Acer di Parma, Piacenza e Reggio: “insieme” alla ricerca di risparmio ed efficienza

Le potenzialità dello scambio di prestazioni professionali e della creazione di una rete di servizi per il territorio, in un Protocollo di intesa sottoscritto dalle Acer di Parma, Reggio Emilia e Piacenza. E’ così che, le aziende si prefiggono di gestire il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, mettendo insieme il meglio delle proprie competenze per rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze degli inquilini delle case popolari. La firma è dei presidenti di Parma Bruno Mambriani, di Reggio Emilia Marco Corradi e di Piacenza Patrizio Losi.

«E’ impensabile che si continui ad operare ognuno per proprio conto – sottolineano i presidenti Acer. – La consuetudine di “coltivare il proprio orticello” non porta da nessuna parte, in nessun settore. Siamo territori con esigenze simili e non si tratta solo di confini geografici. I nostri utenti appartengono ad una fascia di emergenza sociale che richiede risposte straordinarie. Oggi come oggi, le Acer – che per Statuto si occupano della manutenzione degli alloggi – non possono limitarsi al proprio compito istituzionale. I finanziamenti statali per il settore sono ridotti all’osso e, per poter mantenere la qualità del servizio offerto, dobbiamo ottimizzare le risorse».

In concreto, le tre ACER procederanno ad una riorganizzazione delle risorse umane e delle infrastrutture necessarie per realizzare gli obiettivi aziendali, tra i quali l’attività tecnica di progettazione ed esecuzione di interventi edili di nuova costruzione, l’efficientamento energetico, il recupero edilizio e la manutenzione straordinaria degli stabili, l’attività di controllo degli inquilini già insediati, l’accertamento delle responsabilità e la mediazione dei conflitti, la gestione sociale del patrimonio, l’attività di sviluppo e di controllo delle autogestioni, delle amministrazioni condominiali e delle gestioni di fatto delle parti comuni dei fabbricati, l’attività di supporto contabile e di elaborazione dei dati, il coordinamento delle attività di formazione del personale; ogni attività condivisa sarà corredata da un piano economico–finanziario e da una relazione di sintesi dove saranno dettagliati i miglioramenti funzionali, i risparmi di spesa e/o i maggiori ricavi di ogni singola azienda.

«Potremmo definire il nostro un esperimento “pilota” a cui ci piacerebbe che si potesse ulteriormente estendere ad altre realtà. Dobbiamo evidenziare il ruolo che le ACER devono assumere in merito alle politiche sociali e abitative a livello interprovinciale. E’ un dibattito che deve essere allargato e sul quale ci aspettiamo l’appoggio da parte delle Amministrazioni locali».




Promessa mantenuta: Piacenza e Reggio invitate al tavolo di Parma Capitale della Cultura

Si è tenuto questa mattina a Parla l’incontro fra i sindaci Pizzarotti, Barbieri e Vecchi che il presidente della regione Emila Romagna Stefano Bonaccini aveva annunciato ai nostri microfoni.

Si prosegue dunque sulla strada che lo stesso sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, aveva annunciato in occasione della proclamazione a Capitale Italiana della Cultura 2020 quella di unire le forze, le eccellenze e le qualità culturali di Parma, Piacenza e Reggio Emilia città che insieme formano “Destinazione Emilia”. Quest’oggi oltre ai sindaci e a Bonaccini hanno partecipato alla riunione anche la presidente di Destinazione Emilia Natalia Maramotti, l’Assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, l’Assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini, l’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra, l’Assessore al Turismo del Comune di Parma Cristiano Casa,  il Direttore Generale del Teatro Regio di Parma Anna Maria Meo, il Capo Area Servizi Culturali Comune di Reggio Emilia Gasparini Giordano e il Direttore APT servizi Emilia Romagna Emanuele Burioni.

Si concretizza dunque l’idea di fare squadra unendo i punti di forza delle tre città emiliane, che si erano contese in finale (insieme ad altre sette concorrenti) l’ambita nomina. Soprattutto si mantiene la promessa che i sindaci si erano fatti a Roma subito dopo la presentazione alla Commissione giudicante: chiunque delle tre avesse vinto avrebbe collaborato con le altre due.

Questa mattina il sindaco Pizzarotti ha detto che «Stiamo mettendo in atto il modello presentato al momento della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2020. Un modello che mette in relazione i nostri territori, sia a livello culturale che turistico. L’area vasta di cui facciamo parte, l’Emilia, la consideriamo una terra ricca di opportunità e di eccellenze. I presupposti per fare bene ci sono tutti: assieme a Reggio, Piacenza e la Regione Emilia Romagna lavoreremo per fare delle nostre province un unico polo attrattivo».

Della stessa idea il presidente Stefano Bonaccini: «Parma 2020 è un’occasione straordinaria per promuovere le grandi qualità della nostra Regione. Con il Sindaco Federico Pizzarotti abbiamo deciso di chiamare i Sindaci di Piacenza e Reggio Emilia, anche loro tra le città finaliste a Capitale della Cultura 2020, proprio perché Parma2020 offre una grande opportunità di promozione non solo alla sua provincia, ma a tutto il territorio emiliano. Ho garantito al Sindaco che la Regione farà la sua parte. Vogliamo stare dentro questo progetto perché ci sono idee straordinarie che metteremo a sistema».




Banda di moldavi arrestata durante una festa di battesimo. Avevano tentato un furto a Caorso

Erano gli autori di un tentato furto ai danni del Supermercato Di Più di Caorso, lo scorso 27 giugno, i sette ladri moldavi arrestati sabato sera, a Cella di Reggio Emilia con una imponente operazione.

Oltre 50 uomini delle squadre mobili di Parma e di Reggio, del reparto prevenzione e crimine e della scientifica hanno fatto irruzione nel ristorante dove 6 moldavi, insieme alle rispettive famiglie, stavano festeggiando il battesimo del figlio di uno di loro.  Secondo gli inquirenti erano tutti membri della stessa banda composta da almeno nove persone. Due sono latitanti, probabilmente all’estero, il settimo è stato arrestato mentre si trovava a casa della fidanzata. Erano tutti residenti a Parma.

Da marzo di quest’anno fino allo scorso ottobre, hanno messo a segno svariati furti a danno di negozi, supermercati, bar, circoli quasi tutti in provincia di Parma. Il colpo più grosso quelli al magazzeno Pinko di Fidenza lo scorso 5 ottobre, con un bottino di 70 mila euro in capi d’abbigliamento.

Una banda scaltra ed attenta: agivano sempre disarmati e se notavano la presenza di forze dell’ordine o di metronotte abbandonavano subito il colpo in corso. A tradirli un tentato furto in una sala giochi. Tre di loro sono stati ripresi da una telecamera di sorveglianza mentre oscuravano i sensori dell’antifurto. Da lì, lo scorso marzo, sono partite le indagini della Squadra Mobile di Parma che hanno portato al loro arresto.