Gli Ottocento omaggiano Fabrizio De Andrè al Teatro Filodrammatici, grande successo di pubblico

A vent’anni dalla scomparsa Fabrizio de Andrè è più vivo che mai. Non un semplice esercizio di retorica, ma veramente la partecipazione vista durante il concerto degli Ottocento al Teatro Filodrammatici di ieri sera testimonia che le parole del cantautore de Il pescatore risuonano ancora, e risuoneranno ancora per molto tempo nelle menti di più generazioni. Un concerto semplice e ben studiato, che ha portato sul palco i grandi successi quali il già citato Il pescatore, Andrea, La canzone di Marinella, Bocca di rosa e Volta la Carta. Poche parole hanno inframmezzato le esecuzioni, se non per presentare i membri del gruppo, formatosi a Bergamo proprio nel 1999 dentro un legame d’amicizia e attorno al cantare poetico di Fabrizio De André. Sulla rotta ha cambiato alcuni compagni di viaggio, approdando all’attuale formazione: Marco Pesenti (voce e chitarre), Alessandro Lampis (batteria e percussioni), Fernando Tovo (chitarre e cori), Luigi Suardi (tastiere, pianoforte e cori), Andrea Gustinetti (bassi elettrici), Vincenzo Albini (violino).

Il loro omaggio è ai valori umani cui De André ha dedicato tutta la sua opera, al genio del cantautore, ed anche agli arrangiamenti musicali di chi lo ha accompagnato, dai primi 45 giri agli ultimi concerti. Gli Ottocento hanno eseguito in concerto quasi tutti gli album di Faber, presentandoli nella loro interezza e cercando di avvicinarsi ai suoni e alle atmosfere lì racchiuse, tra cui: Non al denaro non all’amore né al cielo, La buona novella, Storia di un impiegato, Creuza de ma, Tutti morimmo a stento, e storici live come i concerti ‘79 con la Premiata Forneria Marconi.  

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Alla Filo l’amore padre-figlio di “Alan e il mare”

Con la forza del teatro raccontare l’indicibile: la storia del piccolo profugo siriano Alan Kurdi, annegato a settembre 2015 sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. È quello che fa “Alan e il mare”, lo spettacolo scritto e diretto da Giuliano Scarpinato e prodotto da CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e Accademia Perduta/Romagna Teatri.

Sarà in scena a Piacenza al Teatro Filodrammatici martedì 17 e mercoledì 18 aprile alle ore 10 nel cartellone della Stagione di teatro scuola 2017/2018 “Salt’in Banco” di Teatro Gioco Vita, curata da Simona Rossi e organizzata dal Centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Lo spettacolo è adatto a tutto il pubblico a partire dagli 8 anni (ultimi anni delle primarie, scuole secondarie di 1° grado e superiori).

Protagonisti Michele Degirolamo, Federico Brugnone, in video Elena Aimone. Le scene sono di Diana Ciufo, le videoproiezioni di Daniele Salaris, le luci di Danilo Facco, i movimenti scenici di Gaia Clotilde Chernetich, i costumi di Giuliano Scarpinato, che firma il testo e la regia e che nel lavoro drammaturgico è stato coadiuvato dall’assistente Gioia Salvatori.

Alan e suo padre Abdullah lasciano una notte il loro paese, in Siria, dove la guerra sta portando via le scuole, le case, gli alberi; salgono su una barchetta sgangherata e colma d’anime, per arrivare molto lontano. Ma quella notte una grande onda rovescia la barchetta, come fosse di carta: Alan scivola via dalle braccia forti di suo padre, cade giù dentro il mare profondo. Lì diventa fratello delle alghe, dei coralli, dell’anemone colorato: un bambino – pesce, che da quel momento appartiene all’acqua, per sempre. Da quel giorno, Abdullah torna sempre alla stessa ora davanti al mare che ha preso Alan, per portargli i fiori più belli. Prega per il suo bimbo, prega forte: e così un mattino, all’alba, Alan lo sente, ed esce fuori dalle onde per abbracciare il babbo. Solo per pochi minuti però: quando il mare scandisce il suo rintocco, Alan deve tornare indietro.

Così il giorno dopo, e poi ancora l’altro; ma ad Abdullah non bastano pochi minuti, non vuole vivere senza il suo bambino. Decide di andare da lui, entrare nel mare; Alan lo prende per mano e lo guida nella sua nuova casa. Lì, ancora una volta, Abdullah potrà restare solo per poco tempo; lui non appartiene al mare, ma alla terra, ed è là, gli sussurra all’orecchio il suo bimbo speciale, che dovrà continuare a vivere ed essere felice.

«Da qualche anno ho intrapreso un percorso di ricerca nel delicato ambito del teatro per le nuove generazioni, con il desiderio di portare all’attenzione dei più giovani temi difficili, complessi, che sfuggono a soluzioni semplici e necessariamente edificanti. Ho un’opinione molto alta e nobile dei miei giovani spettatori, da sempre capaci di sorprendermi con la loro sensibilità ed intelligenza. Ecco perché credo sia possibile, nonostante la dolorosa vicinanza temporale con quanto è accaduto, provare a raccontar loro in teatro la storia di Alan».

