Il 20 aprile torna al Municipale l’Orchestra Sinfonica della Rai per il concerto di Pasqua

Sarà l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai protagonista del Concerto di Pasqua, in programma sabato 20 aprile alle ore 21 al Teatro Municipale. Ormai presenza consolidata e di assoluto prestigio nelle ultime Stagioni concertistiche della Fondazione Teatri di Piacenza, l’Orchestra Rai sarà guidata in quest’occasione dalla bacchetta del suo celebre direttore principale, James Conlon, in arrivo per la prima volta al Municipale.

Il programma del concerto celebra la Pasqua con un tributo al misticismo wagneriano e alla ritualità ortodossa di Rimskij-Korsakov: da Parsifal di Richard Wagner si ascolteranno il Preludio che apre l’Atto I, il drammatico Preludio all’Atto III, l’Incantesimo del Venerdì Santo, la solenne Marcia e il Finale, impregnato di altissima sacralità; seguiranno l’Ouverture dalla grande opera romantica Tannhäuser, per poi passare a Nikolaj Rimskij-Korsakov con l’Ouverture “La grande Pasqua russa” op. 36.

Lo statunitense Conlon è direttore principale dell’Orchestra Sinfonica della Rai dall’ottobre 2016. È direttore musicale dell’Opera di Los Angeles. Dal 1976 a oggi ha diretto più di 270 opere al Metropolitan di New York e calcato i più prestigiosi palcoscenici internazionali: Teatro alla Scala di Milano, Staatsoper di Vienna, Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Royal Opera House di Londra, Teatro dell’Opera di Roma, Maggio Musicale Fiorentino e Opera di Chicago. Nel 2016 ha celebrato il decimo anniversario all’Opera di Los Angeles, dove ha diretto opere di 22 compositori diversi e 24 nuove produzioni. In ambito sinfonico, si segnalano inoltre collaborazioni con l’Orchestre Symphonique de Montréal, la National Symphony di Washington, la New World Symphony di Miami, l’Orchestra Filarmonica Slovena, la Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, l’Orchestre National de France; la direzione del concerto di Capodanno alla Fenice di Venezia; la partecipazione al Festival dei Due Mondi di Spoleto. La particolare attenzione riservata ai lavori meno noti di compositori oscurati dal nazismo gli è valsa diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Zemlinsky nel 1999 per aver portato la musica del compositore dimenticato all’attenzione internazionale. La sua ricca discografia vanta incisioni per Bridge, Capriccio, Decca, EMI, Erato e Sony Classical, nonché l’assegnazione di quattro Grammy Awards. Nel maggio 2018 è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana.

L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai è nata nel 1994; i primi concerti furono diretti da Georges Prêtre e Giuseppe Sinopoli. Da allora all’organico originario si sono aggiunti molti fra i migliori strumentisti delle ultime generazioni. Altre presenze significative sul podio sono state, tra gli altri, Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallisch, Mstislav Rostropovič, Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Valery Gergiev. Grazie alla presenza dei suoi concerti nei palinsesti radiofonici (Radio3) e televisivi (Rai1, Rai3 e Rai5), l’OSN Rai ha contribuito alla diffusione del grande repertorio sinfonico e delle pagine dell’avanguardia storica e contemporanea, con commissioni e prime esecuzioni che hanno ottenuto riconoscimenti artistici, editoriali e discografici. Tra gli impegni istituzionali che la vedono protagonista, si annoverano i concerti di Natale ad Assisi trasmessi in mondovisione e le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Numerosi e prestigiosi anche gli impegni all’estero.

Informazioni: www.teatripiacenza.it – biglietteria@teatripiacenza.it 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Educazione alla musica, spettacoli in cartellone al Municipale per le scuole secondarie e superiori

Nell’ambito del progetto Educazione alla Musica della Fondazione Teatri di Piacenza e delle proposte del cartellone di spettacoli Extra Municipale, venerdì 22 marzo alle ore 10.30 andrà in scena al Teatro Municipale lo spettacolo Tra verdi campi alla stagione novella – Feste e banchetti musicali tra Umanesimo e Rinascimento, con la direzione e la regia di Maddalena Scagnelli, alla guida dell’Ensemble strumentale Le Rose e Le Viole e del Gruppo Vocale Enerbia. Lo spettacolo è rivolto alle scuole secondarie di primo grado e superiori di Piacenza e provincia.

