Chiara Bersani, i successi a teatro e il suo corpo “non conforme”: “Qualcuno ha smussato gli angoli del sistema”

“Se dovessi raccontare come mi sento ora, mentre provo ad organizzare i pensieri in un breve discorso, mi vengono in mente gli astronauti quando si avvicinano alla luna”. Con queste parole Chiara Bersani prova a raccontare le emozioni dopo il ricevimento del premio Ubu, il più importante nel settore teatrale in Italia, per la performance in “Gentle Unicorn”, da lei scritto e diretto. Chiara ha vinto nella categoria Under 35

“Loro sanno che pochi altri uomini li hanno preceduti su quel satellite. Sanno di essere un’eccezione perché la norma vuole che i corpi come i loro restino sulla terra e sulla terra camminino e vivano. Se i corpi degli astronauti sono arrivati sulla luna è perché molte persone prima di loro li hanno immaginati là e hanno fatto il possibile per mandarli”.

Chiara è affetta da una forma medio grave di Osteogenesi Imperfetta, e da anni cerca si interessa al significato politico dei corpi, a come possono essere percepiti.

“Se io, con il mio corpo disabile oggi sono qui, a ricevere un riconoscimento così prezioso, è perché qualcuno da chissà quanti anni ha iniziato lentamente a smussare gli angoli di un intero sistema. Se il mio corpo è qui è grazie a tutti i maestri che hanno scelto di accogliermi come allieva anche se questo significava adattare i loro metodi ai miei movimenti. È grazie ai registi, ai coreografi, ai curatori, ai colleghi attori e performer che hanno abbracciato la specificità della mia forma. È grazie a chi inizialmente non era d’accordo e poi ha cambiato idea.

Quando gli astronauti sono arrivati sulla luna hanno messo una bandierina volevano segnare una conquista: quello era il punto più lontano nell’universo raggiunto dall’uomo. Anche io oggi vorrei mettere una bandierina qui ma non per fissare un punto d’arrivo. La mia bandierina vuole essere una linea di partenza perché io non voglio più essere un’eccezione!

I premi servono ad aprire questioni e io vorrei che si iniziasse a riflettere in maniera più strutturata sull’importanza di rendere veramente accessibile la formazione per attori e performer anche a corpi non conformi. Vorrei che sempre più autori, curatori, registi e coreografi iniziassero a vedere nella variabilità della forma un potenziale e non solamente un rischio. Vorrei che si uscisse dal pensiero narrativo – naturalistico per cui uno spettacolo contenente un attore appartenente ad una qualsiasi minoranza debba necessariamente affrontare tematiche relative ad essa.

Oggi desidero leggere questo premio come un’assunzione di responsabilità da parte del teatro italiano nei confronti di tutti quei corpi che per forma, identità, appartenenza, età, provenienza, genere faticano a trovare uno spazio in cui far esplodere le loro voci”. 

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Matteo “Johnny Shock” Boveri e la sua scalata alle vette del Teatro

Interpretare un personaggio inventato con la massima sincerità non è una cosa comune, ci vuole tempo e costanza. La scena teatrale piacentina è in fermento da molti anni, qualcuno è riuscito a conquistarsi la ribalta nazionale. E’ bello però osservare chi questa strada la sta percorrendo, e pur non essendo ancora “arrivato” dimostra già talento e passione, un modello positivo insomma.

Matteo Boveri, per tutti Johnny Shock, è un ragazzo classe ’97 che è stato ammesso alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, da cui sono uscite persone come Antonio Albanese, Gigio Alberti, Beppe Battiston, Fabrizio Bentivoglio, Claudio Bisio, Franco Branciaroli, Antonio Catania, Anna Della Rosa, Maurizio Micheli, Paolo Pierobon e Paolo Rossi, ma solo per citarne alcuni. Johnny tiene a precisare che il corso per cui è stato selezionato “è propedeutico all’ingresso accademico vero e proprio. Siccome sto ancora studiando (è iscritto a Ingegneria Gestionale al Politecnico), devo prima laurearmi, quindi il tempo da dedicare a questa passione è limitato“.

