Patrizia Barbieri all’attacco del PD sul nuovo Ospedale: “Riduttivo parlare solo delle aree”

“Leggendo il comunicato del Partito Democratico e le sue esortazioni in merito alla scelta dell’area in cui realizzare il nuovo ospedale, devo purtroppo constatare come, ancora una volta, gli esponenti del Pd persistano nel condurre il gioco delle tre carte, anziché partecipare in modo costruttivo a un dibattito utile e complesso sul futuro della sanità piacentina”. Così il sindaco Patrizia Barbieri replica alla nota diffusa dalla Segreteria provinciale e dagli amministratori del Pd, rimarcando con forza che “è riduttivo parlare solo dell’area”.

Per la realizzazione del nuovo ospedale – sottolinea il primo cittadino – la Regione ha espresso la volontà di contribuire con una cifra non superiore a 100 milioni di euro, mentre la restante somma dovrà essere stanziata dall’Asl. Pare quindi evidente che, nel momento in cui si esamina un bilancio consuntivo (come è accaduto nei giorni scorsi), da cui si evince che le capacità di indebitamento dell’Azienda sono esigue e risultano pochi beni da alienare per recuperare liquidità, una seria Amministrazione si ponga il tema di come l’ulteriore e necessaria somma, non inferiore a 100 milioni di euro, verrà reperita”.

“Ora – aggiunge il sindaco – non avendo la Regione riferito l’intenzione di farsi carico diretto dell’intero costo per la realizzazione del nuovo ospedale, non mi sembra certo un inutile orpello domandare su chi graverà e come verrà coperta l’intera spesa necessaria per la nuova struttura. Apprendo, dal comunicato della Segreteria Pd, che il soggetto pagatore sarebbe l’Asl. Bene: mi aspetto quindi che l’Azienda sanitaria comunichi anche al Comune, e non solo alla Segreteria di un partito, il Piano economico-finanziario relativo alla nuova erigenda opera”.

“Nella seduta di Consiglio comunale dell’8 giugno prossimo – ribadisce Patrizia Barbieri – il direttore dell’Asl, ingegner Baldino, illustrerà le quattro proposte. Si stia certi che, una volta ottenuta la garanzia su ciò che si farà dell’attuale comparto ospedaliero e della necessaria provvista economica per la costruzione del nuovo ospedale, la risposta dell’Amministrazione comunale sarà celere. Di certo non intendiamo perdere tempo, come il Pd sembra invece ostinarsi a fare, nel reiterare sterili polemiche, o al contrario agire in modo superficiale e frettoloso, senza assumerci la responsabilità di una scelta ponderata, che deve tenere conto di tutte le variabili”. 

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Proposta PD sul fondo anticrisi, bocciatura in Consiglio

Tanti i punti all’ordine del giorno in Consiglio comunale ieri. All’ordine del giorno la mozione riguardante “assicurazione a supporto dei cittadini piacentini vittime di reati contro la persona o il patrimonio” di Cappucciati, Pavesi e Montanari che è stata ritirata, spiega la portavoce Cappucciati, “in quanto è possibile riformularla in modo da avere dei punti più importanti come risposta per i cittadini”.

Altro argomento messo sul piatto questa volta dal PD è stato quello dell’ “istituzione di un fondo anticrisi a sostegno dei cittadini di Piacenza”. Giulia Piroli ha sottolineato che il Partito Democratico “nonostante tutte le campagne per i diritti civili portate avanti, non è stato capito dalla gente. Ma noi vogliamo andare avanti sul tema della riduzione delle disuguaglianze. Riteniamo che nonostante i segnali di ripresa, la crisi economica non è ancora conclusa, ed è pertanto andare incontro a quella classe media che ha più pagato gli effetti di questa crisi, nonostante anche le aride statistiche di qualche tempo fa sullo stato dell’occupazione a Piacenza”. Sulla stessa linea di pensiero Rabuffi di Piacenza in Comune, il quale ha sottolineato come la mozione sollevi una questione reale. L’Assessore Sgorbati, dopo aver ricordato le misure a sostegno delle famiglie a basso reddito o senza reddito, attuate negli anni precedenti fino ad oggi, ha dichiarato: “Non si vuole sostenere che questi interventi risolvano tutti i problemi e i lasciti della crisi economica che perdura, e neanche che le risorse di un fondo anticrisi non sarebbero comunque utili, ciò che si vuole dire esprimendosi negativamente rispetto alla mozione, è che oggi è razionale impegnarsi per dare attuazione a queste nuove misure, concedendoci un tempo per capire gli effetti che hanno a Piacenza, i bisogni a cui riescono a dare risposta. In quest’ottica sarà necessario alla luce di questi interventi, rivedere tutti gli interventi di sostegno economico attualmente previsti dal Comune, operazione questa preliminare a quella richiesta in mozione”. Su 30 presenti, 26 votanti, 10 favorevoli e 16 contrari. RESPINTA 

