Alle ore 12 il 24% dei piacentini si è recato alle urne

ALLE ORE 12 il 24% degli aventi diritto (17520 su 72406 a Piacenza) ha votato. Sezioni più attive la 27 e la 36, con oltre il 31%. In Provincia siamo al 24,5%, in Regione Emilia Romagna il 22,7. In Italia al 19%, in aumento rispetto al 2013.

Ricordiamo l’affluenza complessiva nel 2013, che era stata del 78,6%, in calo rispetto al 2008 di 6 punti percentuali. All’epoca vinse la coalizione di Pierluigi Bersani col 34,1% dei voti. Ma si votava su 2 giorni.

(Fonti Ministero dell’Interno e sito Comune di Piacenza)

 




Fiore (FN): “L’immigrazione ha rovinato lo stile di vita degli italiani”

Al Park Hotel questa mattina è arrivato Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova impegnato attualmente in campagna elettorale. Ieri era a Bologna, dove una quindicina di militanti lo hanno accolto col saluto romano e slogan come “Boia chi molla”. Sono seguiti scontri tra agenti della polizia e centri sociali. Questa mattina era a Parma, verso le 12 30 è arrivato a Piacenza in un clima tranquillo, nonostante la presenza delle Forze dell’Ordine.

“Le nostre città stanno assomigliando sempre più a Macerata – ha esordito Fiore, già condannato per eversione e per vent’anni latitante nel Regno Unito -, oggi ogni padre di famiglia ha l’incertezza su quello che capiterà al proprio figlio, difficile farlo uscire fuori casa. Figli se ne fanno sempre meno, con l’aggiunta dell’immigrazione incontrollata. Il nostro sistema economico non aiuta, ha le ali tarpate”. “Io stesso ho fatto campagne contro i nigeriani a Castelvolturno – ha proseguito -, ne ha parlato anche Saviano, padrone della sinistra libera. Le nostre città sono state distrutte dalla politica, noi vogliamo abbracciare la gente, perchè stata lasciata sola”.

Nella sua invettiva nei confronti dello Stato Fiore si rivolge in particolare alla famiglia: “Secondo i politici doveva essere demolita, per questo sono stati concessi i matrimoni gay. Nel futuro ci saranno 36 milioni di italiani e 20 milioni di stranieri. Ci sono abbastanza motivi per una ribellione”. Poi fa riferimento ai casi sopracitati di Bologna: “C’è un sistema che vuole la destabilizzazione, ma non temiamo questo genere di affronti. E’ impossibile concepire la rinascita dell’Italia senza partire dai valori etici. La nostra aggregazione patriottica crescerà ancora molto dopo il 4 marzo”.

Presenti anche i candidati Giovanni Pietro Zoncati, Maurizio Callegari, Oreste Bocchi, Silvia Bellazzini e Tiziana Amore.

 




Presidio contro l’apertura di Casa Pound, 250 manifestanti in difesa dell’antifascismo

Si e’ da poco concluso il presidio di opposizione all’apertura della sede cittadina di Casa Pound, organizzato questo pomeriggio in Cantone della Camicia. Circa 250 i manifestanti – secondo gli organizzatori – fra cui una folta componente operaia riunita sotto la sigla del sindacato Usb, ma anche Cgil, Anpi, militanti di Liberi e Uguali e di Potere al Popolo. Limitata invece la presenza di membri del Pd, impegnati nella contestuale visita a Piacenza del ministro Orlando.

Per Stefania Sartori, di Potere al Popolo, “siamo qui perché e’ inaccettabile il sostegno che il fascismo fornisce al blocco finanziario. Come negli anni Venti le destre sono sostenute da finanziamenti per frapporsi alle lotte operaie in difesa dei diritti del lavoro. Inaccettabile l’apertura di una sede di un partito apertamente fascista in una città medaglia d’oro per la Resistenza.”

Giudizio ribadito anche dal già assessore del Pd Giovanni Castagnetti, che alla domanda sulle possibili responsabilità della sinistra istituzionale nell’emergere di movimenti di estrema destra, risponde: “Il fascismo e’ antidemocratico e contro la legge. Non penso ci sia responsabilità istituzionale, ma piuttosto individuale. Quando si abbassa l’attenzione, può succedere qualunque cosa. Ci si dimentica chi ha portato le leggi razziali e sostenuto il massacro degli ebrei. Nel momento in cui qualcuno nega la differenza tra destra e sinistra movimenti come questi prendono piede”.