Per entrare, spiega, ha dovuto sostenere un provino. “Danno due pezzi da scegliere, mentre per entrare nell’Accademia vera e propria è possibile portare un pezzo libero. Le possibilità erano The Tempest di Shakespeare, oppure il Monologo sulla Dignità tratto da il Cyrano de Bergerac, che è quello che ho scelto. Essendo il Cyrano la mia opera preferita da anni ho pensato che fosse un segno del destino. In seguito un colloquio sulle pregresse esperienze nel campo del teatro, in cui dimostrare di avere già una pregressa formazione sulle basi del teatro”. Johnny in questo senso, nonostante la giovane età può vantare 8 anni di esperienza, dalle medie fino ad adesso si è sempre occupato in diverse forme di teatro o audiovisivo (L’anno scorso ha seguito il corso semiprofessionale al Centro Teatro Attivo di Milano, nonchè la comparsa nel film Chiamami col tuo nome di Guadagnino, candidato a 4 premi Oscar e vincitore nella categoria Miglior sceneggiatura non originale a James Ivory). “Tra 5/10 anni mi vedo su un palco senz’altro. Vivo comunque anno per anno, anche perchè al termine di ogni annualità del mio percorso è previsto un provino per proseguire, perciò continuo il mio percorso al Politecnico per garantirmi un lavoro in futuro. I ritmi sono pressanti, ma ne vale la pena”.

Oltre a questo, Johnny ha una band, ha lavorato al Bleech Festival, è direttore artistico presso la Arcadia Talent Agency, per far emergere il talento di giovani artisti, scrittori e videomakers del territorioUn buon esempio per tutti quelli che “A Piacenza non c’è nulla da fare”. “A 15 – 16 anni lo pensavo anche io, perchè finita la scuola tornavo a casa e avevo una visione molto superficiale. Ora che sono entrato a contatto con tante realtà vedo che spazi di condivisione ce ne sono eccome. Anzi, a volte seguire tutte queste cose impedisce di avere una vita lavorativa! Il problema è forse che il pubblico mainstream forse non vede queste possibilità. C’è anche la Cooperativa Infrangibile, per esempio, con tutte le sue iniziative”.

Ma da dove nasce “Johnny Shock”? “Quando avevo 12 anni avevo un gruppo con il mio migliore amico, facevamo cover dei Ramones. Imitandoli, scegliemmo ciascuno di noi un nome, io scelsi Johnny perchè mi piaceva molto Johnny Ramone dei Ramones e Johnny Rotten dei Sex Pistols. E Shock nasce perchè a 16 anni avevo un blog che si chiamava così, e un ragazzo che mi seguiva continuava a chiamarmi così, mi è piaciuto ed è rimasto”. 

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Successo per Corteggiando e Quarta Parete, tra monologhi e storie brevi che lasciano il segno

Bertold Brecht spesso citava il teatro amatoriale e l’attore non professionista come elemento puro nel mondo teatrale. Egli infatti, “non essendo retribuito, lavora per il solo amore del teatro”. Una frase del genere contestualizzata al giorno d’oggi avrebbe molteplici campi di applicazione, nel campo della cultura ancora di più forse. Gli attori che hanno partecipato alla rassegna di corti teatrali Corteggiando non sono professionisti, ma a vederli sul palco non si direbbe: 9 storie per 9 compagnie provenienti da tutta Italia che si sono “sfidate” per 3 posti sul podio determinati da una giuria. Lo spirito di Corteggiando, organizzato come sempre da Quarta Parete, è quello di “creare una possibilità di confronto per realtà che hanno poche occasioni di uscire dal proprio territorio e di di far conoscere il proprio lavoro”. 

Ecco allora gli spettacoli Fleurs, dei vincitori Armathan Teatro, che riporta indietro nel tempo con uno stile elegante o il secondo Automotores Orletti di La Calandra, che fa sentire lo spettatore nell’Argentina del 1978. Sull’ultimo gradino del podio Le esequie del Samurai di Compagnia dell’Accademia, spettacolo comico sul Giappone. Tutti gli altri partecipanti, come ha sottolineato Tino Rossi di Quarta Parete, “sono arrivati quarti”.

Sono stati affrontati temi di grande rilevanza sociale, come il caporalato, il sequestro Moro, la violenza di genere, la Prima Guerra Mondiale “rivisitata” paragonata ai giochi di guerra attuali, la morte, in chiave ironica. “Tutti hanno offerto un grande spettacolo – ha continuato Tino Rossi -, e tutti hanno portato idee interessanti”. 

