Carabinieri, arrestato un magrebino per spaccio di sostanze stupefacenti

Incessante il lavoro dei Carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza contro lo spaccio di stupefacenti in città.
Ieri, 30 gennaio 2019, alle ore 23:00 circa, i Carabinieri della Stazione di Piacenza Levante hanno arrestato un 28enne, cittadino magrebino, residente in provincia di Lodi – a Senna Lodigiana, ma di fatto senza fissa dimora, per spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari durante i loro pattugliamenti, nei giorni scorsi avevano notato un sospetto via-vai di noti tossicodipendenti all’interno del parcheggio esterno del centro commerciale Farnese in questa via Atleti Azzurri d’Italia. Difatti, ieri, nella tarda serata, hanno notato un’autovettura, una Ford Fiesta con a bordo il 28enne che si fermava più volte nel parcheggio e ad ogni sosta azionava il dispositivo delle “quattro frecce”.
Decidevano di fermare e controllare l’autovettura ed il suo occupante.
Lo spacciatore aveva addosso 11 grammi di cocaina, già suddivisa in cinque dosi e nell’abitacolo della Ford Fiesta è stato trovato anche un bilancino di precisione.
Lo stupefacente è stato sequestrato, il giovane, dopo le formalità di rito, è stato arrestato e trattenuto presso la camera di sicurezza di via Beverora, in attesa del rito direttissimo previsto per la mattinata odierna. 

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Giovane di Ponte dell’Olio arrestato per tentato furto in abitazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti

Un 24enne è stato fermato dai Carabinieri di Ponte dell’Olio nella serata di ieri. Il giovane aveva precedenti penali per tentato furto in abitazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Poco prima i militari, nel corso di un servizio preventivo, in località Murazzo di Folignano di Ponte dell’Olio hanno individuato il soggetto mentre stava asportando legna accatastata presso l’abitazione di un residente. Alla vista degli operanti, il giovane ha tentato di disfarsi di un contenitore di plastica che occultava nella tasca dei pantaloni, contenente quattro dosi di hashish confezionate e pronte per lo smercio.

Il 24enne è stato quindi sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo con rito direttissimo, previsto per la mattinata odierna presso il Tribunale di Piacenza.




Finanza e carabinieri smantellano supermercato dello spaccio in via Torricella

Nei giorni scorsi carabinieri e finanzieri dei rispettivi comandi provinciali hanno notificato ventiquattro  avvisi  di  conclusione  delle  indagini  preliminari  emessi dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Piacenza nei  confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili a vario titolo ed  in concorso tra loro del reato continuato di detenzione a fini di spaccio  di  sostanze  stupefacenti.

L’operazione antidroga denominata “Kraken” è stata  affidata  dalla  Procura  della  repubblica  di  Piacenza  ai  militari  della  Sezione  Mobile  del  nucleo  di  polizia  economico finanziaria  della  Guardia   di   finanza   di  Piacenza   ed   ai   militari   del  nucleo   operativo   e  radiomobile della compagnia dei carabinieri di Bobbio.

Un operazione congiunta che si è svolta in sinergia ed ha consentito ai militari  di  individuare  e  debellare  una  rete  di  spaccio  molto  attiva  nei  territori  delle  province  di  Piacenza,  Milano, Lodi,  Pavia e Varese.   I soggetti colpiti   da   ordinanza sono in totale 24. Dieci gli italiani  provenienti  in  gran  parte  da  Mazara  del Vallo  (Tp)  e  dalla  provincia  di  Napoli mentre tre sono di origine piacentina. Quattordici invece gli extracomunitari  prevalentemente  di  nazionalità  marocchina.

Secondo  quanto  emerso  dalle indagini avevano dato vita ad una fitta rete di spaccio capace  di  rifornire  tutte  le  tipologie  tradizionali  di  droga  (marijuana,  hashish, cocaina ed eroina) e la nuova sostanza psicoattiva denominata  “purple drank”.

Fulcro  dell’attività  di  spaccio  per  la  provincia  di  Piacenza  era  un  appartamento  di Piacenza,  in  via  Torricella, in  uso  ad  una  famiglia  di  Mazaresi.

Qui secondo    gli    acquirenti era possibile non solo acquistare ma anche, volendo, consumare lo stupefacente.

Gli spacciatori tenevano costantemente monitorato l’ingresso attraverso una  telecamera a circuito chiuso per evitare eventuali blitz da parte delle  forze dell’ordine e soprattutto per avere il tempo necessario per disfarsi della droga.

Carabinieri e finanzieri con lunghi appostamenti hanno tenuto sotto controllo la casa dal  settembre  2016  all’aprile  2017 ed hanno documentato  numerosi  episodi  di  cessione  e  cosnumo di droga.

