Tommaso Foti: “Fra tante frattaglie nessuno ha informato della candidatura della Barbieri a Presidente della Provincia”

Tommaso Foti, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, è un fiume in piena. In merito alle recenti notizie che parlavano di rimpasto all’interno della Giunta, il Consigliere comunale di Fratelli d’Italia e onorevole non è stupito che “aspiranti Mago Otelma di cortile si cimentino, con scarso successo, in un’attività all’evidenza loro non congeniale. Stupisce invece che tra tante frattaglie di banalità alcuno si sia preoccupato – chissà per come, chissà perché – di informare i media che Patrizia Barbieri e’ stata invitata dai movimenti politici del centrodestra a candidarsi a presidente della Provincia”.  

Aggiunge con grande soddisfazione che l’attuale sindaca ha accettato di “ricoprire anche detto incarico, che la renderà pertanto il portabandiera del centro destra alle elezioni provinciali del prossimo 31 Ottobre”.

Alcun esponente di Fratelli d’Italia ha partecipato a riunioni – sottolinea in conclusione -, aventi come argomento provvedimenti di stretta competenza del sindaco che, come legge prevede, nomina e revoca gli assessori”.




CE.SVI.P – Foti (Fdi): situazione nota da anni alla Regione

L’on. Tommaso Foto interviene con un comunicato sulla vicenda della cooperativa di formazione al centro di una indagine della Guardia di Finanza.

“Senza volere entrare nel merito e tanto meno interferire con le indagini in corso, non posso esimermi dal rilevare che già tre anni fa ebbi a denunciare in una dettagliata interrogazione alla Giunta Regionale, la preoccupante situazione del CE.SVI.P e, in particolare, le anomalie gestionali che ne avevano caratterizzato e ne caratterizzavano l’azione”, sostiene il parlamentare piacentino di Fratelli d’Italia.
“In quell’occasione – continua la nota – la risposta resami cercava di mettere un pezza sulla vicenda, probabilmente per i noti rapporti dell’ente di formazione con la Lega delle Cooperative. Ma all’evidenza i noti stanno venendo al pettine e, con essi, mi auguro venga accertata l’esistenza o meno di favoritismi in ambito regionale”
“Una cosa è e resta certa: la formazione professionale in Emilia-Romagna – conclude Foti – spesso e volentieri più che essere d’aiuto a chi frequenta i corsi serve a chi li organizza. E dicendo ciò so bene che quella del CE.SVI.P. non è l’unica anomalia nel settore”.




Italia, un paese dove i primi a non rispettare le leggi sono i funzionari pubblici

Gli archivi ci permettono di meglio interpretare cosa è successo nel passato, sia esso recente, sia remoto. Gli studiosi basano le proprie ricerche sui documenti depositati in scaffali che nell’immaginario sono spesso polverosi.

In Italia però ci sono documenti che la polvere non hanno nemmeno l’opportunità di prenderla. Sono quelli che, per legge, “gli organi giudiziari e amministrativi dello Stato versano all’archivio centrale dello Stato e agli archivi di Stato”.

Si tratta di documenti “relativi agli affari esauriti da oltre trent’anni” che dovrebbero essere messi a disposizione del pubblico insieme a “strumenti che ne garantiscono la consultazione”. A stabilirlo è l’articolo 41 del Codice dei Beni Culturali.

Il condizionale è però d’obbligo, come spesso accade in Italia, perché a quanto pare numerosi organi periferici della pubblica amministrazione se ne infischiano beatamente delle leggi dello Stato e non depositano queste carte dove e come dovrebbero.

Della vicenda si è occupato anche il parlamentare piacentino Tommaso Foti che ha depositato una interrogazione rivolta al Ministro per i Beni e le Attività Culturali sottolineando come appunto l’obbligo di legge non venga rispettato e chiedendo al titolare del dicastero quali provvedimenti egli intenda prendere per far sì che la norma venga applicata e per eventualmente agire disciplinarmente contro i funzionari responsabili di questa omissione.

Come Foti ricorda il mancato deposito comporta “un grave disagio  per gli studiosi dell’età contemporanea, impedendo anche la ricostruzione obiettiva di un periodo storico fondamentale per l’Italia”.




Foti eletto vice capogruppo vicario a Montecitorio

Tempo di attribuzione d’incarichi in Parlamento e nei gruppi parlamentari costituiti dopo le elezioni del 4 marzo.

Incarichi che vedono coinvolto il parlamentare piacentino Tommaso Foti che, dopo dopo essere stato designato componente della Commissione Lavori Pubblici e Ambiente della Camera, con l’unanime voto dei parlamentari di Fratelli d’Italia, è stato eletto Vice Capogruppo Vicario a Montecitorio, affiancando il capogruppo Francesco Lollobrigida nella guida politica e organizzativa dei 32 deputati che fanno capo a Giorgia Meloni.

