Gianni Azzali: “Lanciamo un comitato di associazioni culturali a Piacenza”

Un appello, o il famoso “messaggio nella bottiglia” che vaga nell’oceano sperando che venga raccolto da qualcuno. Ecco, Gianni Azzali, da tempo espnente della cultura piacentina grazie al Piacenza Jazz Club di via Musso, tenta di fare questo. Ieri sera è apparso un post su Facebook che incitava gli operatori culturali di Piacenza a raccogliersi in un Comitato per discutere, organizzarsi “per confrontarsi e portare avanti unitamente la forza del volontariato culturale in una città che sembra non curarsene più.
Personalmente mi rendo disponibile a parlarne insieme a tutti coloro che sentono lo stesso bisogno e Piacenza Jazz Club mette a disposizione la propria sede per i primi incontri.
Spero che sia finalmente realizzabile questa idea che mesi fa era circolata su queste pagine, cioè un comitato di Associazioni Culturali, un’unione “dal basso” per contare di più e ri-portare la voce della Passione e della Bellezza in una città che ha smesso di credere nelle grandi potenzialità di queste forze culturali”. 

Ha voluto inoltre sottolineare ai nostri microfoni che “i fondi che c’erano fino a due anni fa, ora non ci sono più. Non è più stato fatto il bando cultura, quindi le associazioni sono rimaste completamente a secco. Al giorno d’oggi è molto importante unirsi, se un’associazione singola va dall’assessore per chiedere aiuto ha molto meno peso, se tante lo fanno, si lavora molto meglio, si porta avanti un discorso percorso comunitario”.

Nell’intenzione di Azzali questo comitato che sta nascendo vuole essere supporto all’attività amministrativa, dell’assessore alla Cultura appena nominato, senza alcun intento polemico o politico, ma nasce dal passato, quando con altri operatori della cultura lo stesso Azzali aveva discusso “della possibilità di creare qualcosa dal basso, perchè molte associazioni avevano fatto notare questa cosa, unirsi ed essere di supporto alla macchina amministrativa”. Tiene a precisare Azzali quindi che l’idea è comune.

Ad oggi ci sono già state alcune manifestazioni di interesse, e “appena si è un numero consono, si organizzerà un primo incontro conoscitivo per vedere le possibilità di collaborazione”. 

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Anche L’Atomo Arcigay contro l’assessore Polledri

Nuova voce a sostegno della richiesta di dimissioni da parte dell’assessore Massimo Polledri. Dopo il Partito Democratico piacentino questa volta è il turno de L’Atomo Arcigay, che in una nota ha sottolineato quanto segue.

Apprendiamo tramite la rivista online “Gayburg” e Facebook che l’esponente leghista e neuropsichiatra infantile Massimo Polledri, assessore alla cultura, al turismo e allo sport del Comune di Piacenza, ha scritto sui social media ad un suo collega di Pisa, Manuel Laurora, intenzionato a proporre di “vietare in pubblico i baci gay” (con profilo social invaso da foto sessualmente esplicite e commenti sessisti verso le donne) di imitare Piacenza ed uscire dalla rete Ready. Ne deduciamo che l’uscita dalla rete antidiscriminazione è stata una ritorsione nei confronti delle persone LGBT. 

La nostra città, scesa molte volte in piazza contro ogni forma d’odio, non può accettare comportamenti come quelli dell’assessore Polledri basati su credenze personali (noi diremmo “infondati e faziose” per chi ha posizioni antiscientifiche sull’omosessualità). Peraltro tali frasi sono in palese contrasto con le motivazioni di uscita dalla rete addotte all’epoca dell’uscita dalla rete stessa.  

Riconoscendo le diverse sensibilità in merito all’interno della Giunta e nella maggioranza in Consiglio comunale, chiediamo che vengano prese le distanze dalle esternazioni dell’assessore Polledri. 

Chiediamo inoltre le dimissioni per omofobia manifesta. 

Grave e allarmante sarebbe da parte della Giunta avallare tali comportamenti, non prendendo posizione e sarebbe ancor più allarmante per la credibilità e la serietà politico istituzionale della sindaca di fronte al suo elettorato e agli abitanti della città. 

Direttivo L’Atomo Arcigay Piacenza 

Famiglie Arcobaleno Piacenza  

Anche Non Una di Meno aderisce alla nota di cui sopra.