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Decima edizione per Corteggiando, il festival dei corti teatrali, sabato al San Matteo

Corteggiando spegne dieci candeline. Un piccolo ma sempre apprezzatissimo Festival di corti teatrali che nel corso degli anni ha portato sul palco del San Matteo oltre 60 gruppi diversi. In pochi minuti si riesce ad articolare una storia che potrebbe avere molteplici sviluppi, come incipit di romanzi in stile Se una notte d’inverno un viaggiatore. Ma forse il bello sta proprio in questo.

Realizzato da Quarta Parete, gruppo teatrale che opera ormai da più di 30 anni sul territorio a livello amatoriale ma che col tempo si è affinato sempre più, offrendo spettacoli di qualità, con l’obiettivo dichiarato di “fare cultura”.

In riferimento alle rassegne Quarta Parete anche nella stagione in corso ha presentato due realtà consolidate: Linea di Confine(che si svolge in primavera e che è arrivata quest’anno alla dodicesima edizione) e appunto Corteggiando.

Questa edizione si svilupperà in un’unica serata, quella del 13 ottobre, e darà l’occasione a nove gruppi e singoli attori non professionisti di confrontarsi attraverso brevi performances. Si avrà modo di vedere all’opera realtà amatoriali, provenienti da sei diverse regioni (dal Veneto alla Calabria), alle prese con testi che nella stragrande maggioranza dei casi hanno per autori gli stessi gruppi che si esibiranno sul palco, visitando i più diversi generi teatrali, dal classico al popolare, dal teatro di ricerca al teatro brillante. Va detto che le iscrizioni anche quest’anno sono state numerose e la selezione è stata anche stavolta difficile.

“L’aspetto più rilevante di Corteggiando – spiegano gli organizzatori -, è quello di creare una possibilità di confronto per realtà che hanno poche occasioni di uscire dal proprio territorio per far conoscere il proprio lavoro. Sin dalla prima edizione è stato rilevante il consenso riconosciuto a questa manifestazione dalla maggioranza di coloro che vi hanno preso parte. Proprio per questo motivo, ogni anno si assiste a graditi ritorni e ogni anno nuove realtà si affacciano a questo festival.
Peraltro, di anno in anno, purtroppo da diverse stagioni teatrali, si assiste con impotenza e grande rammarico a chiusure di rassegne e di festival, anche fra i più quotati in ambito nazionale. In questo contesto, il teatro amatoriale, che non può, per ovvie ragioni, ambire a una capillare circuitazione dei propri prodotti sul territorio nazionale, spesso ne fa le spese.
Di qui l’orgoglio da parte di Quarta Parete di riuscire, pur con mezzi limitati, a mantenere vivo il festival, andando in controtendenza rispetto al trend nazionale”.

Finalisti di questa edizione sono Armathan Teatro da Verona, Attori Vaganti da Bologna, Castello Errante da Conegliano (Treviso), Compagnia dell’Accademia da Buonconvento (Siena), Il Sogno di Budrio, (Bologna), La Calandra da Tuglie (Lecce), Marco Mittica da Canolo (Reggio Calabria) e Yumani da Rho (Milano).

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Mafia, quanto è distante da noi? Se ne è parlato ieri al Teatro Trieste 34

Spesso neanche ce ne accorgiamo, perchè i modi con cui si manifesta sono molteplici, palesi e molto più sottili, ma la mafia c’è, e non solo nei territori indicati dagli stereotipi.

Ieri sera al Teatro Trieste 34 si è parlato di questo e di tanto altro durante “Donne contro la mafia”, grazie a Rossella Noviello, che da tempo sul territorio piacentino si occupa di questo tema grazie a 100x100inMovimento, associazione che ha fatto della lotta alla mafia il cardine della propria attività. Presenti Catia Silva e Cinzia Franchini: la prima è stata consigliera comunale di opposizione di Brescello(RE), primo comune (Emiliano) ad essere commissariato per mafia, mentre Cinzia ha denunciato il radicamento mafioso da parte di clan affiliati a Cosa Nostra ed alla ‘ndrangheta all’interno di società operanti nella Cna-Fita che lei stessa presiedeva. In rappresentanza di Non una di Meno Piacenza Silvia Benedetti.