Dal MoVimento 5 stelle è arrivata la proposta di “valorizzazione dell’immobile ex pesa pubblica”. “Noi 5 stelle -ha dichiarato in Consiglio Sergio Dagnino -, siamo attenti al territorio. L’immobile di Piazzale Milano è in uno stato pietoso ormai da anni, suggeriamo di toglierlo dal degrado, e vista la felice concomitanza del parcheggio, di predisporlo per l’accoglienza turistica, almeno il sabato e la domenica. Tutto questo senza imposizione di tempo”. La proposta è stata accolta favorevolmente dall’assessore Garetti, tuttavia “accettare positivamente questa mozione potrebbe creare delle incompatibilità con la progettazione più generale di tutto il comparto”

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Risposta del Sindaco Barbieri al Gruppo PD sui fatti di sabato: “Accuse strumentali”

“E’ fuori luogo e inqualificabile il tentativo del Pd di addossare responsabilità all’Amministrazione comunale per quanto è accaduto sabato”. Non ci sta proprio, il sindaco Patrizia Barbieri e sottolinea che “l’ordine pubblico non è di competenza né del sindaco né della Giunta”. E aggiunge: “Con ogni probabilità, per la manifestazione del settembre 2016 cui si fa riferimento, il sindaco Dosi si attenne semplicemente a quello che Questura e Prefettura gli dissero di fare. Mi stupisce che ex assessori e gli attuali consiglieri comunali del Partito Democratico non conoscessero allora, così come dimostrano di non conoscere oggi, le normative in materia”. Prosegue il primo cittadino: “L’unico dato che oggi emerge, è che il Pd pare più interessato ad alimentare inutili polemiche anziché concentrarsi sull’inqualificabile comportamento dei facinorosi che hanno arrecato un grave danno alla città di Piacenza. Trasuda di strumentalizzazione, la nota del Partito Democratico, a maggior ragione se pensiamo allo scambio di accuse via social network tra un esponente dello stesso partito e uno degli organizzatori del corteo, che nei giorni scorsi hanno contribuito notevolmente ad alimentare la tensione”.

Rimarca Patrizia Barbieri: “Se i consiglieri del Pd ritengono di presentare un’interrogazione, è loro diritto farlo e gli verrà fornita puntuale risposta. Nel contempo, questa Amministrazione continuerà a fare ciò che le compete con senso di responsabilità e nel rispetto della legalità. L’atteggiamento dei consiglieri del Pd non solo è un malcelato tentativo di sfruttare a fini elettorali i fatti di sabato pomeriggio, ma evidenzia una grave lacuna in materia di competenze amministrative. Spiace constatare – conclude il sindaco – che si accantoni così facilmente il senso di responsabilità di cui la politica dovrebbe dare prova in queste circostanze. Mi sarei aspettata che, anche in nome dei valori della Costituzione, potesse davvero essere unanime la condanna nei confronti di delinquenti violenti, privi di ogni senso civico, contro i quali si dovrebbe fare fronte comune al di là delle rispettive appartenenze di partito. A differenza di alcune sigle dell’estrema sinistra che non si fanno certamente scrupoli nel minimizzare le azioni e l’atteggiamento ingiustificabile di questi facinorosi”. 

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Partito Democratico: «Sindaco, corra ai ripari: sembra la “Giunta del dopolavoro”»

Riceviamo e riportiamo il comunicato stampa del Pd, sul doppio impegno professionale degli assessori.

