Torna Allegro con Brio, ai Teatini trio internazionale porterà composizioni di Brahms e von Zemlinsky

Nuovo prestigioso appuntamento della rassegna Allegro con Brio, organizzata da Fondazione Teatri e Conservatorio Nicolini di Piacenza, domenica 3 marzo alle ore 17, alla Sala dei Teatini a ingresso libero. Si esibirà il Trio composto dagli interpreti, affermati a livello internazionale, Paolo Beltramini (clarinetto), Marco Decimo (violoncello), Davide Cabassi (pianoforte). In programma il Trio in re minore per clarinetto, violoncello e pianoforte, op. 3 di Alexander von Zemlinsky e il Trio in la minore per clarinetto, violoncello e pianoforte, op. 114 di Johannes Brahms.

Si tratta di due significative composizioni, che tra l’altro collegano tra loro i due autori. Il primo brano in programma, composto nel 1896, al culmine di un denso tragitto creativo, rappresenta uno dei frutti più maturi e compiuti del lungo percorso di apprendistato di Alexander von Zemlinsky, iniziato nel 1884 a Vienna, sua città natale, con l’iscrizione al Conservatorio della Gesellschaft der Musikfreunde. Il Trio op. 3 è lavoro giovanile, la cui occasione fu un concorso bandito nel gennaio del 1896 dal Tonkünstler-Verein, su iniziativa, tra gli altri, di Brahms, per una composizione da camera che prevedesse l’intervento di almeno uno strumento a fiato. Secondo la testimonianza di Max Kalbeck, in qualità di membro della giuria Brahms, nonostante le sue già molto cattive condizioni di salute, seguì i lavori del concorso senza mancare a una sola prova. Il riconoscimento fu assegnato nel dicembre del 1896: al Trio di Zemlinsky toccò il terzo premio. Brahms si spese personalmente perché il Trio fosse accolto da Simrock, che lo pubblicò a stampa l’anno successivo. Considerato il quadro che fece da sfondo alla sua composizione, non può stupire il fatto che il pezzo sia pervaso da cima a fondo da un’aura prepotentemente brahmsiana, che evoca, soprattutto, le composizioni che Brahms scrisse, tra il 1891 e il 1894, per Richard Mühlfeld, primo clarinetto della Hofkapelle di Meiningen e grande virtuoso del suo strumento.

E ancora al clarinettista Richard Mühlfeld è collegato il secondo brano in programma nel concerto di Allegro con Brio, il Trio op.114 di Johannes Brahms. Lo stesso compositore scrisse in una lettera a Clara Schumann del luglio 1891, accennando alle ultime composizioni: ” La baronessa Heldburg Ti avrà detto di un Trio per pianoforte, violoncello e clarinetto e di un Quintetto per quartetto d’archi e clarinetto. Sono felicissimo al pensiero di sentire questi due brani a Meiningen. Non hai idea di un clarinettista di lì di nome Mühlfeld. E’ il migliore strumentista a fiato in assoluto che io conosca”. Brahms in realtà aveva pensato di non scrivere più, ma il clarinettista Richard Mühlfeld, attivo nella cappella di corte di Meiningen dal 1873 al 1907, riusci a farlo tornare sulla sua decisione. Il risultato sono i più importanti contributi al repertorio del clarinetto del secondo Ottocento, tra cui appunto il Trio op. 114. Alla prima esecuzione (dicembre 1891) partecipò Brahms al pianoforte.

Paolo Beltramini, primo clarinetto solista dell’Orchestra della Svizzera Italiana, ha vinto oltre venti concorsi nazionali e internazionali, imponendosi all’attenzione del pubblico e della critica come uno dei più interessanti virtuosi odierni di strumento a fiato nel panorama musicale internazionale. Raffinato interprete di tutto il repertorio clarinettistico, è stato ospite di prestigiose istituzioni concertistiche e si è esibito nelle più importanti sale da concerto in tutta Europa, Asia, Africa, Stati Uniti e Sud America. È titolare della cattedra di Clarinetto al Conservatorio “G.Nicolini” di Piacenza.