Già in passato Polledri si era reso protagonista di dichiarazioni molto discusse. A La Zanzara, su Radio24 dichiarò: “L’omosessualità è una condizione di infelicità che può essere reversibile». «È una situazione di identità sessuale distonica. Non è una malattia ma in quella situazione si può stare male e qualcuno si rivolge a uno psicologo: tre su dieci poi sono stati meglio, ne traggono beneficio. Se i miei figli fossero gay non sarei contento – continua Polledri a Radio 24 – sarebbe come se mia figlia mi dicesse mi faccio suora o mi sposo con un marocchino. Anzi, questo sarebbe uno dei peggiori casi che possano capitare”.

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Il PD presenterà una mozione di sfiducia contro Polledri

Dura presa di posizione da parte dei vertici del PD piacentino contro l’assessore alla cultura del comune di Piacenza, il Leghista Massimo Polledri.Tutto nasce dal post di un collega del partito di Salvini, tale Manuel Laurora, consigliere comunale di maggioranza di Pisa, a cui non erano piaciute alcune pubbliche effusioni fra due uomini, definite “perversioni”. Polledri ha commentato il post consigliando al comune di Pisa di uscire dalla rete Ready, come già fatto dalla giunta piacentina.

Questo il comunicato del PD
“Si è passato il segno. L’abitudine alla provocazione dell’assessore alla cultura Massimo Polledri ha trovato nuovo terreno per esprimersi, con il commento a una dichiarazione omofoba di un consigliere comunale di Pisa, volenteroso di vietare nella sua città manifestazioni pubbliche di affetto tra persone dello stesso sesso. A stupire non è tanto la solita linea oltranzista del nostro amministratore, quanto il perdurante silenzio del Sindaco, che mai finora ha preso – se non le aperte distanze – almeno posizioni che invitassero il suo collaboratore a maggiore prudenza, in virtù del ruolo che svolge. Anzi, è proprio questo lassismo che pensiamo induca l’assessore ad alzare sempre più l’asticella della fobia verso tutto ciò che ritiene “diverso”, alimentando un clima che mal si addice alla civile convivenza e dimostrandosi, con ciò, inadatto ai compiti cui è stato chiamato.
Sono vari gli elementi di gravità nel commento di Polledri: al netto dei contenuti in se, dai quali ci dissociamo convintamente, fa torto al buon gusto l’aver preso parte alla discussione, su un tema capitale come quello dei diritti, sul profilo di una persona che allo stesso tempo dà giudizi morali di stampo medioevale sulla comunità gay ed esprime invece, a parole e immagini, la sua assenza di rispetto per il genere femminile, con virilità da commedia sexy anni 70 e senza possibili fraintendimenti. In attesa di sapere cosa ne pensano le donne al governo della nostra città, denunciamo con ancora più forza l’aver bollato normali diritti come provocazione e consigliato di conseguenza alla città di Pisa di emulare Piacenza, uscendo dalla rete anti discriminazione Ready. Se ci fosse stato bisogno di altre conferme, qui il colpo di grazia definitivo alle già poco credibili scuse della giunta verso un disimpegno a loro dire non dettato da lontananza dalla causa. Ci ha pensato l’assessore alla cultura a smentire, una volta per tutte, il Sindaco e la collega con delega alle Pari opportunità, delle quali possiamo immaginare ora l’imbarazzo. Piacenza non merita un amministratore che discrimina e bolla i diritti civili come provocazioni.
Per questo il Partito Democratico, attraverso il gruppo consigliare, anticipa la prossima presentazione di una mozione di sfiducia, appellandosi per il sostegno alle altre forze politiche che si professano contro ogni forma di discriminazione. La maggioranza a Palazzo Mercanti può contare su numeri schiaccianti. Ma, stante l’inequivocabile significato di quest’ultima esternazione di Polledri (che non riuscirà a coprire con il suo tradizionale vittimismo di ritorno), ciò che diranno in aula ed esprimeranno attraverso il voto testimonierà il reale pensiero di ogni singolo consigliere su quale debba essere il messaggio politico da trasmettere alla città. Finalmente arriverà il momento di gettare le maschere.
Stefano Cugini
Giorgia Buscarini
Christian Fiazza
Giulia Piroli
Annalia Reggiani”




