Rinnovata la Comunità del Parco del Trebbia. Andrea Balestrieri nominato Presidente

Si è svolta Venerdì 6 settembre presso il Municipio di Piacenza la seduta di Comunità del Parco del Trebbia, chiamata a nominare il proprio nuovo presidente, dopo la cessazione dalla carica di Francesco Zangrandi, e il nuovo proprio rappresentante in seno al Comitato Esecutivo dell’Ente di Gestione dei Parchi del Ducato dopo le dimissioni di Chiara Reboli..

La Comunità del Parco è, insieme al Comitato Esecutivo e al Presidente, uno degli Organi di governo dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale (Parchi del Ducato), come sancito dalla L.R n. 24/2011, che ha riformato il sistema delle Aree Naturali Protette regionali.
In particolare ad ogni comunità del Parco sono affidati compiti rilevanti, quali la possibilità di nominare un rappresentante in seno al Comitato esecutivo, esprimere il parere obbligatorio sul Bilancio e lo Statuto dell’Ente, elaborare il documento preliminare relativo al Piano territoriale del Parco, proporre il Regolamento del Parco, proporre i componenti della Consulta del Parco e altro ancora.

Erano presenti alla riunione i rappresentanti dei comuni il cui territorio è interessato dal Parco: Paolo Mancioppi (Comune di Piacenza), Paola Galvani (Comune di Rottofreno), Andrea Albasi (Comune di Rivergaro), Patrizia Calza (Sindaca di Gragnano Trebbiense), Filippo Zangrandi (sindaco di Calendasco), Claudio Ratotti (Comune di Gazzola) ed Andrea Balestrieri (Comune di Gossolengo).

La Comunità del Parco era chiamata e nominare il suo nuovo Presidente e ad individuare il proprio rappresentante che siederà nel Comitato Esecutivo dell’Ente, l’organo politico-amministrativo dotato di maggiori e più ampi poteri, insieme ai rappresentanti delle altre quattro Comunità dei Parchi (Taro, Cento Laghi, Carrega, Stirone e Piacenziano), ai delegati delle Provincie di Parma e Piacenza e al Rappresentante del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Andrea Balestrieri, Sindaco di Gossolengo, è stato nominato Presidente della Comunità del Parco, mentre per rappresentare la Comunità nel Comitato Esecutivo è stato prescelto, Giampaolo Maloberti, Consigliere comunale di Rivergaro.

Per il neo-Presidente Balestrieri, che succede nel ruolo a Francesco Zangrandi, “Il principale obiettivo è arrivare alla stesura e adozione del Piano Territoriale del Parco, lavoro iniziato alla fine dello scorso anno. L’auspicio – prosegue Balestrieri – è quello di giungere ad un documento il più possibile condiviso da tutti gli attori” interessati, quali associazioni ambientaliste, i comuni e i loro abitanti, gli operatori economici presenti sul territorio; un documento che possa garantire la tutela e il rispetto del fiume e della biodiversità e nel medesimo tempo possa cancellare quella percezione diffusa secondo la quale il parco sia solo un insieme di vincoli che impediscono la fruizione del fiume.

Gianpaolo Maloberti, succede alla dimissionaria Chiara Reboli in seno al Comitato Esecutivo dell’Ente Parchi, e si dichiara: Molto contento per la fiducia ottenuta e di poter portare nel principale organo di governo dell’Ente Parchi il contributo positivo del mondo agricolo rispetto alle tematiche ambientali che si trova ad affrontare il Parco del Trebbia, a partire dal Deflusso Minimo Vitale e la traversa di Rivergaro.
Sono convinto – continua Maloberti – che gli agricoltori siano i primi ambientalisti e che il Parco possa diventare un’opportunità e un indotto per il territorio.




Il comitato “No al Bitume, Si al Parco del Trebbia” ricorrerà in appello contro la sentenza del Tar

Il comitato “No al Bitume – Si al Parco del Trebbia” ricorrerà in appello al Consiglio di Stato per l’annullamento o la riforma della sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia Romagna lo scorso 11 gennaio. La decisione è emersa durante la riunione fra i cittadini che aderiscono al comitato.