«Sindaco Barbieri, corra ai ripari: la sua – più che la “Giunta del lavoro”, come l’ha definita lei – sembra la “Giunta del dopolavoro”». Il gruppo consigliare del Partito Democratico interviene sulla polemica del «doppio impegno professionale e istituzionale» degli assessori. «Dalla cronaca politica delle ultime settimane è emerso in maniera incisiva il richiamo della Barbieri alla maggioranza e alla squadra di governo sulla necessità di cambiare marcia e incidere maggiormente. La campanella d’inizio anno, finalmente, è strillata per tutti. Con l’eco del suo suono, crediamo che sia terminato il tempo delle scuse e delle responsabilità addebitabili agli incompetenti, incapaci, faziosi, prodighi amministratori che li hanno preceduti», tallonano con una punta d’ironia i consiglieri del Pd.

«Esattamente come il diritto al rimborso delle spese di viaggio per i consiglieri comunali che risiedono fuori città, è legittimo per i liberi professionisti mantenere la propria attività, pur assumendo un’impegnativa carica pubblica. Tale scelta, però, risulta strana, perché quest’estate il sindaco aveva raccomandato la presenza di assessori onesti – cioè il minimo sindacabile -, preparati e, appunto, “a tempo pieno”, dediti anima e corpo al Comune. Alle parole non hanno corrisposto i fatti», conclude il Partito Democratico. 
 




Zandonella: Spazio 4 chiuso fino a primavera. Nessuna proroga , nessuna clausola sociale

L’incontro di ieri ai Giardini Sonori della Cavallerizza con protagonista l’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella, si è rivelato per quel che si preventivava alla vigilia: un aspro e serrato confronto con società civile e mondo politico (presenti i consiglieri Pd Giulia Piroli e Stefano Cugini oltre al segretario cittadino Annalia Reggiani) sul futuro di Spazio 4; talmente sentito da portare in secondo piano il dibattito previsto sul futuro delle politiche giovanili in città.

L’assessore si è trovato a dover fronteggiare il fuoco incrociato degli educatori che perderanno il posto di lavoro il 29 dicembre (giorno fissato di chiusura dello spazio in assenza di proroghe), di giovani utenti del doposcuola – commossi e irriverenti testimoni della difesa di uno spazio che considerano alla stregua di una casa – di professionisti del sociale e dei servizi educativi e di cittadini i cui famigliari hanno usufruito in questi anni dello spazio “permettendo loro oggi di essere cittadini migliori”. “Mio fratello, se non fosse per Spazio 4 – ha raccontato con voce rotta dall’emozione uno dei partecipanti all’incontro – probabilmente oggi sarebbe in carcere. E invece, grazie a quanto fatto in questi anni, ha un lavoro e un futuro”.

Un pensiero che ha certificato appieno anche l’oggettiva difficoltà dell’assessore Zandonella, unico deputato a rispondere al perché della chiusura di un luogo percepito così sentitamente da chi negli ultimi anni lo ha vissuto.

Difficoltà che lo hanno portato dapprima a dribblare le richieste di una proroga del servizio dietro la motivazione economica e tecnica di un buco di bilancio da sanare, per poi ammettere, dietro l’incalzare delle numerose domande, che “la chiusura è determinata da una volontà politica, nel rispetto del mandato consegnatoci dai cittadini”.

Per certi versi, agli addetti ai lavori, è restata dunque la consolazione che i timori della vigilia siano stati confermati – ovvero che la chiusura dello spazio abbia più a che fare con valutazioni politiche, piuttosto che con una valutazione (peraltro positiva nel parere dello stesso assessore) nel merito del lavoro svolto – anche se, probabilmente, non sarà sufficiente a riaprire un percorso ormai ampiamente tracciato. Le prossime tappe previste saranno infatti la chiusura totale dello Spazio con annessi servizi educativi il prossimo 29 dicembre, senza proroghe e con un bando che – conferma l’assessore – “uscirà nelle prossime settimane, senza vincoli, senza clausola sociale (che avrebbe consentito il reintegro dei lavoratori anche nell’ipotesi di un nuovo ente gestore, n.d.r.) e mirato a riaprire lo Spazio (a primavera) non come centro di aggregazione giovanile, ma come area aperta a tutti, con salvaguardia dell’attuale parte educativa”.

Un principio di salvaguardia che però non ha convinto i numerosi astanti, preoccupati dall’idea che il lavoro di educatori professionisti fino ad oggi svolto con un contributo di 60mila euro annui da parte del Comune, possa essere sostituito da volontari in assenza di requisiti professionali che – ha precisato l’assessore – non saranno richiesti nel nuovo bando.

