Gli “stipendi” di sindaco, assessori e consiglieri comunali di Piacenza

Quanto costa la politica alla comunità? E’ una domanda che spesso i cittadini si pongono e a cui danno risposta, per quanto riguarda Piacenza, alcuni documenti pubblicati ieri sull’Albo Pretorio. Si tratta degli impegni di spesa, ossia dei soldi accantonati per pagare le indennità spettanti.

Il totale annuo, fra sindaco, vicesindaco, assessori, consiglieri comunali e presidente del consiglio comunale ammonta a 582.478 euro. Si tratta di un impegno di spesa, il che significa che è stata calcolata la cifra massima ma l’esborso finale potrebbe essere anche inferiore. Le cifre si intendono sempre al lordo.

Vediamo questi numeri nel dettaglio partendo proprio dai consiglieri comunali. Il totale dei gettoni di presenza potrà arrivare nei 12 mesi ad un totale di 130 mila euro. L’importo dei singoli gettoni sarà di 81 euro per ogni seduta del consiglio comunale e di 63 euro per le sedute delle commissioni.

Se in questo caso il gettone è legato alla effettiva presenza dei consiglieri alle sedute, nel caso del presidente del consiglio comunale Giuseppe Caruso, viene corrisposta una indennità di funzione, per l’anno 2018, pari a 19.518 euro, divisa in dodici mensilità da 1.626,50 ciascuna. Il presidente Caruso avrebbe avuto, volendolo, diritto all’aspettativa ma ha scelto di continuare normalmente il suo impegno lavorativo.

Si arriva così alla giunta per le cui indennità sono stati impegnati 432.960 euro per l’anno in corso. Anche in questo caso si tratta di indennità di funzione. Ecco di seguito le cifre (lorde):

Barbieri Patrizia Sindaco € 5.638

Baio Elena Vice Sindaco € 4.027

Putzu Filiberto Assessore € 3.522

Passoni Paolo Assessore € 3.522

Polledri Massimo Assessore € 1.761,00

Mancioppi Paolo Assessore € 3.522

Garetti Paolo Assessore € 3.522

Sgorbati Federica Assessore € 3.522

Opizzi Erika Assessore € 3.522

Zandonella Luca Assessore € 3.522

Le cifre restano quelle decise ormai parecchi anni fa (con deliberazione di Giunta Comunale n. 53 del 23 marzo 2004) che prevedevano appunto le indennità di € 5.638 per il Sindaco, € 4.027 per il  Vice Sindaco e € 3.522 per gli assessori. Giunta e consiglieri contuìinueranno quindi a percepire lo stesso stipendio dei loro predecessori.

Mentre l’assessore Luca Zandonella ha chiesto alla azienda di cui era dipendente l’aspettativa non retribuita (ed ha quindi diritto all’indennità piena), l’assessore Massimo Polledri ha deciso di non volersi avvalere dell’aspettativa senza assegni dal servizio e pertanto gli spetta una indennità del 50%. Gli altri assessori svolgono libera professione o hanno attività in proprio.




Giulia Gibertoni(M5S) contro i superstipendi dei direttori delle AUSL emiliano-romagnoli

Più di 2,2 milioni di euro: è questa la cifra che la Regione Emilia-Romagna ha sborsato, solo nel 2016, per pagare gli stipendi e i relativi premi ai 14 direttori generali della nostra sanità.

A rivelarlo è Giulia Gibertoni, consigliere regionale 5 Stelle che nei mesi scorsi aveva presentato una interrogazione alla Giunta chiedendo di conoscere le cifre esatte delle indennità corrisposte ai manager delle AUSL e delle Aziende Ospedaliere-Universitarie dell’Emilia-Romagna.

«I numeri che ci ha fornito la Regione confermano quello che sosteniamo ormai da tempo, ovvero che i dirigenti della nostra sanità guadagnano più delle cariche di vertice di Regione e Governo – spiega Giulia Gibertoni – Non è accettabile, né comprensibile, che un direttore generale di un’AUSL guadagni all’anno più del Presidente del Consiglio o del Presidente della Regione. Serve una netta sforbiciata a questi compensi anche alla luce dei continui tagli che questa Regione sta effettuando sul comparto sanitario, con servizi azzerati, punti nascita chiusi e ospedali fortemente depotenziati».

Dai dati forniti dalla Giunta (Vedi la tabella) l’interrogazione presentata da Giulia Gibertoni si evince che nel 2016 la spesa complessiva per remunerare i 14 dirigenti della sanità emiliana-romagnola ha toccato quota 2.266.777 euro, con quasi 180mila euro destinati a coprire i premi riconosciuti agli stessi direttori generali in base ai singoli risultati.

Tra i più pagati nel 2016 troviamo Chiara Gibertoni, dg dell’AUSL di Bologna con 169.191 euro, Massimo Annicchiarico (dg AUSL Modena) con 168.881 euro, Marcello Tonini (AUSL Romagna) con 168.865 e poi via via tutti gli altri per finire con Andrea Rossi (AUSL Imola) con 156.655. Luca Baldino dell’AUSL Piacenza è al sesto posto con uno stipendio di  162.053 ed un premio di risultato di 12.281

«In media i 14 dirigenti vengono pagati quasi 162mila euro a testa – aggiunge Giulia Gibertoni – una cifra a nostro avviso eccessiva e a cui serve mettere un tetto che, come abbiamo chiesto nella nostra interrogazione, potrebbe aggirarsi attorno ai 115mila euro all’anno. Un’ azione assolutamente necessaria, inoltre, sarebbe quella di azzerare fin da subito i premi ai dirigenti che ogni anno vanno a moltiplicare stipendi già lautamente retribuiti».

Richieste che però l’assessore Petitti, rispondendo all’interrogazione di Giulia Gibertoni, ha respinto sostenendo di non voler abbassare il compenso dei direttori generali per non “svilire il ruolo di responsabilità complessiva aziendale in un settore, quello sanitario, a diretto contatto con i cittadini”, né tantomeno di azzerare il premio per il raggiungimento degli obiettivi.

«Su questo tema la Giunta dice di non poter intervenire unilateralmente perché il compenso è previsto da una norma di legge. Peccato che però a quanto ci risulta altre Regioni abbiano raggiunto questo risultato da tempo, come Toscana e Veneto per esempio. La verità – conclude Giulia Gibertoni – è che questa Giunta non ha nessun interesse a dare una sforbiciata a questi stipendi forse perché si andrebbe a toccare direttamente il compenso del nostro assessore alla Sanità che al momento dell’insediamento in Regione ha scelto di mantenere il livello retributivo di quando lavorava all’AUSL di Modena. Abbiamo presentato una risoluzione su cui dovrà esprimersi a breve l’Assemblea, non dubitiamo già da ora che verrà respinta».