Coronavirus, 217 cittadini positivi, 138 a Piacenza. Donini: “Chieste misure per tutti i lavoratori, non solo zona rossa”

Aggiornamento delle 17 con l’assessore alla Sanità Raffaele Donini in merito agli sviluppi emiliano romagnoli del Coronavirus.

Donini: “Abbiamo effettuato 1550 tamponi (test), questo numero aumenta di poco, abbiamo deciso insieme a ISS e Governo di fare tamponi solo su casi sintomatci, per avere risposte in tempi più celeri. 217 cittadini positivi nella nostra Regione, 28 in più rispetto a questa mattina. […] Sono 138 a Piacenza, 35 a Parma, 22 Modena, 2 Bologna, 1 Ravenna, 15 Rimini, 4 Reggio Emilia. Altri due deceduti, che fa salire il totale a quattro, ultraottantenni. I decessi sono avvenuti nell’ospedale di Parma e in quello di Piacenza. A Parma si tratta di una signora di 81 anni e a Piacenza di un paziente lombardo di 83 anni. Importante sottolineare che sia a livello quantitativo che qualitativo, sono in linea con le giornate precedenti. 116 casi positivi sono domiciliati a casa loro e stanno bene. 11 sono in terapia intensiva: i 2 casi di Bologna sono importanti, hanno avuto contatti col focolaio lombardo, la donna ha chiamato il 118. I cittadini hanno colto come ci si deve comportare: non andare al Pronto Soccorso ma chiamare il 118.

Un plauso alla struttura ospedaliera che non risente ad oggi di elementi di criticità strutturale. Anzi, ci siamo messi avanti col lavoro, c’è una direttiva condivisa per non andare in crisi nel reparto di Malattie Infettive.

Non ci sarà nessuna ordinanza, un DPCM che sentite le Regioni, varrà per tutto il Paese: dividerà il Paese in tre: da un lato i focolai, e poi le altre Regioni che non hanno cluster autoctoni. Questo DPCM ci verrà consegnato entro sera. Si è decisa la sospensione delle attività scolastiche e universitarie. Una misura espressamente indicata dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore Sanità. Anche gli eventi sportivi sono sospesi, a meno che non si svolgano a porte chiuse. 

Abbiamo reiterato la richiesta per tutte le Regioni interessate di misure per i lavoratori, non solo le zone rosse. Chiesti contatori per la cassa integrazione”. 

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Sileri, viceministro Salute: “Il presunto paziente zero non ha mai avuto il coronavirus”

Da quanto si apprende dal viceministro della Salute Pierpalo Sileri, il presunto ‘paziente zero’, l’amico del 38enne di Codogno che era stato a cena con lui dopo esser tornato dalla Cina non ha mai avuto il coronavirus. “Dai test effettuati è emerso che non ha sviluppato gli anticorpi”. L’uomo era già risultato negativo al primo test per il coronavirus. Dunque la diffusione del virus non è partita da lui.

 

 

 

 

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Ottone in Salute, giovedi 21 visite ed esami gratis

Giovedì 21 giugno 2018 nel Comune di Ottone sarà attivato il servizio “Ottone in salute”: specialisti medici nei vari ambiti che verranno ad Ottone e saranno gratuitamente a disposizione dei cittadini per visite ed esami.

Il servizio prenderà avvio con la presenza di un medico cardiologo che si renderà disponibile per le visite e gli accertamenti (compreso elettrocardiogramma) dal giorno 21 giugno a cadenza di 15 giorni.

Successivamente il progetto continuerà con altri professionisti, quale dermatologo ed ortopedico. I dettagli verranno comunicati.

Il servizio è riservato ai residenti di Ottone ultra sessantacinquenni che saranno ricevuti presso l’ambulatorio dedicato (Piazza del Municipio); in caso di invalidità che non permettono spostamenti, il medico si recherà direttamente presso l’abitazione dell’interessato. Il servizio è sempre totalmente gratuito.

Le modalità di accesso verranno esposte dinanzi all’ambulatorio nei prossimi giorni.

L’amministrazione comunale è orgogliosa di istituire questo servizio in aiuto ai residenti anziani del paese e di tutte le frazioni; un sostegno concreto affinché possano sentirsi più sicuri, più protetti con una reale vicinanza da parte dell’istituzione locale che ha a cuore da sempre le problematiche del territorio di montagna, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. L’assistenza ai nostri concittadini è una priorità fondamentale per l’amministrazione che continuerà a portare avanti azioni concrete in questa direzione.

