una casa famiglia ma creare una relazione. Sono ragazze che hanno preso parecchie fregature nella vita e difficilmente si fiderebbero di noi già al primo incontro”.

E’ venerdì, inizio settembre. I clienti sono ancora pochi, complici le vacanze appena terminate. Le due giovani concedono poche rapide parole e poi pregano gli operatori della comunità di sgombrare. Lo fanno con cortesia. Magari un altro giorno scambieranno volentieri qualche chiacchiera ma stasera no. Business is business.

Ci si allontana dalla città. Le strade si fanno più buie, le ragazze più difficili da individuare. In una laterale della via Emilia si prostituisce Irina. Il nome è ovviamente di fantasia come del resto quelli che le ragazze forniscono ai clienti. La vita vera, quella alla luce del sole, è tenuta il più possibile lontana.

Mentre per le ragazze nigeriane l’organizzazione è abbastanza delineata, per le prostitute dell’est europeo i contorni dell’impresa diventano più sfumati. Probabilmente anche loro hanno dei protettori ma non ne parlano. Alcuni risiedono lontano, in altre città, addirittura in Germania ma hanno sul territorio dei rappresentanti, spesso le stesse prostitute, quelle più anziane. Non è raro che una novellina, in Italia da pochi giorni, venga affiancata da una compagna … di lungo corso.

Badanti di giorno, prostitute di sera

Dal racconto delle operatrici della comunità Papa Giovanni XXIII emerge anche un fatto abbastanza sorprendente. Prostitute dell’est, rumene, ma non solo, che di giorno lavorano come badanti, donne delle pulizie, lavapiatti e di notte scendono in strada e si vendono per racimolare soldi extra da inviare in patria alla famiglia, ai figli.

Fatto che viene confermato parlando, dopo pochi minuti, con una lucciola assolutamente atipica. E’ decisamente anziana, sopra i cinquanta, ed è di nazionalità marocchina, la prima di questa etnia mai incontrata, almeno in zona.  Lavorava come badate a tempo pieno poi è rimasta senza impiego fisso. Adesso cura un anziano poche ora, al mattino. Nonostante non abbia figli a carico i soldi non le bastano per l’affitto e per mantenersi e così ha deciso di diventare una donna di vita.

Ci sarebbe invece un figlio di cinque anni, malato di tumore, fra le cause che hanno spinto una ragazza albanese di ventun anni a scendere in strada e prostituirsi alle porte della città. Dalina mostra, sul telefonino, una sua foto abbracciata con il piccolo. Il marito, stando al suo racconto, la picchiava e quindi lo ha lasciato. Ora tocca a lei trovare i soldi per fare operare, una seconda volta, il bambino.

Racconti di vita, fra verità e possibile menzogna

Qui si entra in quel delicato campo in cui è difficile distinguere fra verità e menzogna, racconti di convenienza e vita vera. Anche perché qualche ora dopo Dalina richiama le operatrici e – nel suo italiano stentato – chiede aiuto, chiede i duemila euro necessari per operare il figlio. Le volontarie le spiegano che loro soldi da mettere in campo non ne hanno. Se lei vuole la possono aiutare ad allontanarsi dal marciapiede, la possono accogliere in una casa famiglia ed interessarsi al piccolo, magari facendolo venire in Italia. Ci penserò risponde la ventunenne delusa dalla risposta, prima di interrompere la comunicazione.

Insieme per una preghiera

Il giro per le strade di Piacenza continua. Quasi tutte le prostitute accettano di dialogare con i membri della comunità e qualcuna conclude l’incontro con un momento di preghiera, collettiva, tenendo per mano le operatrici. Un’altra ragazza albanese aveva un compagno italiano ma il rapporto non ha funzionato. I figli di 7 e 11 anni ora vivono con parenti oltre Adriatico e lei li mantiene prostituendosi. “L’uomo italiano non è solo quello che sei abituata a vedere sulla strada – le dicono le volontarie – sa anche rispettare, sa essere un uomo serio, sa amare la sua donna e sa essere fedele”. Basta uno sguardo al suo giovane viso per capire come, quella descritta, sia una tipologia di maschio che Ornela non ha avuto, ad oggi, la possibilità di incrociare.

