La neve è arrivata sull’ Appennino. Protezione civile dirama allerta meteo
La neve si è presentata durante la notte nelle nostre zone, anche in modo copioso. A Farini la temperatura segnalata in questo momento è di 0 gradi, a Ferriere 1°C, a Morfasso 2°C. In città è invece la pioggia a farla da padrone, 16 mm piovuti sinora, stando alle rilevazioni del Centro Meteo Emilia Romagna.
La Protezione civile ha diramato un’altra allerta meteo per criticità idraulica, idrogeologica e temporali sul nostro territorio, di intensità gialla, dalle 12 di ieri sino alla mezzanotte di domani. La paura riguarda l’ingrossamento di fiumi e torrenti.
Il passaggio sta interessando non solo il Piacentino
Come mostrano le immagini della webcam, sul Monte Bue, a 1715 metri circa, vi è una folta distesa bianca.
Protezione Civile, a Bologna il programma nazionale per formatori MIUR Emilia Romagna
Si sta svolgendo in questi giorni, nei locali dell’USR Emilia-Romagna, il percorso formativo,
tenuto dall’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e dalla Protezione Civile dell’Emilia-
Romagna, dedicato ai referenti individuati dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-
Romagna. Gli obiettivi prioritari del percorso sono riferiti allo sviluppo, nel corso della
carriera scolastica, di un maggior senso di responsabilità nei riguardi della protezione e
sicurezza propria ed altrui, la crescita di consapevolezza dei rischi esistenti negli ambienti di vita e di lavoro e la capacità di affrontarli fin dall’età scolare.
Il corso, che terminerà il 9 ottobre prossimo, si sviluppa in 30 ore con formazione frontale in aula, esperienze di team work e verifiche pratiche e attitudinali.
Al termine dei lavori verranno elaborate proposte di perfezionamento del Programma
formativo nazionale di protezione civile, sia in termini di contenuti didattici, sia in termini di
modalità per introdurre tali nozioni nelle scuole. La diffusione del Programma avverrà in
occasione della “Settimana nazionale della protezione civile”, prevista dal 13 al 19 ottobre.
L’occasione formativa costituisce un’opportunità di instaurare collaborazione fra i vari
sistemi della Prevenzione e della Sicurezza sul Lavoro con i docenti e il mondo della scuola e diffondere “buone pratiche” di Protezione Civile, all’interno dei contesti scolastici.
Il quadro di azione
ll 6 giugno scorso, si è tenuto a Roma, l’incontro tra i Referenti regionali MIUR e i Referenti regionali della Protezione Civile in cui si sono delineati i contenuti e gli obiettivi in merito al programma Formativo Nazionale “Cultura è Protezione Civile”. L’incontro ha rappresentato la tappa conclusiva di una serie di precedenti incontri preparatori che i Componenti del Comitato tecnico scientifico paritetico, istituito in attuazione del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 Novembre 2018, hanno effettuato con i referenti regionali coinvolti.
Il Programma di Formazione Nazionale di Protezione Civile è attuato mediante un insieme
complementare di azioni che integrano i temi della sicurezza e della salute nei percorsi didattici d’istruzione.
L’estate sta finendo, domani rischio nubifragi sul Piacentino. Allerta gialla della Protezione Civile
Come già annunciato in precedenza, domani sono attese perturbazioni e nubifragi nel Piacentino. La ventilazione rimarrà di direzione variabile, seppur in prevalenza dai quadranti orientali con rinforzi lungo la costa. Moto ondoso in aumento dal mattino, con mare fino a mosso sotto costa e molto mosso al largo.
L’azione della perturbazione favorirà un movimento delle precipitazioni dai quadranti meridionali verso le pianure. Esse, già dal mattino, potranno assumere carattere organizzato e risultare persistenti nelle aree centro-occidentali. Di conseguenza, l’instabilità andrà concentrandosi tra le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Qui saranno possibili, specialmente nelle zone pianeggianti, rovesci e temporali organizzati, localmente capaci di dar luogo ad accumuli abbondanti.