“Non si può pensare di scambiare il lavoro socioeducativo di quattro educatori professionali con dei volontari” – ha tuonato il consigliere Stefano Cugini dal pubblico – insistendo sulla gravità della scelta di non optare per la clausola sociale: “Quei 60mila euro che la giunta dice di non poter più investire nello Spazio, sono appena stati persi per la scelta di abbassare le tasse ai proprietari di negozi sfitti. Non c’entra nulla il buco di bilancio, che è lo stesso fronteggiato dall’amministrazione precedente, ma una volontà politica”.

A fargli eco il segretario cittadino del Pd Annalia Reggiani, che ha rincarato la dose: “Nel nuovo bando per la gestione del canile si richiedono figure professionali specializzate e per un lavoro educativo sui giovani invece no? I soldi si trovano se si ha la volontà”.

Un invito a riflettere alla luce della quantità di testimonianza competenti e accurate emerse durante l’incontro è arrivato anche dal consigliere Giulia Piroli che ha chiesto all’assessore di prendersi il tempo per valutazioni autonome e senza pressioni politiche prima della stesura del nuovo bando.

Ma c’è stata soprattutto una vasta rappresentanza della società civile – compreso il comitato “Spazio ai Giovani” – già impegnato in una petizione con più di mille firme al seguito per difendere l’apertura di Spazio 4, che si è chiesta quale sarà il futuro dei giovani utenti dei servizi educativi (secondo l’assessore saranno dirottabili sull’altro centro giovanile Belleville, già definito però “pozzo senza fondo” nel recente passato dal consigliere dei liberali Antonio Levoni e con bando in scadenza a marzo 2018), ma soprattutto quali siano gli obiettivi e le azioni intraprese da un assessorato che dovrebbe avere a cuore gli interessi dei giovani. “Abbiamo messo a disposizione dei fondi con il bando Giovani Progetti – ha replicato l’assessore – ed il vero sforzo nel futuro prossimo sarà cercare di coniugare le politiche giovanili alle politiche del lavoro. Spazio 2 ad esempio funziona e non deve temere nulla riguardo le risorse destinate. E’ un luogo dove i giovani possono sporcarsi le mani e sarà compito del comune pubblicizzarne al meglio le numerose iniziative. Purtroppo le risorse non sono le stesse di dieci anni fa e il Comune non può intervenire come una mamma per risolvere tutti i problemi”.

Il primo round è concluso, ma l’impressione è che l’incontro abbia sollevato ulteriroi dubbi e rivendicazioni che difficilmente si estingueranno senza azioni da parte degli opposti schieramenti coinvolti.




Zanardi sulla commissione delle elette: “nessuna presidenza”

Continua a far discutere la commissione delle elette anche alla luce dello scontro che vi è stato, in consiglio counale, fra l’assessore Polledri e la consigliera Piroli.

Sull’argomento interviene la consigliera di Liberi Gloria Zanardi, che era data fra le papabili alla presidenza.

“Oggi pomeriggio, alle 15, si terrà la prima seduta della Commissione delle Elette.

A seguito dell’acceso scontro tra la consigliera Piroli e l’assessore Polledri, leggo un comunicato del gruppo PD in cui si annuncia che le consigliere di minoranza del PD “non volendo fare il gioco della maggioranza” si dichiarano fin d’ora indisponibili a partecipare al voto e ad accettare qualunque incarico.

Non posso nascondere la mia delusione.

Non posso accettare che la Commissione delle Elette, in cui credo fermamente per le finalità che si propone, sia strumentalizzata per alimentare lo scontro politico, sia da una parte che dall’altra, sia in consiglio comunale che nei comunicati stampa, anche alla luce di precedenti scambi personali.

Onestamente, e sono molto provata e rammaricata nel dirlo, mi aspettavo che le donne del consiglio comunale, per un motivo e per un altro, dessero una prova migliore di concretezza, determinazione e lealtà.

Quando ho presentato la commissione in consiglio comunale ho posto l’attenzione sulla necessità di rimuovere gli ostacoli ad una reale parità derivanti dalla diffidenza degli uomini e dall’ostilità delle altre donne.

Bene. Credo che questa pagina della nuova consiliatura abbia offerto l’esempio di entrambi gli aspetti, che noi, o almeno io, attraverso la commissione delle elette, ci proponevamo di superare.