Le grandi feste e banchetti del Rinascimento italiano sono occasioni straordinarie in cui si manifesta un nuovo linguaggio poetico e musicale. Nascono infatti le forme del madrigale e della ballata, destinate ad una grande fortuna nei secoli successivi; gli scrittori narrano spesso i convivi nelle splendide corti italiane o nei giardini al riparo dagli scontri politici, le feste popolari e il Carnevale.

Nello spettacolo Tra verdi campi alla stagion novella saranno proposti alcuni dei testi poetici più belli di Boccaccio, Petrarca, Tasso, Michelangelo con le musiche appositamente scritte da Arcadelt, Monteverdi, Landini, Verdelot, Lorenzo da Firenze e altri meravigliosi musicisti-artisti. Nello spettacolo anche alcuni degli enigmi musicali di Leonardo da Vinci nell’anno delle celebrazioni del cinquecentesimo anniversario dalla morte.

Maddalena Scagnelli, musicista e polistrumentista piacentina, fa ritorno al Teatro Municipale dopo il successo degli spettacoli delle scorse stagioni, Se la musica fosse il cibo dell’amore e Serenata, sempre inseriti nel progetto Educazione alla Musica. Si dedica da anni con i gruppi Enerbia e Eudaimonia alla valorizzazione degli antichi repertori musicali italiani ed europei con particolare riferimento a quelli medievali e rinascimentali. Con lei in scena ci saranno Eugenia Del Bue e Andrea Groppi (voci recitanti), e Silvia Trebbi (mimo). 

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Giacomo Rovero, danzatore piacentino esempio per i giovani, è tra i “30 under 30” di Forbes

L’ultima volta al Teatro Municipale fu nel 2011, quando Giacomo Rovero danzò nel Gala dell’Accademia Domenichino da Piacenza, pronto a “spiccare il volo” prima verso l’Hamburg Ballet e poi al Royal Ballet di Londra.
Rovero, 21 anni, nato a Piacenza dove ha iniziato lo studio della danza all’Accademia Domenichino diretta da Giuseppina Campolonghi, è uno dei talenti scelti da Forbes per la sua celebre e autorevole classifica annuale, sempre attesa con grande interesse a livello internazionale: è in particolare tra i prescelti della classifica “30 under 30”, dedicata ai giovani talenti, per la categoria “arte e cultura”. Unico italiano ad essere entrato nel 2017 nel corpo di ballo del Royal Ballet di Londra, una delle compagnie più prestigiose al mondo, Giacomo Rovero si è aggiudicato nel 2011 a soli 13 anni la medaglia d’oro al Youth American Grand Prix di New York e si è esibito già più volte in importanti teatri internazionali.

Un testimonial di eccellenza per la nostra città, un giovane ma già grande artista cui l’assessore alla Cultura del Comune di Piacenza Jonathan Papamarenghi ha voluto rendere omaggio: “La passione che porta a percorrere strade impegnative, talvolta tortuose, unita ad abnegazione e sacrificio indispensabili per eccellere in certe discipline, quando unite e sensibilità e particolari doti artistiche, regala grandi artisti qual è Giacomo Rovero, orgoglio dell’intera Comunità piacentina, prima ancora che di quella italiana, ed esempio di impegno per i nostri giovani concittadini. Complimenti a lui per una così significativa menzione che va di pari passo ai grandi risultati già raggiunti ed un grazie perché la capacità di regalare emozioni tramite l’impegno artistico è un dono per chiunque può beneficiarne”.
“La cosa che mi è sempre piaciuta della danza è la possibilità che ha il ballerino di trasmettere emozioni e di intrattenere questo scambio con il pubblico – ha dichiarato Giacomo Rovero a Forbes Italia – È questa ancora adesso la mia ispirazione, ciò che mi motiva e mi spinge a fare quello che faccio tutti i giorni”. Con l’auspicio, anche da parte della Fondazione Teatri di Piacenza, di averlo presto ospite nella Stagione di Danza del Teatro Municipale.

QuotidianoPiacenzaOnline

Via Sant'Antonino, 20
Piacenza, Italia 29121
Italia
Email: redazione@quotidianopiacenza.online




Al Municipale arriva l’Orchestra Sinfonica della Radio di Zagabria

Novità in arrivo per la Stagione Concertistica 2018/2019 della Fondazione Teatri di Piacenza. Sabato 16 febbraio, alle ore 21, è in programma al Teatro Municipale il concerto dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Zagabria, tra le più antiche  orchestre radiofoniche europee; direttore e violoncello solista sarà Enrico Dindo, uno dei migliori concertisti della sua generazione.

