Presentata la ristampa di “Storia ed arte in S. Maria di Campagna” scritta da padre Andrea Corna

Pubblico straripante nel chiostro del Convento dei Frati minori per la presentazione della ristampa anastatica di “Storia ed arte in S. Maria di Campagna”, la prima monografia sulla basilica di piazzale delle Crociate, scritta nel 1908 da padre Andrea Corna.

L’opera – pubblicata dalla Banca di Piacenza e presentata nell’ambito delle manifestazioni collaterali alla “Salita al Pordenone” – è stata illustrata dal Presidente del Comitato esecutivo del popolare Istituto di credito piacentino, avv. Corrado Sforza Fogliani, dal Guardiano dei Frati minori padre Secondo Ballati, e dal dott. Leonardo Bragalini della Tip.Le.Co, che ha ristampato il volume esaurito, nella sua edizione originale, da oltre un secolo.

“Padre Corna – ha esordito l’avv. Sforza Fogliani – è conosciuto soprattutto per il suo volume sui castelli piacentini, ma quest’opera che presentiamo oggi è un’autentica bussola che permette di conoscere, sia sotto il profilo storico che artistico, questa antica basilica. Un’opera completa, basata esclusivamente su fonti documentali conservate nell’archivio del Convento; non a caso fu proprio padre Corna, attraverso i suoi studi, a scoprire che la fabbrica di Santa Maria di Campagna fu progettata da Alessio Tramello e non dal Bramante come si credeva fino agli inizi del Novecento. Pur essendo stato scritto oltre un secolo fa, questo libro non sembra aver risentito dello scorrere del tempo; quest’opera, che padre Corna dedicò a monsignor Radini Tedeschi, è ancora attualissima, piacevole da leggere, senza fronzoli e ricca di interessanti notizie. La nostra Banca ha voluto ripubblicarla per promuovere ulteriormente la conoscenza di questa basilica che è nel cuore di tutti i piacentini”.

Una basilica nel cuore di tutti i piacentini, ma anche di padre Andrea Corna come ha voluto sottolineare padre Secondo Ballati nel suo intervento.

“Padre Andrea – ha ricordato il Guardiano del Convento – nacque a Borgonovo nel 1867 e morì ad Imola nel 1942. Fu Guardiano all’Osservanza di Bologna, insegnante di teologia e di filosofia ma fu anche un attento e scrupoloso studioso di storia piacentina, soprattutto nel periodo in cui fu attivo in questo convento che lui amò profondamente, così come aveva nel cuore la basilica di Santa Maria di Campagna. Essendo un rosminiano visse anche momenti difficili, a cui aggiunse le sofferenze degli ultimi anni della sua vita che seppe affrontare con grande spirito e serenità. Ringrazio di cuore la Banca di Piacenza per aver inserito un altro importante tassello nel grande mosaico della Salita al Pordenone”.

Intervento di carattere tecnico, invece, quello del dott. Leonardo Bragalini, che ha ricordato l’importanza di rendere nuovamente fruibile, e non solo agli studiosi, il volume di padre Andrea Corna.

“Era diventata un’opera introvabile – ha sentenziato il dott. Bragalini – tanto è vero che ne abbiamo censite soltanto ventuno, sparse nelle varie biblioteche italiane, e ventotto in tutto il resto del mondo. La Tip.Le.Co è stata onorata di aver ristampato questo volume; non una semplice ristampa, ma una ristampa anastatica che quindi ripropone, oltre ai contenuti, anche lo stesso aspetto grafico ed estetico dell’opera originale”.

L’incontro è stato concluso da un intervento di Franco Fernandi, che ha presentato un opuscolo – stampato dalla Banca di Piacenza – dedicato alla visita alla basilica di S. Maria di Campagna compiuta nel 1988 da papa Wojtyla.




Pordenone: domande, dubbi e misteri

La “Salita al Pordenone”  con le numerose manifestazioni collaterali che le fanno da corollario ed il catalogo “Pordenone e la maniera padana”, hanno contribuito ad alzare il livello di conoscenza storico-artistico di Giovanni Antonio de’ Sacchis. Un patrimonio di informazioni in cui hanno trovato posto anche quelle notizie, forse meno ufficiali ma non per questo meno importanti, emerse nel corso dell’incontro intitolato “Pordenone: domande, dubbi e misteri”, svoltosi nei giorni scorsi nel chiostro del Convento di S. Maria di Campagna.