Marco Decimo ha suonato in Italia e all’estero sotto la direzione di Claudio Abbado e in formazioni cameristiche, tra le quali i Quartetti Borciani, Stauffer, David e l’Edison Trio e molti altri ancora, anche come primo violoncello dell’Orchestra da Camera Stradivari di Milano diretta da Daniele Gatti. Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche e radiofoniche. È docente di musica da camera per archi presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza. È stato inoltre primo violoncello ospite dell’Orchestra Filarmonica della Scala, della Filarmonica ‘900 del Teatro Regio di Torino e della Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma.

Il pianista Davide Cabassi, dopo il debutto con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Milano all’età di tredici anni, ha intrapreso una brillante carriera come solista che l’ha portato ad esibirsi con le maggiori orchestre europee ed americane. In recital ha suonato per le più importanti associazioni musicali italiane ed europee, in più di 35 Stati Americani, in Argentina, in Cina, in Giappone, ed è stato ospite delle più prestigiose sale da concerto internazionali. È top-prize winner al Van Cliburn International Piano Competition 2005. Nella primavera 2012 una lunga collaborazione con il Teatro alla Scala l’ha portato ad esibirsi con étoile quali Roberto Bolle, Svetlana Zacharova e Massimo Murru. È molto attivo in campo discografico. Insegna nei conservatori italiani dal 2003. 

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Allegro con Brio, il 13 maggio arriva Debussy ai Teatini

La rassegna di musica cameristica Allegro con brio, organizzata da Fondazione Teatri in collaborazione con Conservatorio Nicolini di Piacenza, prosegue domenica 13 maggio alle 17 alla Sala dei Teatini con Debussy a quattro mani. Al pianoforte Paola del Giudice e Maria Grazia Petrali interpretano un programma incentrato sulle musiche di Claude Debussy nell’anno del centenario della morte del celebre compositore e pianista francese. Il concerto si aprirà con il Prèlude à l’apres-midi d’un faune (nella trascrizione di Maurice Ravel), per proseguire con Petite Suite, e con la trascrizione per pianoforte a quattro mani di Debussy dell’amatissimo Lago dei cigni di Pëtr Il’ic Cajkovskij. Nella seconda parte verranno eseguite le Six épigraphes antiques e La boite à joujoux – Ballet pour enfants, che vedrà anche la partecipazione della danzatrice piacentina Silvia Rastelli.

Maria Grazia Petrali si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Sia come solista che in formazioni cameristiche è stata premiata in vari concorsi nazionali ed internazionali. Ha eseguito come solista con orchestra i concerti K595 e K466 di Mozart e il concerto op. 54 di Schumann. Ha suonato in importanti sale da concerto italiane e all’estero. Ha inoltre collaborato con l’Orchestra della Radio Svizzera Italiana e con l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna “A. Toscanini”. Nel 2005 ha lavorato con l’Orchestra Filarmonica Italiana e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, con Carla Fracci, per l’allestimento del balletto Maria Stuarda su musiche di Schumann, presentato al Teatro Municipale di Piacenza. Nel 2009 ha conseguito il Diploma Accademico di II livello, ad indirizzo interpretativo, presso l’Istituto di Alta Formazione Musicale “F. Vittadini” di Pavia. Dal 1998 è docente di pianoforte principale in Conservatorio, inizialmente a Reggio Calabria, successivamente a Riva del Garda ed attualmente al Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza. Paola del Giudice, pianista e clavicembalista, si è diplomata presso il Conservatorio“G.Nicolini” di Piacenza. Vincitrice di concorsi nazionali ed internazionali (I premio assoluto al concorso “Schubert” nel 1994), ha al suo attivo un’intensa attività concertistica in varie formazioni accanto ad artisti di chiara fama, presso importanti sale e Teatri italiani ed esteri. La danzatrice Silvia Rastelli, dopo una formazione di tipo classico-accademico, inizia il suo percorso con Gianni Zari, già ballerino e coreografo del Teatro alla Scala, con il quale lavora in qualità di solista in diversi spettacoli. Laureata all’Accademia di Brera, Silvia Rastelli si dedica anche alla pittura e alla contaminazione tra le arti con performance delle quali segue ogni passaggio, dalla scelta del tema alla regia, dalla scenografia all’interpretazione stessa della coreografia.

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La Gioconda di Ponchielli domenica 11 marzo alla Sala dei Teatini

Prosegue In..canto d’Opera, la rassegna di incontri musicali della Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con l’Associazione culturale Nel pozzo del giardino.

