Sanità Piacenza. Gibertoni (M5s): sollecitare il direttore dell’Ausl a rivedere il Piano di sviluppo

Rivedere il sistema di governance territoriale in materia sanitaria per far sì che le scelte vengano assunte in rapporto ai bisogni locali della popolazione e non prevalentemente a quelli di bilancio o di altra natura. Lo chiede Giulia Gibertoni in un’interrogazione rivolta all’esecutivo regionale con focus specifico sul Piano di organizzazione e sviluppo della sanità di Piacenza che a marzo 2017 è stato approvato dalla Conferenza territoriale socio sanitaria con una maggioranza “risicatissima”.

La consigliera del Movimento 5 stelle mette in evidenza che l’Ausl di Piacenza ha portato al voto del Comitato quel Piano “due mesi prima di un referendum sulla possibile fusione di tre comuni e di elezioni amministrative (tra cui quelle di Piacenza) che avrebbero potuto cambiare, come poi effettivamente hanno fatto, la compagine politica provinciale. E proprio la nuova- sottolinea- sarà quella che dovrà relazionarsi con l’Ausl per mettere in atto le decisioni prese”.

Nell’atto ispettivo la pentastellata evidenzia che, “oltre alle note critiche al Piano dei comuni di Cortemaggiore, Caorso e Villanova, il sindaco di Cerignale ha evidenziato il suo pentimento relativamente al voto favorevole espresso a marzo 2017 e la neo-sindaca dei Piacenza ha palesato la sua critica”. Piacenza ha in seno 11 punti di voto degli 80 previsti. A questo si aggiunge la lettera di alcuni dipendenti Ausl che denunciano mancanza di primari, disorganizzazione delle sale dei reparti chirurgici, pazienti che si rivolgono altrove.

“Il direttore generale dell’Ausl -continua Gibertoni- ha ammesso la possibilità di rivedere il Piano, se i sindaci lo chiedessero, ma non ha chiarito se si riferisse alla maggioranza o a una rappresentanza nutrita che può essere anche minoritaria”. Per questo domanda alla Giunta “se non ritenga opportuno sollecitare il direttore a rivedere il Piano permettendo a comitati, associazioni e sindaci di avanzare proposte di modifica e permettere successivamente ai sindaci in carica di esprimere compiutamente una valutazione”.

(Andrea Perini)




Sanità e pensionati, Cacciatore e Ghisoni (LeU): “Quadro a tinte fosche”

“E’ un quadro a tinte fosche quello che emerge dal servizio uscito sui
pensionati piacentini: viene certificato che in mezzo ai 12 milioni di italiani che secondo il
Censis hanno rinunciato a curarsi ci sono anche loro.
Mentre gli altri partiti perseguono in una scellerata campagna elettorale a base di promesse
mirabolanti e irrealizzabili, Liberi e Uguali nel suo programma di governo combatte alla
radice questa deriva ricostruendo i patti sociali infranti dalle politiche di questi anni”.

E’ questa la premessa che fanno Francesco Cacciatore e Alessandro Ghisoni, candidati alla
Camera e al Senato per LeU alle elezioni del prossimo 4 marzo, prima di avanzare la proposta
di “abolire la barriera all’ingresso dei servizi sanitari” rappresentata dal “super-ticket” su ogni
ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica.
“L’investimento in spesa sanitaria è vicino alla soglia di non ritorno, siamo poco sopra al 6%
del Pil: la crescita di questo Paese passa dall’universalità delle cure sanitarie. E l’abolizione del
superticket su ogni ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica è un passaggio
obbligato, insieme ad una rimodulazione in senso progressivo delle imposte: chi ha di più
deve pagare di più”.