Soprattutto per le aree della pianura Emiliana appaiono probabili cumulate tra i 20/50 mm, nonché alcune zone, soggette a rovesci puntualmente più intensi, fin sui 60/80 mm. Intanto è già stata diramata un’allerta gialla dalla Protezione Civile.
Rischio nubifragi nella giornata di domani sul Piacentino. Emessa allerta meteo
Attenzione alla giornata di domani sulla nostra zona: se già oggi si sono manifestate piogge localmente abbondanti, la giornata di domani non sarà da meno, anzi. Il Centro Meteo Emilia Romagna prevede netto peggioramento atteso dalla prossima nottata, con precipitazioni anche a carattere temporalesco che interesseranno principalmente le aree centro-occidentali della regione. Particolare attenzione sull’Emilia occidentale, quindi le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, che potranno vedere fenomeni localmente abbondanti. Non esclusa quindi la possibilità di nubifragi.
Le condizioni meteorologiche avverse hanno portato la Protezione Civile a diramare un’allerta meteo
I fenomeni potranno assumere carattere temporalesco nelle prime ore del peggioramento, indicativamente in prossimità del Po o poco più a Sud, ove si verificherà la convergenza tra la ventilazione da Est/Sud-Est proveniente dalla nostra pianura e quella da Nord-Est da Veneto e Lombardia.
METEO PER LUNEDì 15 LUGLIO
Stato del cielo: Molto nuvoloso o coperto su tutto il territorio, con parziali schiarite dal pomeriggio a partire dalla bassa pianura.
Precipitazioni: diffuse, localmente persistenti e/o a carattere di rovescio o temporale tra notte e mattina, specialmente sui settori appenninici e pianure centro-occidentali. Piogge deboli/moderate sui settori orientali alternate a pause asciutte, con fenomeni più probabili tra tardo mattino e metà pomeriggio. Attenuazione nel corso del pomeriggio con residue piogge in prima serata sui rilievi.
Temperature: minime stazionarie, con valori di +14/+18°C e massime in diminuzione, con valori di +22/+26°C. Venti moderati da Est/Nord-Est. Mare poco mosso sotto costa, mosso al largo.
Terremoto e incendio alla centrale di Caorso … ma è solo un’esercitazione
Un gigantesco incendio si è sviluppato questa mattina presso la centrale elettronucleare di Caorso. Uno scenario disastroso che, per fortuna, era solo una simulazione di protezione civile, quella che ha avuto luogo dalle 9 alle ore 12. Lo scopo era proprio quello di testare la macchina dell’emergenza davanti a due ipotetici eventi concomitanti: un terremoto e un incendio a “rifiuti non condizionati negli Edifici Rifiuti Solidi di Bassa Attività ERSBA, con un possibile coinvolgimento delle aree esterne al sedime dell’impianto per un raggio massimo di 3 km”
L’evento ha previsto, come scenario aggiuntivo, il danneggiamento e l’incendio del 20% del totale dei fusti stoccati.
A seguito dell’incidente, sono scattate le procedure della pianificazione provinciale, con l’intervento degli addetti della Sogin e del personale dei Vigili del Fuoco che ha richiesto l’aiuto di squadre provenienti anche dalle province limitrofe, sotto il coordinamento del Direttore regionale dei Vigili del Fuoco dell’Emilia Romagna, l’ing. Barberi.
Presso la Prefettura di Piacenza è stato costituito il Centro coordinamento soccorsi (C.C.S.), organismo che – in situazioni di emergenza – detta le linee strategiche di intervento, oltre a curare la comunicazione con gli Uffici centrali e con i media.
Ne fanno parte un rappresentante del Sindaco di Caorso e di Monticelli d’Ongina, della Questura, del Comando Provinciale dei Carabinieri, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, del Comando Polizia stradale di Piacenza, dell’Agenzia regionale per la protezione civile della Regione Emilia – Romagna, del 118, dell’ASL, dell’ARPAE e della Croce Rossa Italiana. A coordinarlo è il Dirigente dell’Area V “Protezione Civile, Difesa Civile e Coordinamento del Soccorso Pubblico” della Prefettura di Piacenza.