Critico nei confronti del centrosinistra, il candidato alla Camera per Leu Francesco Cacciatore: “Quando la sinistra smette di far il suo mestiere, nelle debolezze della società civile si aprono spazi di rabbia e rancore e chi si infiltra se ne avvantaggia. Loro hanno approfittato di una debolezza della sinistra a causa della quale molta gente non si sente più rappresentata. La crisi economica ha fatto il resto. Chi continua a raccontare la favola di un paese che funziona e che non corrisponde alla verità, non fa che aiutare il loro gioco”.

Eppure, nella cornice teorica della destra radicale non mancano riferimenti proprio ai classici del pensiero socialista, come testimonia una recente intervista al sindacalista di Ugl Pino De Rosa che, interpellato sulla questione dei richiedenti asilo in arrivo ad Albone di Podenzano lo scorso 22 luglio, ricorse alla teoria marxiana sull’esercito di riserva.

Sul punto, Cacciatore così replica: “La sinistra deve fare la sinistra, non può diventare portavoce di politiche liberiste che generano precariato e decrescita economica. Su questo terreno la destra e’ più abituata ad agire e ne approfitta. Servono politiche in controtendenza con quanto avvenuto in questi ultimi anni di governo”.

Insiste sulla questione lavorativa Roberto Montanari, dell’Esecutivo confederale Usb, che commenta così: “La sinistra istituzionale non ha alcuna responsabilità perché non esiste. La sinistra ha abbandonato il terreno della difesa degli ultimi proponendo invece le ricette della trojcka e della grande Europa. In Italia abbiamo fortunatamente una sinistra sociale che si impegna a difendere i diritti dei lavoratori e rappresentano un argine all’egoismo sociale.La presenza di un esercito di riserva di riserva non e’ causata da movimenti migratori che ci sono sempre stati, in entrata come in uscita, ma da questo capitalismo, che ne e’ la vera causa”.

Elderah Faisal – altro referente di Usb, egiziano, e’ dipendente di un’industria chimica a Piacenza. “Sul lavoro siamo considerati come classe zeta – spiega – facciamo i lavori peggiori e non c’è rispetto per noi immigrati. Non si parla mai di malattia ne’ di infortuni, chiamare un’ambulanza e’ proibito e si rischia di perdere il lavoro. Siamo obbligati ad accettare questa situazione per sopravvivere. Ma non e’ una vita dignitosa. La lotta che noi facciamo – aggiunge- riguarda diritti e contratto nazionale. Ma è molto raro che gli italiani partecipino alle nostre stesse lotte, spesso per rassegnazione”.




Zandonella: Spazio 4 chiuso fino a primavera. Nessuna proroga , nessuna clausola sociale

L’incontro di ieri ai Giardini Sonori della Cavallerizza con protagonista l’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella, si è rivelato per quel che si preventivava alla vigilia: un aspro e serrato confronto con società civile e mondo politico (presenti i consiglieri Pd Giulia Piroli e Stefano Cugini oltre al segretario cittadino Annalia Reggiani) sul futuro di Spazio 4; talmente sentito da portare in secondo piano il dibattito previsto sul futuro delle politiche giovanili in città.

L’assessore si è trovato a dover fronteggiare il fuoco incrociato degli educatori che perderanno il posto di lavoro il 29 dicembre (giorno fissato di chiusura dello spazio in assenza di proroghe), di giovani utenti del doposcuola – commossi e irriverenti testimoni della difesa di uno spazio che considerano alla stregua di una casa – di professionisti del sociale e dei servizi educativi e di cittadini i cui famigliari hanno usufruito in questi anni dello spazio “permettendo loro oggi di essere cittadini migliori”. “Mio fratello, se non fosse per Spazio 4 – ha raccontato con voce rotta dall’emozione uno dei partecipanti all’incontro – probabilmente oggi sarebbe in carcere. E invece, grazie a quanto fatto in questi anni, ha un lavoro e un futuro”.

Un pensiero che ha certificato appieno anche l’oggettiva difficoltà dell’assessore Zandonella, unico deputato a rispondere al perché della chiusura di un luogo percepito così sentitamente da chi negli ultimi anni lo ha vissuto.