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Arpae: L’aria buona, in alto ma non sempre

Di aria buona parlavano già i nostri nonni, Italo Calvino ci ha intitolato un racconto, “L’aria buona”, appunto, in cui Marcovaldo e i suoi figli si recano su una collina per respirare aria pulita.

Da sempre all’attenzione di chi vuole tutelare la propria salute, gli studi sull’aria buona – o la qualità dell’aria – sono diventati sempre più seguiti, specie in questi anni in cui è aumentata enormemente la sensibilità al problema “inquinamento”.

Nomi come PM2.5 (polveri aventi un diametro inferiore a 2,5 micrometri), biossido di azoto (NO2 ), benzene, e anche il meno comune UFP (particelle ultrafini di aerosol atmosferico, di diametro compreso fra 8 e 100 nanometri), sono diventati ormai noti anche ai non addetti ai lavori.

Pertanto, quando si cerca aria buona, si cercano luoghi lontani dalle sorgenti di emissione di questi composti, anche se spesso non basta. Non tutti sanno che i livelli di inquinamento vengono valutati non tanto rispetto alle emissioni bensì misurando le concentrazioni degli inquinanti in atmosfera.

Si tratta di parametri i cui valori sono legati a svariati fattori: soprattutto meteorologici (ventosità, stabilità atmosferica, altezza media dello strato di dispersione degli inquinanti, piovosità, ecc.) e geografici (in questo caso si parla di variabilità orizzontale). Ma non solo: in queste misurazioni occorre tenere conto anche della variabilità in verticale (ossia, dell’altezza dal suolo a cui vengono rilevati i dati).

Mentre esistono numerosi studi sulle concentrazioni di inquinanti atmosferici in orizzontale, sono rare le indagini sulla variabilità in verticale. A questo proposito, risultano quindi di particolare interesse i dati provenienti dal progetto Supersito, realizzato a partire dal 2010 da Regione Emilia-Romagna e Arpae, con la collaborazione dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr e di altre istituzioni nazionali e internazionali, per migliorare le conoscenze relative alla concentrazione in atmosfera di alcuni inquinanti, sia all’esterno delle abitazioni (outdoor), sia all’interno (ambiente indoor, di cui spesso si sottovaluta l’insalubrità).

In particolare, il progetto ha portato allo studio di due campagne di misurazione svolte fra il 2015 e il 2016, in inverno e in estate, nell’area urbana di Bologna, con l’obiettivo di valutare nel dettaglio il variare della qualità dell’aria con la quota, passando dai piani bassi ai piani alti. Il palazzo scelto – per opportunità e posizione – è stato il grattacielo sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna, in viale Aldo Moro 38 (18 piani per circa 76 metri), che benché non si possa dire rappresentativo della qualità dell’aria in un’area urbana, è stato ritenuto idoneo in quanto lo scopo dello studio era misurare le variazioni percentuali e non le concentrazioni assolute degli inquinanti.

Arpae ha posizionato a diverse quote gli strumenti di misura su piccoli balconi che affacciano sull’esterno del palazzo: 15, 26, 44, 65 metri come raffigurato nella Infografica, e al piano terra (a 2 metri), nel giardino dell’edificio.

La rappresentazione in sintesi dei risultati evidenzia che il PM2.5 resta pressoché invariato al variare della quota. Le concentrazioni infatti decrescono solo debolmente (-11% in inverno e -4 % in estate).

Le particelle ultrafini (UFP) diminuiscono, in entrambe le stagioni, di circa il 30% tra il piano terra e l’ultimo piano. Ancora maggiore è il divario dal piano terra ai piani alti della concentrazione del biossido di azoto (-74%) e del benzene (-35%), soprattutto nel periodo invernale.

Tutte le differenze di concentrazione tra le varie quote ovviamente risultano più marcate in condizioni di scarsa ventosità e di stabilità atmosferica.

Come mai queste differenze di comportamento fra i vari elementi?

Il particolato fine PM2,5 e il biossido d’azoto NO2 mostrano una variabilità ridotta rispetto agli altri inquinanti perché sono, se pure in proporzioni differenti, inquinanti secondari. Infatti, per la maggior parte non provengono direttamente da una o più fonti di emissioni, ma si formano in atmosfera a seguito di complesse reazioni chimiche. Si tratta di reazioni non lineari, su cui incidono considerevolmente le condizioni meteorologiche, come temperatura, umidità relativa e irraggiamento solare. Di conseguenza, risulta difficile assegnare pesi precisi e costanti nel tempo alle sorgenti di emissione.

