San Giuseppe Operaio lancia la raccolta fondi per gli sfollati di Genova

E’ passata quasi una settimana dal tremendo crollo del ponte Morandi a Genova e le iniziative di aiuto nei confronti delle famiglie dei deceduti e degli sfollati continuano. Anche Piacenza si sta rimboccando le maniche: la parrocchia di San Giuseppe Operaio ha infatti lanciato oggi, durante una messa, una raccolta di fondi che verranno consegnati alla parrocchia di San Bartolomeo della Certosa. Siamo già arrivati a circa 1000 euro, ma è ancora possibile rivolgersi a San Giuseppe Operaio o direttamente a don Stefano Segalini (numero tel. 338 9187863) per il proprio contributo fino a giovedì. Infatti nel weekend prossimo ci spiega don Stefano, “con alcuni parrocchiani che vorranno venire andremo direttamente a Genova a consegnare quanto raccolto“. Il denaro verrà consegnato o al parroco don GiannAndrea Grosso o al curato don Andrea Carcasola.

La parrocchia di San Bartolomeo della Certosa è quella che ospita una parte degli sfollati, arrivati ormai a 600, anche se già domani si spera che possa venire consegnato ad alcuni un alloggio temporaneo. “Anche il solo fatto di andarci e vedere con i propri occhi quello che sta succedendo – sottolinea don Stefano -, è un’esperienza che rimane impressa. E poi è significativo perchè la Chiesa deve essere vicina alla gente: una raccolta tra un mese sarà comunque utile, ma chi ha fame adesso non può aspettare“.

Anche per la gente in un momento così particolare in cui mai siamo stati subissati da notizie negative, qualcuna positiva, può essere una buona medicina – aggiunge –, è inutile prendere la strada del rancore. La prima cosa che abbiamo pensato davanti a questi fatti è a chi dare la colpa, senza pensare ai morti e ai loro familiari. La giustizia è giusto faccia il suo corso, ma non restituirà i morti. Se ci lasciamo prendere dalla pancia, dall’impulso, diventa una guerra d’odio“. Di pancia invece don Stefano ha deciso di lanciare questa raccolta, che ha trovato il consenso della comunità. “Qualcuno preso alla sprovvista ha detto che li avrebbe portati, spero che si aggiungano altri sostenitori. Esistono gesti concreti, che possono dare una mano, senza pregiudizi, trasparenti“. 

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Una parocchia di Santi (Giuseppe operaio) ma soprattutto di calciatori

C’è chi parte dall’oratorio per calcare campi blasonati e chi decide di ritornare indietro, di giocarsi un campionato ricordando le proprie origini, le prime sfide sul “campo del prete”. Dove i derby si improvvisano ed i palloni finiscono talvolta sui tetti.

Nella parrocchia di San Giuseppe Operaio non si smette mai di inseguire una sfera di cuoio.

Calato il sipario sul “Memorial Cobianchi” che ha richiamato sul campo di via Martiri ventiquattro squadre ed i quindici giorni di partite del “Torneo S.G.O.” riservato alla categoria Giovanissimi organizzato da Federico Labrini e Luis Fernando Centi non ci saranno soltanto i calciatori in erba della Scuola Calcio ad animare la scena di un quartiere dove il calcio prova sempre a tornare alle origini.

Anche la squadra San Giuseppe Operaio si ritroverà ai nastri di partenza del prossimo campionato di calcio a sette organizzato dal C.A.I. con un presidente d’eccezione, il parroco Don Stefano Segalini. «L’idea è partita da alcuni ragazzi e dai giovani papà della parrocchia come occasione per ritrovarsi e giocare – spiega Don Segalini – L’obiettivo era quello di unire con la speranza che nel prossimo futuro possa realizzarsi un ricambio generazionale: come prete non posso che essere gratificato, il calcio fatto in un certo modo non può che unire».

In panchina siederà un mister d’eccezione: Marco Franchi, che da quel piccolo campo ha spiccato il volo verso i campi – tra gli altri – di Fiorenzuola, Piacenza e Carpaneto, avrà a disposizione una rosa di sedici calciatori per una squadra che sulla maglia celebrerà anche le sfide della “Festa di Steimbar”, evento cardine di San Giuseppe Operaio. «Il nostro stemma nasce dall’unione dei tre rioni e dei rispettivi colori della parrocchia che si affrontano nel Palio: siamo radicati qui, il tutto deve essere rappresentativo del quartiere».

L’iniziativa che ha già raccolto il supporto di diversi partner ha un fine che vuole andare oltre al piccolo rettangolo di gioco e che il parroco tiene a sottolineare con grande convinzione. «In un momento dove tutto spinge a dividere questo è un gesto unico: ragazzi e padri che hanno sempre giocato si sono prestati a ritornare in parrocchia – conclude Don Segalini – Spero che questo luogo possa tornare ad essere luogo di aggregazione per contrastare un individualismo imperante».

LA ROSA DEL “SAN GIUSEPPE OPERAIO”

PORTIERI

  1. Leone Boiardi
  2. Dario Soresi

DIFENSORI

  1. Simone Giannotti
  2. Michele Pezza
  3. Pietro Busconi
  4. Nicolas Moia
  5. Emanuele Beghi
  6. Elia Monici

CENTROCAMPISTI

  1. Federico Labrini
  2. Edoardo Labrini
  3. Paolo Quaglioni
  4. Luca Raguseo

ATTACCANTI

  1. Tommaso Marchesi
  2. Nicola Dallospedale
  3. Giovanni Mancin
  4. Davide Sartori

STAFF TECNICO

ALLENATORE: Marco Franchi

REFERENTI: Federico Labrini e Simone Giannotti

PRESIDENTE: Don Stefano Segalini