Il programma è consacrato a Johannes Brahms, Pëtr Il’ič Čajkovskij e al compositore croato Vatroslav Lisinski, proposto per la prima volta al pubblico di Piacenza. In apertura, verrà eseguita la suite per orchestra Der Abend, composta dal musicista nato a Zagabria nel 1819, che si dedicò particolarmente alla valorizzazione del patrimonio culturale della Croazia.  Spazio all’emozione della grande musica di Čajkovskij, con le Variazioni su un tema rococò, op. 33 per violoncello e orchestra.  Brano di grande impegno virtuosistico ispirato ai canoni settecenteschi, e in particolare a Mozart, le Variazioni furono scritte tra la fine del 1876 e la primavera del 1877, dedicate a Wilhelm Fitzenhagen, eccellente violoncellista tedesco e stimato professore del Conservatorio di Mosca; vengono eseguite per la prima volta a Mosca il 30 novembre 1877, riscuotendo notevole successo.

Gran finale del concerto con la Sinfonia n.1 in Do minore op. 68 di Johannes Brahms,  monumentale opera del compositore tedesco che vide i primi abbozzi nel 1855 e venne eseguita ben ventuno anni dopo, il 4 novembre del 1876.

La Sinfonica della Radiotelevisione croata  –  al Municipale con un organico di oltre sessanta elementi – è nata nel 1929 per la Radio di Zagabria, appena sei anni dopo la fondazione della prima orchestra radiofonica europea. Dal 1991 porta la denominazione attuale. Inizialmente legata esclusivamente al programma radiofonico, ha iniziato a tenere concerti pubblici nel 1942. Le trasmissioni in diretta di concerti e la registrazione rimangono parte integrante del lavoro dell’orchestra, assieme alla continua esecuzione e valorizzazione della musica di autori croati, del repertorio classico e di opere meno note.

Enrico Dindo

Direttore musicale e principale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Zagabria è Enrico Dindo, torinese, che si è esibito in qualità di solista in moltissimi paesi e con orchestre prestigiose, al fianco di importanti direttori tra i quali Riccardo Chailly, Rafael Payaré, Gianandrea Noseda, Myung-Whun Chung, Paavo Järvj, Valery Gergev, Riccardo Muti e  Mstislav Rostropovich.  Con la fondazione dell’ensemble I Solisti di Pavia, nel 2001, Dindo inizia un percorso di avvicinamento alla direzione d’orchestra che lo ha portato a collaborare recentemente con l’Orchestra Giovanile Italiana, l’Orchestra della Svizzera Italiana,  con la Filarmonica della Scala e con l’ Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Recentemente è stato riconfermato direttore musicale e principale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Zagabria.




Al Municipale arriva la grande musica ungherese con la Savaria Symphony Orchestra

Primo appuntamento dell’anno con la Stagione Concertistica 2018/2019 della Fondazione Teatri di Piacenza, sabato 26 gennaio alle ore 21.

Sul palcoscenico del Teatro Municipale è in arrivo la  Savaria Symphony Orchestra, una delle realtà musicali più antiche e rappresentative dell’Ungheria, diretta da Thomas Kornel, che farà risuonare le corde dell’emozione con un programma dedicato nella prima parte alla grande musica ungherese. Si partirà con Les Préludes di Franz Liszt, il più conosciuto tra i poemi sinfonici del compositore, e con la versione per orchestra della celebre Rapsodia ungherese n.2, per proseguire con le  Dances of Galánta di Zoltán Kodály, composte nel 1933 per celebrare l’ottantesimo anniversario della Filarmonica di Budapest.

All’anima musicale russa verrà reso omaggio con il gran finale del programma del concerto: la  Sinfonia n. 6 in si minore, op. 74, Patetica, ultima e tra le maggiori composizioni di Pëtr Il’ic Cajkovskij, eseguita per la prima volta nel 1863 a San Pietroburgo, nove giorni prima della morte del musicista, quasi a ideale “testamento” artistico.

La Savaria Symphony Orchestra, che fa ritorno al Teatro Municipale di Piacenza dopo il successo del  concerto del 2016, si è costituita  alla fine dell’Ottocento con il nome di Filarmonica di Szombathely, dal nome dell’antica città ungherese in cui risiedono. Nel 2007 ha deciso di utilizzare il nome della regione ungherese di cui Szombathely è  capoluogo, la Savaria appunto. Il suo repertorio comprende musica classica, romantica e del ventesimo secolo. L’orchestra  è inoltre nota per le sue esecuzioni di musica contemporanea: proprio per il repertorio contemporaneo la Fondazione Artsjus l’ha premiata nel 2001 per la diffusione della musica ungherese.
Oltre alla propria regolare attività sinfonica nella Bartók Hall di Szombathely, un’antica sinagoga, l’orchestra si esibisce regolarmente nei diversi festival ungheresi come il Bartók Festival di Budapest ed internazionali, in Austria, dove ha una regolare presenza, Francia, Italia, Germania, Svizzera, Lussemburgo. L’eccezionale qualità del suo lavoro le ha permesso di aggiudicarsi il premio Béla Bartók-Ditta Pasztory nel 1990.

