Moni Ovadia porta in scena il Casellante di Camilleri

Moni Ovadia, affiancato da Valeria Contadino e Mario Incudine, colma lo spazio scenico immedesimandosi in sei personaggi dalle sfaccettature contrastanti, dimostrando la complessità del suo talento e la sua poliedricità. Lo spettacolo è “Il Casellante”, dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri, con la regia di Giuseppe Dipasquale, in scena al Teatro Municipale di Piacenza martedì 23 e mercoledì 24 gennaio alle ore 21, primo atteso appuntamento del 2018 della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2017/2018 proposta da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, con Crédit Agricole – Cariparma main sponsor di Fondazione Teatri.

La versione teatrale de “Il casellante” vede la scrittura dello stesso Camilleri insieme al regista Dipasquale. Accanto al trio di protagonisti Moni Ovadia, Valeria Contadino e Mario Incudine, vedremo in scena Sergio Seminara e Giampaolo Romania, con i musicisti Antonio Vasta (che ha collaborato con Mario Incudine alla composizione delle musiche originali) e Antonio Putzu. Lo spettacolo, prodotto da Promo Music – Corvino Produzioni / Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano / Comune di Caltanissetta, vede il ritorno di Moni Ovadia al Teatro Municipale dopo diversi anni: risale alla prima Stagione di Prosa “Tre per Te” proposta da Teatro Gioco Vita la sua presenza, nel  novembre 2003, con “Konamija – L’armata a cavallo”, dal romanzo di Isaac Babel’, realizzato con Nuova Scena – Arena del Sole.

Un ritorno sulla scena del Municipale è anche quello di un testo di Camilleri: nell’aprile 2008 Teatro Gioco Vita aveva ospitato infatti, sempre per la Prosa, “La concessione del telefono”, sempre con la regia di Dipasquale.

“Il casellante” è, fra i libri di Andrea Camilleri, uno dei più struggentemente divertenti del ciclo cosiddetto “mitologico”. Dopo Maruzza Musumeci e prima de “Il sonaglio”, l’opera disegna i tratti di una Sicilia arcaica e moderna, comica e tragica, ferocemente logica e paradossale a un tempo.

Il filo conduttore del racconto, ambientato negli anni ’40 del Novecento, si aggroviglia quindi tra realtà e mito, favola e tragedia, amore e guerra, lasciando al pubblico l’occasione di lasciarsi coinvolgere nell’intricata azione scenica.

Dopo il successo ottenuto dalle trasposizioni per il teatro de “Il birraio di Preston”, “La concessione del telefono”, che insieme a “La cattura”, “Troppu trafficu ppi nenti”, “La Signora Leuca”, “Cannibardo e la Sicilia”, Camilleri e Dipasquale tornano nuovamente insieme per riproporre al pubblico teatrale nazionale una nuova avventura tratta dai racconti del popolare scrittore siciliano.

Affogato nel mondo mitologico di Camilleri, costellato di personaggi reali fantasiosamente trasfigurati, “Il casellante” parla di una metamorfosi che passa attraverso il dolore della maternità negata e della guerra, ma è anche una narrazione in musica divertita e irridente del periodo fascista nella Sicilia degli anni Quaranta.

Personale, originalissima e sperimentale, la lingua di Camilleri calca e ricalca, in una teatralissima sinfonia di parlate, una meravigliosa “sicilitudine”, tra neologismi e modi di dire mutuati dal dialetto e rielaborati in chiave colta.

Al debutto nazionale al 59° Festival dei Due Mondi di Spoleto di giugno 2016, il pubblico del Teatro San Nicolò ha applaudito con calore tutta la compagnia e specialmente Moni Ovadia (disinvolto nel passare dal ruolo centrale di narratore a ruoli secondari come quelli della buffa mammana, del giudice e del barbiere), Valeria Contadino (intensa Minica), e Mario Incudine (al cui estro compositivo si devono le incalzanti musiche di scena).

