Ecco MinERva, nuovo progetto della Regione con 500 banche dati a disposizione online

“MinERva”, si chiama così il nuovo progetto della Regione Emilia – Romagna, presentato lunedì scorso a Bologna, che mette in rete tutte le informazioni dei settori programmazione territoriale, trasporti e ambiente della Regione in formato “aperto”, in un catalogo di circa 500 banche dati, consultabili su una piattaforma informatica chiamata appunto “minERva”. Ogni banca dati è accompagnata da “metainformazioni” che ne descrivono i contenuti e le caratteristiche, fra cui il livello di completezza e di aggiornamento.

Obiettivo del progetto non è solo quello di mettere a disposizione dei cittadini e dei tecnici, il patrimonio informativo regionale, come prevede l’articolo 52 del Codice dell’amministrazione digitale, ma con il nuovo catalogo dell’informazione della Regione, in costante aggiornamento e sviluppo, si intende fornire un supporto alle misure di pianificazione introdotte dalla legge regionale n. 24 del 2017 “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”, rendendo disponibili i dati conoscitivi detenuti a supporto delle attività di pianificazione degli Enti territoriali.
La nuova piattaforma “minERva”, inoltre, è stata pensata anche per favorire la massima partecipazione del pubblico alla definizione delle politiche ambientali, come previsto dal decreto legislativo n. 195 del 2005, grazie a un catalogo, consultabile da tutti su web, contenente informazioni sull’ambiente e sulle azioni che impattano su di esso, come i rifiuti, i parchi, le foreste e le aree protette, il Piano di tutela delle acque ecc.
A presentare il progetto, oltre all’assessore ai trasporti e alla programmazione territoriale, Raffaele Donini, al Direttore alla Cura del territorio e dell’ambiente, Paolo Ferrecchi anche il Direttore generale della Provincia di Piacenza Vittorio Silva in rappresentanza di Upi Emilia – Romagna.

Il dott. Silva nel sottolineare l’importanza del Progetto “minERva”, ha invitato ad una riflessione sul ruolo delle Province nel sistema di produzione ed utilizzazione delle informazioni territoriali e sulla necessità che venga affrontato il tema della ridefinizione dell’assetto funzionale e di governo di un Ente intermedio che ha, fra le proprie principali missioni, quella di assistere gli enti locali; quindi la Provincia come semplice nodo di una rete indifferenziata o snodo di una rete strutturata? Secondo la proposta dell’UPI, contenuta nel documento “Ricostruire l’assetto amministrativo dei territori”, alle Province deve essere riconosciuto un ruolo centrale nel governo del territorio, rafforzando in primo luogo le funzioni tipiche di area vasta a partire dalle funzioni ambientali e da quelle di pianificazione strategica dello sviluppo locale e di governo del territorio.

Una Provincia quindi, come attore centrale nella produzione e nell’utilizzo delle informazioni territoriali ovvero uno snodo della rete riconosciuto dalla Regione e dai Comuni. “Il successo di “minERva” – conclude Vittroio Silva – in un’ottica di sistema, sarà misurato non solo dalla quantità e qualità delle informazioni rese disponibili, ma dalla capacità di trasformare le stesse in conoscenza, da come il territorio saprà utilizzarle per migliorare la qualità della governance locale. Ne deriva l’importanza di riconsiderare il ruolo della Provincia quale Ente intermedio che ha, fra le proprie principali missioni, quella di aiutare i sistemi locali ad utilizzare le informazioni conoscitive in maniera efficace”. 

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Filarmonica Toscanini cerca percussionisti o creativi per progetto interculturale

Ancora pochi giorni per partecipare alla Call “E’ il nostro tempo!”, di una delle Orchestre più prestigiose d’Italia, più volte esibitesi anche a Piacenza nel recente passato, la Filarmonica Arturo Toscanini. Un progetto realizzato col sostegno del MiBact e SIAE, all’interno dell’iniziativa “S’illumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. Obiettivi principali del progetto sono il coinvolgimento di un’intera comunità mediante il dialogo interculturale e sociale, la valorizzazione delle pluralità e delle diversità e l’inclusione e coesione sociale.

La Call nello specifico prevede la selezione di 15 artisti under 35: 5 compositori, 5 percussionisti e 5 creativi che interverranno nelle fasi laboratoriali. A loro si offre un contratto che avrà scadenza non oltre il 31 marzo 2019. I compositori nello specifico dovranno realizzare composizioni che avranno come comune denominatore le percussioni, ai percussionisti di partecipare alle fasi laboratoriali e di essere in grado di affrontare un pubblico suonando generi diversi. Diversamente i creativi dovranno elaborare una strategia di comunicazione, una campagna per promuovere l’iniziativa. L’invito si rivolge a creativi, quali ad esempio graphic designer, illustratori, disegnatori di graphic novel, graffitari, video maker, storyteller, social media manager. Per partecipare è necessario presentare la domanda di partecipazione alla CALL compilando il form on line accessibile a questo link: FORM DI PARTECIPAZIONE. Il form, debitamente compilato in ogni sua parte, dovrà essere caricato sulla piattaforma entro le ore 24.00 del 6 luglio 2018.
Oppure è possibile inviare la Domanda di partecipazione  con gli allegati richiesti all’indirizzo PEC direzione@pec.fondazionetoscanini.it entro le ore 24.00 del 6 luglio 2018. L’esito della selezione sarà pubblicato il 20 luglio 2018. 