In particolare:

– il PM2,5, una volta formatosi in atmosfera in particelle solide, si distribuisce omogeneamente nello spazio e, in assenza di pioggia o vento, tende a rimanere in sospensione in aria per diversi giorni. Ne consegue la marcata uniformità delle concentrazioni sia in orizzontale sia in verticale.

– il biossido di azoto (NO2) presenta rilevanti meccanismi di diluizione, trasformazione, tanto che la variabilità sulla verticale e in orizzontale (campagna rispetto a città, zone ad alto traffico rispetto a zone a basso traffico) è molto più marcata rispetto al PM2,5.

Diverso è il caso degli inquinanti primari, la cui principale fonte di emissione diretta è il traffico:

– il benzene, che può essere considerato in buona approssimazione un inquinante primario, dimostra un decremento sulla verticale in gran parte legato appunto alla diluizione che avviene man mano che ci si allontana dalla sede stradale in cui circolano i veicoli;

– analogo il discorso per le particelle ultrafini (UFP): probabilmente la variabilità sarebbe stata ancora maggiore se la misura al suolo fosse stata fatta più in prossimità della sede stradale. Si è visto infatti che sono sufficienti distanze di poche decine di metri per fare decrescere sensibilmente il numero di UFP.

Quindi, la soluzione per respirare aria buona in città è stare ai piani alti? Vero ma solo in parte. Vanno bene i grattacieli o gli edifici molto alti, meglio se d’estate.

Si è visto infatti che in realtà, rispetto all’impatto sull’esposizione della popolazione agli inquinanti, le differenze dovute alla quota appaiono significative solo nel caso di edifici di notevole altezza; in quelli alti fino a una quindicina di metri (tre/quattro piani) le variazioni di concentrazione di inquinanti legate alla quota risultano infatti minime. Ciò vale soprattutto per il PM2,5,  inquinante fra i più importanti per la nostra salute, che presenta lievi differenze al variare della quota, anche nel caso di edifici molto alti. (RM)

Da Arpae




Edoardo Puglisi (Università Cattolica): “Siamo nell’epoca della Plastisfera”

di Edoardo Puglisi*

Due notizie hanno dominato le prime pagine dei giornali di inizio 2018: la polemica sull’adozione di sacchetti di origine biologica per l’acquisto di frutta e verdura nei supermercati e l’incendio (l’ennesimo in Italia) di un capannone dove erano stoccate materie plastiche in provincia di Pavia.

Notizie che confermano un dato di fatto: le plastiche rappresentano ormai da decenni un elemento costante delle nostre vite, tanto che diversi ricercatori sono arrivati a definire la nostra come l’epoca della “Plastisfera”.

Ma qual è il reale impatto della produzione di plastica sulla salute dell’uomo e dell’ambiente? Quali le possibili soluzioni ed alternative? Partiamo con il dire chela parola plastica è estremamente generica. Per fare un po’ di chiarezza possiamo classificare le plastiche secondo due diversi criteri, partendo cioè dal loro inizio (da cosa viene prodotta) e dalla loro (possibile) fine (quanto tempoci mette a degradarsi).

La plastica può essere prodotta a partire da materiale non rinnovabile come il petrolio, oppure rinnovabile, quale ad esempio la biomassa di vegetali o i materiali organici di scarto.

La fine delle plastiche, ovvero il loro possibile destino e impatto ambientale, è determinata invece dalla degradabilità. Considerando la scala temporale umana il polietilene e il polipropilene, ovvero le plastiche maggiormente sintetizzate a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, sono da considerarsi non degradabili: gli agenti abiotici (sole, vento, pioggia) o biotici (batteri, funghi, piante) riescono a ridurre del meno del 10% la massa questi materiali, che tuttavia si sminuzzano in particelle sempre più piccole (le cosiddette microplastiche) e sempre più facilmente ingeribili dagli animali e quindi dall’uomo. Se uniamo la scarsissima degradabilità di questi composti al fatto che la loro produzione è in constante ascesa da decenni abbiamo una sola risultante: l’accumulo costante, ben esemplificato dalla formazione negli oceani di isole di plastica grandi come mezzi continenti.