Il servizio della Papa Giovanni XXIII sulle strade piacentine sta per concludersi. Non lontano da quella che un tempo era la via per eccellenza della prostituzione, via Maculani, ci si imbatte in una ragazza appena arrivata in Italia. Traduce una operatrice della comunità che ha fatto la volontaria in Romania per alcuni mesi. Sembra giovanissima, ben al di sotto dei famosi ventun anni che dichiara. Confessa che questa vita non fa per lei e che presto se ne tornerà a casa. Tutti si augurano che abbia davvero la forza per farlo e che nessuno la trattenga.

Uomo per nascita, donna per scelta

Qualche centinaia di metri più in là invece si procaccia clienti Sibilla un transessuale italiano. La sua è una storia totalmente diversa. Viene dal sud Italia ed era approdata a Piacenza con la famiglia tanti anni fa. Fin da piccola non si è mai trovata a suo agio in quel corpo maschile. Non ha cambiato totalmente sesso e forse non lo farà mai. “Sono nata con una parte maschile e così voglio rimanere. Dio non mi ha creato totalmente donna”.

Prende però ormoni femminili ed ha chiesto aiuto alla chirurgia per aggiungere un po’ di volume ai seni, ma non troppo … “una terza abbondante” fa sapere con orgoglio.

Da poco, racconta, ha trovato l’amore. Un ragazzo lombardo, con un buon lavoro. Presto potrebbero anche sposarsi e già convivono in un appartamento in periferia. Chissà che una volta convolata a nozze non decida di rinunciare, per sempre, alla strada. Adesso ci sono i mobili da pagare, la nuova casa e forse anche un’abitudine dura da abbandonare. Così anche se il fidanzato non vede proprio di buon occhio la sua attività …  continua -momentaneamente – ad esercitare.

E’ forse proprio da lei che arriva il giudizio più tranciante nei confronti della clientela: “La maggior parte degli uomini che vengono con me – sostiene Sibilla – parlano di trasgressione. Secondo me non è una trasgressione. Un uomo che si sposa, ha dei figli o è fidanzato e poi … ricerca altre sensazioni … non è più un uomo … è un vigliacco. Io faccio questo lavoro perché mi pagano. Ma loro, se hanno dei bambini, una donna … con quale faccia vanno davanti a loro? Mi disgustano …”.

Perché infondo nemmeno lei, sebbene lo abbia liberamente scelto, da piccola sognava di fare la prostituta …

Carlandrea Triscornia




Noto imprenditore piacentino ottantenne tenta estorsione ai danni di una famiglia in difficoltà

Un noto imprenditore piacentino, ottantenne, attivo nel settore della compravendita immobiliare è stato denunciato per tentata estorsione dalla guardia di finanza di Piacenza, al seguito di una indagine di polizia giudiziaria, coordinata dal Sostituto Procuratore della repubblica Roberto Fontana.
Le Fiamme Gialle, attraverso le loro indagini, hanno scoperto come l’anziano, dopo aver appreso che presso l’istituto aste giudiziarie sarebbe stato messo in vendita un appartamento, avrebbe contattato l’inquilino, ormai prossimo a lasciare l’abitazione, per carpire da se fosse interessato, un domani, a rientrare in possesso dell’immobile.
Visto che l’ex proprietario era interessato alla possibilità di reimpossessarsi della casa persa nell’ambito di un fallimento, l’imprenditore immobiliare gli avrebbe richiesto la somma di 30 mila euro in cambio della promessa di rinunciare alla partecipazione all’all’asta giudiziaria per l’acquisto del bene.
In caso di rifiuto avrebbe non solo preso parte all’asta ma anche continuato a rilanciare così da far lievitare notevolmente il prezzo dell’immobile e rendere non conveniente l’acquisto né all’ex proprietario, né ad altri eventuali partecipanti.
Davanti al ricatto la vittima si è rivolta ai militari della guardia di finanza che hanno avviato le indagini alla una serie di indagini e denunciato l’avido ottuagenario, evitando così che si appropriasse di una consistente somma di denaro, a danno di una famiglia in evidente stato di difficoltà. Dovrà ora rispondere del reato di tentata estorsione e turbativa d’asta.