La trasposizione del testo in scena si è tradotta in un grande affresco, o meglio in un “cunto”, antica arte che unisce narrazione e musica (cuntare e cantare), dove il “cantastorie” in questo caso è Moni Ovadia, eclettico artista, cantante e compositore, appassionato dei dialetti in via d’estinzione. Siamo in un paesino immaginario della Sicilia degli anni Quaranta, tra Vigàta e Castelvetrano, lungo la linea ferroviaria dove transitano i treni a scartamento ridotto. Siamo alla viglia dello sbarco degli alleati. La storia del casellante Nino, interpretato dal bravo Mario Incudine, e di sua moglie Minica, portata in scena da Valeria Contadino, si sviluppa fra guerra, fascismo, brutalità e disperazione. Lo spazio del palcoscenico diventa piazza aperta di paese, sul grande fondale si alternano i protagonisti e lo spettatore si immerge nell’atmosfera dell’isola

 




Il musical apre il 2018 al Teatro Municipale domenica 7 gennaio alle 16 con “La principessa Sissi” della Compagnia Corrado Abbati

Si apre nel segno del musical il 2018 della Fondazione Teatri di Piacenza, con La principessa Sissi, nuova produzione in esclusiva nazionale di Inscena/Compagnia Corrado Abbati, in programma al Teatro Municipale domenica 7 gennaio alle ore 16 (fuori abbonamento).

Stefano Maccarini e i costumi di Artemio Cabassi.

Romy Schneider. Il fascino di Sissi arriva ora in teatro dove l’ambientazione, lo sfarzo, gli amori e gli intrighi della vicenda, diventano sede ideale per un moderno spettacolo con grandi

My Fair Lady, Hello Dolly, Cantando sotto la pioggia.

La principessa Sissi è uno spettacolo in cui storia, mito e sentimento si fondono in un unico e grande affresco adatto a un pubblico di ogni età. Il nutrito cast vede tra gli interpreti anche Francesco Bertoni, Giancarla Malusardi, Antonella Degasperi, Antonietta Manfredi, Salvatore Vasalluccio, Fabrizio Macciantelli, Claudio Ferretti, Matteo Borghi, Riccardo Dall’Aglio, Greta Moschini, Davide Cervato e Giorgia Aluzzi.

Per informazioni e biglietti: Biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza

Piacenza, Italia 29121

Italia
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Dopo 54 anni il Faust torna al Municipale

Torna dopo 54 anni di assenza Faust sul palcoscenico del Teatro Municipale di Piacenza.

L’opera più celebre di Charles Gounod,  a duecento anni dalla nascita del compositore francese, andrà in scena venerdì 15 dicembre alle 20 e domenica 17 alle 15.30  nell’ambito della Stagione d’Opera 2017/2018.

Prodotto da Fondazione Teatro Comunale di Modena, in coproduzione con I Teatri di Reggio Emilia e Fondazione Teatri di Piacenza, lo spettacolo, tra i più attesi allestimenti della Stagione operistica nazionale, ha debuttato nei giorni scorsi a Modena con una buona accoglienza di pubblico e critica.

A firmare regia, scene, proiezioni video e costumi il collettivo Anagoor guidato da Simone Derai, una delle realtà emergenti più attuali e stimolanti del panorama italiano, vincitore nel 2016 del premio dell’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali “per l’innovativa ricerca teatrale” e candidato al Premio Europa per il Teatro 2017.

La parte musicale dello spettacolo è diretta dal francese Jean-Luc Tingaud, qui alla guida dell’Orchestra dell’Opera Italiana e del Coro della Fondazione Teatro Comunale di Modena preparato da Stefano Colò. Direttore francese di fama internazionale, Jean-Luc Tingaud ha recentemente diretto I pescatori di perle all’English National Opera, La bohème in forma di concerto alla Salle Pleyel di Parigi con la Royal Philharmonic Orchestra e ha debuttato all’Arena di Verona con Roméo et Juliette di Gounod.