Una soluzione potrebbe arrivare dalle bio-plastiche, che però non sono tutte uguali.

C’è il bio-polietilene, ovvero il polietilene prodotto a partire da risorse rinnovabili quali bietola, canna da zucchero o grano. Negli ultimi anni la sua produzione è in forte crescita: tuttavia, nonostante l’accattivante prefisso “bio”, si tratta di un prodotto non degradabile, esattamente come il polietilene derivato dal petrolio.

Vi sono poi le plastiche da materia prima rinnovabile e degradabile, come ilMaterBi, utilizzato nella produzione di sacchetti per la spesa e ottenuto a partire da amido di mais. L’impatto ambientale è sensibilmente minore ma, come nel caso del bio-polietilene, la domanda da porsi è: quanto è sostenibile ed etico coltivare (ovvero sfruttare superficie arabile) per produrre materiali anziché cibo?

Una soluzione in tal senso potrebbe essere rappresentata dai poliidrossialcanoati (PHA), plastiche prodotte dai microorganismi a partire da svariati substrati organici, inclusa la frazione organica dei rifiuti solidi urbani: un maggiore sfruttamento commerciale di queste bioplastiche microbiche sarebbe una reale applicazione dei principi dell’economia circolare.

E per quanto riguarda le plastiche non degradabili? Partendo dall’assunto che risultano ancora indispensabili per molte applicazioni e che andrebbero usate meno e meglio, qualcosa forse si potrà fare anche nel campo della possibile degradazione. La facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientalidell’Università Cattolica è coinvolta nel progetto Microplast, finanziato dalla Fondazione Cariplo e finalizzato alla comprensione dei meccanismi di degradazione del polietilene da parte dei batteri. In una discarica abbandonata da oltre trent’anni abbiamo recuperato diversi campioni di plastica, dai quali abbiamo isolato più di 70 ceppi batterici in grado di crescere utilizzando il polietilene come unica fonte di carbonio, e selezionato quindi tra questi i 10 migliori ceppi. Su questi ceppi sono in corso analisi del loro genoma e opportuni esperimenti di espressione genica: l’obiettivo è quello di delucidare i meccanismi ancora sconosciuti di degradazione microbica per poterli potenzialmente sfruttare in futuro.

Insomma, nell’epoca della Plastisfera, è la ricerca a esplorare soluzioni: dalla plastica che nasce dai rifiuti organici fino, ai batteri che “mangiano” la plastica che non si deteriora. 

La scheda del professore 

* Edoardo Puglisi insegna Biologia dei microorganismi e Tecniche biomolecolari alla sede di Piacenza dell’Università Cattolica. Da anni si occupa dei meccanismi microbici di degradazione degli inquinanti ambientali e dello studio dell’ecologia microbica di suoli ed alimenti




I “Martedì della salute”, le visite guidate e le altre iniziative per la terza età nelle prossime settimane

Sempre nell’ambito delle iniziative rivolte alla terza età, proseguono le visite guidate per gli anziani (con prenotazione obbligatoria) alla scoperta del patrimonio culturale cittadino. La prima tappa (al costo di cinque euro), giovedì 25 gennaio alle 10, sarà dedicata alla chiesa rinascimentale di Santa Maria di Campagna, con gli affreschi del Pordenone, le tele di Guido Reni e Camillo Procaccini e tanti altri tesori nascosti. Due invece gli appuntamenti (a ingresso gratuito) nel mese di febbraio: giovedì 8, alle 10, la visita guidata alla biblioteca Passerini Landi, per vedere l’antico palazzo con il suo ricco patrimonio librario, le collezioni antiche e la chiesa di San Pietro; giovedì 15, alle 10, alla Fondazione Istituto Gazzola in via Gazzola, un incontro per visitare il museo dell’istituto d’arte riferimento culturale e artistico per la città, con 200 dipinti, sculture, armi antiche, disegni e incisioni.

Il programma prevede altri due incontri a ingresso gratuito (e prenotazione obbligatoria): lunedì 29 gennaio alle 15.30, presso la sala del Consiglio provinciale in via Garibaldi 50, l’iniziativa dal titolo “I castelli piacentini”, durante la quale l’architetto Marcello Spigaroli svelerà e commenterà i segreti dei luoghi più belli e suggestivi della città e della provincia grazie al video del Cineclub Piacenza; infine, giovedì 1 febbraio, alle ore 10, presso la biblioteca Passerini Landi, “Quando si cantava – Parole e musiche della tradizione piacentina”, viaggio alla riscoperta delle canzoni piacentine di una volta.