Il Comune di Caorso ha – a sua volta – attivato il Centro operativo comunale (C.O.C.) che si è tenuto costantemente in contatto con il Centro coordinamento soccorsi della Prefettura anche per comunicazioni dirette alla popolazione e ad eventuali provvedimenti urgenti da adottare.
L’ampio debriefing, svoltosi al termine dell’esercitazione, alla presenza anche dei rappresentanti della Sogin e dei principali attori che sono intervenuti presso la centrale e nei vari organismi tecnici (Centro coordinamento emergenze, Centro Coordinamento Radiologico Interprovinciale) ha rilevato che sono stati raggiunti in maniera soddisfacente tutti gli obiettivi previsti, testando i flussi informativi, le procedure di attivazione delle singole strutture operative con relativi tempi di risposta, la valutazione dei posti di blocco per la cinturazione delle aree interessate dall’incidente e di quanto necessario per la circolazione ferroviaria e fluviale nonché eventuali provvedimenti in materia ambientale e sanitaria.
La Regione chiede lo stato di emergenza nazionale per maltempo
La Regione Emilia-Romagna chiede lo stato di emergenza nazionale per i ripetuti episodi di maltempo, molto intensi, che hanno interessato il territorio dal 22 maggio alla fine di luglio. E, appena sarà conclusa la ricognizione dei danni già attivata, lo farà anche per gli eventi che si sono verificati da inizio agosto.
Secondo la prima quantificazione, le conseguenze del maltempo ammontano finora a circa 22 milioni e mezzo di euro, esclusi i danni all’agricoltura tuttora in corso di valutazione. Gli effetti sono stati particolarmente rilevanti per il patrimonio pubblico e hanno interessato 36 tra impianti sportivi e piscine, 30 scuole, 10 palestre, tre biblioteche e due municipi. Decine le strade comunali e provinciali con interruzioni, 150 i fenomeni di dissesto rilevati in Appennino.
Sono in tutto 17 le allerte di protezione civile emesse dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dal 1° maggio ad oggi. I Vigili del fuoco sono stati impegnati in oltre mille interventi per allagamenti o caduta di alberature. Al loro fianco 121 volontari di protezione civile che hanno fornito un contributo prezioso per la pulizia delle strade, il deflusso delle acque con l’utilizzo di motopompe, il ripristino della viabilità, il soccorso e l’assistenza alla cittadinanza: 35 i volontari del Coordinamento provinciale di Reggio Emilia e altrettanti quelli di Rimini, 20 di Modena, 15 di Ferrara, 10 di Bologna e 6 di Forli-Cesena.
Tutta l’arteria che parte da Piacenza e arriva fino alla Romagna è stata particolarmente interessata da inizio giugno. “Una situazione eccezionale – ha dichiarato Paola Gazzolo, assessore alla Protezione Civile -, a fronte della quale chiediamo al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale: è fondamentale per ottenere le risorse statali necessarie ad assicurare l’assistenza alla popolazione, gli interventi di ripristino e la messa in sicurezza delle criticità aperte sul territorio, assessore regionale alla protezione civile. La dichiarazione è inoltre la condizione necessaria e imprescindibile per garantire i rimborsi ai cittadini privati e alle attività produttive colpite dal maltempo. Nel 2017, proprio a fronte di una simile sequenza di eventi che si sono succeduti per tre mesi da giugno ad agosto, il Governo Gentiloni aveva dichiarato lo stato di emergenza. Ora auspichiamo dal Consiglio dei Ministri la stessa attenzione per poter fronteggiare al meglio le conseguenze di fenomeni strettamente legati al cambiamento climatico e compiere il primo passo verso il riconoscimento dei rimborsi a privati e aziende, questi ultimi previsti tra l’altro dal nuovo Codice di protezione civile”.
