Siglato oggi il Protocollo per Ricerca e Innovazione, protagonisti atenei e centri di ricerca

Firmato oggi il “Protocollo e coordinamento di azioni finalizzate alla crescita della ricerca e dell’innovazione sul territorio piacentino”. Amministrazione comunale, sede di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Polo cittadino del Politecnico di Milano, Conservatorio Nicolini, Consorzio Leap, Consorzio Musp, Rse Spa, Fondazione Its, Fondazione Istituto Trasporti e Logistica (Itl), Art-ER sono i firmatari.

I firmatari del documento, in sintesi, si impegnano ad incontrarsi almeno tre volte all’anno nell’arco di due anni (tanto dura tale Protocollo) in un Tavolo di coordinamento territoriale per aggiornare in modo continuo servizi e progettualità dei singoli attori, promuovere iniziative congiunte.

ART-ER nello specifico parteciperà al Tavolo con gli operatori dello Spazio Area S3 di Piacenza, i quali trasferiranno competenze e strumenti già in uso su altri livelli territoriali, al fine di favorire un allineamento dei metodi di lavoro.

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Acer di Parma, Piacenza e Reggio: “insieme” alla ricerca di risparmio ed efficienza

Le potenzialità dello scambio di prestazioni professionali e della creazione di una rete di servizi per il territorio, in un Protocollo di intesa sottoscritto dalle Acer di Parma, Reggio Emilia e Piacenza. E’ così che, le aziende si prefiggono di gestire il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, mettendo insieme il meglio delle proprie competenze per rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze degli inquilini delle case popolari. La firma è dei presidenti di Parma Bruno Mambriani, di Reggio Emilia Marco Corradi e di Piacenza Patrizio Losi.

«E’ impensabile che si continui ad operare ognuno per proprio conto – sottolineano i presidenti Acer. – La consuetudine di “coltivare il proprio orticello” non porta da nessuna parte, in nessun settore. Siamo territori con esigenze simili e non si tratta solo di confini geografici. I nostri utenti appartengono ad una fascia di emergenza sociale che richiede risposte straordinarie. Oggi come oggi, le Acer – che per Statuto si occupano della manutenzione degli alloggi – non possono limitarsi al proprio compito istituzionale. I finanziamenti statali per il settore sono ridotti all’osso e, per poter mantenere la qualità del servizio offerto, dobbiamo ottimizzare le risorse».

In concreto, le tre ACER procederanno ad una riorganizzazione delle risorse umane e delle infrastrutture necessarie per realizzare gli obiettivi aziendali, tra i quali l’attività tecnica di progettazione ed esecuzione di interventi edili di nuova costruzione, l’efficientamento energetico, il recupero edilizio e la manutenzione straordinaria degli stabili, l’attività di controllo degli inquilini già insediati, l’accertamento delle responsabilità e la mediazione dei conflitti, la gestione sociale del patrimonio, l’attività di sviluppo e di controllo delle autogestioni, delle amministrazioni condominiali e delle gestioni di fatto delle parti comuni dei fabbricati, l’attività di supporto contabile e di elaborazione dei dati, il coordinamento delle attività di formazione del personale; ogni attività condivisa sarà corredata da un piano economico–finanziario e da una relazione di sintesi dove saranno dettagliati i miglioramenti funzionali, i risparmi di spesa e/o i maggiori ricavi di ogni singola azienda.

«Potremmo definire il nostro un esperimento “pilota” a cui ci piacerebbe che si potesse ulteriormente estendere ad altre realtà. Dobbiamo evidenziare il ruolo che le ACER devono assumere in merito alle politiche sociali e abitative a livello interprovinciale. E’ un dibattito che deve essere allargato e sul quale ci aspettiamo l’appoggio da parte delle Amministrazioni locali».