Difficoltà che lo hanno portato dapprima a dribblare le richieste di una proroga del servizio dietro la motivazione economica e tecnica di un buco di bilancio da sanare, per poi ammettere, dietro l’incalzare delle numerose domande, che “la chiusura è determinata da una volontà politica, nel rispetto del mandato consegnatoci dai cittadini”.

Per certi versi, agli addetti ai lavori, è restata dunque la consolazione che i timori della vigilia siano stati confermati – ovvero che la chiusura dello spazio abbia più a che fare con valutazioni politiche, piuttosto che con una valutazione (peraltro positiva nel parere dello stesso assessore) nel merito del lavoro svolto – anche se, probabilmente, non sarà sufficiente a riaprire un percorso ormai ampiamente tracciato. Le prossime tappe previste saranno infatti la chiusura totale dello Spazio con annessi servizi educativi il prossimo 29 dicembre, senza proroghe e con un bando che – conferma l’assessore – “uscirà nelle prossime settimane, senza vincoli, senza clausola sociale (che avrebbe consentito il reintegro dei lavoratori anche nell’ipotesi di un nuovo ente gestore, n.d.r.) e mirato a riaprire lo Spazio (a primavera) non come centro di aggregazione giovanile, ma come area aperta a tutti, con salvaguardia dell’attuale parte educativa”.

Un principio di salvaguardia che però non ha convinto i numerosi astanti, preoccupati dall’idea che il lavoro di educatori professionisti fino ad oggi svolto con un contributo di 60mila euro annui da parte del Comune, possa essere sostituito da volontari in assenza di requisiti professionali che – ha precisato l’assessore – non saranno richiesti nel nuovo bando.

“Non si può pensare di scambiare il lavoro socioeducativo di quattro educatori professionali con dei volontari” – ha tuonato il consigliere Stefano Cugini dal pubblico – insistendo sulla gravità della scelta di non optare per la clausola sociale: “Quei 60mila euro che la giunta dice di non poter più investire nello Spazio, sono appena stati persi per la scelta di abbassare le tasse ai proprietari di negozi sfitti. Non c’entra nulla il buco di bilancio, che è lo stesso fronteggiato dall’amministrazione precedente, ma una volontà politica”.

A fargli eco il segretario cittadino del Pd Annalia Reggiani, che ha rincarato la dose: “Nel nuovo bando per la gestione del canile si richiedono figure professionali specializzate e per un lavoro educativo sui giovani invece no? I soldi si trovano se si ha la volontà”.

Un invito a riflettere alla luce della quantità di testimonianza competenti e accurate emerse durante l’incontro è arrivato anche dal consigliere Giulia Piroli che ha chiesto all’assessore di prendersi il tempo per valutazioni autonome e senza pressioni politiche prima della stesura del nuovo bando.

Ma c’è stata soprattutto una vasta rappresentanza della società civile – compreso il comitato “Spazio ai Giovani” – già impegnato in una petizione con più di mille firme al seguito per difendere l’apertura di Spazio 4, che si è chiesta quale sarà il futuro dei giovani utenti dei servizi educativi (secondo l’assessore saranno dirottabili sull’altro centro giovanile Belleville, già definito però “pozzo senza fondo” nel recente passato dal consigliere dei liberali Antonio Levoni e con bando in scadenza a marzo 2018), ma soprattutto quali siano gli obiettivi e le azioni intraprese da un assessorato che dovrebbe avere a cuore gli interessi dei giovani. “Abbiamo messo a disposizione dei fondi con il bando Giovani Progetti – ha replicato l’assessore – ed il vero sforzo nel futuro prossimo sarà cercare di coniugare le politiche giovanili alle politiche del lavoro. Spazio 2 ad esempio funziona e non deve temere nulla riguardo le risorse destinate. E’ un luogo dove i giovani possono sporcarsi le mani e sarà compito del comune pubblicizzarne al meglio le numerose iniziative. Purtroppo le risorse non sono le stesse di dieci anni fa e il Comune non può intervenire come una mamma per risolvere tutti i problemi”.

Il primo round è concluso, ma l’impressione è che l’incontro abbia sollevato ulteriroi dubbi e rivendicazioni che difficilmente si estingueranno senza azioni da parte degli opposti schieramenti coinvolti.