Domenica 11 marzo alle ore 17 alla Sala dei Teatini l’appuntamento sarà dedicato a La Gioconda di Amilcare Ponchielli, in preparazione all’opera che debutterà il 16 e 18 marzo al Teatro Municipale, in occasione del centenario della morte del librettista Arrigo Boito. Protagonisti i giovani cantanti Yim Kyoung A, che interpreterà il ruolo di Gioconda, Vitaly Kovalchuk, nei panni di Enzo Grimaldo, Kim Dong Huy (Barnaba), Na’ama Goldman (Laura Adorno), Shi Zong (Alvise Badoero), Tonya Lucariello (La Cieca).

Direttore al pianoforte Marco Beretta, approfondimenti su trama e contesto storico dell’opera a cura di Maria Cristina Romanini.

L’ingresso è libero.

Info: www.teatripiacenza.it




Allegro con Brio prosegue nel segno di Mozart domenica 4 marzo alle 17 alla Sala dei Teatini

La rassegna di musica da camera Allegro con brio, organizzata da Fondazione Teatri in collaborazione con Conservatorio Nicolini di Piacenza, prosegue domenica 4 marzo alle 17 alla Sala dei Teatini con i concerti di Mozart per pianoforte e orchestra K 271 e K 491, nella versione cameristica di Ignaz Lachner.

Protagonisti Maria Luisa Ugoni e Kaori Ogasawara (violini), Wim Janssen (viola), Giulia Lanati (violoncello), Walter Casali (contrabbasso) e Marco Alpi (pianoforte). Anche questo concerto, così come quello della scorsa settimana, sarà dedicato alla memoria di Annalisa Mannella, direttrice amministrativa del Conservatorio Nicolini recentemente scomparsa.

Mozart, nella storia del concerto per pianoforte e orchestra, giganteggia maestosamente. Si può infatti affermare che la sua produzione in questo campo, soprattutto con gli ultimi quattordici Concerti composti a Vienna fra il 1784 e il 1791, fa compiere al genere un salto qualitativo straordinario tale da creare un nuovo modello da lasciare in eredità alla generazione seguente.

Il Concerto in mi bemolle maggiore K 271 è un lavoro di grande importanza. Stimolato dalla momentanea presenza a Salisburgo di una giovane francese virtuosa della tastiera della quale conosciamo solo il cognome, Mademoiselle Jeunehomme, il ventunenne Mozart diede vita a un lavoro che viene universalmente considerato un’opera chiave. Secondo uno studioso autorevole come Stanley Sadie, si tratta addirittura di una «tra le composizioni più sottili e più elaborate di tutti i periodi creativi di Mozart, e soprattutto nell’ampio sviluppo dei rapporti tra solista e orchestra». Rapporti tra solista e orchestra che fin dalle prime battute dell’Allegro d’apertura sono improntati chiaramente all’integrazione piuttosto che al predominio o alla contrapposizione; mentre la ricchezza del materiale tematico, della scrittura orchestrale e l’impegno assegnato al solista, sono tratti destinati ad evolversi compiutamente nei concerti viennesi, collocando questo lavoro ben più avanti dei concerti contemporanei. Senza dubbio l’occasione di scrivere un concerto per un’interprete di levatura stuzzicò Mozart a creare qualcosa di sorprendente per il pubblico di Salisburgo: quasi una rivincita sulla piatta produzione galante cui era costretto dai gusti della Corte e della piccola nobiltà del principato ecclesiastico.

Mozart scrisse soltanto due Concerti per pianoforte in tonalità minore, tra cui appunto quello in do minore K 491 che il 24 marzo 1786 veniva aggiunto al catalogo dei lavori dell’autore e che verrà eseguito alla Sala dei Teatini. Il contrasto tra il mondo della natura, evocato dai temi pastorali e il carattere cromatico del virtuosismo solistico costituisce la forza espressiva del finale dove la scrittura pianistica, nei momenti più intensi si addensa fino a toccare in alcuni punti un contrappunto a quattro voci. Come nel Rondò del concerto precedente anch’esso nasconde una sorpresa e la sezione centrale è occupata da un lungo e lirico tema del pianoforte per poi chiudere virtuosisticamente nel ritorno al tema iniziale.