Thomas Kornel è direttore ospite principale della Savaria Symphony Orchestra. Ha vinto recentemente il secondo premio e due premi speciali nel Concorso dell’Opera di Nizza e nel 2016 ha vinto il terzo premio  all’Atlantic Coast International Conducting Competition in Portogallo. Negli ultimi anni ha diretto la ORF, Orchestra della Radio di Vienna, la Vienna Chamber Orchestra, Argovia Philharmonic, Dohnányi Orchestra Budafok, Danubia Orchestra Óbuda, Zugló Philharmonic, Fort Wayne Philharmonic,  North Czech Philharmonic Orchestra Teplice.  Precedentemente è stato direttore  assistente alla Denver Philharmonic Orchestra, Lamont Symphony Orchestra e St.Stephen King Youth Orchestra. Nel 2013 è stato direttore musicale della Lamont Symphony Orchestra di cui ha diretto varie produzioni operistiche.  Appassionato di musica contemporanea è stato direttore del Nebula Ensemble, con cui ha presentato oltre 50 prime assolute di compositori quali Helmut Lachenmann, Gyorgy Kurtág and Peter Eötvös , dal 2014 al 2018.




La Forza del Destino al Municipale

Dramma «potente, singolare e vastissimo», come lo definì lo stesso Giuseppe Verdi,   La forza del destino è al debutto nel nuovo allestimento del Teatro Municipale di Piacenza, che continua così la valorizzazione delle opere italiane meno rappresentate.  Venerdì 18 gennaio alle ore 20.30 e domenica 20 gennaio alle 15.30 (con anteprima per le scuole martedì 15 gennaio alle ore 15.30), il melodramma verdiano sarà in scena nell’ambito della Stagione d’Opera 2018/2019 della Fondazione Teatri di Piacenza.

Titolo cruciale nella produzione del Verdi maturo, realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena e I Teatri di Reggio Emilia, La forza del destino è affidato alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa, direttore affermato sui maggiori palcoscenici e già applaudito a Piacenza in Simon Boccanegra,  Macbeth e La Wally, alla guida dell’Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati. La regia è firmata dalla mano esperta di Italo Nunziata, con le scene di Emanuele Sinisi e i dipinti di Hannu Palosuo, i costumi di Simona Morresi, le luci di Fiammetta Baldiserri, i movimenti coreografici e l’assistenza alla regia di Riccardo Buscarini.

Cast di fuoriclasse, quasi tutti al debutto nel ruolo, tra cui spicca Anna Pirozzi (Leonora), soprano drammatico di coloratura tra i più richiesti,  il tenore Luciano Ganci, una delle voci italiane più interessanti del panorama internazionale che affronterà con Don Alvaro un personaggio tra i più ardui del repertorio operistico, il baritono Kiril Manolov (Don Carlo di Vargas) che fa ritorno al Municipale dopo Simon Boccanegra, il basso piacentino Mattia Denti (Marchese di Calatrava), il mezzosoprano dalla notevole estensione vocale Judit Kutasi (Preziosilla) e il giovane basso emergente  Marko Mimica (Padre Guardiano). A completare il cast Marco Filippo Romano (Fra Melitone), uno dei più apprezzati baritoni della sua generazione, Cinzia Chiarini (Curra), Marcello Nardis (Mastro Trabuco)  e il giovane piacentino Juliusz Loranzi (Un alcade/Un chirurgo).

L’opera debuttò com’è noto in una prima stesura a San Pietroburgo nel 1862 e successivamente, nella seconda versione con il finale modificato e l’introduzione della celebre sinfonia, al Teatro alla Scala nel 1869. La forza del destino è vicina per  complessità a un «poema epico», come lo definisce il regista Nunziata nelle note di regia, «perché proprio questo è il genere in cui l’uomo si confronta con il destino», ovvero «un fato inesorabile ed infallibile che sembra guidare ineluttabilmente le azioni dei personaggi e condizionarli quasi totalmente».