“Le visite guidate, i martedì della salute e le altre iniziative rivolte alla terza età – afferma l’assessore ai Servizi sociali, Federica Sgorbati – rappresentano un intervento di prevenzione primaria, volto a contrastare la condizione di solitudine in cui gli anziani spesso si trovano, stimolandone la capacità di partecipazione e il ruolo attivo nella vita sociale e ricreativa. L‘intenzione è quella di dare continuità e consolidare ulteriormente tali iniziative, che per tanti nostri concittadini over 65 rappresentano l’occasione per migliorare la vita di relazione e trascorrere ore piacevoli e conviviali in compagnia”.

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare l’ufficio Attività socio-ricreative, rivolgendosi direttamente alla sede di via Taverna 39 (lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 8.45 alle 13), oppure telefonando negli stessi orari ai numeri 0523-492743/2724 o scrivendo all’indirizzo di posta elettronica socioricreative@comune.piacenza.it.




Mancioppi: “Stiamo portando a termine mappatura dei luoghi sensibili”.

Diffondiamo il comunicato di AGIMEG (Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco) che conferma l’interesse dell’amministrazione nel combattere le varie forme di gioco d’azzardo. Queste le parole di Paolo Mancioppi, assessore al Commercio del Comune di Piacenza: “Certo, le limitazioni regionali avranno un impatto significativo su alcune attività in città”. Ecco il comunicato:

Diffusi i dati sul gioco dei Monopoli per il 2016 a Piacenza e nell’Emilia-Romagna. “Parte di questo enorme flusso di denaro molto spesso viene ripulito dalle mafie proprio attraverso le VLT, Slot e giochi online, formalmente legali che però poi si scopre essere legate a società riconducibili alla ‘ndrangheta, alla camorra e alla mafia. Ecco perché diventa di fondamentale importanza cercare di mettere un freno a questa situazione. Per questo ogni Comune della provincia di Piacenza dovrebbe approvare e rendere subito operative le delibere no-slot-vlt per limitare orari e fissare distanze dai luoghi sensibili, così come sancito dalla legge regionale che il M5S ha fortemente voluto”, affermano Gianluca Sassi e Maria Edera Spadoni, rispettivamente consigliere regionale e portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle. La Regione Emilia-Romagna, con una delibera del 12 giugno scorso, ha dato un nuovo impulso alle norme sul contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, definendo inammissibili le installazioni di nuovi impianti nel vicinanze dei luoghi ritenuti sensibili. Ai Comuni sono stati concessi sei mesi di tempo per mappare i luoghi sensibili del proprio territorio e individuare le sale giochi e le sale scommesse e tutti gli esercizi autorizzati che ospitano apparecchi da gioco situati a meno di 500 metri. “Stiamo portando a termine la mappatura dei luoghi sensibili e poi aggiorneremo il regolamento comunale mettendo in pratica la delibera regionale – conferma l’assessore al Commercio del Comune di Piacenza Paolo Mancioppi – Certo, le limitazioni regionali avranno un impatto significativo su alcune attività in città”. 

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Sandro Spezia: “Il pericolo inquinamento è sottovalutato”

Nell’ultimo periodo si è spesso parlato di inquinamento sui vari siti d’informazione piacentina, creando una certa preoccupazione nei lettori. Abbiamo voluto verificare, avvalendoci dell’esperienza di Sandro Spezia, chimico dal 1996 presso vari laboratori, se c’ è qualcosa di fondato o meno, osservando dati concreti, su Rutenio106 e Pm10 (e Pm2,5). Con risultati interessanti.

Innanzitutto precisa in merito a questo ultimo punto che “ l’allarmismo presente non solo è giustificato, ma anzi, è sottovalutato. Ci sono studi americani dell’EPA (Enviromental Protection Agency) risalenti al ’97 che dimostrano la tossicità delle Pm10 e Pm2,5. A ogni incremento di 10 grammi per metro cubo della concentrazione delle polveri fini (le Pm2,5) corrisponde un aumento del rischio di mortalità del 6% per malattie cardiopolmonari e dell’8% per cancro al polmone”.