3 striscioni contro i tagli culturali dell’Amministrazione

Sono apparsi nella notte 3 striscioni, ognuno per una specifica situazione di “vuoto culturale” in contrasto alle decisioni recentemente prese dalla Giunta Barbieri in merito. Il primo davanti a Spazio Belleville, o SpaziAli, come si chiamerà d’ora in avanti. Previsto in questo caso un taglio di oltre 40 mila euro per la gestione e nuovo bando aperto. Lo striscione riporta scritto

Balle spaziali, Sgorbati vergogna

Il secondo davanti all’ingresso dell’Arena Daturi, sede estiva della manifestazione Cinema sotto le stelle organizzata da Cinemaniaci e Arci, al centro di una querelle che ha varcato i muri di Palazzo Mercanti ed ora anche in rete con una petizione ad hoc. Questo il messaggio

Paura e delirio al Daturi, Polledri fatti una cultura

L’ultimo davanti a Spazio 4.0, che vede attualmente come unico partecipante alla gara Placentia Superba, associazione creata ad hoc qualche settimana fa per partecipare al bando di gestione dell’area. Anche in questo caso tagli consistenti, 20 mila euro concessi dal Comune per un anno.

-3 giorni all’apertura (forse)

Il messaggio in questo caso era rivolto al consigliere Domeneghetti.

Reazioni indignate per lo striscione contro Domeneghetti

Proprio quest’ultimo striscione ha provocato parecchie reazioni indignate sia a destra sia a sinistra. La frase scritta in piccolo recitava infatti la parola “dai” ripetuta più volte ed a metà circa “die” che in inglese vuol dire muori. Elemento che molti hanno interpretato come una esplicita minaccia nei confronti del consigliere comunale.

Il consigliere del Pd Christian Fiazza così commenta l’episodio su Facebook “Quando la protesta è democratica, corretta e trasparente il compito degli amministratori, di qualunque colore e Fede politica, è di ascoltarla e meditarvi sopra. Quando la protesta assume però dei toni pericolosamente e troppo vicini alla minaccia come in quello accaduto l’altra notte è compito di tutta la Politica condannare fermamente queste azioni.Vi sono molti modi nella Repubblica Italiana per manifestare il proprio dissenso. Il più importante di tutti è il voto. I Piacentini lo hanno esercitato nel giugno dell’anno scorso e la loro scelta, anche da chi non la condivide, va rispettata e contrastata con gli strumenti democratici che ci offre la nostra Costituzione. Ta questi non vi e’ certamente lo stendere striscioni con frasi più o meno intimidatorie e molto stupide. Il Partito Democratico è in testa al gruppo di quelli che vedono solo e prima di tutto una rivalsa politica nella chiusura di Spazio 4 come nella ridimensionamento di Belville, probabilmente nella conclusione dell’esperienza dell’ Arena Daturi, ma manifesta e manifesterà sempre il proprio dissenso solo con gli strumenti che la legge e la democrazia mette a propria disposizione. Condanno fermamente le stupide frasi che colpiscono amaramente il consigliere ed amico Nicola Domeneghetti manifestando a lui ed a tutta la sua famiglia la mia piu’ vera solidarietà… pensa Nicola non più di un anno fa a causa di una mia assenza perché mi ero recato al bagno non passo una mozione e mi venne augurato via Facebook “un catetere permanente”… molte cose politicamente ci dividono, ma l’amore per Piacenza, l’impegno x migliorarla, la certezza della Democrazia e il fermo rispetto della Liberta’ di ognuno ci accomunano grandemente. Ti mando un vero abbraccio Christian”.

Il consigliere Nicola Domeneghetti invece con un post ringrazia tutti coloro che in queste ore gli hanno espresso solidarietà “Grazie a tutti coloro che mi stanno manifestando solidarietà ed affetto. Andiamo #avanti”.

Fratelli d’Italia, partito di appartenenza di Domeneghetti solidarizza con il proprio esponente e scrive “Dei vigliacchi gettano fango e minacce sull’operato degli amministratori di centrodestra. Non ci faremo certo fermare dalle intimidazioni di quattro cialtroni. #Avanti”.

L’assessore Luca Zandonella commenta Un abbraccio Nicola! Talmente coraggiosi che non ci mettono neanche la faccia. A presto”.

L’avvocato Sara Soresi sollecita un approfondimento della questione. “Passino due dei tre striscioni che, comunque, palesano vigliaccheria e ignoranza. Il terzo, però, rivolto all’amico Nicola, consigliere di Fratelli d’Italia, è intimidatorio. Giusto cercare di andare a fondo della questione”.