«Insieme allo scenografo ed alla costumista – prosegue il regista –  postdatando l’ambientazione originaria della trama alla seconda parte dell’800, abbiamo pensato ad un allestimento che ci permettesse di trasmettere immediatamente al pubblico il senso di smarrimento e di straniamento provato dai protagonisti nella loro continua lotta con il Destino».  Così anche l’impianto scenografico metterà in evidenza, con pochi ma forti segni, lontani da ogni volontà rappresentativa puramente oleografica, le complicate vicende dei protagonisti:  ma al tempo stesso, come anticipa ancora il regista, senza soluzione di continuità tra le diverse scene, permetterà «di mutare ed allungare lo spazio dell’azione da primi piani più raccolti per le scene più intime a campi lunghi per le scene di massa»,  e di sottolineare la dimensione del coro, visto quasi come un unico personaggio nel  grandioso affresco verdiano.




Al Municipale un’inedita Angela Finocchiaro

Un’Angela Finocchiaro inedita che si mette alla prova in modo sorprendente con linguaggi espressivi mai affrontati prima, per raccontarci con la sua stralunata comicità e ironia un’avventura straordinaria, emozionante e divertente al tempo stesso. Una commedia, una danza, un gioco, una festa: questo è “Ho perso il filo”, regia di Cristina Pezzoli, in scena al Teatro Municipale di Piacenza lunedì 26 e martedì 27 novembre alle ore 21. L’appuntamento, molto atteso e per il quale si annuncia ancora un tutto esaurito al Municipale, è inserito nella Stagione di Prosa “Tre per Te” 2018/2019 proposta da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren.

L’avventura che Angela Finocchiaro ci racconta è quella di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro. Si presenta in scena come un’attrice stufa dei soliti ruoli: oggi sarà Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per combattere il terribile Minotauro. Il soggetto è di Angela Finocchiaro, Walter Fontana, Cristina Pezzoli, il testo è di Walter Fontana. In scena Angela Finocchiaro e nelle vesti delle Creature del Labirinto Michele Barile, Giacomo Buffoni, Fabio Labianca, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni, Alessio Spirito. Le coreografie originali sono firmate da Hervé Koubi, le musiche originali da Mauro Pagani, le scene da Giacomo Andrico.

La Finocchiaro affida agli spettatori un gomitolo enorme da cui dipende la sua vita e parte. Una volta entrata nel Labirinto, però, niente va come previsto. Viene assalita da strane Creature, un misto tra acrobati, danzatori e spiriti dispettosi, che la circondano, la disarmano, la frullano come fosse un frappè, e soprattutto tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno. Disorientata, isolata, impaurita, Angela scopre di essere finita in un luogo magico ed eccentrico, un Labirinto, che si esprime con scritte e disegni: ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro e crudele per farglielo ritrovare. Passo dopo passo, una tappa dopo l’altra, superando trabocchetti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne umana, Angela viene costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie che sono sue come del mondo di oggi e a riscoprire il senso di parole come coraggio e altruismo. Alla sua maniera naturalmente, come quando – di fronte ai ragazzi ateniesi che la implorano di salvarli dal Mostro che li sta già sgranocchiando – promette firme e impegno sui social; o come quando è sottoposta a una sfida paradossale dal vero Teseo, sceso di corsa dalle vette del mito, indignato perché la sua interprete difetta delle necessarie qualità eroiche; o quando deve fare del bene a una mendicante rom e decide di darle non una semplice elemosina ma di regalarle un’intera spesa: se la porta dietro al supermercato ma, siccome la mendicante la irrita ignorando i prodotti bio per fiondarsi invece su merendine industriali e insaccati carichi di conservanti, finisce per farla arrestare. Lo spettacolo vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggio contemporaneo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle Creature del Labirinto che agiscono, danzano, lottano con Angela provocandola come una gang di ragazzi di strada imprevedibili, spietati e seducenti.

Il Labirinto è un simbolo antico di nascita – morte – rinascita. Anche Angela, dopo aver toccato il fondo, riuscirà a ritrovare il filo e con esso la forza per affrontare il Minotauro in un finale inatteso che si trasforma in una festa collettiva coinvolgente e liberatoria. Si ride, ci si emoziona, si gode uno spettacolo che si avvale di più linguaggi espressivi grazie agli straordinari danzatori guidati dall’inventiva di Hervé Koubi, uno dei più talentuosi e affermati coreografi sulla scena internazionale e naturalmente alla capacità comica di Angela Finocchiaro di raccontare un personaggio che è molto personale e allo stesso tempo vicino al cuore di molti.