La situazione piacentina non è felice. “I dati Arpae rilevati dalla stazione del Parco Montecucco e da quella di Via Giordani/Stradone Farnese sono ampiamente oltre i limiti previsti dalla legge. Dal 22 al 25 novembre ad esempio la concentrazione oscilla tra i 69 e i 106, quando il limite è di 50, con moltissimi sforamenti oltre il massimo consentito (35) e soprattutto si nota come la maggior parte di queste Pm10 è composta da Pm2,5, ovvero le polveri finissime. Significa che penetra nei polmoni in profondità, e tutti gli agenti patologici che sono dentro, come i vari metalli, vanno ad agire pesantemente nell’organismo”. A chi implicare una situazione simile? Ma soprattutto, cosa possiamo fare per migliorarla? “Vanno sfatati alcuni miti – precisa Spezia -, innanzitutto spesso ci si lamenta delle grandi industrie, imputando loro gran parte del demerito se c’è una situazione ambientale difficile. In realtà queste sono iper controllate, sia esternamente che internamente, perciò i dati sono perfetti. Non significa che l’industria non inquina, ma che è l’unica sotto controllo”. Purtroppo non sono controllate le emissioni delle auto e delle caldaie di casa. “I dati Arpae 2010 delineano questi due fattori come sorgenti principali di Pm10 (trasporti per il 34% e riscaldamento civile/terziario per il 40%). RUTENIO106: A PIACENZA SOLO UNA FUGA, NESSUN PERICOLO

Dieta mediterranea, stili di vita e protezione cardiovascolare: il 25 novembre appuntamento al Palazzo dell’Agricoltura

Sabato 25 novembre si terrà, al Palazzo dell’Agricoltura, il corso “Dieta mediterranea, stili di vita e protezione cardiovascolare”, organizzato dall’associazione Progetto Vita, in collaborazione con la Fondazione italiana per il cuore e l’Associazione nazionale dietisti.

Il programma della giornata che si apre alle 8, 30 con la registrazione dei partecipanti e il saluto delle autorità è il seguente:

Moderatori: Fabio Fornari, Mara Negrati
La dieta mediterranea è un modello ancora attuale?

09.15 LECTIO MAGISTRALIS La dieta mediterranea allunga la vita? Giorgio Calabrese
09.45 Una finestra sulla prevenzione: il Progetto EAT Lelio Morricone
10.15 Dieta mediterranea un modello universale Andrea Ghiselli
10.45 Alimentazione mediterranea: dalla teoria alla pratica Elisabetta Montagna
11,15  Coffee Break

Moderatori: Monica Maj, Giovanni Quinto Villani

11.35 L’obesità e il nostro pane quotidiano Gheorghe Cerin
11.55 Dieta mediterranea e malattie cardiovascolari Luigi Inglese
12.15 Acidi grassi omega 3 in alimenti e integratori: utilità e aspetti specifici Paolo Magni
12,35 Ruolo dei lactotripeptidi nella cura dell’ipertensione arteriosa Giuseppe Crippa
12,55 Discussione interattiva
13.15  Pausa pranzo

Moderatori: Loris Maj, Lucia Torretta
Stili di vita e prevenzione cardiovascolare

14.30 Progetto ProSALUTE: i primi risultati Pablo Werba
14.50 Il progetto Ferrara città della prevenzione Roberto Ferrari
15.10 Quando l’alimentazione non basta. Quando e come supplementare
15.30 Nuove Linee Guida Joint European Cardiovascular Prevention 2016 Massimo Piepoli
15.50 L’attività fisica e l’impatto sui primi 1000 giorni di vita Gaia Pecorelli
16.10 La motivazione al cambiamento Daniela Aschieri, Monica Maj
16,30 Discussione interattiva
17.00 Questionario ECM e chiusura lavori 

Da Ausl Piacenza 

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Settimana della salute e della sicurezza stradale in città

Una settimana di eventi dedicati alla promozione della salute e alla prevenzione, con tante opportunità di visite, controlli e incontri gratuiti per tutta la cittadinanza. Grazie alla sinergia tra il Comune di Comune di Piacenza e l’Azienda Usl di Piacenza, la città diventa cornice di una grande e inedita manifestazione, dedicata a tutte le fasce della popolazione, dai bambini agli adulti.
Le iniziative si svolgeranno in diversi punti di Piacenza, con due focus particolari: piazza Cavalli e il Pubblico Passeggio. Per dare vita a un calendario così ampio di attività, il Comune (attraverso la Polizia municipale) e l’Azienda sanitaria si avvalgono della preziosa collaborazione di molti partner: istituzioni (quali Esercito, Vigili del Fuoco, Ministero delle Infrastrutture), decine di associazioni di volontariato e Club di Servizio come i Lions International.

