Anna Maria Bernini: “Liberare la crescita per alzare i consumi”

Anche Forza Italia ha presentato i propri rappresentanti a Camera e Senato in corsa per un posto in Parlamento il 4 marzo. Nella cornice di Sant’Ilario Anna Maria Bernini e Francesca Gambarini hanno esposto le loro ideee dinanzi a una platea in cui spiccavano anche altri candidati della coalizione di centrodestra. Presenti anche Jonathan Papamarenghi, vicecoordinatore provinciale del partito, e Fabio Callori, vicecoordinatore regionale.

“Dobbiamo smuovere gli animi di quel 50% di assenteisti delle urne – ha sottolineato quest’ultimo -, non possiamo permetterci di essere governati dal centrosinistra di oggi, puntiamo molto sulla tassazione unica”. Anna Maria Bernini ha catturato l’attenzione generale su questo tema, rimarcato più volte durante il suo intervento: “Vogliamo una riforma fiscale che parte da un’area di non tassazione di 12 mila euro. La sinistra per tanto tempo ha avuto una fantasia demoniaca nello stabilire quali tasse pagare, noi ne proponiamo una unica al 23%, per semplificare il rapporto con Equitalia, e poi perchè meno tasse per tutti significa più ricchezza disponibile. Da questo punto di vista

va ammirata l’amministrazione Trump. Sta facendo crescere gli Stati Uniti

Bisogna liberare la crescita per aumentare i consumi

La Bernini si sofferma anche sul tema caldo dell’immigrazione. “Non è possibile avere 600 mila migranti e ospitarli in modo indiscriminato. Prima vengono le richieste degli italiani. Nel 2011 solo 4mila 400 sbarchi durante il suo mandato come Premier, nel 2017 120 mila. Berlusconi ha attuato politiche che hanno sempre funzionato, è sempre stato dalla parte giusta della Storia”. “Uno dei problemi della politica – ha proseguito -, è sempre stato quello di fare promesse senza mantenerle. Berlusconi invece è sempre stato di parola, unendo il centrodestra in coalizioni vere, governando il Paese dove altri hanno diviso, come Renzi”.

Francesca Gambarini, candidata al collegio plurinominale di Parma, Piacenza e Reggio Emilia ha voluto sottolineare l’importanza di avere un territorio compatto, per portare avanti battaglie comuni: “Dimostreremo che L’Emilia Romagna c’è, ci sono problematiche serie che vanno affrontate, come la sicurezza per le strade. Forza Italia può portare dignitòà agli italiani, la Storia può dimostrare che sappiamo ragionare per obiettivi, difendendo sempre il ceto medio”. 

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Elezioni, Gambarini (FI): “Per Forza Italia e il centrodestra investire sulla sicurezza è una priorità”

“La sicurezza non si fa con le dichiarazioni di intenti ma con investimenti e programmazione. E’ ormai acclarato che le forza dell’ordine tutte – dai Carabinieri alla Polizia di Stato – siano sotto organico e con pochi mezzi e per di più antiquati. Per Forza Italia e per il centrodestra investire sulla sicurezza è una priorità: è scritto chiaro e tondo nel programma”. Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, candidata per Forza Italia alla Camera nel collegio plurinominale di Piacenza Parma Reggio Emilia. “Verranno destinate più risorse alla sicurezza – prosegue – per fare in modo che le forze dell’ordine tornino ad avere quelle dignità che hanno perso in questi anni di governi di sinistra durante i quali è stato fatto di tutto per depotenziarli con tagli di  risorse e leggi che rendono loro più difficoltoso lavorare. Noi riteniamo invece che chi rischia la vita per farci stare tranquilli debba essere messo nelle condizioni di fare il proprio lavoro nel migliore dei modi, senza vedere la propria professionalità svilita, dato anche il trattamento economico non adeguato. Queste problematiche sono ben presenti anche nel territorio dell’Emilia occidentale dove la sinistra e il Pd continuano a negare che ci sia un problema sicurezza e non hanno mosso un dito per far aumentare la dotazione organica delle forze dell’ordine”.

 




Parma, Piacenza, Reggio: “chiunque vinca il titolo di Capitale della Cultura collaborerà con le altre due città”

La vicenda potrebbe prendere il titolo da un vecchio e divertente film : “Una poltrona per due” anche se in questo caso la poltrona o meglio il titolo è uno ma i pretendenti tre. Tante sono infatti tre le città emiliane che concorrono per essere Capitale italiana della cultura 2020: Parma, Piacenza e Reggio Emilia sono tra le 10 città italiane finaliste selezionate dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mbact). Avrebbero potuto correre assieme ma (come avevamo già scritto) sono state sconsigliate dal farlo. In passato le cordate sono sempre risultate perdenti. Quindi ognuna ha deciso di correre per conto suo. Ma, magari per far pendere l’ago della scelta verso l’Emilia, oggi le amministrazioni delle  città hanno diffuso un comunicato in cui si dicono pronte a collaborare nel caso una delle tre vinca. Del resto sono tante le cose che ormai si condividono, da Iren, al 118, alla Camera di Commercio. Quindi anche la vittoria potrebbe essere un po’ ridistribuita.

“Le tre città emiliane – rilevano le rispettive Amministrazioni comunali – insieme ai loro territori di riferimento, costituiscono l’Area vasta turistica “Emilia” che, dallo scorso anno, ha nell’ente pubblico “Destinazione turistica Emilia”, il soggetto composto da 102 enti locali, deputato a promuoverne l’attrattività turistica.

Si tratta di una terra dalla cultura millenaria che concentra, nelle tre città capoluogo di provincia, straordinarie evenienze storico-artistiche, ma anche una propensione, differente per aree di specializzazione, ma coerente per obiettivo, a misurarsi con la contemporaneità attraverso la comune convinzione che la cultura sia un vettore di sviluppo economico e sociale.

Tra poco le tre città saranno chiamate a presentare il proprio progetto nel corso delle audizioni della Commissione ministeriale presieduta da Stefano Baia Curioni.

Quale sia delle tre a ricevere eventualmente il titolo, si impegnerà a collaborare strettamente con le altre due per favorire ricadute turistiche sull’Area vasta della Destinazione turistica Emilia ai fini di valorizzarne sempre più l’attrattività dall’Italia e dall’estero, incrementando il numero di visitatori”.

 




A primavera operativa la Camera di Commercio unificata (Parma, Piacenza, Reggio)

”Tra pochi mesi nascerà la Camera di Commercio dell’Emilia, nuovo punto di riferimento per un’area, quella di Reggio, Parma e Piacenza, nella quale operano circa 16.000 imprese, quasi il triplo di quelle presenti oggi nella nostra provincia’. Così il presidente della Camera di Commercio di Reggio, Stefano Landi, ha aperto – presso la sala degli Specchi del teatro Valli di Reggio Emilia – la 15° giornata dell’economia, provando a dare spinta ed entusiasmo a un progetto che sta per realizzarsi.
“La sede sarà a Parma e sarà la Camera di Commercio più grande della regione, al settimo posto a livello nazionale”.
“La nuova Camera di Commercio sarà operativa nella primavera del 2018 – assicura Landi – ora dobbiamo camminare insieme agli altri territori”.