Teatro Municipale – PROSA – lunedì 26 e martedì 27 novembre 2018 – ore 21

INFO E BIGLIETTERIA

TEATRO GIOCO VITA, Via San Siro 9, Piacenza – Telefono 0523.315578 –  biglietteria@teatrogiocovita.it – Orari di apertura: dal martedì al venerdì ore 10-16. Il giorno dello spettacolo la biglietteria funziona unicamente nella sede della rappresentazione a partire dalle ore 19 (Teatro Municipale, via Verdi 41, tel. 0523.492251).
Per informazioni: Teatro Gioco Vita, Biglietteria/Promozione pubblico 0523.315578 info@teatrogiocovita.it




I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo per l’anteprima di stagione del Municipale

Anteprima di Stagione al Teatro Municipale di Piacenza con Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, in scena giovedì 4 ottobre alle ore 20.30 e domenica 7 ottobre alle 15.30,  mentre la prova generale, come di consueto aperta al pubblico delle scuole, è in programma martedì 2 ottobre alle ore 10.45.

Cristina Mazzavillani Muti firma regia e ideazione scenica dell’allestimento nato nell’ambito del progetto Trilogia d’autunno – Sull’orlo del Novecento e coprodotto da Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna e Teatro Municipale di Piacenza.

Sul podio Vladimir Ovodok, giovane direttore bielorusso che ha preso parte all’Italian Opera Academy di Riccardo Muti, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, del Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretto da Corrado Casati e delle Voci bianche del Coro Farnesiano di Piacenza preparate da Mario Pigazzini.

 Cast di pregio, con il tenore Diego Cavazzin (Canio), protagonista in Italia e all’estero nei principali titoli del grande repertorio italiano,  il giovane soprano spagnolo Estibaliz Martyn (Nedda) vincitrice di numerosi concorsi internazionali, il baritono Kiril Manolov (Tonio) che fa ritorno al Teatro Municipale dopo il successo di Simon Boccanegra nella scorsa stagione, Giovanni Sala (Beppe), giovane tenore dall’elegante fraseggio, e Vittorio Prato (Silvio), altrettanto giovane baritono, tra i più interessanti della sua generazione.  L’ideazione dello spazio e delle luci è affidata a Vincent Longuemare, vincitore del Premio

Ubu, e i costumi sono firmati da Alessandro Lai, che ha lavorato per il cinema, il teatro e la televisione con importanti registi.

Il dramma verista, su libretto dello stesso Leoncavallo, rappresentato per la prima volta al Teatro dal Verme di Milano il 21 maggio 1892 con la direzione di un giovanissimo Arturo Toscanini e salutato subito dal successo, avrà in quest’allestimento un’ambientazione ispirata ai primordi del cinema. “In Pagliacci  –  ha dichiarato la regista Cristina Mazzavillani Muti – il circo si trasfigura in un set cinematografico in bianco e nero, dove le luci inseguono i personaggi svelandone i sentimenti, perché se non esiste rito più rito del circo è anche vero che il cinema è il grande rito collettivo della modernità, inaugurato negli stessi anni in cui queste opere si impongono al pubblico”.

Con il suo breve Prologo, considerato il  manifesto programmatico del verismo operistico italiano, l’opera affronta temi già pienamente novecenteschi e anticipa strutture drammaturgiche pirandelliane, quali la dialettica tra vita reale e finzione del palcoscenico, in un magistrale contesto di “teatro nel teatro”. La passionale vicenda a tinte forti con il doppio delitto dell’epilogo, che pare fu ispirata a Leoncavallo da un fatto di sangue avvenuto nel paese di Montalto Uffugo in Calabria, come pure dalla tragicommedia francese La femme de tabarin di Catulle Mendès allestita a Parigi nel 1887,  dimostra  dunque pur nella sua brevità tutta l’attenzione al nuovo e una cifra stilistica pienamente partecipe della cultura europea del tempo.

Dopo l’anteprima con Pagliacci, la Stagione d’Opera 2018/2019 della Fondazione Teatri di Piacenza  vedrà la sua inaugurazione nel mese di dicembre (venerdì 21 e domenica 23) con La Traviata di Giuseppe Verdi, Progetto Opera Laboratorio 2018, nel solco dell’antica tradizione del Teatro Municipale che prevedeva l’inizio della programmazione lirica nel periodo delle festività natalizie.

Per informazioni: biglietteria@teatripiacenza.it  – www.teatripiacenza.it.