Ritengo che, dalle prese di posizione attuali sulla commissione, tramite il comunicato del PD, trapeli l’esistenza di altre dinamiche che, probabilmente, riguardano anche me, ma di cui sono all’oscuro. E forse meglio così per rimanere col beneficio del dubbio. Tuttavia, il comunicato del PD pare un chiaro messaggio (o, meglio, dispetto) alla maggioranza sul presupposto che, di fatto, rimarrei io l’unica papabile per la presidenza.

Finché noi donne ci comportiamo così tra di noi non possiamo pretendere solidarietà dagli uomini. Finché i partiti si comportano così non possono pretendere di essere credibili agli occhi dei cittadini.

Non mi interessano le poltrone. Mi interessa essere libera, di pensare e di dire.

E credo di averlo dimostrato con le mie scelte, anche più recenti. Per chi la politica la fa per passione ci sono cose che non si possono comprare.

Non voglio, ora come sempre, stare a giochetti e dinamiche che non mi appartengono e non condivido.

Io su temi importanti, e in cui credo, come quelli delle pari opportunità sono sempre andata oltre i giochetti e le schermaglie, sopportando forti critiche, senza che nessuno, donna o uomo, mi difendesse, nonostante anche attacchi personali non tollerabili.

Se queste sono le premesse, mi sto domandando come si possa collaborare fattivamente e raggiungere risultati dopo la formale costituzione della commissione delle elette.

Il gruppo Liberi rimane coerente, come accaduto con la commissione garanzia e controllo, con quanto affermato fino adesso: nessuna presidenza e nessun compromesso”.

 




Il PD piacentino risponde alle dichiarazioni in Consiglio di Massimo Polledri

Sono passati due giorni dal consiglio comunale di Piacenza, ma continuano le polemiche per quanto è stato detto. Oggi il gruppo consigliare del Pd ha inviato un comunicato relativo all’intervento dell’assessore Massimo Polledri che publichiamo di seguito.

«La risposta di Massimo Polledri a Giulia Piroli in Consiglio è la più  fragorosa caduta di stile che l’assessore alla cultura e alla famiglia potesse fare. Non soddisfatto di attenersi ai contenuti, ha invece dato sfogo all’arroganza del potere con risposte non richieste, condite di sessismo (“tra le attività che sono state messe, anche il laboratorio di maglie e uncinetto…se vuoi ti dico i giorni in cui li fanno”) e machismo (“aspettando l’otto marzo, magari parteciperanno, il prossimo anno non so se ci sarà ancora”). Grave performance, brutta ricaduta di un celodurista convinto che ha già dimostrato poco rispetto verso le donne con commenti pubblici di cui dovrebbe ancora vergognarsi (chiedere alle deputate Argentin e Picierno).

Polledri forse dimentica che la violenza di genere è proprio frutto di una cultura ancora infarcita di stereotipi sessisti di cui, a quanto pare, è portatore.

L’assessore alla cultura e alla famiglia non rammenta o ignora che, l’8 marzo, non è la giornata “ della mimosa”, bensì è quella data in cui si ricordano sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. È un giorno simbolico per  contrastare una cultura che si basa ancora su quegli stereotipi di genere che vogliono relegare la  donna in ruoli di sottomissione.

Ancor più triste che l’assessore alle pari opportunità, tra l’altro donna, seduta al suo fianco, non abbia trovato miglior reazione che un divertito sorriso.

È evidente che con queste premesse, dato che nessuno ha preso le distanze o criticato, da destra la commissione delle elette sia considerata un inutile orpello. Noi non faremo il gioco della maggioranza e, dato che la Presidenza spetta a una componente dell’opposizione, le nostre consigliere si dichiarano fin d’ora indisponibili a partecipare al voto e ad accettare qualunque incarico.

Per concludere, se qualcuno avesse intenzione di intervenire in difesa dell’Assessore, consigliamo  di andare a risentire lo streaming del consiglio comunale del 14/12».




Il Consiglio comunale di oggi

Acque agitate in Consiglio comunale quest’oggi. Antonio Levoni (Liberali Piacentini) Ha inaugurato la seduta odierna chiarendo la sua posizione in merito ai rimborsi di viaggio per i consiglieri comunali che non risiedono a Piacenza, aggiungendo un suo pensiero personale su Spazio 4.

