Polledri (Lega): “C’è chi consiglia di uscire dalla rete Ready e chi incita i ragazzi all’uso della cannabis”

“Il Pd si rivela sempre più un disco rotto: dopo la caccia al razzista lanciatore di uova poi rivelatasi una fake news, ora parte l’ennesima futile strumentalizzazione per aver dato un consiglio ad un collega di partito del Comune di Pisa, quello di emulare la nostra scelta (approvata in giunta comunale lo scorso 5 ottobre) e di tanti altri comuni italiani.

C’è chi dice di non buttare soldi nella rete Ready e chi, invece, plaude all’utilizzo della cannabis, che fa bene ai ragazzi. È questione di scelte politiche.

La calura estiva gioca brutti scherzi alla sinistra; se pensa di guadagnare voti tentando queste inutili strumentalizzazioni, la Lega di Matteo Salvini continuerà sempre più a crescere.” Dichiara Massimo Polledri, Assessore alla Famiglia, Cultura e Sport al Comune di Piacenza.

 




Il PD presenterà una mozione di sfiducia contro Polledri

Dura presa di posizione da parte dei vertici del PD piacentino contro l’assessore alla cultura del comune di Piacenza, il Leghista Massimo Polledri.Tutto nasce dal post di un collega del partito di Salvini, tale Manuel Laurora, consigliere comunale di maggioranza di Pisa, a cui non erano piaciute alcune pubbliche effusioni fra due uomini, definite “perversioni”. Polledri ha commentato il post consigliando al comune di Pisa di uscire dalla rete Ready, come già fatto dalla giunta piacentina.

Questo il comunicato del PD
“Si è passato il segno. L’abitudine alla provocazione dell’assessore alla cultura Massimo Polledri ha trovato nuovo terreno per esprimersi, con il commento a una dichiarazione omofoba di un consigliere comunale di Pisa, volenteroso di vietare nella sua città manifestazioni pubbliche di affetto tra persone dello stesso sesso. A stupire non è tanto la solita linea oltranzista del nostro amministratore, quanto il perdurante silenzio del Sindaco, che mai finora ha preso – se non le aperte distanze – almeno posizioni che invitassero il suo collaboratore a maggiore prudenza, in virtù del ruolo che svolge. Anzi, è proprio questo lassismo che pensiamo induca l’assessore ad alzare sempre più l’asticella della fobia verso tutto ciò che ritiene “diverso”, alimentando un clima che mal si addice alla civile convivenza e dimostrandosi, con ciò, inadatto ai compiti cui è stato chiamato.
Sono vari gli elementi di gravità nel commento di Polledri: al netto dei contenuti in se, dai quali ci dissociamo convintamente, fa torto al buon gusto l’aver preso parte alla discussione, su un tema capitale come quello dei diritti, sul profilo di una persona che allo stesso tempo dà giudizi morali di stampo medioevale sulla comunità gay ed esprime invece, a parole e immagini, la sua assenza di rispetto per il genere femminile, con virilità da commedia sexy anni 70 e senza possibili fraintendimenti. In attesa di sapere cosa ne pensano le donne al governo della nostra città, denunciamo con ancora più forza l’aver bollato normali diritti come provocazione e consigliato di conseguenza alla città di Pisa di emulare Piacenza, uscendo dalla rete anti discriminazione Ready. Se ci fosse stato bisogno di altre conferme, qui il colpo di grazia definitivo alle già poco credibili scuse della giunta verso un disimpegno a loro dire non dettato da lontananza dalla causa. Ci ha pensato l’assessore alla cultura a smentire, una volta per tutte, il Sindaco e la collega con delega alle Pari opportunità, delle quali possiamo immaginare ora l’imbarazzo. Piacenza non merita un amministratore che discrimina e bolla i diritti civili come provocazioni.
Per questo il Partito Democratico, attraverso il gruppo consigliare, anticipa la prossima presentazione di una mozione di sfiducia, appellandosi per il sostegno alle altre forze politiche che si professano contro ogni forma di discriminazione. La maggioranza a Palazzo Mercanti può contare su numeri schiaccianti. Ma, stante l’inequivocabile significato di quest’ultima esternazione di Polledri (che non riuscirà a coprire con il suo tradizionale vittimismo di ritorno), ciò che diranno in aula ed esprimeranno attraverso il voto testimonierà il reale pensiero di ogni singolo consigliere su quale debba essere il messaggio politico da trasmettere alla città. Finalmente arriverà il momento di gettare le maschere.
Stefano Cugini
Giorgia Buscarini
Christian Fiazza
Giulia Piroli
Annalia Reggiani”




350 del sindacato USB hanno manifestato contro caporalato e lavoro nero [GALLERY]

Difesa dei diritti, della dignità, del salario e la denuncia del caporalato, del lavoro nero e del perverso sistema degli appalti. Queste in sintesi le rivendicazioni del sindacato USB che questa mattina dalle 11 circa fino alle 13 30 hanno sfilato per le strade del centro città. Presenti delegazioni da più parti d’Italia, come Livorno, Pisa, Bologna, Cremona, Firenze. Dalla stazione si è giunti alla Lupa, da verso viale Patrioti, via 4 novembre, Facsal e il rientro in Piazzale Marconi. Qui vi mostriamo una gallery della giornata. Presente Roberto Montanari, del sindacato Usb di Piacenza, Riad Zaghdane di USB logistica, nonchè Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo, presente anch’esso con una delegazione.

“Oggi si manifesta – sottolinea Monatanari – perchè ci sono un sacco di delegati, dirigenti sindacali e attivisti di USB che hanno fatto delle lotte per portare la legalità dentro i magazzini nei posti di lavoro e sono stati compensati con decine di denunce. Non si processano le lotte, perchè le lotte che abbiamo fatto alla GLS e Leroy Merlin sono state lotte contro il caporalato, contro le irregolarità che c’erano in questi magazzini, contro il lavoro nero: quindi battaglie che servono a riportare anche nella società e allo Stato tasse che vengono evase. Eppure abbiamo ricevuto denunce. Siamo qui per riportare condizioni normali nei posti di lavoro”. 

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