L’ingresso è libero. Info: www.teatripiacenza.it

 




Successo per il Coro Tyrtarion ai Teatini

La scenografica Sala dei Teatini ha fatto da cornice, ieri sera, all’applauditissimo concerto del Coro Tyrtarion dell’Accademia Vivarium Novum, organizzato dalla Banca di Piacenza con la collaborazione della Fondazione Teatri e dell’Associazione “Amici del Gioia”.

Presentato da Robert Gionelli – che ha sottolineato come il Coro Tyrtarion, per la particolarità del proprio repertorio, sia diventato negli anni un autentico punto di riferimento mondiale per lo studio, la ricerca e la didattica sull’abbinamento alla poesia antica di musica contemporanea di tradizione rinascimentale – il concerto è stato introdotto dal fondatore dell’Accademia Vivarium Novum, prof. Luigi Miraglia.

“La nostra Accademia – ha sottolineato il prof. Miraglia – accoglie gratuitamente studenti in situazioni di disagio economico provenienti da ogni Paese del mondo, giovani menti talentuose che aiutiamo ad approfondire lo studio del latino, del greco, della filosofia e dei grandi poeti e narratori classici. La nostra è una grande famiglia in cui non esistono barriere e dove le diversità culturali, storiche e linguistiche si configurano, anzi, come un valore aggiunto. La musica coltivata attraverso il Coro Tyrtarion rappresenta un ulteriore momento di studio e di accrescimento culturale per i nostri studenti, che grazie ai concerti come quello organizzato dalla Banca di Piacenza possono anche conoscere e confrontarsi con nuove realtà”.

Sul palcoscenico sono quindi saliti gli oltre quaranta coristi e musicisti del Tyrtarion – tutti studenti dell’Accademia Vivarium Novum, autentica eccellenza internazionale nell’ambito dello studio delle discipline umanistiche e delle lingue classiche rappresentanti ciascuno un Paese appartenente – insieme agli altri – ad ogni continente del mondo che, diretti e accompagnati al flauto dal maestro Eusebio Áron Tóth, si sono esibiti in un repertorio di brani poetici tratti da Orazio, Ovidio, Catullo, Saffo, Alceo, Anacreonte, Archiloco e Teognide, armonizzati da soavi melodie rinascimentali (piano, percussioni, contrabbasso, chitarra, tromba, violino e mandolino). Un repertorio molto apprezzato dal numeroso pubblico presente, che ha potuto seguire l’intero programma del concerto grazie anche ai libretti di sala corredati dei testi originali dei brani e della relativa traduzione in italiano.

Ad applaudire l’esibizione del Coro Tyrtarion, in una serata non certo favorita dalle condizioni climatiche, anche tante autorità, accolte alla Sala dei Teatini dal Presidente esecutivo del popolare Istituto di credito di via Mazzini, avv. Sforza Fogliani, e dal Direttore generale dott. Crosta: presenti, tra gli altri, il Vescovo della Diocesi mons. Ambrosio, il Direttore generale del Demanio Reggi (al quale sono andati i particolari ringraziamenti dell’Accademia per aver concesso alla stessa l’utilizzo della prestigiosa villa Falconieri, una delle ville tuscolane), il Comandante provinciale dei Carabinieri col. Scattaretico, il Comandante dell’aeroporto di San Damiano col. Fuochi, il Comandante del 2° Reggimento Genio Pontieri col. També.

Quello andato in scena ieri sera alla Sala dei Teatini fa parte di un trittico di concerti del Coro Tyrtarion nel cuore della Pianura Padana, tutti organizzati dalla Banca di Piacenza: il primo si è svolto ieri mattinata presso l’Aula magna del Dipartimento di Musicologia di Cremona, mentre il terzo e conclusivo concerto – dopo quello piacentino nell’ex chiesa di San Vincenzo – è in programma per questa sera al Tempio Civico dell’Incoronata di Lodi (ore 21).

Robert Gionelli ha concluso la serata ringraziando anche le autorità (in particolare, il Prefetto e il Sindaco di Piacenza) che hanno  comunicato la loro impossibilità ad intervenire in ragione dei servizi predisposti per affrontare il contemporaneo maltempo imperversante sul territorio piacentino ed augurandosi – a nome della Banca – che i piacentini possano assistere ad una nuova esibizione del coro in occasione degli eventi collaterali che si susseguiranno in Santa Maria di campagna in occasione della salita al Pordenone che partirà ad inizio dell’anno prossimo.