L’operazione, conferma l’attenzione ed il costante impegno – recita la nota – delle Fiamme Gialle, in perfetta sinergia con l’autorità giudiziaria piacentina, nel contrasto anche dei delitti contro il patrimonio e le varie forme di illegalità che si manifestano nel territorio piacentino che, per le fattispecie particolarmente subdole, determinante risulta la collaborazione dei cittadini vittime dei reati.




Il vallo farnesiano è trascurato secondo la consigliera Zanardi

L’avvocato Gloria Zanardi, consigliere comunale a Piacenza, segnala la cattiva condizione in cui si trova il vallo farnesiano ossia l’area verde che circonda le mura di Piacenza. Un “biglietto d’ingresso della nostra città, frequentato da numerosi piacentini che lo percorrono a passeggio quotidianamente”.
La Zanardi riporta la segnalazione ricevuta da alcuni abitanti ed in particolare alcune criticità che riguardano la zona adiacente a Via XXI Aprile, nei pressi di Bastione Borghetto “criticità che – dice la consigliera – sottopongo all’amministrazione, sicura di una celere risoluzione. In primis – riporta la Zanardi – l’erba è alta e lo stato di manutenzione è trascurato. E’ una questione di decoro pubblico, di igiene e sicurezza.
Oltre ad arrecare pregiudizio al fascino delle mura della nostra città, la scarsa manutenzione può costituire ricettacolo per topi (peraltro, mi hanno già segnalato la presenza di topi in vie nel pieno centro storico) e può essere causa di cadute da parte dell’utenza”.
“In secondo luogo – continua la consigliera comunale del Gruppo Liberi – nell’area in questione, si trova un manufatto in cemento, in parte danneggiato, che, se non adeguatamente segnalato, recintato e conservato, può costituire un pericolo (vedi foto). Ritengo che sia necessario provvedere immediatamente, al fine di evitare che si verifichino sinistri, con relative conseguenze pregiudizievoli.
Segnalo, altresì, la presenza, sotto il folto manto erboso, di residui di materiale da demolizione (mattoni, calcinacci ecc.). Oltre a costituire un’insidia per chi percorre il tratto a piedi, chiaramente, se accertato, ciò deriva da un comportamento non consentito che deve essere interrotto.
In ultimo – conclude la Zanardi – rilevo che sul tappeto erboso si notano i segni di attraversamento di auto (però nella parte del vallo nord). Reputo necessaria una verifica e un riscontro accurato in merito per ragioni di sicurezza e tutela.
Sono certa di un puntuale intervento da parte dell’amministrazione comunale, che tra le priorità, in campagna elettorale, aveva contemplato la cura e l’attenzione costante al verde pubblico e la sicurezza”.




Con la fine dell’estate tornano in strada 200 prostitute

Con la fine dell’estate l’osservatorio costituito dalle unità di strada contro la tratta della Comunità Papa Giovanni XXIII ha registrato a Piacenza il rientro progressivo delle donne che si prostituiscono sulle strade.

«La città si ripopola, e tornano i clienti», spiega Romina Iurato, volontaria dell’unità che compie periodicamente uscite con altri giovani.

«Quando usciamo in strada alla sera riusciamo ad incontrare una decina di donne (ne stimiamo circa 200 tra Piacenza e dintorni). Si prostituiscono con continuità negli stessi luoghi, mentre dopo le ferie stanno arrivando le nuove vittime : quelle donne continuamente spostate di città in città perché non si radichino sul territorio», continua la Iurato.

I volontari si trovano di fronte sempre più spesso ragazze nigeriane, adolescenti o poco più.

L’unità anti-tratta è stata attivata a Piacenza tre anni fa; da allora sono 3 le donne che hanno accettato l’invito dei volontari ad abbandonare la strada: «È difficile che riescano ancora a fidarsi di qualcuno», spiega Romina.