Nella foto un momento della conferenza di presentazione a cui hanno preso parte anche varie autorità lionistiche fra cui il Governatore del Distretto Lions 108 IB3 Giovanni Bellinzoni (secondo da destra), Franco Rasi, coordinatore GST (primo da destra) e Vanessa Grisi, Presidente di zona.

Le iniziative si aprono sabato 30 settembre in piazza Cavalli, proseguiranno per tutta la settimana per chiudersi il sabato successivo, 7 ottobre, sul Pubblico Passeggio.

Salute, prevenzione e sicurezza stradale in primo piano
L’obiettivo è quello per fornire consulenze, informazioni, visite e test medici, per sensibilizzare la popolazione e promuovere sani e corretti stili di vita. Tra gli altri aspetti peculiari della manifestazione, insieme alla Polizia municipale si insisterà sulla prevenzione nell’ambito della sicurezza stradale, per diffondere tra la popolazione i comportamenti più corretti da assumere come pedoni, ciclisti e automobilisti.
È la prima volta che Piacenza ospita una manifestazione così strutturata e ricca, che raccoglie le competenze e le forze del volontariato e dei professionisti delle istituzioni con un unico obiettivo comune: un futuro in salute per i cittadini.

Due giornate di visite e controlli gratuiti: tante opportunità per i piacentini
Le due iniziative clou della settimana sono collocate nei due sabati: il 30 settembre in piazza Cavalli e il 7 ottobre sul Pubblico Passeggio sono previsti visite, controlli e test gratuiti per la popolazione.
È una imperdibile opportunità, per i piacentini, per sottoporsi ad alcuni utilissimi screening. Complessivamente, saranno impegnati 200 professionisti a rotazione. Tutta l’organizzazione delle due giornate è garantita anche grazie all’apporto del volontariato, di partner come Esercito, Lions Club International, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Automobile Club Piacenza, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Alpini, ANPAS, Croce Rossa Italiana e molte altre associazioni.
Saranno presenti per tutta la settimana anche una trentina di studenti del Corso di Laurea in Infermieristica.
La collaborazione con il Comune di Piacenza offre ai professionisti della sanità l’opportunità di dare un respiro più ampio alle iniziative di promozione della salute e di incontro con la cittadinanza. È l’occasione per moltiplicare e rafforzare i messaggi legati ai sani stili di vita: corretta alimentazione, movimento, prevenzione da alcol e fumo.
In particolare, insieme alla Polizia municipale vengono forniti alla popolazione messaggi importanti sulla sicurezza stradale, per prevenire la guida sotto l’effetto di alcol o sostanze e promuovere l’utilizzo di cinture di sicurezza e dispositivi per bambini, che possono salvare la vita.
Futuro in Salute è un momento molto significativo: i professionisti, medici, infermieri e tecnici, escono da ospedali e servizi per incontrare le persone. Così si lancia un messaggio forte: si va tra la gente, in luoghi molto frequentati come piazza Cavalli e il Pubblico Passeggio, per farsi testimonial in prima persona di una cultura legata alle scelte salutari.

30 settembre: Campus medico in piazza Cavalli
Nel campus medico di piazza Cavalli, saranno allestiti una serie di ambulatori con diversi professionisti. Si apre alle 9, con ingresso dal lato della statua equestre di Ranuccio Farnese. A quell’ora è previsto il taglio del nastro di inaugurazione ufficiale con tutte le autorità cittadine. Gli ambulatori rimarranno aperti per tutta la giornata, fino alle ore 17. Per accedere al campus occorrerà registrarsi, gratuitamente, nello stand di accoglienza. L’Azienda mobilita alcuni di professionisti della salute, che lavoreranno gomito a gomito con altri medici e infermieri messi a disposizione dai Lions, dall’Esercito, da Progetto Vita e dalle altre associazioni.
Nella giornata sarà possibile effettuare:
Consulenze diabetologiche e controllo della glicemia
Informazioni su igiene dentale
Consulenze e test di medicina riabilitative
Valutazione del rischio senologico
Consulenze di allergologia
Elettrocardiogrammi
Consulenze di nutrizione
Visite e test di ortottica e oculistica
Consulenze e visite ginecologiche
Moc
Consulenze nefrologiche
Spirometrie
Attivazione del Fascicolo sanitario elettronico
Saranno inoltre presenti gli stand informativi di tutti i partner della giornata. Anpas e Croce Rossa effettueranno anche controllo della pressione, dimostrazioni di disostruzione delle vie aeree in età pediatrica e Progetto Vita proporrà manovre salvavita con il defibrillatore. Per i più piccoli c’è anche il truccabimbi.