Non è infatti escluso che il consigliere Nicola Domeneghetti si rivolga ache alla Procura della Repubblica con un esposto che permetta di far luce sull’episodio.

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Zanardi sulla commissione delle elette: “nessuna presidenza”

Continua a far discutere la commissione delle elette anche alla luce dello scontro che vi è stato, in consiglio counale, fra l’assessore Polledri e la consigliera Piroli.

Sull’argomento interviene la consigliera di Liberi Gloria Zanardi, che era data fra le papabili alla presidenza.

“Oggi pomeriggio, alle 15, si terrà la prima seduta della Commissione delle Elette.

A seguito dell’acceso scontro tra la consigliera Piroli e l’assessore Polledri, leggo un comunicato del gruppo PD in cui si annuncia che le consigliere di minoranza del PD “non volendo fare il gioco della maggioranza” si dichiarano fin d’ora indisponibili a partecipare al voto e ad accettare qualunque incarico.

Non posso nascondere la mia delusione.

Non posso accettare che la Commissione delle Elette, in cui credo fermamente per le finalità che si propone, sia strumentalizzata per alimentare lo scontro politico, sia da una parte che dall’altra, sia in consiglio comunale che nei comunicati stampa, anche alla luce di precedenti scambi personali.

Onestamente, e sono molto provata e rammaricata nel dirlo, mi aspettavo che le donne del consiglio comunale, per un motivo e per un altro, dessero una prova migliore di concretezza, determinazione e lealtà.

Quando ho presentato la commissione in consiglio comunale ho posto l’attenzione sulla necessità di rimuovere gli ostacoli ad una reale parità derivanti dalla diffidenza degli uomini e dall’ostilità delle altre donne.

Bene. Credo che questa pagina della nuova consiliatura abbia offerto l’esempio di entrambi gli aspetti, che noi, o almeno io, attraverso la commissione delle elette, ci proponevamo di superare.

Ritengo che, dalle prese di posizione attuali sulla commissione, tramite il comunicato del PD, trapeli l’esistenza di altre dinamiche che, probabilmente, riguardano anche me, ma di cui sono all’oscuro. E forse meglio così per rimanere col beneficio del dubbio. Tuttavia, il comunicato del PD pare un chiaro messaggio (o, meglio, dispetto) alla maggioranza sul presupposto che, di fatto, rimarrei io l’unica papabile per la presidenza.

Finché noi donne ci comportiamo così tra di noi non possiamo pretendere solidarietà dagli uomini. Finché i partiti si comportano così non possono pretendere di essere credibili agli occhi dei cittadini.

Non mi interessano le poltrone. Mi interessa essere libera, di pensare e di dire.

E credo di averlo dimostrato con le mie scelte, anche più recenti. Per chi la politica la fa per passione ci sono cose che non si possono comprare.

Non voglio, ora come sempre, stare a giochetti e dinamiche che non mi appartengono e non condivido.

Io su temi importanti, e in cui credo, come quelli delle pari opportunità sono sempre andata oltre i giochetti e le schermaglie, sopportando forti critiche, senza che nessuno, donna o uomo, mi difendesse, nonostante anche attacchi personali non tollerabili.

Se queste sono le premesse, mi sto domandando come si possa collaborare fattivamente e raggiungere risultati dopo la formale costituzione della commissione delle elette.

Il gruppo Liberi rimane coerente, come accaduto con la commissione garanzia e controllo, con quanto affermato fino adesso: nessuna presidenza e nessun compromesso”.

 




Chiusura di Palazzo Farnese a Ferragosto, Polledri risponde a Trespidi

A seguito della nota del consigliere del Gruppo Liberi, Massimo Trespidi nella quale afferma che è inutile richiamare il brand se poi i Musei di Palazzo Farnese sono chiusi nella giornata di Ferragosto, l’assessore alla Cultura Massimo Polledri precisa quanto segue: “E’ vero che domani i Musei Farnesiani rimarranno chiusi – spiega – ma il fatto non è certamente dovuto alla volontà dell’Amministrazione. Si tratta di una scelta obbligata, perché il numero dei sorveglianti delle sale della vignolesca mole, da cinque è passato a tre e avendo inoltre parzialmente esternalizzato il servizio di sorveglianza, la cooperativa Xenia ha esaurito i fondi per il pagamento degli straordinari agli addetti, in quanto l’evento su Guercino della primavera scorsa ha reso necessario un impegno finanziario di gran lunga superiore a quello degli altri anni”.