Dopo un breve excursus in cui sono stati citati Luigi XIV, il comunismo, definito come “il più grande fallimento della storia” e Churchill, Levoni ha dichiarato di avvalersi semplicemente di un suo diritto: “Risiedo da 6 anni con mio fratello a Rapallo. La consigliera Piroli mi ha messo nel mirino, cercando di danneggiare la mia azione politica. Non si entra nella sfera personale degli avversari. Continuerà sicuramente a perdere consensi. Lei è favorevole a Spazio 4 e ai centri sociali, Levoni no. Ho vinto le elezioni, perciò posso cambiare la politica precedente”. Per legge, il consigliere comunale residente in altro comune ha diritto ad un rimborso chilometrico per partecipare alle sedute del Conisiglio e alle Commissioni, sulla base delle tabelle Aci. Stefano Cugini del PD ha voluto precisare l’intento dell’interrogazione sottoposta dal PD. “Sfido chiunque a trovare nel testo qualcosa contro Levoni, sono solo atti di sindacato ispettivo legittimi, che non ledono la persona in alcun modo.  

Tommaso Foti ha ribadito che si tratta di un diritto, non di una facoltà del consigliere Levoni, elencando poi gli oneri previdenziali della precedente amministrazione, che ammontano, a suo dire, a “94.721 euro per il 2013, 72mila euro nel 2014 e 68210 euro nel 2015. Sulla base del Testo Unico per gli Enti Locali (art.84 comma 3) il rimborso spetta. Se vogliamo eliminare i privilegi presenti, basta fare richiesta“.

Massimo Trespidi si è invece soffermato sulle spese previste dal DUP per i servizi sociali: “Sono previsti 283 mila euro – ha sottolineato -, ma prevederli oggi significa averli a disposizione il 10 dicembre. Come utilizzare questa quantità di denaro in 20 giorni a disposizione? Significa che la previsione fatta a marzo era completamente errata”

SPAZIO 4

A margine del Consiglio, Giulia Piroli del PD si è espressa in merito alla vicenda di Spazio 4 e alla futura destinazione d’uso. “E’ una situazione di stallo. Speriamo che l’amministrazione tenga conto di tutte le richieste provenienti dal mondo giovanile; la cosa positiva è che in questi mesi si è sollevata una discussione attorno a questo tema. Gli interventi di più persone vicine a quelle realtà sono assolutamente utili alla discussione, perchè Spazio 4 è venuto incontro alle esigenze educative del quartiere, ai ragazzi che altrimenti sarebbero abbandonati in strada. Se perde la vocazione di centro giovanile si rischiano di perdere risorse regionali”. Prevista l’uscita del nuovo bando per metà dicembre. 

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Piroli: “Questa amministrazione ha gettato la maschera”

Il PD ha lanciato la propria offensiva nei confronti di Levoni e del suo intento, condiviso dal centrodestra piacentino, di limitare i fondi destinati a Spazio 2, Spazio 4 e Pulchèria. Giulia Piroli è sicura: “L’amministrazione ha gettato la maschera con la vicenda R.e.a.d.y e in seguito con questi Spazi e con Pulcheria. Saranno portati nel corso del tempo a una scelta: o ridurre le spese o alzare le tasse. Hanno pensato subito alla prima, prendendosela con i giovani e con le donne. Va considerato che le spese per le politiche giovanili, in un bilancio di circa 200 milioni di euro, ammontano a 280 mila euro, pochissimo. Pulcheria è simbolo a Piacenza delle Pari Opportunità, che in bilancio come capitolo di spesa contano 13 mila euro, ed è stata inserita da un’amministrazione di centro destra (iniziativa dell’allora assessora Mannina, ndr). Le dichiarazioni di Levoni vanno in contrasto con il passato”.

Piroli non risparmia stoccate anche per il suo successore alle Politiche Giovanili: «Zandonella nella sua prima dichiarazione pubblica aveva dichiarato che non avrebbe tagliato i fondi per le politiche giovanili, e i fatti di questi giorni vanno in controtendenza. Zandonella ha dimostrato di essere un “cavaliere dalla spada di carta”. Se fossi in lui mi dimetterei».

Amministrative 2017 a Piacenza: Stefano Cugini recordman di preferenzeIl capogruppo PD in Consiglio Stefano Cugini ha invece tuonato: ».