Comunicato PD su Spazio4: “Sembra che l’Amministrazione di centrodestra non sappia orientarsi”

«Scarso pragmatismo e lontananza dalle istanze giovanili». È il giudizio del gruppo consiliare del Partito Democratico di Piacenza, che commenta le modalità in cui l’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella ha affrontato la questione Spazio 4. «Esprimiamo solidarietà a tutti i ragazzi e le ragazze che nei prossimi mesi non avranno più un centro d’aggregazione cui affidarsi, nonché appoggio ai quattro educatori di Spazio 4 che – a causa dell’incapacità di questa Giunta – perderanno il proprio posto di lavoro», aggiungono i consiglieri comunali Stefano Cugini, Giulia Piroli, Christian Fiazza e Giorgia Buscarini.
«Sembra che l’Amministrazione comunale di centrodestra non sappia orientarsi tra le necessità e le impellenze dei nostri tempi. Spazio 4 è nato per ridare linfa vitale a un quartiere difficile. In questi anni ha saputo coinvolgere i giovani tra i 14 e i 35 anni, di qualsiasi estrazione sociale e provenienza, offrendo loro uno spazio libero e gratuito per confrontarsi e arricchirsi di esperienze. Spazio 4 ha rappresentato una bellissima realtà di formazione, cultura e crescita personale. Ma la Giunta, accantonando l’ipotesi di un’eventuale proroga dell’attività, dimostrandosi priva di programmazione e disinteressata a un’opera di continuità, ha annunciato che dal 29 dicembre Spazio 4 chiuderà, in attesa di un nuovo gestore. Tuttavia, non conosciamo i tempi e i modi in cui l’Amministrazione vorrà agire, preservando o meno le fondamentali funzioni che fino ad oggi questo centro ha ricoperto».
Proprio in questi giorni, durante l’evento On/Off, nel salone dei Giardini Sonori si dibatterà sul futuro dei centri di aggregazione giovanile: «In questi mesi rischieranno di spegnersi le energie che tengono in vita Spazio 4, complice l’approccio freddo e distaccato dell’assessore Zandonella», commentano i consiglieri del Partito Democratico. «Verrà mortificato l’impegno di tanti giovani che si sono riconosciuti in Spazio 4, senza essere in grado di offrire una soluzione alla città». 

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Polo bibliotecario, Piazza Cittadella e Capodanno gli argomenti discussi ieri in Consiglio

Seduta comunale ricca quella che si è tenuta ieri pomeriggio a Palazzo mercanti. Molti argomenti all’ordine del giorno, a partire dalla delibera sulla “Convenzione per la gestione del Polo Bibliotecario piacentino e del servizio di prestito intersistemico tra il Comune di Piacenza  e altri enti per il triennio 2018 – 2020”. “Piacenza sarà capofila nella gestione, ha annunciato Massimo Polledri, – assessore alla Cultura -, a fronte di un aumento degli utenti”. Minoranza parzialmente soddisfatta, ma il voto è stato favorevole all’unanimità. Sia Piroli che Rabuffi riconoscono l’importanza di luoghi di aggregazione come le biblioteche, ma sottolineano che l’incombenza della gestione doveva restare a capo della Provincia, senza gravare ulteriormente sul Comune di Piacenza. “Si fanno leggi senza capire il senso di quello che si fa – sottolinea l’esponente di Piacenza in Comune -, i prestiti sono in calo. Prestare libri significa arricchire il proprio patrimonio culturale”. Foti evidenzia l’importanza della relazione costi/benefici, per quanto concerne, ad esempio, le biblioteche di strada, considerate “repliche di servizi già esistenti”. Rabuffi incalza, mettendo in luce l’aspetto aggregativo e di comunità. Trespidi sottolinea l’importanza della “cultura della lettura”, e sostiene “un potenziamento del settore multimediale. La rete wi fi balbetta, anche gli spazi dedicati allo studio andrebbero ammodernati”.