L’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile e ARPAE hanno diramato un’allerta meteo gialla per temporali per le province di Piacenza, Parma, Reggio, Modena Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì e Rimini per la giornata di domani 13 agosto.
Si prevedono temporali sparsi pomeridiani che tenderanno nella serata ad organizzarsi in linee di temporali con precipitazioni anche intense e probabili raffiche di vento.
I fenomeni descritti potranno interessare tutta la regione, con maggiore probabilità e intensità sui settori occidentale e settentrionale.
Un libro racconta come sono state riutilizzate le stazioni. Fra i casi “virtuosi” anche Caorso
Il riuso sociale delle stazioni e degli immobili ferroviari, per progetti e attività culturali, turistiche, di solidarietà e sostenibilità. E’ la nuova vita del patrimonio immobiliare non più funzionale alle attività ferroviarie. Sono oltre 450 le stazioni impresenziate in cui sono resi disponibili spazi, in comodato, a Enti locali, Fondazioni e Associazioni su tutto il territorio nazionale. Le migliori esperienze sono state raccolte nel volume “Stazioni Impresenziate. Un riuso sociale del patrimonio ferroviario”, presentato oggi a Milano durante Fa’ la cosa giusta!, la fiera del consumo consapevole e degli stili di vita sostenibili.
Il libro raccoglie i casi più virtuosi, circa 90 stazioni in 18 regioni italiane. Esempi concreti di come l’assegnazione di questi spazi ha generato esperienze con impatti importanti, sul territorio, in ambito sociale. Questo nuovo modello di gestione degli immobili garantisce, tra l’altro, il presidio degli edifici e la loro rigenerazione anche in termini di riqualificazione architettonica e decoro.
Cinque, in Emilia Romagna, i casi portati ad esempio. Si tratta delle stazioni di Caorso (PC), Mirandola (MO), Sasso Marconi (BO), Solarolo (RA) e Rimini Viserba (RN).
A Corso dopo aver ristrutturato l’edificio della stazione in disuso, il Comune l’ha convertito nella sede della Protezione Civile, che controlla il territorio e interviene con rapidità ovunque serva. Nella mansarda della stazione di Caorso ci sono centoventi scatole, ognuna con sessanta magliette, disposte su sei bancali. Altre con coperte, pantaloni, maglioni e altre ancora con generi alimentari. “Abbiamo sempre materiale stoccato pronto da inviare, – dice Giancarlo Vigevani, presidente del distaccamento locale della Protezione Civile – se aspettassimo a prepararlo quando succedono le emergenze, non arriveremmo in tempo”. Nel 2008 il fabbricato viaggiatori è stato ceduto in comodato gratuito da RFI al Comune che, dopo un importante intervento di ristrutturazione e adeguamento antisismico, ha scelto di convertirlo in centro di Protezione Civile data la sua posizione strategica, nel punto più alto del paese. Dalla stazione, oltre alle pattuglie che svolgono regolarmente attività di monitoraggio ambientale nel paese, partono i volontari e i tir carichi di materiale appena serve. Questa squadra di attivissimi volontari ha anche fornito appoggio logistico nella delicata attività di trasporto delle barre radioattive dalla centrale nucleare, situata a pochi chilometri dalla stazione. Le fotografie alle pareti ricordano i principali interventi effettuati, come all’Aquila immediatamente dopo le prime scosse di terremoto nel 2009 e nei vicini comuni del piacentino alluvionati nel 2015.
Emergenza freddo: dieci posti aggiuntivi per senza tetto. In stazione ammessi i clochard con i loro animali
Nonostante il sole di questi giorni Burian sta facendo far sentire i suoi effetti anche in città e la colonnina di mercurio potrebbe toccare minime di meno 13 gradi in pianura. Di fronte a temperature che non si registravano da un po’ di inverni è scattata la macchina della solidarietà per offrire un rifugio ai senzatetto.