«Don Oreste Benzi , il nostro fondatore, ci ha lasciato 10 anni fa esatti. Rispetto ad allora sono diminuite le violenze fisiche rivolte alle ragazze, ma sono cambiate le modalità degli sfruttatori: sono meno violenti fisicamente ma più subdoli, ad esempio quando forniscono loro il telefonino o qualche soldo, per creare una forma di ricatto morale».

Per rispondere all’invito di Papa Francesco di vivere “una Chiesa in uscita” volontari delle unità di strada provenienti da varie parti d’Italia si incontrano da oggi per tre giorni nella Casa Madre dei Padri Scalabriniani di Via Torta 14; alterneranno momenti di preghiera a momenti di incontro con gli emarginati.

Questa sera dalle 21.30 un gruppo di volontari uscirà per incontrare le donne che si prostituiscono sulle strade della città.

Per contrastare la tratta delle donne al fine di sfruttamento sessuale la Comunità di Don Benzi sostiene le proposte di legge, ispirate al modello svedese, che prevedono la punibilità del cliente (per saperne di più: www.questoeilmiocorpo.org).




Il sindacato Gilda difende l’insegnate che aveva preteso la consegna del telefonino da un alunno

Il sindacato Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma interviene con un comunicato a proposito di un esposto presentato contro un insegnante piacentino colpevole di aver chiesto ad un allievo di consegnargli il telefonino.

A proposito del docente di una scuola statale piacentina oggetto di un esposto presentato contro di lui perché “reo” di aver preteso, forse energicamente, il rispetto di un ordine da egli impartito ad uno scolaro, ovvero quello di consegnare un telefono cellulare in suo possesso. A tal fine, anche se il collega non dovesse essere essere un nostro iscritto, noi della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma offriamo tutta l’assistenza possibile.

Spesso la gente dimentica che i docenti nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali e come più volte ha ripetuto la Cassazione, rivestono poteri “autoritativi e certificativi”. Inoltre, spesso sfugge, che i cittadini che hanno compiuto il 14° anno di età sono penalmente perseguibili. 

Senza entrare nel merito de caso specifico, che eventualmente valuteranno gli organi preposti, è sicuramente cosa buona e utile ricordare che esiste il reato di calunnia.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, ci tiene a far presente “che le Autorità dello stato si rispetta piaccia o non piaccia, questo vale anche a scuola, soprattutto a scuola”.

 




Scontro politico Barbieri – Zanardi sulla futura rotonda di Pittolo

Continua il tour del sindaco Patrizia Barbieri fra le frazioni di Piacenza. Proprio la visita a Pittolo e l’annuncio di voler costruire una nuova rotonda ha innescato uno scontro politico fra il primo cittadino ed la consigliera Gloria Zanardi che ieri aveva diffuso il seguente comunicato:

Lodevole organizzare il tour delle “frazioni” (anche se non amo denominarle con questo termine) da parte del sindaco Barbieri per ascoltare le proteste e le proposte dei cittadini.

Il primo appuntamento è stato a Pittolo.

Non avendo potuto partecipare personalmente all’incontro, mi sono informata successivamente in merito al contenuto di quanto emerso.

Il sindaco, con la sua giunta, ha annunciato la realizzazione di una rotatoria all’incrocio tra la Statale 45 e Via Galilei (Pittolo) nel 2018 (se ci saranno le risorse economiche).

La promessa con il “se” è già poco rassicurante (anche se sono consapevole delle difficoltà); questo impegno era già stato preso anche dalla precedente amministrazione nel 2015, a conclusione del ritiro di giunta settembrino di quell’anno.

Mi sono sempre occupata della Statale 45 e, anche in questo caso, chiedo maggiori delucidazioni in merito alle opere che interessano il tratto, in particolare: in merito alla competenza in ordine alla realizzazione della rotatoria promessa e della provenienza delle risorse economiche investite.

Anas è ente gestore della Statale 45.

Solo i tratti di strade statali interne a centri abitati, con popolazione superiore a 10.000 abitanti (il calcolo non è sull’intero territorio comunale), devono considerarsi a tutti gli effetti “strade comunali”; gli altri tratti interni rimangono qualificati come statali, dunque, di gestione Anas.

