Lunedì 75° anniversario commemorazione caduti 9 settembre 1943

Avrà luogo lunedì 10 settembre, alle 10, la cerimonia a ricordo dei caduti del 9 settembre 1943. A settantacinque anni di distanza da quel tragico evento che di fatto diede il via alla Resistenza nel Piacentino, la giornata-ricordo promossa da Comune, Provincia e Anpi, a barriera Genova avrà luogo la deposizione della corona d’alloro in onore dei Caduti militari e civili, l’allocuzione del sindaco Patrizia Barbieri e la prolusione del presidente della Provincia, Francesco Rolleri, alla presenza di enti e associazioni, coi loro labari e le loro bandiere.
Tanti anni dopo, quel tragico 9 settembre 1943, resta indelebile nella storia di Piacenza e segna una delle tappe più importanti – seppur dolorose – del nostro passato. A barriera Genova, teatro del combattimento che oppose militari e civili alle truppe tedesche, per difendere la città, 34 soldati italiani caddero in nome della libertà e dell’ideale di patria. I feriti, tra militari e civili, furono 49. Era l’alba quando il 4° Reggimento Artiglieria di Piacenza collocò due bocche di fuoco a Barriera Genova, appostandosi con un terzo centro nei pressi del vecchio campo sportivo. Solo poche ore erano trascorse dall’annuncio che il Ministro Badoglio la sera prima aveva sottoscritto l’armistizio. E quel mattino di 70 anni fa, segnava l’inizio di un lungo cammino verso la libertà.
All’alba fu mandata in esplorazione qualche pattuglia, che scorse nei pressi di Gossolengo, alcune avanguardie tedesche dirette verso la città. Di lì la sensazione che il conflitto a fuoco sarebbe stato inevitabile, tant’è che il terzo centro di fuoco, piazzato nei pressi del vecchio stadio di barriera Genova, venne centrato da un colpo di mortaio e il sergente che comandava il pezzo, pur sparando a lungo contro i tedeschi, venne colpito a morte. Alle otto del mattino gli stessi tedeschi si presentarono a barriera Genova per chiedere la resa dei militari piacentini, che furono arrestati e tradotti altrove. Intanto a Barriera Genova si sparava ancora e vi furono altri morti, alcuni erano civili. Il colonnello Coperchini che era alla guida dei militari italiani, chiese allora altri rinforzi. Arrivarono due carri M13 che a loro volta furono coinvolti nello scontro a fuoco e uno di questi venne centrato, reso inservibile e caddero, colpiti a morte, i due carristi. Il secondo carro venne distrutto poco più tardi da un aereo tedesco che era partito da san Damiano.
Mentre si cercava di portare soccorso agli altri carristi, ebbe luogo un altro attacco aereo che provocò altri morti. Morì anche il colonnello Coperchini falciato dai tedeschi, che continuarono a sparare dalle loro postazioni a terra. Una lapide allocata sul muro di cinta dell’ex ospedale militare, ricorda oggi quei morti e lì sarà commemorato il tragico evento. 

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Duplice appuntamento con la storia alla Passerini Landi

Sabato 16 giugno, alle 17, il salone monumentale della Biblioteca Passerini Landi ospiterà la presentazione del libro di Gregory Hanlon “L’eroe d’Italia”, il cui si narra l’avventura del giovane duca Odoardo Farnese ai tempi in cui Piacenza fu – tra il 1635 e il 1636 – nel fulcro della Guerra dei Trent’Anni. Il volume traccia non solo il profilo dell’aristocratico ossessionato dalla gloria militare e la sua strada verso la clamorosa disfatta, ma descrive accuratamente la partecipazione dei soldati e sudditi del duca, in un esercito seicentesco, alla prima grande guerra europea. Gregory Hanlon è docente di Storia europea alla Dalhousie University di Nova Scotia, in Canada. Ha pubblicato “L’univers des gens de bien. Culture et comportements des élites urbaines en Agenais-Condomois au XVIIe siècle” (1989), “Confession and Community in Seventeenth-Century France” (1993) e “The Twilight of a Military Tradition. Italian Aristocrats and European Conflicts, 1560-1800” (1998).

Nello stesso pomeriggio, alle 17.30, verrà inaugurata nella zona espositiva a piano terra della Passerini Landi la mostra itinerante e multimediale “La grammatica ritrovata. Dal Cadore al Respighi, due volumetti ottocenteschi per imparare il latino”. L’allestimento, visitabile fino al 30 settembre, presenta risultati di una ricerca su due testi di grammatica latina ottocenteschi ritrovati fortunosamente nella biblioteca del Respighi. Lo studio, guidato da docenti dell’Istituto con la collaborazione della Biblioteca Passerini Landi, ha coinvolto diverse classi e si è esteso all’individuazione dei due testi, ai loro autori, al ruolo e al significato che hanno avuto al momento della loro pubblicazione, alle pratiche di insegnamento del latino cui si possono ricondurre e al lungo viaggio, dal luogo ove verosimilmente furono usati per la prima volta, alla biblioteca del liceo.

Le classi coinvolte sono la IIE, IIIB, IIIF, IIIL, IVD, IVL. Le docenti referenti sono Patrizia Datilini e Stefania Franchi, con il coinvolgimento delle colleghe Lucia Bacciocchi e Marta Rutigliano per il Dipartimento di Lettere, Valentina Maserati e Raffaella Pezzoni per il Dipartimento di Disegno e Storia dell’Arte. La fotografia è cura di Alessandro Manfredi, il supporto tecnico-informatico di Giovanni Corrado, il progetto grafico di Valentina Maserati e Raffaella Pezzoni. La consulenza e supervisione di Massimo Baucia, conservatore del Fondo Antico della Biblioteca comunale Passerini Landi. Partner del progetto di alternanza scuola/lavoro, l’associazione Amici del Liceo presieduta da Ippolito Negri. La mostra è liberamente visitabile nei giorni di apertura della Biblioteca. 

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