Torna dopo 54 anni di assenza Faust sul palcoscenico del Teatro Municipale di Piacenza. Il ruolo del titolo è affidato al tenore Francesco Demuro, applaudito Alfredo in Traviata e Rodolfo ne La bohème al teatro Metropolitan Opera di New York,  Duca di Mantova in Rigoletto a San Francisco e all’Opéra Bastille di Parigi oltre che ospite alla Staatsoper di Berlino, all’Opera di Monaco di Baviera e alla Royal Opera House di Londra. Ramaz Chikviladze, che interpreterà Mèphistophélès, ha riscosso successi al Teatro Carlo Felice di Genova, all’Opéra di Nizza, al Teatro Massimo di Palermo, a Stoccarda e al Grand Théâtre di Lussemburgo. Marguerite sarà il soprano Davinia Rodriguez, nel 2014 accanto a Leo Nucci in Simon Boccanegra (Maria) al Teatro Municipale di Piacenza, di recente acclamata interprete nei ruoli principali de La traviata a Bilbao, di Lucia di Lammermoor e dell’Orphée et Eurydice all’Opera di Seattle e, accanto a Placido Domingo, alla Florida Grand Opera e a Valencia.

“L’ambizione del progetto è quella di risarcire Charles Gounod e l’opera stessa dell’ammirazione che meritano per aver trasformato in teatro e musica uno dei capisaldi del pensiero e dell’arte occidentali – racconta il regista Simone Derai -. E questo non strappando dalla carne di Gounod la connessione con Goethe e il suo capolavoro, ma riannodandone saldamente il vincolo, unica via per osservare non il difetto ma la grandezza del compositore e la sua straordinaria autonomia”.

Gli altri artisti del team Anagoor impegnati nell’allestimento  sono Silvia Bragagnolo, scenografa, Marco Menegoni, assistente per la parte scenica, Lucio Diana alle luci, Monica Tonietto assistente per la parte musicale e Giulio Favotto direttore della fotografia.

La regia dell’opera rispetta la collocazione temporale originale, quel primo XVI secolo germanico in cui sorge la leggenda di Faust e in cui è collocata la vicenda nel dramma di Goethe da cui attingono e a cui si rifanno Barbier, Carré e Gounod. Un unico spazio diversamente attrezzato, senza particolari macchine sceniche, servirà a ricreare la dimensione necessaria ai diversi ambienti delle scene dove si muove una sorta di teatro delle marionette, come quello che originariamente avrebbe ispirato il giovane Goethe. Un ruolo importante è affidato alle proiezioni video – tutte immagini originali, raccolte e prodotte appositamente per questa produzione -, strumento drammaturgico che si colloca tra un atto e un altro, senza interferire con la linearità della vicenda, sfruttando i tempi morti dei cambi di scena.

La compagnia, che prende il nome dal racconto di Dino Buzzati Le mura di Anagoor, nasce nel 2000 a Castelfranco Veneto. Dopo prestigiose produzioni per la Biennale di Venezia e per il festival MiTo, nel 2013 riceve il Premio HYSTRIO–Castel dei Mondi e debutta alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini con la prima regia di un’opera: Il Palazzo di Atlante di Luigi Rossi (1642). Nel 2014, al Festival delle Colline Torinesi, debutta Virgilio Brucia, presentato anche al Romaeuropa Festival. Nel 2015 il Napoli Teatro Festival Italia presenta un focus interamente dedicato ad Anagoor e un loro spettacolo è tra i vincitori del Music Theatre NOW 2015 – Worldwide Competition for new Opera and Music Theatre.