Nel ribadire che non si tratta di una scelta ma di una necessità, Polledri fa riferimento anche agli anni in cui lo stesso Trespidi ha ricoperto il ruolo di assessore alla Cultura: “Credo che anche allora – commenta – i Musei Farnesiani chiudessero in giornate come quella di Ferragosto e dovendo comunque oggi più che nei primi anni Duemila quando lo stesso Trespidi era assessore, fare di necessità virtù, penso sia meglio chiudere a Ferragosto quando la città è spettrale essendo chiuso ovunque, piuttosto che in altri periodi in cui la presenza turistica è certamente più numerosa”.




Commemorazione di Stazzema: Cugini e Piroli (PD) criticano le parole di Polledri

Sulla commemorazione dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema intervengono, oggi, con un comunicato anche Giulia Piroli e Stefano Cugini, Consiglieri PD del comune di Piacenza.

Pubblichiamo, di seguito, illoro intervento.

Il dovere della memoria e l’impegno per mantenere vivi i valori della democrazia, della pace e della convivenza civile, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni.

E’ questo il messaggio emerso con forza dalla giornata di commemorazione dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema a 73 anni da quella tragica strage.

Il 12 agosto del 1944 truppe di soldati tedeschi con l’aiuto di fascisti locali circondarono e isolarono la piccola frazione sulle montagne della provincia di Lucca, rastrellando i civili, molti sfollati anche dalle città, per uccidere e sterminare tutti, donne, bambini, e anziani. Le vittime innocenti furono oltre 560. Una strategia del terrore che doveva indebolire e colpire la Resistenza e fare letteralmente terra bruciata lungo la linea del fronte.

Nella giornata di sabato 12 agosto una delegazione piacentina dell’Anpi ha partecipato alle celebrazioni e reso omaggio alle vittime dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.

Come consiglieri comunali del PD ci siamo uniti alla delegazione Anpi di Piacenza in questo pellegrinaggio verso un luogo sacro della Repubblica Italiana e della Democrazia.

Abbiamo accolto con piacere la presenza del Gonfalone del Comune di Piacenza. Meno positiva è stata la modalità   con cui l’Assessore preposto ad accompagnarlo ha commentato la sua presenza, esprimendo valutazioni che non hanno alcuna attinenza con il senso profondo della giornata vissuta a Sant’Anna. Siamo convinti che la politica non debba strumentalizzare la memoria e la condivisione dei valori fondamentali della nostra democrazia per fare propaganda. Il riferimento che l’Assessore della Lega Nord ha fatto alle persecuzioni dell’Islam non ha nessun rapporto con quello che è emerso nella giornata di Sant’Anna, dove si ricorda una strage compiuta dall’esercito di una nazione cristiana e cattolica come la Germania nei confronti di civili italiani della stessa confessione religiosa. Confuse analisi non possono mettere in discussione l’unica verità storica, che vede nei nazifascisti i colpevoli responsabili dell’eccidio. Un uso strumentale della celebrazione di una strage per fini politici e di parte non è ammissibile per chi deve svolgere un ruolo istituzionale. Durante la toccante manifestazione di Sant’Anna si è ricordato il dovere di costruire un’Europa della solidarietà   e dell’accoglienza, nel rispetto dei valori che proprio a Sant’Anna 73 anni fa furono annientati. Un messaggio potente contro le derive fasciste, xenofobe e populiste che avanzano nel mondo e non risparmiano il nostro paese. E’ su questo che noi ci aspettiamo una vera riflessione da parte di quelle forze politiche, come la Lega Nord, che per fini elettorali e di propaganda, da anni, in modo irresponsabile, soffiano sulle paure dei cittadini, senza essere in grado di proporre soluzioni concrete e realizzabili, in grado di risolvere i problemi e di costruire una società  più umana.

Giulia Piroli e Stefano Cugini

Consiglieri PD Comune di Piacenza

 

Sul suo blog personale in realtà Cugini è anche più pesante nel criticare l’assessore Polledri che – a suo dire – sarebbe arrivato “al Parco della Pace con un ritardo tale da impedire al nostro gonfalone di far bella mostra di sé durante la celebrazione della messa”.