Filippo Bertolini, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, saluta così la notizia: «Tommaso Foti ha conquistato, grazie alla stima e all’apprezzamento delle indubbie capacita’ mostrate nel corso della sua intensa e brillante attività politica, un ruolo di notevole importanza che lo proietta ad essere uno dei protagonisti alla Camera dei Deputati in questa legislatura. Non solo, ma la sua elezione avrà riflessi importanti e positivi anche per il nostro territorio».

«Siamo certi – continua il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia – che, al di la’ del grande impegno di Tommaso per esprimere al meglio le posizioni di Fratelli d’Italia sui temi di interesse politico generale, la sua voce continuerà a levarsi forte e chiara nell’aula di Montecitorio a difesa degli interessi di Piacenza. Le sfide per il nostro territorio sono molteplici e con l’on. Foti in un ruolo politico chiave abbiamo la garanzia che le istanze dei cittadini e degli amministratori locali saranno compiutamente e proficuamente rappresentante».

Non nasconde, oltre allo stupore, la soddisfazione il neo-eletto: «E’ per me un grande onore – afferma Foti – essere stato chiamato, dai 32 deputati del gruppo di Fratelli d’Italia, a ricoprire un ruolo tanto prestigioso, quanto difficile ed impegnativo, quale e’ quello di vice capogruppo vicario. E’, per me, anche un enorme onere atteso che per svolgere adeguatamente la funzione di vice capogruppo vicario dovrò fermarmi molto di più a Roma, con una moltiplicazione significativa degli impegni, delle riunioni e degli incontri, rispetto a quanto al momento della mia elezione avevo preventivato. Sarà mia premura mettere in campo l’esperienza maturata nelle passate legislature per fare in modo che i fatti prevalgano sui facili slogan e sull’inutile fiera delle parole – continua Foti – senza, tuttavia arretrare di un millimetro rispetto ad un’impostazione politica che mi vedrà, in prima fila, a rappresentare la Destra politica, i suoi valori, i sentimenti e la volontà dei suoi elettori».

Foti non si sottrae dal commentare il ruolo di Fratelli d’Italia rispetto al Governo in carica: «il voto di astensione espresso da Fratelli d’Italia in occasione della nascita del Governo Conte – spiega – e’ stato un atto di amore verso l’Italia. La situazione era infatti delicata e difficile, non serviva certamente alimentare nuove tensioni. E’ certo pero’ che quello in carica non e’ il governo di centro-destra che noi avremmo voluto alla guida del Paese e che gli elettori avevano con il loro voto mostrato di gradire. Ciò detto, siamo e restiamo all’opposizione del governo 5Stelle-Lega, soprattutto a fronte della politica demagogica ed inconcludente espressa dai grillini, la qual cosa non ci impedirà di sostenere quei singoli provvedimenti, a partire da quelli in materia di sicurezza dei cittadini, che dovessero essere presentati e risultare coerenti con le promesse elettorali fatte dal centrodestra».

 




Foti, da poco insediato alla Camera, presenta già tre interrogazioni relative a Piacenza

Non si può proprio dire che Tommaso Foti – rieletto alla Camera dei deputati nelle ultime elezioni politiche – perda tempo. Sono appena stati eletti i Presidenti ed il parlamentare ha già presentato tre interrogazioni “a risposta in Commissione” (che è il modo più celere per ottenere che il Governo risponda e anche in tempi brevi).

Due delle tre interrogazioni riguardano il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. In una l’on. Foti chiede di avere notizie (ed assicurazioni) circa la realizzazione della variante della strada provinciale n. 6 di Carpaneto (da Crocetta a San Giorgio Piacentino). Nell’altra il parlamentare chiede iniziative urgenti per superare i disservizi che da tempo negativamente incidono sull’operatività dell’Ufficio della Motorizzazione di Piacenza legato al comparto dei mezzi pesanti.

La terza interrogazione è rivolta, sempre da parte dell’on. Foti, al Ministero dell’interno. Con essa si chiede come si intenda sopperire alla cronica carenza di personale al Comando Vigili del fuoco di Piacenza, sottolineando che si registra una scopertura di circa 50 unità e cioè del 30 per cento del personale dell’organico (180 operativi) e che non si può in eterno fare affidamento sullo spirito di sacrificio dei componenti il Corpo VVFF.