PIAZZA CITTADELLA

Riguardo la situazione complicata di Piazza Cittadella Pd e Liberi hanno richiesto chiarimenti con una interrogazione simile sulla possibile costruzione di un parcheggio interrato e cosa fare della situazione di degrado dell’ex stazione degli autobus. Giulia Piroli ha evidenziato che le risposte erano attese da tempo sulle questioni, considerato che “a breve si trasferiranno i servizi catastali nell’ex convento del Carmine”, che anche i 200 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate si sposteranno, senza dimenticare “la cronica carenza di parcheggi nel comparto Nord”. Trespidi rincara la dose: “Ho raccolto numerose lamentele da parte dei cittadini che si lamentano della zona: macchine in sosta abusiva, fabbricato centrale malmesso e dismesso, pavimentazione rovinata e luminosità scarsa non sono un bel biglietto da visita, considerata la posizione. A mio avviso questo parcheggio ha possibilità di realizzarsi come io di camminare sulle acque. Concordo che sia una matassa grande da districare ma vorremmo capire i tempi di recupero”. La risposta di Garetti è stata laconica e inespressiva: “Stiamo terminando la fase valutativa. Relazioneremo nella prima seduta del 2018”. La consigliera Piroli ha fatto notare l’imminente firma della convenzione per il Bando Periferie. “Si rischia di firmare una convenzione per poi decidere diversamente sul progetto”. Sia Piroli che Trespidi considerano la risposta insoddisfacente e “terrorizzante”.

CAPODANNO

Ultima questione sollevata in aula è stata quella di Capodanno da Massimo Trespidi (Liberi), il quale ha nuovamente rimarcato come Piacenza, rispetto a Parma, abbia investito decisamente meno per offrire uno spettacolo adeguato all’evento. “15 mila euro contro 250 mila ed ospito di respiro nazionale come Fedez. Iren ha finanziato l’iniziativa con 50 mila euro, noi siamo figli di un Dio minore? Se avessimo avuto a disposizione quella cifra avremmo fatto altre considerzioni in merito all’evento”. Il sindaco Patrizia Barbieri ha tenuto a precisare che ognuno sceglie le proprie partite, “la scelta nostra è stata quella di chiedere 250 mila euro per l’asilo Vaiarini”, che ricordiamo era chiuso da 3 anni e ha riaperto i battenti questo settembre.

 




Istituzione delle consulte comunali tematiche

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Il vallo farnesiano è trascurato secondo la consigliera Zanardi

L’avvocato Gloria Zanardi, consigliere comunale a Piacenza, segnala la cattiva condizione in cui si trova il vallo farnesiano ossia l’area verde che circonda le mura di Piacenza. Un “biglietto d’ingresso della nostra città, frequentato da numerosi piacentini che lo percorrono a passeggio quotidianamente”.
La Zanardi riporta la segnalazione ricevuta da alcuni abitanti ed in particolare alcune criticità che riguardano la zona adiacente a Via XXI Aprile, nei pressi di Bastione Borghetto “criticità che – dice la consigliera – sottopongo all’amministrazione, sicura di una celere risoluzione. In primis – riporta la Zanardi – l’erba è alta e lo stato di manutenzione è trascurato. E’ una questione di decoro pubblico, di igiene e sicurezza.
Oltre ad arrecare pregiudizio al fascino delle mura della nostra città, la scarsa manutenzione può costituire ricettacolo per topi (peraltro, mi hanno già segnalato la presenza di topi in vie nel pieno centro storico) e può essere causa di cadute da parte dell’utenza”.
“In secondo luogo – continua la consigliera comunale del Gruppo Liberi – nell’area in questione, si trova un manufatto in cemento, in parte danneggiato, che, se non adeguatamente segnalato, recintato e conservato, può costituire un pericolo (vedi foto). Ritengo che sia necessario provvedere immediatamente, al fine di evitare che si verifichino sinistri, con relative conseguenze pregiudizievoli.
Segnalo, altresì, la presenza, sotto il folto manto erboso, di residui di materiale da demolizione (mattoni, calcinacci ecc.). Oltre a costituire un’insidia per chi percorre il tratto a piedi, chiaramente, se accertato, ciò deriva da un comportamento non consentito che deve essere interrotto.
In ultimo – conclude la Zanardi – rilevo che sul tappeto erboso si notano i segni di attraversamento di auto (però nella parte del vallo nord). Reputo necessaria una verifica e un riscontro accurato in merito per ragioni di sicurezza e tutela.
Sono certa di un puntuale intervento da parte dell’amministrazione comunale, che tra le priorità, in campagna elettorale, aveva contemplato la cura e l’attenzione costante al verde pubblico e la sicurezza”.