Tutte hanno sottolineato durante la serata l’isolamento in cui stampa, istituzioni e aziende talvolta si trovno nell’affrontare infiltrazioni di questo genere. “Il problema – sintetizziamo il loro pensiero – è la presenza di una cultura clientelare, che colpisce politica ed economia ed è radicata sul territorio emiliano romagnolo colpendolo nel tessuto sociale per interessi e affari di potere”. Silvia Benedetti nella sua relazione ha voluto citare un passo tratto dal diario di Rita Atria, giovanissima ragazza che si uccise a 18 anni dopo aver testimoniato contro il padre e il fratello, appartenenti a una cosca trapanese.

“Prima di combattere la mafia devi farti un esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combatterla nel giro dei tuoi amici. La mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci”

Sul sito mafiesottocasa.com è possibile vedere la mappa delle infiltrazioni mafiose nella nostra Regione. Anche Piacenza è stata colpita, negli anni passati: si ricordi il processo Grande Drago, nell’ ambito del quale sono stati arrestati sei esponenti della cosca Grande Aracri di Cutro, con numerose diramazioni nelle famiglie che operano nel trasporto, nel movimento terra e nelle agenzie finanziarie, sino all’usura. Il processo è del maggio 2014.

Si ricordi inoltre il caso del capannone confiscato a Calendasco ai danni di Albamonte Michelangelo,nell’ottobre 2012 in zona industriale, via Trebbia n. 3, costituito da un piano fuori terra, da quattro locali ad uso laboratorio, due uffici più spogliatoio e servizi igienici, con annessa area scoperta pertinenziale, sulla quale insiste fabbricato accessorio costituito da deposito e tettoia. Nel maggio 2018 è stato restituito alla comunità come spazio pubblico intitolato alla memoria di Rita Atria, con inaugurazione di don Ciotti e Stefano Bonaccini, presidente della Regione. Segno che cambiare cultura si può, bisogna volerlo con tutte le forze. 

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“Donne contro la mafia” di 100×100 in Movimento domani al Trieste34

L’associazione 100×100 in Movimento, Teatro Trieste 34 e Non Una Di Meno gruppo di Piacenza sono lieti di ospitare la tappa piacentina di “Donne contro la mafia”.

L’appuntamento è per venerdì 5 ottobre 2018 alle ore 21, presso il Teatro Trieste 34, in Via Trieste n°34 a Piacenza

“DONNE CONTRO LA MAFIA” è un’iniziativa che ha l’intento di parlare di infiltrazioni ed azioni mafiose nei territori, attraverso le testimonianze di donne che, in vari campi (amministrativo, vita quotidiana, giornalismo, studio, etc.), hanno avuto a che fare con le presenze mafiose e che spesso si sono trovate a fronteggiarle isolate.

Più volte non credute quando denunciavano, non si sono fermate, hanno scelto di andare fino in fondo, nonostante minacce, violenze e rischi personali altissimi.

A Piacenza ascolteremo le testimonianze di tre donne, Fiorenza Brioni, Catia Silva e Cinzia Franchini, e potremo confrontarci con loro.

-Fiorenza Brioni: ex Sindaca di Mantova. Il 5 agosto del 2008, Fiorenza Brioni, allora sindaco di Mantova, riceve una busta con 17 proiettili e una lettera minatoria. Già prima di essere eletta e poi nel corso del suo mandato, la Brioni si era opposta alla realizzazione del progetto di lottizzazione Lagocastello, lungo la sponda sinistra del lago Inferiore, che prevedeva la costruzione di 200 villette e un hotel da parte del costruttore di origine calabrese Antonio Muto. Qualche anno dopo, nell’ambito dell’inchiesta “Pesci” della DDA di Brescia sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mantovano, un collaboratore di giustizia dichiara che il mittente della busta indirizzata a Fiorenza Brioni è l’imprenditore Antonio Muto.

-Catia Silva: ex consigliera comunale di opposizione di Brescello(RE), primo comune (Emiliano) ad essere commissariato per mafia. Grazie alle sue denunce e al suo impegno fronteggia giornalmente esponenti di una ‘ndrina locale che ha i suoi tentacoli anche nei territori di Mantova, Modena, Parma. Nell’ambito del processo Aemilia, nel marzo 2017 sono stati condannati per le minacce rivolte a Catia 5 imputati, Salvatore Grande Aracri, Alfonso Diletto, Salvatore Frijio, Carmine e Girolamo Rondinelli.

-Cinzia Franchini: editrice di “La Pressa”, ex Presidente di Cna-Fita Autotrasportatori. Cinzia ha denunciato il radicamento mafioso da parte di clan affiliati a Cosa Nostra ed alla ‘ndrangheta all’interno di società operanti nella Cna-Fita che lei stessa presiedeva, e ha portato l’associazione a costituirsi parte civile nel processo Aemilia.