Foti: “un voto che mi riempie di gioia, ma anche di responsabilità”

Utilizza Facebook Tommaso Foti, che tornerà per la quinta volta a Montecitorio, per commentare la sua vittoria schiacciante in questa tornata elettorale. Ecco il testo:

Tommaso Foti commenta la sua rielezione alla Camera“Accade a #Piacenza. E’ stata una bella campagna elettorale, con tante strette di mano, con tanti plausi per la puntuale attività che ho svolto negli anni. A guardare la percentuale con la quale ho vinto, oltre il 47%, verrebbe da dire: “morto che parla”. E forse qualcuno cinque anni fa, quando non venni rieletto a causa di una norma di legge poi cancellata da una sentenza della Corte Costituzionale, si era illuso della mia fine politica. Ma così non è stato. Perchè chi crede combatte, con o senza la medaglietta di parlamentare. E io ho continuato – anche da semplice cittadino – a battermi per questa nostra Terra piacentina. Poi mi sono candidato, quando si è presentata l’occasione, al Consiglio Regionale e sono stato clamorosamente eletto. Il frutto di questi tre anni di dura attività a Bologna l’ho raccolto nell’urna il 4 Marzo. Ed è stata una messe di voti impressionante. Oltre 73.000 piacentini mi hanno accordato una fiducia che neppure mettendo assieme i voti dei candidati dei 5Stelle e del PD poteva essermi negata. E’ un voto che mi riempie di gioia, ma anche di responsabilità. Quella responsabilità che mi fa dire anche oggi no all’avventurismo politico e no ai voltagabbana. Sono stato eletto nel centrodestra e per esso, e solo per esso, mi batterò. Altre ipotesi non ne esistono. Almeno per me”.

Intanto riproponiamo l’intervista realizzata da PiacenzaOnline con l’on. Tommaso Foti durante la recente campagna elettorale.




Centrodestra piacentino: “uniti si vince, andiamo al governo e mandiamoli a casa”

Sala gremita ed un centrodestra unito e compatto. E’ questa la fotografia della serata che si è svolta  all’auditorium Sant’Ilario di via Garibaldi, a Piacenza; un evento congiunto che ha segnato l’ingresso ufficiale nella fase clou di questa campagna elettorale per le Politiche del 4 marzo.

Sul tavolo dei relatori e tutto intorno manifesti e bandiere della Lega Nord, di Fratelli d’Italia, di Forza Italia e di Noi con l’Italia. Ad aprire l’incontro pubblico è stata Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, chiamata sul palco a sorpresa, senza che il suo intervento fosse programmato. Ma non si è certo fatta trovare impreparata: «Solo pochi mesi fa abbiamo vinto le elezioni amministrative dopo una campagna elettorale basata su quello che poteva sembrare uno slogan ma che per noi è molto di più e rappresenta il nostro impegno, e cioè “uniti si vince”». Barbieri ha parlato di impegno basato sui valori; un impegno che oggi, in questa nuova campagna elettorale che deciderà le sorti politiche dell’Italia, è stato e sarà rinnovato grazie al coraggio dei candidati «di altissimo livello» che hanno scelto di mettersi in gioco «dimostrando uno spirito di servizio di cui noi tutti dobbiamo essere orgogliosi». Il sindaco ha sottolineato la necessità di dare risposte ai cittadini su esigenze e temi di fondamentale importanza e quindi della necessità di votare «con convinzione» per fare in modo di uscire dalla «palude in cui ci hanno lasciato anni di governo del centrosinistra».

«E’ importantissimo che tutti noi ci impegniamo a far eleggere i nostri candidati – ha proseguito – perché solo loro rappresentano il cambiamento. Dobbiamo staccare decisamente la sinistra, dobbiamo andare al Governo con una maggioranza schiacciante».

Dopo il sindaco Barbieri e dopo gli interventi di Jonathan Papamarenghi e di Fabio Callori, rispettivamente coordinatore provinciale e vice-coordinatore regionale di Forza Italia, hanno preso la parola uno ad uno i vari candidati. Giancarlo Tagliaferri, Francesca Gambarini, Romano Tribi ed Elena Murelli.

Clou della serata gli interventi , e Pietro Pisani, candidato all’uninominale per il Senato.

Lungo e articolato il discorso di Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), candidato della coalizione all’uninominale per la Camera, aperto da un sentito omaggio al sindaco: «Il giorno dopo le elezioni – ha detto – Patrizia Barbieri era in Comune a lavorare. Nessuno di noi ha festeggiato, a parte, e credo legittimamente, la sera della vittoria. Non c’era niente da festeggiare: la sinistra ci ha lasciato una situazione disastrosa, una macchina comunale completamente a pezzi, e l’impegno per risollevare questa amministrazione è stato ed è tuttora enorme e totalizzante». Un impegno che Foti vorrebbe premiato da un risultato elettorale che non lasci spazio ai dubbi, alle polemiche, alle incertezze: «Dobbiamo spazzarli via, asfaltarli, mandarli a casa. Dobbiamo superarli con un risultato a due cifre e, perché no, doppiarli».