7 ottobre: nuove opportunità di screening sul Pubblico Passeggio. Il villaggio della salute
Sabato 7 ottobre una manifestazione analoga si svolgerà sul Pubblico Passeggio, creando un grande villaggio della salute e della sicurezza da via Genova a via Alberici.
La giornata è dedicata a visite, controlli e test gratuiti, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30.
Tra le iniziative, anche diversi incontri tematici con i professionisti (chirurghi, nutrizionisti, pneumologi, oncologi, gastroenterologi, pediatri) e l’allestimento speciale di una sala operatoria virtuale.
La manifestazione si conclude con un concerto di Daniele Ronda nel cortile del palazzetto dello Sport di via Alberici. Diretta per tutta la giornata su Radio Sound.

Tre giorni di presenza della Polizia municipale: educazione alla sicurezza stradale
Da giovedì a sabato, dalle 9 alle 18 sul Pubblico Passeggio, saranno a disposizione del pubblico percorsi educativi e in bicicletta della Polizia Municipale, nonché due simulatori di guida e “Motorhome”, un centro mobile attrezzato messo a disposizione dal Ministero dei Trasporti per effettuare attività didattiche di simulazione della sicurezza stradale

Due giorni di laboratori per le scuole. Il Facsal diventa una grande aula a cielo aperto per 1700 studenti
Per bambini e ragazzi tante opportunità di apprendere attivamente: grazie all’aiuto preziosissimo di tutte le associazioni di volontariato, sono stati pensati e realizzati una sessantina di laboratori. Per due giorni (giovedì 5 e venerdì 6 ottobre) il Pubblico Passeggio si trasformerà in una grande aula a cielo aperto. L’interesse delle scuole è stato altissimo: sono iscritti ai diversi percorsi circa 1700 studenti.
Le attività (interattive ed educative, per imparare divertendosi) sono rivolte e modulate per le diverse fasce d’età: dai bambini delle materne ai ragazzi delle superiori. L’ obiettivo è quello di rafforzare le “skill life” degli studenti, per fare in modo che sappiano scegliere, diventando grandi, i comportamenti più corretti per vivere in salute: dalla buona tavola al movimento, dall’affettività alla sessualità, dalla ricerca scientifica alla biologia, dalla sicurezza stradale alla cultura del dono, dal soccorso alla conoscenza del corpo umano. Sono impegnati i professionisti della Sanità e i volontari delle associazioni, oltre agli agenti della Polizia Municipale.
I volontari e i professionisti impegnati nei due giorni sono circa 150. Il giovedì sono previsti una quarantina di laboratori, il venerdì una trentina. Le scuole che hanno maggiormente aderito sono le primarie.
Tra gli istituti più numerosi per presenza: Vittorino da Feltre (elementari), Calvino (medie) e Colombini (superiori).

Programma completo delle iniziative in rete
Nella settimana si alterneranno poi diversi eventi dedicati alla salute e alla sicurezza stradale. Il programma completo è consultabile sui siti Ausl e Comune.
Tra gli appuntamenti più rilevanti c’è anche una simulazione, con tutti gli attori di un intervento di soccorso in strada, a partire dalle ore 16 nel parcheggio di via IV Novembre. Conduce il caposervizio di Libertà Giorgio Lambri.
Venerdì pomeriggio, invece, si cresce in salute e sicurezza, con giochi, laboratori e merende per bambini, genitori e nonni. Sono previste esibizioni di unità cinofile per la ricerca di persone ed emergenza, nonché dimostrazioni di cani guida per non vedenti.
Giovedì incontro sulla violenza di genere, alle ore 17.

I numeri della manifestazione
8 giorni di eventi
oltre 300 protagonisti in campo, tra professionisti della salute e della Polizia Municipale, rappresentanti delle istituzioni e volontari delle associazioni
1700 studenti coinvolti nelle attività didattiche
70 laboratori diversi pensati per imparare attivamente
Visite, test e controlli in una settantina di ambiti clinici