Incidente mortale a Case Nuove, Calza risponde agli attacchi: “Tutto per un pugno di voti, deprecabile”

Nel giorno del giuramento di Patrizia Barbieri come Presidente della Provincia, Patrizia Calza ha deciso di prendere la parola per specificare alcuni punti in merito a un fatto che l’ha vista protagonista indiretta. Il Consigliere Regionale di Fdi Tagliaferri nei giorni scorsi aveva duramente attaccato la consigliera in merito all’incidente mortale di Case Nuove: “Non esiste che le persone continuino a morire per l’incompetenza e l’arroganza di scelte politiche errate e di parte”, aveva detto. Ora la risposta

“Un fatto che non era mai accaduto – ha sottolineato Calza -, deprecabile arrivare a questi livelli per ottenere un pugno di voti. Mai si era pensato di collegare una tragedia al nome di qualcuno, la politica merita di essere svolta a un livello più alto. Voglio difendere l’istituzione Provincia, ogni decisione non è presa da un singolo per capriccio, ma è un lavoro che vede coinvolta una parte politica e una tecnico amministrativa. Si approfondiscono i problemi e poi si decide di andare in una certa direzione”.

La riorganizzazione della SP di Godi venne per la prima volta programmata in percorso di lavori pubblici presentato dall’allora Presidente Trespidi il 16 maggio del 2014 (Trespidi eletto nel 2009), e previsto per l’anno 2015.

Ad ottobre si insidia il nuovo Consiglio, il quale si trova ad affrontare la situazione della Legge Delrio. “Gli 800 mila euro preventivati sono finiti in lavori pubblici – specifica Calza -, per la messa in sicurezza di alcune strade e ponti che necessitavano interventi come ad esempio il Ponte di Vigolo e non solo”. Nell’ottobre 2015 ci fu l’alluvione, “un evento mai capitato nella storia del nostro territorio. Perciò abbiamo deciso di destinare fondi per ricostruire dopo i danni dell’alluvione, a Ponte dell’Olio, a Bettola e Ferriere, per non parlare della Val d’Aveto”. Con la delibera 39 del 15 dicembre 2017 infine “abbiamo approvato il Piano di opere pubbliche che prevedeva la messa in sicurezza dell’intersezione Case Nuove per il 2019. Si aggiunga che il giorno prima dell’incidente i nostri tecnici erano sul posto a fare i rilievi”. E conclude: “Sono orgogliosa di quello che ho fatto in questi anni come amministratore”.

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Tagliaferri (Fdi) nuovo questore Ufficio di presidenza del Consiglio Regionale

Dieci voti sono bastati al candidato del centrodestra per prevalere sull’avversario. Il Pd si è astenuto, Taruffi (Si) e Prodi (misto-Mdp) hanno scelto Bertani (M5s)

L’Aula si divide sull’elezione del questore dell’Ufficio di presidenza, l’organo di governo dell’Assemblea legislativa, che riflette tutte le forze politiche del consiglio regionale, chiamato a scegliere il sostituto di Tommaso Foti (Fdi), eletto alla Camera dei deputati. Le divisioni non hanno caratterizzato solo l’opposizione, tra il Movimento 5 Stelle e il centrodestra. Ma anche la maggioranza, dove il Pd si è astenuto, mentre Igor Taruffi (Sinistra Italiana) e Silvia Prodi del gruppo misto-Mdp hanno votato per Andrea Bertani (M5s). Yuri Torri (Si), a sua volta componente dell’Up, non ha partecipato al voto. Stessa scelta adottata da Giulia Gibertoni (M5s), che è uscita dall’Aula. Alla fine, l’incarico è stato affidato a Giancarlo Tagliaferri, il neo consigliere di Fratelli d’Italia che ha ottenuto dieci voti tra Lega, Fi, Michele Facci (misto-movimento Sovranista) contro i tre ottenuti da Silvia Piccinini (M5s) nel suo gruppo e i due totalizzati da Andrea Bertani. “Noi chiediamo sostanza”, ha sottolineato il capogruppo Pd Stefano Caliandro aprendo alla possibilità di un rinvio del voto per favorire eventuali soluzioni unitarie delle opposizioni. Paolo Calvano (Pd) ha ricordato “quando, a inizio legislatura, cercavamo un dialogo per scegliere all’unanimità la presidenza dell’Assemblea. Pur avendo diritto a cinque membri dentro l’ufficio di presidenza, abbiamo rinunciato a due, cedendoli alla minoranza, pur di trovare l’accordo su Simonetta Saliera come presidente. Nonostante questo- ha aggiunto- il M5s non avrebbe votato Saliera, puntando comunque a un posto dentro l’ufficio di presidenza. E adesso chiedono a noi di risolvere i problemi che ci sono al loro interno?”. Rigettata la proposta di Taruffi di prendersi un giorno di tempo per riflettere su un nome unitario e trovare una quadra. Scelta appoggiata da Gibertoni (“Il Pd e la maggioranza devono aprire il dialogo, se questo significa rinviare la votazione, allora sono d’accordo con il rinvio”). “Non ne abbiamo bisogno, il centrodestra ha già un nome unitario”, è stata la replica secca del capogruppo della Lega Nord Alan Fabbri. E proprio il candidato del centrodestra, Tagliaferri, ha ottenuto la maggioranza. Una scelta, quindi, che visto compatto l’intero centrodestra. “Per il ruolo del questore- ha spiegato Fabio Ranieri della Lega Nord- serve una persona che non guardi il colore politico o le questioni personali, ma pensi al bene dell’Assemblea. Noi siamo la maggioranza dentro l’opposizione e abbiamo diritto a un nostro candidato”.

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