Iftar di Ramadan, alla Comunità Islamica. Tanti rappresentanti della società piacentina, assente la Giunta

L’Iftar è uno dei momenti più importanti del Ramadan, quando il sacrificio diurno viene a rompersi, ed è possibile cenare. La Comunità Islamica di Via Caorsana 43 ha deciso di condividere questo momento con la società civile piacentina, aprendosi alla città.

C’erano vari rappresentanti della comunità locale, del mondo del volontariato, esponenti politici come il consigliere comunale Stefano Cugini, l’ex sindaco Paolo Dosi, della scuola come Donata Horak, il presidente della sezione piacentina della Croce-Rossa Alessandro Guidotti, don Pierluigi Dallavallle in rappresentanza del Vescovo, rappresentanti di Anpi ed Arci. Spiccava invece l’assenza di un rappresentante dell’attuale giunta. Il sindaco aveva delegato l’assessore Filiberto Putzu ma il rappresentante di Forza Italia ha disdetto in mattinata per sopraggiunti impegni.  Nessuna polemica però da parte della comunità islamica che anzi ha espresso parole di apprezzamento nei confronti del sindaco di Patrizia Barbieri e della volontà di dialogo espressa dal primo cittadino in occasione di recenti incontri.

“Da quando ci siamo organizzati come Comunità – commenta il presidente Ylli Kaiku -, ci siamo ripromessi di collaborare con le realtà cittadine. Speriamo che gli incontri di condivisione possano essere sempre più frequenti”. Abbattere i muri è un concetto molto caro anche all’Imam Sheykh Yaseen Alyafi, che ha condatto anche un momento di preghiera prima della cena. “Oltre a condividere le pietanze dovremmo far emergere le somiglianze rispetto alle differenze”.

Don Pierluigi Dallavallle, della parrocchia di San Pietro Apostolo ha sottolineato che le occasioni di dialogo islamo – cristiano rappresentano “un patrimonio di educazione e di pace. Ci ricordano quanto sia importante estendere i frutti positivi di questo incontro”.

Durante la serata sono stati anche fatti anche alcuni doni a Donata Horak, Yassine Lafrau, Alessandro Fornasari di Arci ed Enrico Vattini di ANPI. Yassine Baradai, direttore esecutivo della Comunità ha sottolineato quest’ultimo dono all’ANPI, “perchè ci ha permesso di condividere una parte importante di nostra italianità, per insegnarla ai nostri figli”.

In merito all’assenza di un rappresentante dell’amministrazione, Baradai minimizza evidenziando come comunque “il dialogo col sindaco sia positivo, è una persona aperta. Registriamo questa assenza, peccato, era la prima occasione di un dialogo, sicuramente ci saranno altre occasioni”.




Ramadan, istruzioni di comportamento con l’Imam alla De Amicis

Siamo circondati da una giungla di informazioni, di input esterni su molti argomenti, tra cui anche la religione. A volte fermarsi ed ascoltare semplicemente è già un’impresa. Oggi alla scuola primaria De Amicis si è tenuto un incontro volto a informare tutti gli interessati sulle disposizioni che regolano il Ramadan, che comincerà la sera di domani per concludersi il 14 giugno. Presente l’Imam Sheykh Yaseen Alyafi, il presidente della Comunità Islamica di Piacenza Yassine Baradai e Roberto Lovattini, maestro e curatore dell’accoglienza per i bambini non italofoni della scuola. “Cerchiamo di aiutare tutti i bambini che arrivano qui – ha spiegato quest’ultimo -, è un processo lungo, abbiamo fatto alcune riunioni per capire come aiutare i bambini a stare meglio in classe. Dobbiamo cercare di aiutarli, senza la conoscenza reciproca non c’è nulla”. Ha aggiunto che vivere il Ramadan in un contesto differente rispetto a quello di origine è sicuramente più complicato, perciò è importante agire con cautela. “Non cerchiamo di convincere nessuno”.  La scuola accoglie circa 200 bambini di religione musulmana, ma le fedi rappresentate sono molteplici.

L’Imam ha voluto sottolineare che  Tra le missioni della comunità islamica c’è l’integrazione. “Uno dei doveri che ha l’Imam è proprio quello di integrare, di aiutare la comunità a vivere civilmente, evitando comportamenti devianti. Aspettiamo Ramadan come una festa, 30 giorni di felicità sacra. Questo non deve indurci a imporre il Ramadan ai bambini, è inutile pensare che devono abituarsi, la stessa religione non lo impone. Sono esenti i bambini fino a che non ha superato la maturità, il viaggiatore di 80 km, il malato, la donna incinta, chi ha l’allattamento e per i successivi due anni, l’anziano che non riesce ad affrontare il digiuno. Tutti coloro che fanno lavori pesanti e hanno già trovato difficile il digiuno stesso. Una delle particolarità è il versetto che recita

Dio non vuole per voi la difficoltà ma la felicità.

http://www.youtube.com/watch?v=26LN_aYS81k&feature=youtu.be

 

http://www.youtube.com/watch?v=ZbHSHo65W84&feature=youtu.be

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