Indagine (archiviata) su Alberto Esse perchè sventola bandiera rossa sotto monumento S.Antonino

Riceviamo e riportiamo il comunicato giuntoci in redazione da parte di Alberto Esse, performer piacentino cui è stata recapitata dalla Procura una raccomandata “particolare”.

Ieri ho ricevuto dalla Procura una raccomandata in cui mi si comunicava che era stata archiviata “per la tenuità del fatto” la procedura di indagine avviata nei miei confronti per il reato a cui all’articolo 650 c.p.(secondo internet inadempienza dei provvedimenti dell’autorità che prevede fino a cinque anni di reclusione). Non avendo la minima idea di cosa si trattasse e non essendo scritto nell’avviso in concreto che provvedimento dell’autorità non avrei rispettato sono andato in Procura per prendere visione del fascicolo a mio carico. Sono venuto così a sapere che durante la manifestazione “Stiamo con Riace – restiamo umani” del 5 ottobre scorso in Corso Vittorio Emanuele avrei commesso il reato di essermi seduto sotto la statua di S. Antonino con il cartello “Riace mi Piace” e sventolando una bandiera (di Potere al Popolo – annotazione mia) “fino alla fine della manifestazione”. Nel documento del Vicequestore vengo definito come Alberto Spagnoli detto Alberto Esse (praticamente, mi si passi la battuta, come dire Giuseppe Esposito detto “O malamente”) o anche “Alberto Spagnoli, artista ed opinionista conosciuto come Alberto Esse, legato all’estrema sinistra”. Il ricorso da parte della Questura ad una terminologia politica ideologica legata agli anni 70 come la definizione “estrema sinistra” (ininfluente nelle indagini) è preoccupante. Personalmente in quanto comunista sono contro l’estremismo e mi riconosco nello scritto di Lenin che definisce “L’estremismo come malattia infantile del comunismo”. Comunque tutto è bene ciò che finisce bene, grazie al buon senso della Magistratura, ma il messaggio chiaro venuto dalla Questura con questo procedimento non credo debba essere sottovalutato.

P.S.: Al fascicolo era allegato anche il DVD con il filmato dell’intera manifestazione di un ora e mezza girato dalla Digos). Volevo chiederne, come era nel mio diritto, una copia come documentazione ma la copia del DVD costa oltre 350 euro!!! 

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Prinzi (Potere al Popolo): “Vogliamo la redistribuzione della ricchezza”

Di Potere al Popolo dopo la campagna elettorale, salvo alcune comparsate televisive, non si è sentito più nulla. Nel frattempo il movimento ha cominciato a riorganizzarsi. Ieri c’è stata una prima assemblea pubblica anche a Pontenure, in cui erano presenti oltre al candidato alla Camera alle ultime elezioni Giuseppe Fasoli, anche Salvatore Prinzi, militante che proviene dall’ex OPG occupato “Je So’ Pazzo”, per dare qualche ragguaglio sul futuro del movimento stesso, in che direzione sta andando. A novembre la prima assemblea nazionale, ora? “Il messaggio di allora – sottolinea – conteneva il germe di qualcosa di differente. Non pensavamo chissà quale risultato elettorale, però non volevamo stare zitti per tutta la campagna elettorale sottolineando la deriva razzista, ma soprattutto volevamo attivare una pratica diversa dal mettersi in gioco solo durante la campagna elettorale”.

“Il risultato è stato soddisfacente perchè ottenuto con 40 mila euro su tutto il territorio nazionale – continua -, abbiamo parlato comunque a 373 mila persone, e per noi è importante ognuna di esse. Abbiamo 15 sedi/case del popolo nuove, in totale sono circa 80 attive. Adesso abbiamo la possibilità di costruire. Una fase certamente complessa, ma da sfruttare al meglio. Dal 4 marzo ci sono state 3 assemblee nazionali a Grosseto, Napoli e Roma. Bisogna valutare oggi la partecipazione nei centri sociali, ancora un problema. Quello che vogliamo è la redistribuzione della ricchezza“.

LA VISIONE POLITICA

Dopo l’introduzione Prinzi va a valutare l’operato del Governo gialloverde: “Le alleanze al potere hanno saputo intercettare il malessere delle persone, il loro desiderio di riscatto. Si sono presentati come nuovi solo perchè hanno parlato un linguaggio diverso rispetto alla politica tradizionale. La destra ha rubato i temi sociali tipici della sinistra, e la sinistra si è asservita ai dettami del mercato, con una mentalità da eterni sconfitti, guardando solo il proprio piccolo orticello. Bisogna cambiare lo stile comunicativo, parlando in modo semplice ai delusi della politica“. 

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Giorgio Cremaschi alla Coop Infrangibile: “E’ stato distrutto il sistema di diritti dei lavoratori”

Giorgio Cremaschi, sindacalista e candidato al Parlamento per Potere al Popolo, ieri alla Coop Infrangibile ha parlato tanto di lavoro e del programma di questo movimento. Cremaschi è stato Presidente del comitato centrale della Fiom dal 2010 al 2012.

“Siamo a un livello di schiavitù del lavoro mai vista prima. Al lavoratore si può fare quello che si vuole , è ricattabile sotto ogni punto di vista. Noi vogliamo abolire il Jobs Act per ridare senso ai diritti dei lavoratori”. Altro spunto è stato quello della collocazione politica di Potere al Popolo nell’arco costituzionale: “Col cuore e coi sentimenti rappresentiamo i valori veri della sinistra, ma non ci rivediamo nè nel PD, che ha distrutto l’Italia più di Berlusconi, e siamo diversi da Liberi e Uguali, che è poco credibile quando parla di lavoro. Siamo gli unici che in campagna elettorale hanno parlato dei ricchi, che da anni peggiorano le condizioni di vita dei più poveri”.

Oggetto di discussione sono stati poi i lavoratori migranti che, secondo Cremaschi, “subiscono una doppia discriminazione: oltre alla fatica di trovare un impiego come tutti, hanno anche il fardello dell’espulsione sopra di loro. Oggi siamo tutti lavoratori da 500 euro al mese. Non vogliamo l’approvazione di tutti, anzi, speriamo che qualcuno sia in disaccordo con noi”.

Nicoletta Ariosi, candidata al Senato per l’uninominale, ha sottolineato che “l’Italia ripudia la guerra, ma la finanzia per interesse personale”. 

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