Per raccontare questa storia, si è partiti dalle testimonianze reali dei suoi protagonisti.

«Ma il teatro – spiega ancora Scarpinato – ha delle possibilità in più rispetto a quelle della cronaca: sono quelle del sogno, della trasfigurazione, che rendono possibile far lievitare il cuore doloroso delle cose, amplificare la vicenda di uno e farla diventare quella di molti. Ecco quindi che alle parole, alla vita narrata, si aggiungono le immagini, e la vita “immaginata”: proiezioni realizzate in videomapping daranno vita a sogni, aspettative, desideri. Non solo: porteranno in scena il luogo da cui la voce e la presenza di Alan giungeranno, una sorta di Atlantide, piccolo Eden subacqueo tra le cui spume, sabbie, coralli la piccola esistenza del bambino è rimasta impigliata. Allo spettatore, giovane o adulto, spetterà il compito di raccoglierla, quell’esistenza; come porgendo l’orecchio ad una conchiglia per sentire, in qualsiasi luogo ci si trovi, il lontano rumore del mare».

Teatro Filodrammatici – martedì 17 e mercoledì 18 aprile 2018 – ore 10

ALAN E IL MARE – testo e regia Giuliano Scarpinato – teatro d’attore, proiezioni in videomapping – pubblico: per tutti, da 8 anni

Posto unico non numerato euro 4,50 scuola primaria, euro 5 scuola secondaria di 1° grado, euro 6 scuola superiore.

Per tutte le attività di “Salt’in banco” la prenotazione è obbligatoria e deve pervenire all’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita, telefono 0523.315578 – fax 0523.338428; scuola@teatrogiocovita.it, orari di apertura dal lunedì al giovedì ore 9.30-13 e ore 14-15, venerdì ore 9.30-13.




Teatro per le scuole: torna “Come un romanzo” da Daniel Pennac

A distanza di una settimana, ritorna in scena a Piacenza la conferenza/spettacolo “Come un romanzo” da Daniel Pennac, interpretata da Giorgio Scaramuzzino e diretta da Giorgio Gallione.

Un appuntamento, inserito allo scopo di soddisfare tutte le richieste delle scuole secondarie di 1° grado e superiori. Martedì 12 dicembre doppia recita alle ore 9 e alle ore 10.45 al Teatro Filodrammatici per il cartellone della Stagione di teatro scuola 2017/2018 “Salt’in Banco” di Teatro Gioco Vita, curata da Simona Rossi e organizzata dal Centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Perché leggere? Chi leggere? Dove leggere? A chi leggere?

Leggere sottovoce? Leggere in silenzio? Raccontare ciò che si è letto? Disprezzare un autore? Adorarne un altro? Maledire l’insegnante che ti costringe alla lettura o benedirlo, dieci anni dopo aver concluso la scuola per averti insegnato a sfogliare con piacere le pagine di un libro?

E cos’è un libro?

Un libro può essere un universo o un abisso, un pieno o un vuoto, un obbligo o un dovere o – forse – un amore.

C’è chi ama annusare le pagine di un libro appena acquistato, chi lo usa per riempire un vuoto imbarazzante nella libreria in salotto, chi fa le “orecchie” per tenere il segno, chi non presterebbe mai un libro neppure al suo migliore amico: piuttosto preferirebbe comprarglielo!

Quanti mondi, quanti vizi, quante ossessioni rivela il lettore. E quante paure, quanti pregiudizi, quante ragioni il non-lettore! Tutto questo si può ritrovare in Come un Romanzo, divertente saggio di Daniel Pennac che, oltre ad essere uno degli autori più letti, non ha dimenticato di essere un insegnante e in quest’opera affronta dal punto di vista di scrittore e di educatore il problema di come si possano stimolare i giovani non tanto alla lettura in sé, quanto al piacere di essa, cercando di proporre i libri come complici, come amici attraverso i quali si ampliano i propri orizzonti e si costruiscono mondi inediti.

Lo spettacolo tratta appunto della lettura. O meglio del piacere della lettura. Come fare a non fare odiare leggere ai ragazzi? Pennac ci suggerisce alcune strade.

L’attore, interagendo con gli spettatori, cercherà di capire dove è nascosto il gusto e il piacere di stare in solitudine con il compagno libro.

La conferenza/spettacolo “Come un romanzo” è soprattutto un percorso teatrale nato a contatto diretto con i giovani lettori, in modo particolare in relazione ad una lunga esperienza di promozione alla lettura seguita nelle Biblioteche modenesi. Attraverso il gioco, l’ironia e la diretta partecipazione degli spettatori ci vuole ricordare che… “Il piacere di leggere non è andato perduto. Si è solo un po’ smarrito. E lo si può ritrovare facilmente.”

Posto unico non numerato euro 5 scuola secondaria di 1° grado, euro 6 scuola superiore.

Per tutte le attività di “Salt’in banco” la prenotazione è obbligatoria e deve pervenire all’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita, telefono 0523.315578 – fax 0523.338428; scuola@teatrogiocovita.it, orari di apertura dal lunedì al giovedì ore 9.30-13 e ore 14-15, venerdì ore 9.30-13.