Il Terzo Segreto di Satira, dal web al cinema. Intervista con Pietro Belfiore

Sono sbarcati al cinema con il loro primo lungometraggio nei mesi scorsi, Si muore tutti democristiani, saranno a inizio settembre a Satiri di Storie Festival. Ma dietro al fare burlesco e irriverente de Il Terzo Segreto di Satira esiste un lavoro lungo 7 anni che li ha portati a questi livelli. Pietro Belfiore è uno degli autori del collettivo, “un’unica testa pensante”, come spesso amano definirsi. Oltre a lui ci sono Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi.

“Abbiamo cominciato facendo assieme la scuola di cinema – racconta Belfiore -, una volta usciti abbiamo notato che internet era un canale di sfogo abbastanza utilizzato, perciò ci siamo calati in questa realtà, prima per gioco poi come vero e proprio lavoro. Siamo un collettivo di cialtroni per cialtroni“. Oggigiorno si vedono sempre più produzioni, addetti ai lavori che si trasferiscono dal web al grande schermo. “E’ un rischio corso negli ultimi anni, credere che un prodotto audiovisivo per internet fosse replicabile in televisione o al cinema. In realtà si tratta di due canali molto diversi tra loro. Non esiste un collegamento diretto, perchè non tutto ciò che viene prodotto da un lato ha successo dall’altro. Di sicuro è un bel banco di prova, per chiunque sia affacci a questo mondo, che faccia regia, che scriva o sia un attore. Lo può fare in modo libero, autoproducendosi: poi una volta che ci si è fatti le ossa su internet credo sia più giustificato il tentativo, il passaggio a un mezzo diverso”.

In qualche modo Il Terzo Segreto di Satira ha mantenuto questa filiera corta, essendo ideatori, autori, registi di quello che fanno. “Abbiamo 3 momenti di scrittura: il primo che è quello della sceneggiatura, poi quello delle riprese, e in questo caso siamo fortunati ad avere un gruppo di attori che collaborano con noi da tanti anni, permettendoci di lavorare sulla scrittura anche durante le riprese. Il terzo è quello del montaggio, che segna la grossa differenza tra il web e il cinema”. Molti giovani tendono a sentirsi videomaker perchè realizzano video per youtube. Una scuola di cinema quali strumenti può offrire a questa generazione che sempre più si approccia allo strumento video? “Intanto la possibilità di confrontarsi con qualcun altro. Noi siamo stati stati fortunati, niente di quello che abbiamo fatto sarebbe stato possibile se non fossimo stati un gruppo di cinque persone. Essendo dispari poi ogni decisione votata aveva una maggioranza. Le velleità artistiche di un ventenne spesso non trovano un riscontro, si rischia di fare il passo più lungo della gamba”.

SI MUORE TUTTI DEMOCRISTIANI

Si muore tutti democristiani è uscito nelle sale il 10 maggio scorso, riscontrando un buon successo di critica. “Abbiamo voluto raccontare un mondo vicino al nostro – spiega Belfiore -, avevamo un certo timore reverenziale verso lo strumento cinema. La storia è quella di tre videomaker scapestrati di sinistra a cui viene fatta un’offerta vantaggiosa sia dal punto di vista economico che etico, che si rivela poi proprio poco etica. Da qui si rivela la scelta che devono fare i tre, accettare o meno il compromesso? E’ la parabola della vita per cui si nasce contestatori e si muore contestati, una centrificazione che i tre vivono sulla propria pelle, una metafora politica per raccontare una storia quotidiana”.

Quindi chi sono i democristiani oggi? “Sono coloro che smettono di fare scelte radicali nella propria vita e in qualche modo si imborghesiscono. Un po’ come quando smetti di andare in vacanza in campeggio e cominci a prenotare in albergo“. Non resta che aspettare di vederli a Satiri di Storie Festival, in attesa del prossimo lavoro. Infatti come spiega Belfiore “gli spunti sociali e politici sicuramente non mancano”.

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Alla scoperta di Satiri di Storie Festival con la direttrice artistica Letizia Bravi

La satira sta diventando un appuntamento fisso a Piacenza già da qualche tempo, a cominciare dalle serate Stand up Comedy organizzate al Baciccia fino all’ organizzazione di un Festival ad essa dedicato: Satiri di Storie infatti, alla seconda edizione, mostra che il pubblico piacentino ama questo genere. Alla direzione artistica Letizia Bravi, attrice piacentina che in passato era nel cast di Crozza nel paese delle Meraviglie su La7

“Col tempo mi piacerebbe rendere Piacenza il polo ufficiale della satira in Italia – esordisce Letizia -, così come esistono i Festival della Letteratura e della Filosofia, chiamando grandi nomi a livello nazionale”. Già quest’anno a introdurre il 2 settembre ci sarà la proiezione di Si muore tutti democristiani de Il Terzo Segreto di Satira (appuntamento all’Arena Daturi ore 21 30) in collaborazione con Cinemaniaci. Il collettivo sarà poi presente Live al Baciccia in chiusura di rassegna, la sera dell’ 8 settembre. Il 7 settembre ci sarà invece Paolo Rossi, storico mattatore della tv e famoso anche per aver portato in giro per l’Italia il suo Circo. Si esibirà all’Auditorium della Fondazione portando la sua visione della vita, della società e della politica.

Satira Dop sarà invece l’appuntamento dedicato al territorio. “Qui cercheremo attraverso la satira di riscoprire aneddoti, storie, vicende del passato”. Uno spettacolo itinerante che la stessa Letizia condurrà assieme ad Umberto Petranca e Tiziano Cannas, in collaborazione col Fai Giovani.

Letizia del Festival è direttrice artistica, ma sostanzialmente “tuttofare”, come lei stessa si definisce. “Farò anche organizzazione, produzione e fundraising, fortunatamente ho una collaboratrice che segue la parte più amministrativa. Sicuramente è stato importante capire a 360 gradi tutti gli aspetti di un evento come questo. Da un lato la sento come una cosa mia, dall’altro sarei felice di ampliare il team, portare altre persone che possano condividere con me questo progetto”. Che è stato presentato per il secondo anno consecutivo, anche al bando Giovani Progetti indetto dal Comune, fruttando 5000 euro per l’organizzazione. “Sono stati senz’altro utili per produrre uno spettacolo, invitare un ospite, ma anche promozione e pubblicità. Siamo molto grati di questo contributo rispetto allo scorso anno, ma anche a Banca di Piacenza e alla Fondazione, sono stati molto preziosi per il loro supporto“.

Gli impegni di Letizia vanno oltre il Festival: “Appena prima di Satiri tornerò al Teatro Nuovo di Verona con Romeo & Giulietta, dopo invece sarò a Milano per preparare Il Fu Mattia Pascal, una produzione che mi prenderà tutto l’autunno, e poi a Reggio Emila con NoveTeatro in primavera”. 

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