Stefano Carini scelto come primario di chirurgia a Luino (Va)

Manca ancora la firma ufficiale ma è confermata la notizia che avevamo anticipato ieri. Il dottor Stefano Carini lascerà l’ospedale di Castel San Giovanni per diventare primario di chirurgia dell’Ospedale di Luino, in provincia di Varese.

«L’incarico – ci ha detto il dottor Carini – è quello di Direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia generale. Devo ancora effettuare le visite mediche di rito e, dopo di che, sottoscrivere il contratto. Salvo imprevisti dovrei prendere servizio fra un mese esatto. Era il momento giusto, anche per questioni anagrafiche, per prendere questa decisione e quindi anche se mi spiace un po’ lasciare Piacenza, ho colto l’opportunità. Tornerò certamente a casa, a Rivergaro, quando il lavoro me lo consentirà, ma a breve cercherò un’abitazione vicino all’ospedale di Luino. E’ una zona che tutti mi descrivono come molto bella e non ho dubbi che mi ambienterò senza difficoltà».

Dottor Carini ma lascia in polemica con l’ospedale e con i vertici Ausl?

«Assolutamente no. A Castel San Giovanni, in questi anni, ho lavorato molto bene. Mi sono integrato ottimamente con il primario, i colleghi ed il personale ed ho avuto buoni riscontri. Non vado via perché non mi trovavo bene o per le possibili decisioni strategiche che potrebbero riguardare l’ospedale ma perché ho avuto un’opportunità di crescita professionale che era giusto cogliere. Ora mi concentrerò sul nuovo incarico per il quale ho ricevuto un forte in bocca al lupo da parte di tutti, compresa la dirigenza dell’Ausl di Piacenza».

Il dottor Stefano Carini è stato scelto, attraverso un concorso pubblico, fra una rosa di cinque medici, risultando primo sia per il curriculum sia per il colloquio con la commissione. L’incarico avrà durata quinquennale.

Carini, 52 anni, dopo aver frequentato il liceo classico Gioia si è laureato in Medicina a Milano, dove ha ottenuto anche la prima specializzazione in chirurgia d’urgenza. Ha poi conseguito una seconda specializzazione in chirurgia generale oncologica presso l’università di Parma ed un Master in Master in chirurgia colon proctologica. Ha iniziato la sua carriera come medico del 118 nel distretto montano della Val Nure, per diventare poi dirigente medico in chirurgia generale e successivamente in chirurgia proctologica. E’ stato creatore e responsabile del servizio di endoscopia diagnostica ecoendoscopica protactologica presso l’ospedale di Castel San Giovanni. E’ stato anche coordinatore regionale Emilia Romagna delle unità colo proctologiche accreditate SICCR. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni e docenze.




Anche il dottor Stefano Carini lascerebbe presto l’ospedale di Castel San Giovanni

Nuove probabili dimissioni all’ospedale di Castel San Giovanni. Secondo indiscrezioni dovrebbe lasciare, a breve, anche il dottor Stefano Carini che si trasferirebbe in un nosocomio lombardo per un nuovo prestigioso incarico.

Una notizia che, ancor prima dell’ufficialità,  ha suscitato l’immediata reazione del Comitato “I Castlan i disan no” che ha diffuso un comunicato a firma del presidente Silvia Brega. Ecco il testo.

«Il Comitato per la difesa del Presidio Ospedaliero Val Tidone e della sanità pubblica piacentina comunica con profondo dispiacere ai cittadini piacentini che un altro bravissimo professionista, il chirurgo Dott. Stefano Carini  lascia il nostro Ospedale per prendere servizio come Primario di chirurgia in altra struttura in Provincia di Varese. Auguriamo con affetto e grande stima di continuare una carriera professionale iniziata al fianco del compianto dr. Lucchini e che, ci auguriamo, possa migliorare ed essere foriera di grandi soddisfazioni.

Noi pazienti non potremo mai ringraziare abbastanza il dr. Carini che unitamente ad altri colleghi di grande professionalità, hanno lasciato recentemente il nostro Ospedale per il quale avevano creato attrattività anche da altre regioni soprattutto la Lombardia e ci avevano resi orgogliosi di averli come nostri medici di riferimento in zona.

Purtroppo, quanto il Comitato denuncia da oramai due anni, si sta concretizzando nei fatti e sono inutili le riunioni della D.G. ASL che minimizza e conferma che tutto va bene nell’indirizzo della specializzazione con dati super confortanti e Primari che si espongono in modo clamoroso a dare man forza a ciò che poi nella realtà non si evidenzia.

Riteniamo che l’impegno che ha enunciato il D.G. Baldino in Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria lo scorso 30-05-2018 nella possibilità di  revisione del Piano sanitario dopo che decine di medici sono fuggiti dall’ortopedia e dall’anestesia di Piacenza, dal nostro Ospedale di Castel San Giovanni a dimostrazione che la situazione è alquanto allarmante come i Comitati sostengono a gran voce, ad alta voce, dichiarano da tempo. Nonostante i tentativi di rassicurazione da parte della direzione generale spalleggiata da alcuni sindaci.

Alle aperture del D.G. Baldino sulla possibilità di cambiare il piano di riordino, noi cittadini, pazienti e contribuenti, chiediamo il mantenimento delle urgenze in chirurgia a Castel San Giovanni. e che venga inserita con urgenza nelle procedure dei concorsi di Primariato la figura di primario di Chirurgia. Dato che ci risulta sia in sofferenza anche la chirurgia di Piacenza in modo tale da rispondere in sicurezza a tutte le urgenze del bacino Provinciale costituito da circa 300.000 abitanti. Riteniamo che i Sindaci, gli Amministratori tutti unitamente alla direzione generale Asl, per responsabilità oggettiva, prendano atto della attuale grave situazione e che possano porre rimedio urgentemente con la revisione del piano di riordino sanitario in corso. Per il bene della Comunità piacentina e in nome del popolo italiano che non merita essere sottoposto a tali situazioni. Sindaci, interessatevi una buona volta della nostra sanità e non disertate le Conferenze Territoriali SS come purtroppo abbiamo assistito anche ultimamente con la vostra assenza stridente di rappresentanza della Val Tidone nonostante l’ospedale di Castello, che serve tutta la vallata sia in pieno stress da depotenziamento. L’assenza ed il disinteresse – conclude il comunicato firmato da Silvia Brega – vi rendono complici! Intanto, i medici giovani, in carriera e bravissimi vanno altrove lasciando sempre piu’ voragini aperte nel nostro ospedale».