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Progetto europeo “Partnership for bilingual citizenship education” in Municipio 20 docenti

Sono stati ricevuti nel pomeriggio dal vicesindaco Elena Baio, nella sala consiliare del Municipio,­ gli oltre 20 docenti coinvolti nel progetto europeo “Partnership for bilingual citizenship education”, finanziato dal programma Erasmus Plus: la dirigente dell’Ottavo circolo didattico, Sabrina Mantini, accompagnata dalle docenti Marisa Badini, Carmela Simone, Ilenia Fusca, Simona Pinardi, Monica Guarda e Fiorella Carrà e i restanti provenienti dalle scuole primarie “Escola Sagrada Familia” di Barcellona e “Smart School” di Zamosc in Polonia, coordinatrice del progetto. A ciascuna delle delegazioni estere è stato consegnato lo stemma di Piacenza. “Obiettivo del progetto – ha spiegato Sabrina Mantini – è quello di potenziare il senso di appartenenza degli studenti coinvolti, l’assunzione di responsabilità come cittadini italiani ed europei e lo sviluppo della comunicazione in lingua inglese come veicolo di integrazione e reciproco scambio”.

A sua volta, il vicesindaco Elena Baio ha salutato con particolare cordialità gli insegnanti intervenuti: “E’ davvero importante per la nostra città, accogliere i docenti, spagnoli e polacchi, presenti oggi in Municipio ed essere parte attiva in questo lodevole progetto. Ringrazio quindi la dirigente Sabrina Mantini e le docenti dell’Ottavo Circolo coinvolte in questa iniziativa che avvicina Piacenza all’Europa. Un’occasione davvero preziosa perché, oltre a rappresentare un momento educativo e formativo imprescindibile per gli insegnanti e per i nostri ragazzi, contribuisce a consolidare la nostra comune identità europea”.

La tappa italiana, che arriva dopo il primo meeting transnazionale, tenutosi nello scorso novembre, a Zamosc e i due training formativi a Varsavia e a Barcellona svoltisi nei mesi scorsi, vede gli insegnanti dell’Ottavo circolo e i docenti stranieri coinvolti in workshop sui temi del progetto, attraverso l’utilizzo della metodologia Clil (Content and Language Integrated Learning), guidati dall’esperta Silvana Rampone. Nel mese di ottobre, l’Ottavo circolo ospiterà un gruppo di studenti polacchi che scambieranno esperienze con gli alunni piacentini e parteciperanno ad attività didattiche e collaborative. Fra queste, verrà attivato il laboratorio “Diritti si nasce”, condotto dalla referente dello Sportello Europe Direct di Piacenza, Gessica Monticelli, nonché un laboratorio presso i Musei di palazzo Farnese ed escursioni guidate  per la diffusione del patrimonio artistico, storico e naturalistico locale.

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Prostituzione, Zanardi: “Contrasto importante quando interessa zone sensibili”

Riportiamo le dichiarazioni di Gloria Zanardi in merito al fenomeno della prostituzione, in seguito alle dichiarazione dell’assessore alla sicurezza Luca Zandonella.

Dalle recenti dichiarazioni dell’assessore alla sicurezza Zandonella pare che il fenomeno della prostituzione sia in calo, tuttavia ci sia ancora tanto da fare.

Sono d’accordo. Il contrasto al fenomeno della prostituzione è un’azione fondamentale da perpetrare sia per questioni di sicurezza, sia per l’igiene pubblica, sia per diminuire il degrado urbano ed occorre mettere in campo tutti gli interventi necessari per raggiungere tale scopo.

Sicuramente i controlli e i pattugliamenti da parte della Polizia Municipale sono imprescindibili, ma non sono sufficienti, soprattutto in alcune zona della città, sia in centro storico che in periferia e, in particolare, quando il fenomeno interessa aree vicino a luoghi sensibili, come chiese e scuole.

Un caso emblematico è l’area adiacente alla chiesa di S. Giorgio Martire a Le Mose, da tempo oggetto di segnalazioni da parte di residenti, frequentatori, istituzioni e dal parroco Don Sbuttoni (sempre rimaste inevase).