Il corsaro di Giuseppe Verdi chiude la Stagione d’Opera al Municipale

Si chiude nel segno di Giuseppe Verdi la Stagione d’Opera 2017/2018 della Fondazione Teatri di Piacenza. Venerdì 4 maggio alle 20.30 e domenica 6 maggio alle 15.30 (con anteprima aperta agli studenti mercoledì 2 maggio alle 15.30), la nave de Il corsaro approda finalmente al Teatro Municipale, dove l’opera venne allestita unicamente nel 1852 per poi scomparire definitivamente dal palcoscenico di Piacenza, e fino alla seconda metà del Novecento anche dai cartelloni italiani. Un’occasione preziosa per tornare a questo titolo verdiano tratto dall’originale di Byron “The Corsair”, su libretto di Francesco Maria Piave, che debuttò al Teatro Grande di Trieste il 25 ottobre 1848 e che come il suo protagonista Corrado ebbe dunque un destino quanto mai inquieto e avverso.

L’allestimento, nato al Teatro Regio di Parma nel 2004 e firmato da Lamberto Puggelli, indimenticato Maestro della regia teatrale scomparso  nel 2013 e che proprio in questi giorni avrebbe compiuto 80 anni,  torna ora a nuova vita, ripreso da Grazia Pulvirenti Puggelli, coprodotto da Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Teatro Comunale di Modena.

La direzione musicale è affidata a Matteo Beltrami, uno dei più preparati direttori d’orchestra della sua generazione, apprezzato nei teatri internazionali come valido specialista del repertorio operistico italiano, alla guida dell’Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati. Nel cast giovani e affermati cantanti: il tenore emergente Iván Ayón Rivas (Corrado), che a soli 25 anni ha già cantato in importanti Teatri, il soprano Serena Gamberoni (Medora), che fa ritorno al Municipale di Piacenza dopo il successo ottenuto ne La Wally nella scorsa stagione; il baritono Simone Piazzola (Seid) vincitore del Premio Abbiati, il soprano Roberta Mantegna (Gulnara), che ha preso parte al progetto Fabbrica – Young Artist Program dell’Opera di Roma, il tenore Matteo Mezzaro (Selimo), il basso Cristian Saitta (Giovanni) e il tenore Raffaele Feo (Un eunuco/Uno schiavo).

Il palcoscenico si trasforma in nave grazie alle evocative scenografie create da Marco Capuana. A sottolineare il carattere esotico e piratesco dell’opera i costumi disegnati da Vera Marzot, mentre lo spazio scenico è illuminato dalle luci di Andrea Borelli. Gli  spettacolari duelli tra gli spadaccini sono affidati alla sapiente esperienza del maestro d’armi Renzo Musumeci Greco, che ha lavorato al fianco dei più grandi registi del cinema e del teatro.

Reale e simbolico al contempo, il mare è grande protagonista di quest’allestimento. Come spiega Grazia Pulvirenti:  esso “diviene il simbolo della tensione romantica dell’opera, non a caso tratta da un poema di Lord Byron, una tensione che culmina in una ricerca di assoluto attraversando l’orrore delle guerre e della storia. Il mare viene circoscritto teatralmente nel gioco delle scene in rapido mutamento, virtuosisticamente disegnate da Marco Capuana: in esse il pieno e il vuoto sono definiti da vele che si alzano e si abbassano, si raccolgono o si spiegano al vento”.

“Il Corsaro è un’opera che sa di mare, dove si sente il mare, come nel Simon Boccanegra”, aveva scritto Lamberto Puggelli negli appunti alla messinscena.  E come l’ideale chiusura di un cerchio, anche la Stagione d’Opera del Teatro Municipale di Piacenza, che si era aperta proprio con Simon Boccanegra e le sue navi, passando poi dall’acqua di Venezia ne La Gioconda, si conclude ora a vele spiegate per Il corsaro verdiano.




Marco Paolini al Municipale affronta la rivoluzione tecnologica

Marco Paolini racconta della sua generazione alle prese con la rivoluzione tecnologica, di un futuro probabile fatto di cose, bestie e umani rimescolati insieme come carte da gioco.
Con “Le avventure di Numero Primo” Paolini ritorna a Piacenza, e ancora una volta si attende al Teatro Municipale il tutto esaurito.
Appuntamento giovedì 5 e venerdì 6 aprile alle ore 21 a chiusura della programmazione di Prosa della Stagione “Tre per Te” 2017/2018 proposta da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, con Crédit Agricole – Cariparma main sponsor di Fondazione Teatri.