Il tratto di Statale 45 in questione, già di per sé, non mi pare che possa, in ogni caso, qualificarsi come interno e, comunque, non raggiunge la soglia di abitanti di cui sopra.

Tra l’altro, in merito, cito una mozione dell’ex consigliere Marco Colosimo che aveva chiesto il declassamento di tutto il tratto di SS45 dalla rotonda di Via Manfredi sino al bivio di Pittolo, da statale a comunale, proprio per consentire al Comune di decidere ed eseguire gli interventi necessari in totale autonomia.

Alla luce delle considerazioni sopra svolte, parrebbe che la rotatoria SS45-Via Galilei (Pittolo) sia di competenza ANAS, e non comunale.

Il Comune non è autonomo in merito alla realizzazione delle opere sul tratto, ma può decidere di accollarsi le spese, previa autorizzazione dell’intervento da parte di ANAS.

Mi sembra corretto che vengano chiariti questi passaggi.

La rotatoria in questione è attesa da anni (almeno dal 2009) dai residenti di Pittolo e delle zone limitrofe ed è giusto offrire loro informazioni corrette, onde evitare che ancora una volta si creino aspettative poi disattese e, soprattutto, visto che tanto ormai la campagna elettorale si è conclusa, per chiarezza e serietà.

In ogni caso, se la giunta si attiva in questo senso è positivo anche se dispiace dovere constatare che, ancora una volta, altri, in questo caso il Comune, siano costretti a sopperire alle carenze di gestione di Anas che, in merito alla SS45, non sono certo una novità.

Gloria Zanardi – Consigliere Comunale Piacenza- gruppo Liberi

Oggi è arrivata la replica del Sindaco Barbieri:

In merito alla nota della consigliera Gloria Zanardi apparsa sugli organi di informazione, con cui contestava la realizzabilità della rotatoria di Pittolo, il sindaco Patrizia Barbieri precisa quanto segue: “Ritengo che il primo obbligo di un Consigliere comunale che intende svolgere correttamente il proprio mandato sia quello di documentarsi e di informarsi prima di intervenire su argomenti della nostra comunità. Per la consigliera Gloria Zanardi invece così non è stato, perché sull’argomento della futura rotatoria di Pittolo, preferisce evidentemente l’effetto mediatico e non presta attenzione al dovere di informazione che chi riveste una carica pubblica deve necessariamente avere.

Se lo avesse fatto avrebbe così appreso che il 27 aprile 2015 è stata inviata dal dirigente del Comune di Piacenza ad Anas la richiesta di nulla osta per la realizzazione dell’intervento, su un’ipotesi di progetto che l’8 luglio 2015 ha ottenuto un parere preventivo favorevole.

Si concorda quindi sul fatto che sia necessario fornire informazioni corrette e in questo si auspica che per il futuro la consigliera si attenga al doveroso principio”.

Pochi minuti fa (15.30) la consigliera Zanardi ha controreplicato al sindaco Barbieri attraverso un nuovo comunicato stampa il cui testo proponiamo di seguito.

In merito alla replica del sindaco Barbieri, vorrei precisare quanto segue, visto che, evidentemente, il contenuto della mia nota è stato travisato.

Non ho messo in dubbio la realizzabilità della rotatoria di Pittolo.
Ho solo chiesto chiarezza di informazione.

In particolare, l’ente gestore della strada è Anas e non vi sono dubbi.
Il comune, prima di avviare le opere in questione, deve comunque chiederne l’autorizzazione e ho giudicato positivo, nella mia nota, che l’amministrazione, sebbene la precedente, si sia attivata in tale senso, sopperendo le carenze di Anas che alla Statale 45 non ha mai dedicato la dovuta attenzione.

Non ho mai messo in dubbio che sia stato chiesto il nulla osta.

“Il dovere di informazione che chi riveste una carica pubblica dovrebbe necessariamente avere” comporta che la giunta attuale allora non annunci la realizzazione della rotatoria come un proprio personale successo (a proposito di “effetto mediatico”), considerando che era già in programma da tempo (2015) e, comunque, la competenza è di Anas.