Ancora oggi, coloro che si recano in loco sono costretti a ritrovare rifiuti in ogni angolo, rimanenti dalle serate trascorse, e ad assistere, nelle ore serali, a un via vai di gente che transita e staziona nelle vie laterali (anche accanto al cimitero) per fare i propri comodi.

La consigliera poi analizzando la situazione, propone una serie di misure che a suo dire potrebbero risolvere alcune criticità, partendo dagli  “ordini di allontanamento, come una maggiore illuminazione dell’area ed il posizionamento di dispositivi che limitino il passaggio nelle vie adiacenti, soprattutto nelle ore notturne.

In secondo luogo la prevenzione sarebbe assicurata dall’ “installazione di dispositivi elettronici fissi per il rilevamento delle infrazioni e, più in generale, telecamere nelle zone critiche che possano fungere da deterrente”.

A livello macro la proposta è quella di un progetto sperimentale di controllo, che coinvolgerebbe “tutti i soggetti coinvolti, istituzioni, aziende sanitarie, forze di pubblica sicurezza, volontariato ed utilizzare, comunque, tutti gli strumenti necessari a definire un percorso partecipato che miri ad arginare e contrastare il fenomeno. Questo è un mio suggerimento, consapevole che il fenomeno della prostituzione, purtroppo, sia difficile da eliminare ma occorre fare il possibile”. 

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Assieme, nuovi scenari per il volontariato a Piacenza grazie alla riforma del terzo settore

Come sarà il volontariato nella nostra città tra 15, 20 anni? La riforma del terzo settore presentata questa mattina presso la Casa delle Associazioni può aiutarci a comprendere meglio. Presenti Fauso Balestra di ACLI, Paolo Valenti di AICS Piacenza, Umberto Morelli del Movimento Cristiano Lavoratori e Sergio Veneziani, presidente di Auser e Andrea Provini per SVEP.

Queste e altre realtà si sono unite per il progetto “Assieme in Emilia Romagna”, che mira a offrire un servizio di consulenza alle Associazioni di Promozione Sociale già avviate o appena nate. “In particolare – sottolinea Veneziani – ci rivolgiamo a tutte le questioni burocratiche, civilistiche, fiscali contabili e tributarie che queste realtà devono spesso affrontare. Siamo a disposizione 8 ore al giorno con il nostro operatore al numero 3401451419. Inoltre esiste uno sportello settimanale per tutti. Vorremmo superare determinate divisioni che spesso andiamo verificando in certi contesti”. Il contrasto alla solitudine e alla desertificazione demografica di determinati centri è un altro obiettivo principale per questo progetto. “Spesso in alcuni paesi – continua Veneziani – il bar è l’unico punto di aggregazione esistente, e ce ne sono sempre meno, purtroppo. Tra 10 anni, se il trend prosegue in questo modo, scompariranno anche paesi come Bobbio. E’ importante creare centri di aggregazione per evitare il restringimento delle comunità, se non la loro estinzione”. Emblematico il caso di Orezzo di Ottone, 12 abitanti, segnalato da Umberto Morelli, come esempio. “Li abbiamo aperto un circolo del Movimento Cristiano Lavoratori – spiega- per cercare di ravvivare un gruppo di abitanti. Le normative di questa riforma che puntano alla trasparenza sono uno stimolo per la crescita della nostra attività, evitando casi di affiliazioni di facciata”.

“Le leggi precedenti erano molto specifiche – riflette Andrea Provini -, regolavano piccole sezioni del diritto, formando un quadro normativo piuttosto complesso. Questo progetto speriamo sia solo l’inizio di una collaborazione che porti a un vero e proprio movimento culturale”.

Le realtà che partecipano al progetto, di cui ci eravamo occupati in un articolo precedente, sono Acli, Ancescao, Arci, Auser, UISP, SVEP, con la collaborazione di Aics, Endas, MCL, CittadinanzaAttiva




Il progetto di Africa Mission con Paola Gianotti è stato realizzato con successo

Arriva dall’Uganda la notizia del successo del progetto “La speranza viaggia in bicicletta” nato da Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo con la testimonial e grande sportiva Paola Gianotti.

Paola Gianotti (Premio Pulcheria 2016), Guinness World Record per aver pedalato per 48 stati americani in 46 giorni, e dopo aver raccolto fondi per donare 73 biciclette nuove a 73 donne karimojong, aveva deciso di buttarsi in una nuova sfida che il Movimento piacentino ha accolto.

«Dopo il giro del mondo e del continente americano, Paola Gianotti riparte verso una nuova sfida, e con lei il nostro Movimento – spiega Carlo Ruspantini, direttore di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo – Gli obiettivi anche in questo caso sono diversi: da un lato l’obiettivo sportivo, ovvero riuscire a fare il giro del Giappone battendo il precedente record del mondo; dall’altro sostenere un nuovo progetto targato Africa Mission legato anche in questo caso alla passione che lega Paola al Karamoja, la bicicletta».

