Giardino (FI): “chi difende la democrazia non può violarne le regole”

Riceviamo e publichiamo un interveno del consigliere comunale di Forza Italia Michele Giardino sugli scontri di sabato pomeriggio fra manifestanti e forze dell’ordine.

La nostra Costituzione riconosce come inviolabili molte libertà, a cominciare da quella personale: la libertà della corrispondenza e di ogni forma di comunicazione, la libertà di circolazione, la libertà di associazione, la libertà religiosa, la libertà di manifestazione del pensiero con qualsiasi mezzo, la libertà di costituire partiti per concorrere a determinare la politica nazionale. Non ultima, la libertà di riunirsi pacificamente, senz’armi e senza preavviso, salvo che le adunanze avvengano in luogo pubblico: in questo caso deve essere data notizia alle autorità, che possono vietarle o limitarle per motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.

Cosa succede a Piacenza? Che CasaPound apre una propria sede in città e che ciò scatena la reazione delle sinistre, le quali, timorose di un ritorno del fascismo in Italia, decidono di scendere in piazza a contestare. Fin qui, però, tutto sarebbe avvenuto nell’alveo delle libertà costituzionali: CasaPound ha esercitato il diritto di organizzarsi in partito e di esprimere il proprio pensiero (ad oggi, fa testo una sentenza del Tribunale di Roma del 30 maggio 2016 che, chiudendo la controversia tra il movimento e la figlia di Ezra Pound per l’uso del cognome, statuisce che “l’associazione in quanto tale, opera in modo del tutto legittimo … né ha in alcun modo legittimato l’uso della violenza sotto il nome del poeta Pound”); le sinistre organizzano due distinte manifestazioni, una al mattino di sabato 10 febbraio e una al pomeriggio, per esercitare il legittimo diritto di protestare in strada contro il rigurgito neofascista. Quando l’ordine costituzionale viene violato? Nel momento in cui il corteo pomeridiano della sinistra antagonista (collettivo ControTendenza e Cobas), anziché sciogliersi in Sant’Antonino – piazza individuata dalle autorità di pubblica sicurezza come capolinea della manifestazione – decide di rompere il cordone dei Carabinieri a presidio del centro storico e di “conquistare” piazza Cavalli, percorrendo una serie di vie centrali sulle quali aveva il divieto di procedere. Attaccando i (pochi) Carabinieri – e assalendo brutalmente e vilmente uno di essi – i dimostranti hanno violato non solo l’ordinanza delle autorità, ma hanno aggredito l’intero impianto di garanzie costituzionali posto a tutela della civile e pacifica convivenza. Ecco il punto: chi manifesta contro presunti aggressori della democrazia, deve – in primis – rispettare le norme democratiche che pretende di difendere. Non c’è istanza politica che possa metterlo al di sopra della legge. Per questo motivo, gli autori dei tumulti di sabato pomeriggio vanno individuati e puniti. Non importa per quale causa abbiano agito in quel modo. Dovevano, come tutti, rispettare le regole. Per ora, loro non lo hanno fatto.  Michele Giardino – Consigliere comunale Forza Italia – Piacenza




Le immagini del corteo di ieri di Controtendenza e degli scontri

Una galleria di alcune delle foto scattate da PiacenzaOnline ieri durante il corto di Controtendenza e durante alcuni scontri con le forze dell’ordine.

Goto di Emanuele Maffi




Lega: «Botte ai carabinieri e violenza, ecco la democrazia dei centri sociali»

Sugli scontri di oggi pomeriggio interviene anche la Lega con un comunicato:

 «Anche noi auspichiamo la rivoluzione, ma quella del buon senso. Non quella dei centri sociali fatta di sassi e bottiglie lanciate, spranghe, carabinieri pestati e centri storici messi a ferro e fuoco. E per fortuna che alla manifestazione “antifascista” della sinistra hanno partecipato quelli che si riempiono la bocca di parole come pace, integrazione e condivisione, pronti a insegnare agli altri che cos’è la democrazia».

E’ il commento di Elena Murelli, candidata della Lega per la Camera, nel listino al collegio Piacenza-Parma-Reggio e di Pietro Pisani, candidato al Senato all’uninominale. Murelli interviene dopo i disordini avvenuti a Piacenza, dove almeno tre fra carabinieri e agenti di polizia sono rimasti feriti. «La solidarietà va subito a chi è rimasto vittima di queste manifestazioni incivili – ha affermato Murelli – alle forze dell’ordine che vanno in piazza, rischiando, proprio per difendere la democrazia. Che non è la stessa di cui parlano i centri sociali. Un sabato tranquillo è stato negato ai piacentini». La Lega «chiede che i centri storici – incalza Pisani – non vengano più concessi per le manifestazioni di gruppi chiaramente estremisti». Inoltre, dicono i candidati del Carroccio, andrà chiarito come mai quel gruppo di violenti sia riuscito ad accedere in una zona dove non sarebbe dovuto passare.

«Oggi è stata scritta una pagina vergognosa della storia piacentina» aggiunge  Pietro Pisani, candidato piacentino al Senato per la Lega Nord alle prossime Politiche del 4 marzo, durissimo nel commentare i fatti che oggi hanno visto il centro di Piacenza teatro di scontri violenti tra alcuni manifestanti “antifascisti” e forze dell’ordine. «La città è stata teatro di episodi di violenza inqualificabile durante un corteo “antifascista” – prosegue Pisani – Violenza di cui le forze dell’ordine sono rimaste vittima, con un carabiniere finito in ospedale». E ancora: «E’ Vergognoso. Soprattutto perché oggi è la Giornata del Ricordo in onore delle migliaia di italiani massacrati nel ’43 dal maresciallo comunista Tito e tutti, indistintamente, avrebbero dovuto raccogliersi a commemorare i nostri connazionali morti nelle foibe. I veri colpevoli di oggi sono coloro che hanno chiamato da fuori città i violenti che si sono resi protagonisti di fatti che faranno discutere ancora a lungo».

Al candidato Pisani si unisce Davide Garilli, consigliere comunale di Piacenza e coordinatore dei Giovani Padani: «E’ vergognoso che proprio il 10 febbraio decine di delinquenti abbiano messo a soqquadro il centro storico dimostrando tutto il loro “pacifismo” e la loro “democrazia” attraverso episodi di una violenza inaudita. Al carabiniere pestato in via Sant’Antonino va tutta la nostra solidarietà così come al giornalista ferito da un sampietrino in faccia e anch’egli ricoverato». Garilli rincara la dose: «Altrettanto vergognosa è la partecipazione a un corteo del genere da parte di una figura istituzionale come Luigi Rabuffi (consigliere comunale di Piacenza in Comune, ndr)». «Coloro che si proclamano antifascisti – conclude Garilli – sono i primi a reincarnarsi in ciò che vorrebbero cancellare».