«La presentazione del ricorso in appello – si legge in un comunicato – rappresenta l’ennesimo tassello di questa spontanea e civile iniziativa di semplici cittadini nel tentativo di rivendicare per il Parco del Trebbia e il suo delicato ecosistema un futuro sostenibile, oltre a salvaguardare il diritto delle persone di vivere in un ambiente sano e finalmente restituito alla natura dopo decenni di sfruttamento e sviluppo di tipo industriale. Un passo sicuramente importante e meditato che testimonia ancora una volta, se mai fosse ancora necessario, la determinazione dei cittadini di far valere i propri diritti. Un’attenzione verso il territorio e una spinta che dal basso cerca di stimolare e portare all’attenzione della opinione pubblica l’interesse verso un bene pubblico patrimonio della collettività, un ambiente delicato da preservare dall’azione di chi, invece, ne intravede solo aspetti di interesse economico privato seppur legittimi.

Uno sviluppo che immaginiamo debba essere improntato a favorire il turismo e la fruizione delle famiglie che se gestito e opportunamente organizzato può portare anche opportunità di lavoro e relativo indotto economico per l’intera provincia.

Il Ricorso al Consiglio di Stato rappresenta, ovviamente, una decisione molto sofferta sia per l’impegno personale richiesto che per quello economico che questa scelta fa ricadere in primis sulle spalle di chi  ha messo non solo la faccia ma soprattutto la propria firma sul ricorso.

Non possiamo nascondere che oltre alla determinazione e convincimento personale dei componenti il Comitato, la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato è il risultato di una grande manifestazione di sostegno, anche economico, che la cittadinanza di Gossolengo e non solo continua ad offrire a questa lotta.

Sostegno che se vogliamo si è andato ulteriormente a rafforzare all’indomani della sentenza del T.A.R. di gennaio e che ha portato ulteriori cittadini ad offrire il proprio tempo e le proprie idee per sostenere anche operativamente le presenti e future iniziative del Comitato.

Un sostegno che non ci ha sorpreso ma che ci ha dato e continuerà a dare motivi di incoraggiamento nel proseguo della lotta. Lotta che, è importante sottolineare, ha già prodotto enormi risultati e raggiunto obiettivi inimmaginabili tre anni fa.

Una presa di coscienza collettiva che nessuna sentenza amministrativa potrà ormai cancellare!!

Si è infatti rotto irreparabilmente quel meccanismo per il quale si pensa che chi amministra possa farlo nell’assoluta indipendenza senza doverne rispondere puntualmente alla cittadinanza, così come ha reso palese alle ditte operanti nel territorio che il tempo delle regole di governo dello stesso definite e decise nell’ambito ristretto della interlocuzione con i rappresentanti delle Pubbliche Amministrazioni è finito. Non ci si potrà più adagiare nella convinzione di controlli sempre meno efficienti, frequenti e tempestivi e questo obbligherà le ditte e tutti gli operatori del settore ad intraprendere, di necessità, indipendentemente dall’esito di questo ed altri ricorsi, percorsi maggiormente virtuosi sotto la spinta di questo cambio culturale in atto dal basso.

Nulla sarà più come prima!!

Ovviamente il ricorso al Consiglio di Stato non si basa solo su questioni di principio ma riteniamo sussistano forti motivazioni tecnico-legali che possano portare all’annullamento o quantomeno alla revisione della sentenza di primo grado.

Per ultimo, come Comitato, cogliamo l’occasione per associarsi a Legambiente e alle altre associazioni ambientaliste presenti nel Piacentino nella richiesta di un Piano Territoriale del Trebbia che possa finalmente, in ottemperanza alle prescrizioni di legge contenute nella Legge Regionale istitutiva del Parco Fluviale del Trebbia, definire le strategie e gli indirizzi di sviluppo dell’area in senso di sua salvaguardia e riqualificazione ambientale. Piano Territoriale che ricordiamo promesso da anni e tuttora giacente nella indifferenza dell’Ente Parco e delle Amministrazioni Comunali che su quell’area insistono».

«Per quanto riguarda la raccolta fondi, che prosegue, a copertura delle spese legali ricordiamo che chi volesse sostenere questa lotta, può farlo versando il proprio contributo sul c/c  302847/06 c/o Cariparma a Gossolengo intestato a Comitato no al bitume si al parco del Trebbia” Codice IBAN IT25K0623065320000030284706».