Moderano la serata la giornalista Maria Vittoria Gazzola e Rossella Noviello, presidente di 100×100 in movimento
Interverrà Silvia Benedetti di Non Una Di Meno Piacenza.

Iniziativa promossa dal Comitato Provinciale Mantova Acqua, ambiente, territorio e legalità e dal Gruppo Agende Rosse “Emanuela Loi” Mantova e Provincia.

INGRESSO LIBERO

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La creatività diventa lavoro grazie a Spazio 2. Presentati oggi i corsi 2018/2019

Spazio 2 cresce sempre più, con l’obiettivo di prendere per mano i giovani piacentini che si affacciano al mondo del lavoro e accompagnarli per un pezzo di strada, quella più difficile dell’inizio. Oggi sono stati presentati i corsi che prenderanno il via stasera con quello di Graphic Design tenuto da Rebecca Sottosanti, ragazza giovane con una laurea in Disegno Industriale all’Università degli Studi di Firenze. Obiettivo è prendere confidenza con strumenti quali Photoshop, Illustrator e InDesign. La cifra dei corsi e di Spazio 2, come sottolinea Valentina Pacella, sta proprio nel proporre iniziative fatte “da giovani per altri giovani”. Giuseppe Magistrali ha voluto evidenziare come la stessa Regione stia mettendo in campo “progettualità importanti, derivanti dalla legge 14/2008 a supporto orientativo pro working”.

Altro giovane che propone un corso di sartoria è Riccardo Sportelli, già presente nell’annata scorsa. “Mi propongo di aiutare le persone a cambiare il proprio percorso lavorativo, passando da un lavoro magari stressante a uno più in linea con le proprie necessità. Oggi tramite internet è possibile creare un proprio business. Sono un sarto 2.0, lavoro anche per un e-commerce di moda“. I suoi due corsi, base e avanzato, si terranno rispettivamente ogni mercoledì dal 3 ottobre al 6 marzo dalle 20 alle 23 e ogni martedì dal 9 ottobre al 5 marzo dalle 18 alle 21. Per iscrizioni salgradstudio@gmail.com

Torna anche il gruppo di docenti della Digital Camera School con due corsi professionalizzanti: quello “accademico”, della durata di 60 ore permetterà ai futuri Cartier-Bresson di affrontare lavori di clienti e collaborazioni con riviste specializzate, verrà realizzato un proprio portfolio personale e una mostra fotografica. Dal 29 ottobre per due lunedì al mese dalle 20.30 alle 23, e due sabati al mese a partire dal 10 novembre dalle 15 alle 18. Una volta terminato il percorso è possibile entrare a far parte di Digital Camera School come assistente o come docente per i corsi base. Il corso base inizierà il 18 ottobre e si concluderà il 29 novembre, tutti i giovedì dalle 20.45 alle 22.45. Per iscrizioni info@digitalcameraschool.it o 393/9242473

Dario Rigolli e Veronica Falletta hanno presentato invece il corso di Circo, che dopo gli spettacoli che hanno animato le serate di Spazio 2 nei mesi scorsi torna con una proposta dedicata sia ai bambini sia agli adulti. Oltre a loro ci sono Talita Ferri, Elisa Pallaroni e Irene Facchini. “Rimaniamo fedele alla vocazione professionalizzante di Spazio 2 – sottolinea Dario Rigolli -, molti di noi hanno fatto esperienze all’estero, nonchè di teatro sociale. Ci sarà tra i corsisti un minore straniero non accompagnato”. A completare la proposta anche un corso di acroyoga e uno di tessuti aerei, che si terranno nella palestra attrezzata di Spazio 2 che contiene diversi strumenti circensi e di giocoleria. Per info e iscrizioni tadam.circo@libero.it o 333/1532976

Valeria Zangrandi è una psicologa di formazione “che non ha mai fatto la psicologa”. Nella vita ha corretto bozze arrivando poi nel mondo della comunicazione. Oggi è copywriter e social media manager, collabora con Offine On/Off a Parma e con diversi siti e blog. A Spazio 2 riproporrà un workshop già sperimentato di una intensa giornata, il 27 ottobre dalle 9.30 alle 18. Nel workshop si focalizzerà “sull’importanza delle parole e delle storie, sulla capacità di raccontarsi online. Perchè se non sai coinvolgere non arrivi lontano”. Tiene a precisare Valeria l’importanza di trovare una propria voce online, e cercherà di tirarla fuori ai corsisti. 12 il numero massimo, già la metà presenti. Per info cercatela sui social 

Non poteva mancare il teatro. Roberto Simonte e Filippo Renda propongono “Fondamenta – percorso propedeutico al teatro”, rivolgendosi a giovanissimi under 22 interessati a prepararsi all’ingresso in scuole e accademie di teatro. Sei incontri mensili. Info garagedoppio@gmail.com o 3806450291.