Da due notti il Comune di Piacenza, attraverso l’assessore ai Servizi sociali Federica Sgorbati, è impegnato con varie associazioni di volontariato e con il Centro di coordinamento di Protezione civile della Polizia municipale, a far fronte all’emergenza freddo, con una serie di iniziative molto concrete, che coinvolgono le Ferrovie dello Stato, Asp, Protezione Civile, Anpas e Croce Rossa. Da segnalare, in particolare, l’accordo siglato con le Ferrovie dello Stato grazie anche all’intervento del sindaco Patrizia Barbieri: “L’accordo da parte dell’Amministrazione – sottolinea il primo cittadino – con i vertici piacentini delle Ferrovie dello Stato, che ringrazio, ci ha consentito di posizionare nel piazzale della stazione due tende per dare rifugio, stanotte e domani notte, alle persone che non hanno un luogo dove ripararsi e prestare assistenza con coperte e bevande calde. Inoltre – prosegue Patrizia Barbieri – la sala d’aspetto della stazione in queste notti rimane aperta per far fronte al disagio dei clochard senza fissa dimora. Anpas e Croce Rossa, ai quali va il mio grazie, hanno potenziato tutte le proprie postazioni per garantire la massima operatività durante questa ondata di gelo polare e la collaborazione in atto permette la copertura totale del territorio”.
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Aggiunge l’assessore ai Servizi sociali, Federica Sgorbati: “Considerato il freddo molto intenso e visto che le previsioni meteorologiche annunciano anche per i prossimi due giorni temperature abbondantemente sotto lo zero soprattutto di notte ci siamo fortemente impegnati già nei giorni scorsi per avvicinare le persone che dormono per strada e necessitano di assistenza e sono stati aperti nuovi servizi d’emergenza per l’ospitalità notturna”. Necessità derivata dal fatto che essendo al completo sia il Rifugio Segadelli nei pressi della stazione che la casa accoglienza di via Buffalari, i servizi comunali, grazie all’impegno di alcuni partner quali hanno potuto coordinare la messa a punto dormitori e punti di ristoro per incrementare e intensificare i servizi di accoglienza: “Con la convenzione in corso – aggiunge – l’Asp ha messo a disposizione una palazzina ristrutturata, attualmente vuota e riscaldata in via Gaspare Landi 8, di circa 450 metri quadrati, dove possono trovare ospitalità una decina di senzatetto, usufruendo di brande, coperte, docce con acqua calda e bagni. Dunque l’Ufficio di protezione civile del Comune, tramite il commissario Giuseppe Addabbo, ha preso i contatti con il Coordinamento provinciale di Protezione civile al fine di garantire con queste associazioni che operano nell’emergenza, il potenziamento del servizio di accoglienza notturno: “E’ uno sforzo che tutti, per quanto possiamo – conclude Federica Sgorbati – dobbiamo appoggiare, perché questa emergenza che tocca i più bisognosi e fragili fra noi, riguarda la nostra comunità intera”.
In stazione ammessi anche i clochard con i loro animali
Il vicesindaco Elena Baio, con delega alla Tutela degli Animali, comunica che in queste serate di emergenza gelo è possibile che vengano ammessi nell’atrio della stazione ferroviaria di Piacenza i clochard anche con i loro animali.
“Tale servizio umanitario – sottolinea il vicesindaco – rispettoso tanto dei diritti delle persone quanto di quelli degli animali, evita che vengano separati i cani dai loro proprietari, solo perché senza un ricovero per la notte. In queste giornate di temperature molto rigide, nessun senzatetto dovrà separarsi dal proprio amico a quattro zampe, che potrà quindi essere alloggiato al caldo nell’atrio della stazione messo a disposizione dalle Ferrovie dello Stato, ed essere al coperto con il suo proprietario. Ringraziamo quindi le Ferrovie dello Stato, Croce Rossa e Anpas – conclude l’assessore Baio – per la loro disponibilità e per aver aderito all’appello rivolto loro in tal senso”.