In conclusione, vorrei rilevare che i miei interventi sono sempre pacati e, se fosse stata data maggiore attenzione al contenuto della mia nota, il sindaco avrebbe potuto approfittarne per chiarire con serenità, senza innescare una polemica con tanto di morale sul “buon amministratore”, modus che, tra l’altro, non credo le appartenga.




Al via il teatro itinerante del Festival Lultimprovincia

Anche in questa edizione il festival LULTIMAPROVINCIA si muoverà tra Piacenza e provincia con un cartellone diversificato nel periodo che va dal 18 agosto al 10 settembre (vedi il programma Lultima 2017).

Un teatro itinerante, che si muove, che va verso un pubblico che a volte per limiti territoriali non ha possibilità di frequentare ed apprezzare spettacoli teatrali professionali di qualità.

Il Festival cercherà di mettere in primo piano tutte quelle commistioni di linguaggi che in questi anni hanno segnato la programmazione del festival e che vanno dal teatro comico al teatro acrobatico, dal clown al circo, al teatro per ragazzi, anche per celebrare le ultime esperienze della compagnia nell’ambito del nuovo circo e nell’ambito di una ricerca teatrale che sperimenta commistioni di linguaggi e nuove vie narrative.

Nelle piazze e nei cortili saranno presentati 17 spettacoli, realizzati da 15 compagnie, mentre saranno 9 i paesi coinvolti, tra cui Bobbio che si avvicina della rassegna per la prima volta.

Proprio il paese dell’alta val Trebbia aprirà la programmazione con la compagnia francese Circo Zoe, che torna al festival dopo il grande successo nella passata stagione, e lo spettacolo “Opera Guitta” de Ass. Longuel con il Trio Trioche, uno dei migliori gruppi di teatro comico musicale che sarà il giorno seguente a Travo con lo spettacolo cult “Troppe Arie”.
Oltre la compagnia francese altri spettacoli di teatro circo saranno presentati da Onarts (Travo), Giulio Lanzafame (Castell’Arquato), Nando e Maila (Ponte dell’Olio).

I 3Chefs, clown che vantano la collaborazione con il Cirque du Soleil, saranno in scena a Rivergaro, e aprono una nutrita squadra di clown presenti al festival: i provocatori Madame Rebinè (S.Nicolò), Michele Cafaggi con la poesia delle sue bolle di sapone (Castell’Arquato), gli ingenui Claudio&Consuelo con il loro circo “riciclato” (Rottofreno) ed i giovani ed atletici di Colletivo Clown (Vigolzone). Chiude la squadra lo spettacolo/studio con Bossi e Pisi di Manicomics (Gragnano) a conferma che Lultimaprovincia è sicuramente punto di riferimento nazionale per il teatro clown.

Il teatro di prosa è presente con due spettacoli dedicati ai ragazzi che vedranno in scena i divertentissimi Fratelli Caproni (Podenzano) e i poetici Lagru Ragazzi (Gragnano), mentre due spettacoli sono dedicati ad un pubblico più grande: il coinvolgente “Promessi” di Teatro Invito e Il Tempo di Agnese spettacolo fortemente emotivo di Officna M.




Vergante in visita a Anpas e Croce Bianca

Incontro fra i vertici di ANPAS (Comitato Provinciale di Piacenza) e della P.A. Assistenza Croce Bianca, con il comandate della polizia municipale di Piacenza Piero Romualdo Vergante.
Ad accogliere il comandante, presso la sede di Via Emilia Parmense, vi erano Paolo Rebecchi, coordinatore del Comitato Provinciale (nonché responsabile regionale della protezione civile di Anpas Emilia Romagna) ed il neo presidente della P.a. Croce Bianca di Piacenza Fabrizio Velieri.
L’incontro è stato organizzato per presentare l’importante realtà territoriale al comandante Vergante che ha visitato gli uffici, la centrale Operativa, “il capiente auditorium” adibito principalmente alla formazione del personale operativo ed il parco mezzi.
Il comandante della Municipale Piero Vergante in visita a Anpas e Croce BiancaVelieri, da poco presidente della Assistenza, ha esposto il volume di attività di Croce Bianca mentre Paolo Rebecchi ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra i vari enti che operano sulla strada: “per noi è fondamentale conoscere e collaborare con enti e forze dell’ordine con i quali condividiamo interventi spesso anche non semplici in scenari sempre più complessi; la sicurezza deve essere il primo fondamento per i nostri operatori quando svolgono servizi di emergenza”.
Rebecchi ha inoltre rimarcato la positiva intraprendenza del nuovo comandante con il quale si sta collaborando ad iniziative locali di rilievo.