Basandosi su scritti e ricerche di Argan, del Vasari, di Ferdinando Arisi, di padre Corna, del Campi, del Ridolfi, del Fiocco e sui Testi patristici degli Oracoli sibillini, Nando Rabaglia e Carolina Migli – con l’accompagnamento musicale alla chitarra classica di Antonio Amodeo, che ha eseguito brani del periodo rinascimentale – hanno offerto al numeroso pubblico presente notizie e curiosità sulla vita privata e sul carattere del Pordenone, ma anche sulla storia del tempio sacro di piazzale delle Crociate. Dall’olio miracoloso che sgorgava, già nell’anno Mille, nel luogo in cui oggi sorge la basilica, alle indulgenze plenarie concesse ai fedeli di S. Maria di Campagna dai pontefici Urbano II, Pasquale III, Innocenzo III e Gregorio X. Dagli esordi pittorici del grande artista friulano, agli affreschi ritrovati nell’abitazione della famiglia de’ Sacchis ed eseguiti, verosimilmente, durante gli anni della sua giovinezza, prima ancora di studiare le opere del Giorgione.

Le prime affermazioni artistiche con gli affreschi realizzati nel Duomo di Cremona, il dualismo con Tiziano negli ambienti veneziani, la chiamata di Girolamo Pallavicino per la chiesa di Cortemaggiore, l’amicizia con il giureconsulto Barnaba Dal Pozzo e la convenzione con i Fabbriceri di S. Maria di Campagna, datata 15 febbraio 1530, per eseguire gli affreschi della cupola. I tre matrimoni, il “carattere ruvido e rissoso” (sono parole del Vasari), la decisione di girare armato di spada dopo un violento litigio, il vezzo di dare le proprie sembianze ai santi e ai profeti dei suoi affreschi e l’ultima, in ordine di tempo, importante commissione ricevuta dal Consiglio dei Dieci di Venezia per affrescare il soffitto della biblioteca di Palazzo Ducale.

Il tutto, con un apprezzato taglio teatrale enfatizzato dalle capacità attoriali di Nando Rabaglia, dalla vellutata voce di Carolina Migli e dalle note uscite dalla chitarra di Antonio Amodeo.

Domani mercoledì 30 maggio alle 18  presentazione della  ristampa del volume “Storia ed arte in S. Maria di Campagna”

Poco più di un secolo fa – esattamente nel 1908 – veniva pubblicata la prima grande monografia dedicata alla basilica tramelliana di piazzale delle Crociate. Frutto dell’accurato lavoro di ricerca di padre Andrea Corna (Borgonovo Val Tidone, 1867 – Imola, 1942), il volume, intitolato “Storia ed arte in S. Maria di Campagna”, andò ben presto esaurito così come le successive edizioni realizzate nello spazio di un breve arco temporale.

Proprio per questo la Banca di Piacenza – da sempre in prima linea nell’opera di salvaguardia e di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale – ha deciso di pubblicare la ristampa anastatica dell’apprezzato libro firmato da padre Andrea Corna a cui, tra l’altro, si deve il merito di aver attribuito la paternità del progetto di S. Maria di Campagna al nostro concittadino Alessio Tramello (fino all’inizio del Novecento si pensava, infatti, che la fabbrica della chiesa fosse stata disegnata dal Bramante).

La ristampa anastatica di “Storia ed arte in S. Maria di Campagna” verrà presentata mercoledì 30 maggio alle 18 nel chiostro del Convento dei Frati minori (in piazzale delle Crociate 5), nell’ambito delle manifestazioni collaterali alla “Salita al Pordenone”. L’opera verrà illustrata dal Presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, avv. Corrado Sforza Fogliani, dal Guardiano del Convento, padre Secondo Ballati, e dal dott. Leonardo Bragalini della Tip.Le.Co, che ha provveduto alla stampa del volume.

Ingresso libero, con precedenza per i prenotati (relaz.esterne@bancadipiacenza.it, tel.
0523.542137). Ai primi prenotati sarà fatta consegna di copia della pubblicazione.