Sono stati segnalati alle competenti prefetture circa 100 assuntori di droga.

Le indagini, condotte anche con  l’ausilio  di  mezzi  tecnici,  hanno  consentito ai militari di raccogliere un nutrito numero di prove sulla  base  delle quali la  procura  della  repubblica  di  Piacenza,  ha disposto il rinvio a giudizio dei ventiquattro indagati.

Nel  corso  delle indagini carabinieri e finanzieri hanno arrestato in  flagranza  di  reato  undici persone  e  denunciato  in  stato  di  libertà  ventiquattro persone   per   i   reati   di   detenzione   a   fini   di   spaccio   di   sostanze  stupefacenti.

Ingenti  i  quantitativi  di  droga  sequestrati:  oltre  400  grammi  tra  marijuana  e  hashish  ed  oltre  200  grammi  tra  cocaina  ed  eroina.

Il  denaro ritenuto provento dell’attività di spaccio e posto in sequestro  in   occasione   di   alcuni   degli   arresti   operati   in   flagranza   di   reato  ammonta a circa 5.000 euro.

Nel  corso  delle  indagini,  inoltre,  sono  state  rinvenute  e  sequestrate tre pistole (risultate poi rubate), di cui una completa  di  un  caricatore  con dieci cartucce  calibro  9×21. Sequestrati anche ventuno cellulari,  bilancini  di  precisione,  oro  grezzo,  svariato  materiale  per  il  confezionamento, la preparazione e l’assunzione dello stupefacente,  decine  di flaconi necessari per la preparazione della droga psicoattiva  meglio nota come “purple drank”, una serra per la coltivazione della  marijuana  ed  un’autovettura  di  grossa  cilindrata  utilizzata  per  il  trasporto dello stupefacente e dei pusher.




Arrestati dai finanzieri per un grosso giro di spaccio e ricettazione

Nei giorni scorsi i finanzieri del comando provinciale di Piacenza hanno eseguito  due  ordinanze  di  custodia  cautelare,  una  in  carcere  e  l’altra agli  arresti  domiciliari,  nei  confronti, rispettivamente,  di un  45enne cittadino di nazionalità albanese e di un 46enne piacentino per traffico di sostanze stupefacenti e ricettazione.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip  presso  il  tribunale  di Piacenza  su  richiesta  del  pubblico  ministero  dott. Antonio  Colonna e sono il risultato di una lunga e complessa attività di indagine, svolta  dai  militari  della  sezione  mobile  del nucleo  di  polizia  tributaria nell’ambito  del  contrasto  ai  traffici  illeciti che aveva  portato alla cattura – già nel mese di febbraio – di  un  pericoloso  latitante  di nazionalità  albanese,  a  piede  libero  da  oltre  13  anni.

Quest’ultimo, all’epoca impiegato presso una  ditta   piacentina   di   autotrasporti, doveva  scontare  una  pena  di  12  anni  per  una  condanna  inflitta  nel  2004 dalla procura generale di Milano per l’efferato omicidio di un proprio connazionale, seguito dalla distruzione e occultamento del  cadavere, nonché per il reato di sfruttamento della prostituzione.

Nel  corso  dell’operazione che    aveva portato  all’arresto dell’uomo, erano stati rinvenuti e sequestrati, presso il suo luogo di lavoro, l’abitazione e le relative pertinenze, 2,5 chilogrammi circa  di  cocaina  purissima  e  10  chili  di  marijuana per un  valore complessivo di  circa 700.000  euro,  ma anche armi,  munizioni,  giubbotti  antiproiettile,  passaporti,  carte d’identità,  patenti  di  guida  e  certificati  anagrafici  falsi,  cellulari  e carte    di    credito, nonché numerosi  elettrodomestici    (lavatrici, asciugatrici,  piani  a  gas),  pneumatici  e  calzature  di  marca, provento  di furto, dal valore complessivo di circa 100.000 euro.

Il successivo sviluppo   delle   indagini   da   parte   delle fiamme   gialle piacentine ha consentito di far scattare le manette ai polsi del proprietario della ditta dove era stata rinvenuta parte della refurtiva (uomo, di nazionalità albanese) e  di  un piacentino suo dipendente, poiché ritenuti responsabili, il primo, dell’attività di spaccio e del reato di ricettazione, il secondo solo del reato di ricettazione.

Entrambe  le  misure cautelari sono legate  ai  quantitativi  di  droga  ed  a  tutto  il materiale oggetto di furto. Nel  corso  dell’arresto dei  due  uomini  è stata trovata,  all’interno  del  capannone  aziendale,  un’autovettura  con targa  clonata,  oggetto  di  più  segnalazioni  sul  territorio  nazionale  e internazionale,  presumibilmente  utilizzata  dal  sodalizio  per  le  loro attività illecite.