Per informazioni e biglietti: Biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, via Verdi 41




Al Municipale arriva la prestigiosa bacchetta di Fabio Lusi

Grande attesa per l’arrivo, al Municipale di Fabio Luisi, tra i maggiori direttori d’orchestra del nostro tempo, sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

E’ il concerto più atteso della Stagione, quello che celebra l’arrivo al Teatro Municipale di Piacenza di Fabio Luisi. Un imperdibile appuntamento con la grande musica, in programma venerdì 8 dicembre alle ore 21 nell’ambito della Stagione dei Concerti 2017/2018 della Fondazione Teatri di Piacenza.
Vincitore del Grammy Award, Direttore Musicale dell‘Opera di Zurigo e Direttore Principale della Danish National Symphony Orchestra, Luisi ha recentemente terminato il suo mandato di Direttore Principale al Metropolitan Opera di New York ed è stato nominato Direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino.
Genovese di nascita e cosmopolita per vocazione, ha ricoperto importanti incarichi in istituzioni quali l’Orchestra Sinfonica di Vienna, la Staatskapelle di Dresda e l’Orchestra della Mitteldeutscher Rundfunk di Lipsia, per citarne solo alcune.
La sua vasta discografia comprende, oltre a opere di Verdi, Bellini e Richard Strauss, e al repertorio sinfonico di Honegger, Respighi e Liszt, anche titoli di rara esecuzione di compositori quali Salieri e Franz Schmidt.
Il suo debutto sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai avviene nel nome di Richard Strauss, con due celebri poemi sinfonici, Don Juan e Ein Heldenleben (Una vita d’eroe), a incastonare uno fra i più suggestivi concerti per pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart, quello in re minore, affidato a Alexander Melnikov.
Il concerto si aprirà con Don Juan di Strauss, a dipingere le gesta di un personaggio mitico, profondamente radicato nella cultura Europea: Don Giovanni, il dissoluto dallo spirito inafferrabile. Il programma prosegue con il Concerto n. 20 in re minore KV 466 per pianoforte e orchestra di Mozart, completato nel 1785 a Vienna, quando il compositore aveva ventinove anni.

A interpretarlo è chiamato il pianista russo Alexander Melnikov, apprezzato dal New York Times per le sue «esecuzioni elettrizzanti ed entusiasmanti». Conosciuto per le scelte musicali spesso inconsuete, Melnikov ha sviluppato sin dal principio della sua carriera un forte interesse per la prassi esecutiva filologica. Ha vinto numerosi concorsi internazionali e ha ottenuto riconoscimenti come il Gramophone Award e l’ECHO Klassik. La sua registrazione dei Preludi e Fughe di Shostakovich è stata acclamata dal BBC Music Magazine come «una delle cinquanta migliori registrazioni di tutti i tempi».

Chiuderà il programma del concerto l’ultimo dei grandi poemi sinfonici di Richard Strauss: Ein Heldenleben (Una vita d’eroe). Il tema letterario del brano è prettamente autobiografico: l’eroe è evidentemente il compositore stesso, che ripercorre la sua vicenda umana e artistica non certo con intenti autocelebrativi, ma per esprimere il senso morale della sua esperienza esistenziale.
Il concerto segna anche il ritorno per l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai sul palcoscenico del Teatro Municipale di Piacenza, dopo il successo della scorsa stagione con David Garrett. Nata nel 1994, i primi concerti furono diretti da Georges Prêtre e Giuseppe Sinopoli. Da allora all’organico originario si sono aggiunti molti fra i migliori strumentisti delle ultime generazioni. Dall’ottobre 2016 James Conlon è il nuovo Direttore principale. Altre presenze significative sul podio sono state, tra gli altri, Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallisch, Mstislav Rostropovič, Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Valery Gergiev. Grazie alla presenza dei suoi concerti nei palinsesti radiofonici (Radio3) e televisivi (Rai1, Rai3 e Rai5), l’OSN Rai ha contribuito alla diffusione del grande repertorio sinfonico e delle pagine dell’avanguardia storica e contemporanea, con commissioni e prime esecuzioni che hanno ottenuto riconoscimenti artistici, editoriali e discografici. Tra gli impegni istituzionali che la vedono protagonista, si annoverano i concerti di Natale ad Assisi trasmessi in mondovisione e le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Numerosi e prestigiosi anche gli impegni all’estero.

Per informazioni e biglietti: Biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, via Verdi 41