Per coloro che invece desiderano acquisire maggiore dimestichezza davanti al pc il Corso Eipass 7 Moduli User fa al caso suo. Spazio 2 è infatti diventato quest’anno centro Eipass autorizzato al rilascio di certificazioni. Dal 15 ottobre al 3 dicembre e condotto da Sabrina Vecchio. Per iscrizioni spazio2piacenza@gmail.com

In via XXIV Maggio si terrà infine il 14° appuntamento del Piacenza WordPress Meetup, per tutti gli appassionati del software usato, ad esempio, per scrivere questo articolo. Infine chi è un giovane professionista e vuole proporre un proprio corso, può scrivere a spazio2piacenza@gmail.com 

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27° edizione de “L’ultimaprovincia”, teatro e circo si fondono grazie ai Manicomics

Un carrozzone che si dilungherà lungo le valli della nostra provincia, dalla prima all’ultima. L’ultimaprovincia per stessa volontà dei Manicomics, organizzatori della kermesse, è “un Festival anomalo”. Quest’anno alla 27° edizione saranno toccate 13 piazze differenti che ospiteranno spettacoli circensi e di teatro, o una fusione di questi. Presentazione stamattina in Provincia alla presenza di delegazione dei 9 Comuni interessati più Patrizia Calza, vicepresidente della Provincia e sindaco di Gragnano, Paolo Pisi, cofondatore della Cooperativa Manicomics e direttore artistico della manifestazione e Agostino Bossi per la direzione tecnica. “Siamo felici di presentare questa manifestazione in un periodo importante per Manicomics, – sottolinea Pisi -, abbiamo ricevuto un finanziamento triennale importante dal MIBACT, un riconoscimento da parte del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo, ndr) che ci permette di programmare al meglio il futuro”. Saranno 15 gli spettacoli più 2 repliche, cui va aggiunto un workshop reso possibile da un finanziamento della Fondazione Piacenza e Vigevano, diviso in due percorsi.

Si inzia il 17 agosto a Bobbio con Tra le scatole, uno spettacolo in bilico tra giocoleria e corda molle, si sposterà poi a Gragnano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Rottofreno, Travo e Vigolzone.

A concludere, tra il 28 e il 30 settembre in luogo ancora da definire, comunque a Piacenza, ci sarà la possibilità per un selezionato gruppo di 45 persone, di partecipare a “Juri The Cosmonaut”, spettacolo di clownerie e videomapping creato da Giorgio Bertolotti e Petr Forman (figlio di Milos), in cui si racconterà la quotidianità di un cosmonauta speciale, in modo clownesco e divertente. Si entrerà in una navicella spaziale particolare, quella dei sogni di Juri.

IL PROGRAMMA

Manicomics e L'ultimaprovincia 

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Tre per Te torna con la 15esima edizione. Maj: “Sempre aperti sul mondo”

Dopo “Itinerari di Teatro”, andato in scena nelle scorse settimane con spettacoli di strada, giocoleria, clownerie, bolle di sapone e circo il Teatro Gioco Vita intende aprirsi sempre più alla città. La nuova stagione “Tre per te”, è stata presentata questa mattina nel ridotto del Municipale grazie al sindaco, nonchè presidente della Fondazione Teatri Patrizia Barbieri, Diego Maj, direttore artistico di Teatro Gioco Vita, Alberto Dosi, socio fondatore dell’associazione Amici del Teatro Gioco Vita e Vittoria Avanzi, direttrice della Fondazione Teatri.  “Si conferma – sottolinea la Barbieri – un programma di grande coinvolgimento, un progetto culturale a tutto tondo. Andare nelle frazioni è stata una scelta vincente, in 4 serate abbiamo portato circa 2500 persone. Emerge una vera passione per il teatro. Abbiamo voluto sistemare i bilanci della Fondazione, ottenendo risultati riconosciuti da tutti”.