Nella serata di ieri è arrivata la risposta di Zandonella, che in una nota precisa:

L’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale nell’ambito della discussione sul bilancio, impegna la Giunta a riconsiderare i fondi destinati alle attività dei centri di aggregazione giovanile, non certamente a penalizzare le politiche per i giovani. Un’indicazione, quella emersa durante l’assise cittadina, di cui la Giunta dovrà comunque tenere conto nella valutazione futura dei progetti di questi due centri”. Prosegue l’assessore: “Va precisato poi che la concessione al soggetto gestore di Spazio 2 è vincolata fino al 2020, mentre quella relativa a Spazio 4 scadrà il prossimo 31 dicembre. Stiamo quindi valutando le nuove azioni che portino a una progettualità che sia il più rispondente possibile alle istanze del mondo giovanile“.

Conclude Zandonella: “Gli obiettivi dell’Amministrazione comunale, su questo come sugli altri aspetti programmatici, saranno in ogni caso condivisi con il Consiglio quando presenteremo le linee di mandato. Sarà quella la sede opportuna per assumere decisioni in merito”.




Giulia Piroli e Giorgia Buscarini (Pd) sulle dichiarazioni dell’esponente foggiano di Noi Con Salvini

Giulia Piroli e Giorgia Buscarini, esponenti del Pd di Piacenza, intervengono con un comunicato stampa in merito alle dichiarazioni rilasciate su Facebook dall’esponente foggiano di Noi Con Salvini Saverio Siorini che era coordinatore cittadino di NcS a San Giovanni Rotondo (Foggia). Ieri il coordinatore pugliese del partito, Rossano Sasso, intanto, aveva comunicato l’epulsione di Siorini dal movimento politico in seguito alla pubblicazione del post del quale NcS non condivideva “nella maniera più assoluta termini e contenuti”. Siorini invece, attraverso un successivo post, ha dichiarato che le sue parole sarebbero state fraintese.

Ma leggiamo le parole delle esponenti piacentine del Pd al riguardo.

«La politica è serietà e moralità. Chi non ha l’etica, la coscienza civica e il senso di responsabilità per portare avanti il proprio impegno dovrebbe avere almeno l’umiltà di non parlare pubblicamente e chiedere scusa». È questa la reazione delle consigliere comunali del Partito Democratico di Piacenza, Giulia Piroli e Giorgia Buscarini, alle dichiarazioni di Saverio Siorini, pronunciate da segretario cittadino di San Giovanni Rotondo (Foggia) di Noi con Salvini. Il “salviniano” ed esponente storico della destra locale infatti, intervenendo sulla notizia dello stupro di gruppo a Rimini, su Facebook ha scritto: “Quando succederà alla Boldrini e alle donne del Pd?”.

«Sono parole deplorevoli e vergognose, che pongono l’accento sulla scarsa formazione culturale di una certa area politica», incalzano Piroli e Buscarini. «Troviamo inammissibile augurarsi “la rabbia del popolo a tutti i complici del Pd” e istigare la violenza e lo stupro contro la Presidente della Camera e contro tutte le donne del nostro partito. Chi fa politica ha il compito di combattere la prepotenza: non di istigarla. L’odio genera odio. Eppure, alcuni iscritti della Lega Nord continuano a coltivarlo e a diffonderlo. Stavolta, però, si è superato ogni limite».

«Forse – e sarebbe un fatto molto grave – i movimenti di destra ignorano che oltre cento donne in Italia ogni anno vengono uccise da uomini. Negli ultimi dieci anni i femminicidi in Italia sono stati 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia. Si tratta di una vera e propria strage alla quale si aggiungono le violenze e i soprusi. Sono migliaia le donne aggredite, picchiate, perseguitate, sfregiate. Secondo una rilevazione dell’Istat, sono quasi 7 milioni quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso», proseguono con amarezza Piroli e Buscarini.

«Pertanto, quella di Saverio Siorini, intromessosi nel dibattito pubblico come rappresentante di Noi Con Salvini, non è solo una mancanza di rispetto, ma un grave attacco alla democrazia e ai valori stessi che da decenni plasmano la nostra Repubblica, basati sull’emancipazione femminile, sulla dignità sociale e sulla parità di diritti», concludono le due consigliere comunali del Partito Democratico. «Purtroppo, questo vile e delirante attacco ha innescato altrettanti commenti negativi sul web, piazza ideale dei leoni da tastiera: frasi sessiste che oltrepassano la soglia della libertà di espressione, assumendo la forma criminale dell’istigazione a delinquere. Auspichiamo che anche i membri della Lega Nord di Piacenza, in particolare le colleghe consigliere del Carroccio, prendano le distanze da queste affermazioni diffuse da chi condivideva la loro stessa bandiera di partito».