Gilda Insegnanti: “Docenti della Scuola Statale non pagati, l’unica via sono i decreti ingiuntivi”.

Per molti docenti della scuola statale piacentina, assunti a tempo determinato, sarà un Natale amaro, in tanti da settembre ad oggi non hanno mai ricevuto lo stipendio. Un fatto grave che si ripete ogni anno nell’indifferenza dei politicanti.

La Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma con un comunicato si deice “al fianco dei colleghi e intravede una sola via: chiedere al Tribunale di emettere dei decreti ingiuntivi e procedere alla riscossione forzata dei crediti, ove necessario aggredendo direttamente anche il patrimonio delle scuole e dell’amministrazione scolastica in generale.Sarebbe anche opportuno che la Procura della Repubblica aprisse un’inchiesta per verificare se sussistono responsabilità penali da parte di singoli funzionari.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma, a tal fine dichiara: “Ormai questi politicanti ci costringono ad usare metodi che sono da “occhio per occhio, dente per dente”, noi non ci sottraiamo” – continua – “quelli del Pd la chiamano Buona Scuola, si vergognassero”




Il Ministero dell’Istruzione condannato dal Tribunale di Piacenza

Il Ministero dell’Istruzione dovrà risarcire 28 docenti piacentini assistiti dalla Gilda degli Insegnanti. Lo ha deciso il Tribunale di Piacenza al quale maestri e professori appartenenti all’associazione professionale si sono rivolti per avere giustizia.

Gli insegnanti hanno agito per vie legali perché stanchi delle continue assunzioni a tempo determinato senza riuscire ad ottenere un’assunzione definitiva. Ora dovranno ricevere tutti gli arretrati salariali relativi alle anzianità maturate come se fossero stati sempre di ruolo. Per ognuno di loro bisognerà compiere un conteggio specifico per determinare l’esatto ammontare della somma, che varia per singola posizione.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, afferma: “E’  l’ennesima dimostrazione che la politica, in maniera trasversale, tende a maltrattare i docenti, altro che Buona Scuola queste sono situazioni da terzo mondo”