“Il pubblico cresce sia dal punto di vista numerico che qualitativo – afferma Maj -, questa 15esima edizione sarà come sempre un momento di festa. Spesso in giro per il mondo vedo spettacoli che mi piacerebbe portare a Piacenza. Sento la responsabilità di non deludere il pubblico, che cerco di ascoltare sempre, senza rinunciare al cambiamento, perchè è importante essere aperti sul mondo, con l’idea che teatro e cultura devono essere un servizio pubblico”. Nella scorsa edizione si sono presentati 22 mila 756 spettatori, circa 2000 abbonati e 12 500 studenti che hanno usufruito della scontistica a loro vantaggio. “Il teatro – continua – deve continuamente dividere, per creare dibattito e quindi cercare risposte. Nonostante i tagli cerchiamo sempre di offrire spettacoli di qualità”.

25 aperture di sipario da ottobre 2018 a maggio 2019, con rappresentazioni che variano dal repertorio classico a quello contemporaneo. Spiccano tra le presenze Ale e Franz con il loro “Nel nostro piccolo” (12 e 13 novembre) che punta alle radici della loro comicità grazie ai grandi che li hanno condizionati come Gaber e Jannacci. Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere saranno presenti con “Il padre” (12 e 13 febbraio prossimi). Da uno dei film più belli di Pupi Avati troviamo “Regalo di Natale” (19 e 20 marzo), mentre si chiuderà la Prosa con il classico “Sei personaggi in cerca di autore”. Altri percorsi che vede la presenza di Alessandro Preziosi il 5 febbraio con “Vincent Van Gogh – l’odore assordante del bianco”.

Ecco i prezzi:

 




Premio Poggi a Eugenia Ratti, cerimonia il 20 ai Teatini con un concerto dedicato a Rossini

La XIV edizione del Premio Internazionale Gianni Poggi, istituito dall’associazione Tampa Lirica, sarà conferito al celebre soprano piacentino Eugenia Ratti, che nel corso della sua carriera è apparsa sui palcoscenici dei teatri più famosi e attualmente si è dedicata all’insegnamento, divenendo così un punto di riferimento per tante nuove le ve dall’ugola d’oro. La cerimonia avverrà con un concerto alla Sala dei Teatini il 20 maggio alle 17 30, e per l’occasione verrà eseguita La Petit Messe Solennelle di Gioacchino Rossini, un modo per celebrare i 150 anni dalla morte del grande compositore nato a Pesaro. L’organizzazione dell’evento è a cura di Fondazione Teatri di Piacenza, dall’associazione Tampa Lirica e dal Conservatorio Nicolini. Questa mattina in conferenza stampa è stato presentato l’evento da Carlo Loranzi, presidente di Tampa Lirica, dall’ assessore alla Cultura Massimo Polledri e dal Maestro Camillo Mozzoni. “La versione che presenteremo – ha specificato quest’ultimo – è quasi da Camera, che fa parte dei peccati di vecchiaia di Rossini. Lui pensò bene di farne un’orchestrazione, ma preferiva questa prima versione. Il coro è di 14 elementi,  interamente formato da nostri allievi. Sia Poggi che Ratti sono stati nostri allievi. La signora Ratti la ricordo in Elisir d’amore, Pavarotti aveva una venerazione per lei”.

http://www.youtube.com/watch?v=Nvw7K0HS5lk&feature=youtu.be

 

“150 anni dalla morte di Gioacchino Rossini hanno portato ad un cartellone che comprende tutti gli eventi rossiniani di quest’anno – ha ricordato Loranzi – , siamo orgogliosi di farne parte e di chiudere le celebrazioni. La Messe Solennelle nasce dopo un lungo periodo durato 30 anni in cui il maestro non metteva mano a partiture di lirica, si era dedicato alla musica sacra. Lo presentiamo nella originale versione intimista, che si pensava impensabile eseguire in pubblico”. Due battute sono state rivolte al Premio. “Sono stati premiati grandi nomi nelle precedenti edizioni. La carriera di Eugenia Ratti si è distinta come una delle più brillanti. Protagonista delle stagioni scaligere. Aveva impressionato ne Un ballo in maschera, per quell’opera aveva la voce ideale. Era la più grande esponente dell’arte lirica come soprano, non ha avuto una degna sostituta”. 

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