La scelta della bicicletta non è per nulla casuale. Questa area dell’Uganda infatti è sprovvista di servizi di base come i trasporti e la bicicletta è il mezzo perfetto per la popolazione locale, anche se non vi sono ancora figure professionali in grado di ripararle o venderle a basso costo. I corsi di formazione per la manutenzione della bicicletta sono quindi una risposta per rilanciare questo mezzo, incentivando insieme l’imprenditoria e l’auto-sostenibilità di diverse famiglie.

La bicicletta è ancora un elemento chiave per lo sviluppo economico e sociale e Paola Gianotti lo sa bene, ed è per questo che grazie al suo viaggio ha supportato la formazione di 30 meccanici di bicicletta, donando loro 30 kit tecnici per la riparazione dei mezzi e 30 nuove biciclette.

Il progetto è stato realizzato anche grazie al grande contributo del Comune di Bolzano, dove è presente un gruppo di sostenitori che da 36 anni organizzano una raccolta vivere per sostenere i progetti del Movimento: «Siamo soddisfatti della bella collaborazione iniziata ormai 36 anni fa e di come sia continuata nel tempo – spiega Vigilio Buffa, storico volontario del gruppo di Bolzano – e si sia anche intensificata grazie alla collaborazione ricevuta dal Comune e in particolare alla vicinanza dei primi cittadini che si sono avvicendati in questi anni alla guida della municipalità».

Un Natale speciale che ha visto l’inizio dei corsi per 30 meccanici di bicicletta e la realizzazione del progetto. Ce lo racconta Roberto Montanari, collaboratore di Africa Mission in Uganda:

«Il corso procede bene e con grande interesse. Abbiamo 30 partecipanti come da progetto, di cui 17 ragazzi e 13 ragazze, 15 da Nakapiripirit e 15 da Napak. Come insegnate abbiamo scelto un meccanico di strada di Kampala. Chi meglio di lui può insegnare un mestiere ed un’attività come questa? Un bravo meccanico e una brava persona…che non guasta mai! Abbiamo iniziato con il mostrare ai ragazzi come assemblare una bici a partire da zero, successivamente le 30 bici, acquistate non assemblate, sono state divise dagli studenti stessi. Con un ordine inaspettato ognuno si e’ preso i pezzi necessari per l’assemblaggio della propria bicicletta.

 Ed ora se le stanno assemblando da soli con la supervisione ed aiuto dell’insegnante.

Tra gli obiettivi ci piacerebbe dargli delle basi per aprire una propria attività e portarla avanti poi autonomamente (costi, prezzi di vendita, guadagno, ecc.). Anche qui con l’aiuto dell’insegnante.

 Poi come ultimo atto ho promesso un giro in città in gruppo con le bici nuove…non vi dico l’entusiasmo per questa proposta!».




Progetto Edugate e Polo sperimentale per l’infanzia, domani un seminario per educatori

Farà il punto sul primo anno di attività del progetto europeo Edugate – di cui Piacenza è capofila – il seminario per educatori e coordinatori dei servizi per l’infanzia in programma domani, mercoledì 29 novembre, dalle 16.30 alle 18.30 presso l’auditorium Sant’Ilario.

Ad aprire l’incontro saranno il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbati, mentre ad Anna Bolzoni, già responsabile dei Servizi per l’Infanzia, spetterà il compito di ripercorrere l’avvio del network internazionale finanziato dal programma Erasmus Plus. Le coordinatrici pedagogiche dei nidi comunali, Elisa Danesi e Daniela Giorgi, illustreranno i contenuti scientifici del progetto, che si incentra sull’analisi del bilinguismo nel sistema dei servizi educativi e scolastici per la prima infanzia e sulle strategie di formazione innovativa per educatori e insegnanti, allo scopo di favorire l’apprendimento di una seconda lingua e dell’inglese. Partner internazionali del progetto Edugate, che ha durata triennale sino al 2019, sono l’Università Bicocca di Milano, l’Istituto Fini di Radece in Slovenia, l’Università di Goteborg, la municipalità polacca di Krasne, l’istituto Angel di Praga e il Comune di Riga.

Il focus del seminario sarà anche sul Polo sperimentale per l’infanzia di via Sbolli, operativo dall’aprile scorso e facente parte anch’esso – per la metodologia improntata al bilinguismo – del progetto Edugate. A parlarne saranno Elena Foletti, responsabile dei Servizi per l’Infanzia comunali, e gli educatori in servizio presso la struttura. A concludere l’incontro, moderato dal dirigente dell’Unità di progetto Servizi educativi e Giovani Giuseppe Magistrali, gli interventi e il confrontro con il pubblico presente. 

Dall’Ufficio Stampa Comune di Piacenza