Venerdì 6 aprile alle ore 17.30 al Teatro Filodrammatici Marco Paolini con Gianfranco Bettin (coautore del testo teatrale e dell’omonimo romanzo) incontrerà il pubblico (ingresso gratuito). Si tratta dell’ultimo appuntamento dell’edizione 2017/2018 di “Ditelo all’attore” – Incontri con i protagonisti della Stagione di Prosa del Teatro Municipale, curato dal critico teatrale Enrico Marcotti e organizzato da Teatro Gioco Vita e Associazione Amici del Teatro Gioco Vita nell’ambito dei progetti di “InFormazione Teatrale” sostenuti dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Scritto da Marco Paolini con Gianfranco Bettin, con le immagini e la scenografia di Antonio Panzuto, prodotto da Jolefilm, “Le avventure di Numero Primo” è una sorta di esperimento di fantascienza narrata a teatro, anche se agli autori non piace chiamarla così. Se raccontare storie ambientate nel futuro prossimo è un esercizio confinato in un genere come la fantascienza, è indubbio che esiste una tradizione di fantascienza in letteratura e nel cinema ma a teatro non è molto diffusa: quindi Numero Primo può essere definito un esperimento. Numero Primo infatti è una storia che racconta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare. Numero Primo è anche il soprannome del protagonista, figlio di Ettore e di madre incerta. Ma anche le cose e le bestie hanno voci e pensieri in questa storia.
Marco Paolini e Gianfranco Bettin, coautori di questo lavoro, sono partiti da alcune domande: Qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie? Quanto tempo della nostra vita esse occupano? Quanto ci interessa sapere di loro? Quali domande ci poniamo e quali invece no a proposito del ritmo di adeguamento che ci impongono per stare al loro passo? Quanto sottile è il confine tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale? Se c’è una direzione c’è anche una destinazione di tutto questo movimento?
Al narratore sulla scena tocca il compito di rendere credibili cose possibili domani, ma che oggi appaiono inverosimili. L’orizzonte temporale immaginato riguarda i prossimi 5000 giorni e solo pensando a quanto il mondo delle cose sia cambiato nei 5000 giorni appena trascorsi risulta quantomeno necessario guardare al futuro con il beneficio del dubbio rispetto a ciò che oggi è ancora inverosimile.
«Ho un’età – sono le parole di Marco Paolini – in cui non sento il bisogno di guardare indietro, di ricostruire, preferisco sforzarmi di immaginare il futuro, così farò un Album con nuovi personaggi. Parlerò della mia generazione alle prese con una pervasiva rivoluzione tecnologica. Parlerò dell’attrazione e della diffidenza verso di essa, del riaffiorare del lavoro manuale come resistenza al digitale. Parlerò di biologia e altri linguaggi, ma lo farò seguendo il filo di una storia più lunga».

“Le avventure di Numero Primo” è anche un romanzo edito da Einaudi Stile Libero, e al termine dello spettacolo nel Foyer del Teatro Municipale Marco Paolini sarà a disposizione del pubblico per un saluto e per autografare le copie del libro.

Teatro Municipale – PROSA – Giovedì 5 e venerdì 6 aprile 2018 – ore 21

INCONTRO CON IL PUBBLICO
Teatro Filodrammatici
Venerdì 6 aprile 2018 – ore 17.30
“DITELO ALL’ATTORE” a cura di Enrico Marcotti
MARCO PAOLINI E GIANFRANCO BETTIN INCONTRANO IL PUBBLICO
Ingresso gratuito

BIGLIETTI TEATRO MUNICIPALE
Platea €28 (intero) 26 (convenzioni) 24 (ridotto)
Posto Palco €26 (intero) 24 (convenzioni) 22 (ridotto)
Ingresso Palchi/Galleria € 16 (intero) 15 (convenzioni) 14 (ridotto)
Galleria numerata € 21 (intero)                 20 (convenzioni) 19 (ridotto)
Loggione numerato €13 (intero) 12 (convenzioni) 11 (ridotto)
Ingresso Loggione € 8
Studenti €13 (posto unico in galleria)

INFO E BIGLIETTERIA
TEATRO GIOCO VITA, Via San Siro 9, Piacenza – Telefono 0523.315578 –  biglietteria@teatrogiocovita.it
Orari di apertura: dal martedì al venerdì ore 10-16.
Il giorno dello spettacolo la biglietteria funziona unicamente nella sede della rappresentazione a partire dalle ore 19 (Teatro Municipale, via Verdi 41, tel. 0523.492251).