Server comunali in tilt per un black out elettrico

La questione dell’appalto per i servizi informatici in comune torna di attualità. Nei mesi scorsi l’ex capogruppo in del Movimento 5 Stelle Mirta Quagliaroli aveva presentato un esposto in procura sul bando Help Desk per i servizi informatici del Comune, aggiudicato, durante la giunta Dosi ad una società di Torino, l’unica ad aver partecipato.
Un altro esposto, sulla medesima vicenda, era stato presentato dagli ex consiglieri pentastellati anche all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione).
Una vicenda tornata di assoluta attualità dopo che, nello scorso week-end i server del comune sono andati totalmente in tilt.
La causa di questo black out informatico sarebbe legato all’interruzione di energia elettrica che venerdì notte ha colpito varie zone della città. A spiegarlo è l’assessore Filiberto Putzu con una nota stampa che pubblichiamo di seguito.

In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale, inerenti ai disservizi riscontrati nella giornata di sabato 5 Agosto presso gli uffici comunali di viale Beverora, l’assessore Filiberto Putzu (con delega ai Servizi al Cittadino), anche per conto del sindaco Patrizia Barbieri (con delega personale all’Innovazione dei Servizi Informativi), precisa quanto segue.
“Un’area importante della città di Piacenza è stata oggetto di interruzione di energia elettrica nel tardo pomeriggio/sera di venerdì 4 agosto. Il black out ha investito anche la zona di viale Beverora, sede di Uffici comunali e Centro Elaborazione Dati (Ced) dell’Ente. L’interruzione di alimentazione elettrica è perdurata per un tempo prolungato e ha comportato, nella notte di venerdì, il conseguente spegnimento dei sistemi informatici comunali, piattaforma con un sistema di 140 macchine virtuali. Tale problema – proseguono gli amministratori comunali – è stato segnalato dal cluster di monitoraggio e dal gruppo di continuità. La segnalazione è stata presa in carico dal servizio di reperibilità di presidio e con tempismo sono iniziate le operazioni di ripristino, prolungatesi per tutta la notte e per la successiva giornata di sabato. Il Presidio informatico è stato costantemente in contatto con i fornitori degli applicativi più importanti, per assicurare il corretto svolgimento delle operazioni necessarie al ritorno della normale operatività”.
“Gli Sportelli Polifunzionali – prosegue, anche a nome del sindaco, l’assessore Putzu – sono stati costantemente informati delle operazioni in corso e, in ragione di ciò, hanno attuato le procedure di gestione in emergenza sui procedimenti erogabili allo sportello. In particolare sono state attivate procedure manuali per il rilascio di carte di identità cartacee e certificati di stato Civile a soggetti per i quali era possibile attestarne i requisiti. Si è provveduto inoltre ad informare l’utenza in transito al Quic di eventuali soluzioni alternative alle richieste. Ove necessario, per impedimenti tecnici il personale in servizio ha comunque utilizzato, anche fuori orario di lavoro, i propri telefoni cellulari privati per il transito delle comunicazioni, rimanendo a disposizione oltre il normale orario di apertura previsto. Nella mattinata di lunedì 7, a circa un’ora dall’apertura degli sportelli, l’operatività è ripresa in modo regolare. Per la giornata di domani, giovedì 10 agosto – concludono sindaco e assessore – è calendarizzato un incontro tra il Presidio informatico comunale e i fornitori degli applicativi, per verificare tempi e modi di quanto effettuato”.