Impresa difficile ma non impossibile secondo il candidato alla Camera. Come difficile era la rinascita del centrodestra in una provincia come quella di Piacenza che fino a poco tempo fa era quasi totalmente rossa: «Sembrava impossibile che oggi comuni come Sarmato, Monticelli e, quando siamo partiti, nel ’94, addirittura Castelvetro che era ed è la Sesto San Giovanni emiliana, potessero essere governati dal centrodestra. Eppure è così».

Successi che, secondo Foti, si basano sulla differenza fondamentale tra i due schieramenti: «Il centrosinistra parla, promette e non fa. Basti pensare alla famosa tangenziale di San Giorgio, inaugurata solo sui giornali e mai realizzata. Basti pensare alla Statale 45 con promesse di stanziamenti milionari mentre io non ho visto nemmeno un progetto. Noi diciamo e facciamo». Un esempio su tutti di cui Foti può parlare in prima persona: «In tanti oggi ospitano ministri e personalità illustri nella splendida ex chiesa dei Teatini – dice – ma se avviene questo è perché chi vi sta parlando ha portato i fondi necessari al consolidamento del tetto».

L’intervento, ha affrontato il tema dell’economia e delle tasse, con Renzi che sbandiera l’un per cento di pil in più rispetto allo scorso anno «dimenticandosi di dire che siamo sotto di 8 punti percentuali rispetto al resto d’Europa e che partiamo dal – 7 di quando è iniziata la crisi». Ma Foti ha parlato anche di proprietà privata ed immobiliare da difendere dalla «visione bolscevica di una sinistra che la vede come il male» e da uno Stato che rapina i legittimi proprietari incassando 50 miliardi all’anno sulle loro spalle.

Ha poi parlato di immigrazione e sicurezza, con esempi virtuosi firmati centrodestra come i rapporti diplomatici tanto vituperati col colonnello libico Gheddafi «il quale però teneva sotto controllo le partenze, mentre ora, grazie anche a Napolitano, Gheddafi è stato ucciso col risultato che l’Africa si riversa in Italia».L’eponente del centrodestra ha citato esempi come l’operazione Strade sicure che è stata «a costo zero per l’Italia e ha portato i soldati nelle città rendendole più protette». ed ha lanciato un esempio provoctorio «si provi a immaginare se sabato scorso ci fossero stati 20 o 25 militari della Folgore insieme agli otto carabinieri assaliti dai manifestanti violenti. Cosa sarebbe successo secondo voi? Dove li avremmo trovati Pallavicini e Rabbuffi?» L’affondo finale è partito proprio dai disordini di sabato scorso durante il corteo pomeridiano “antifascista” promosso dagli autonomi di sinistra: «E’ vergognoso che il Pd abbia criticato il Comune di Piacenza il giorno dopo i disordini – ha sostenuto Foti – Ma se ci si pensa bene è lo stesso Pd che per due volte ha governato questa città proprio grazie all’accordo con Carlo Pallavicini e Luigi Rabbuffi che sabato scorso erano in quel corteo. Mandiamoli a casa, alziamo le nostre bandiere, alziamo le nostre voci. Questa volta non li battiamo, li asfaltiamo».

Anche da Pietro Pisani (Lega Nord) parole durissime sul centrosinistra e i suoi governi, ma prima ancora sul fatto che gli italiani è da troppo tempo che non votano, che non possono scegliere da chi farsi governare: «Hanno messo dei tecnici a scegliere per noi, a decidere per noi – ha detto – ma a quanto pare non riuscivano nemmeno a compilare la loro dichiarazione dei redditi visto che si dimenticavano di inserire case in Svizzera». Ma non solo: questi tecnici hanno ridotto in povertà il Paese, dice Pisani: «La legge Fornero, che aboliremo come primo atto di governo, ha mandato in pensione persone senza fare i conti, senza sapere se potevano andarci. E oggi ci troviamo con gente senza lavoro e senza pensione, con anziani italiani che rovistano nei cassonetti della spazzatura per trovare da mangiare. Sono cose che gridano vendetta».

Anche da Pisani ha affrontato il tema sicurezza ed immigrazione incontrollata: «Chiuderemo i centri sociali – ha promesso – che non sono altro che agglomerati di illegalità. Basta impunità, è così che si sta distruggendo l’Italia. Non è possibile che dopo i fatti di sabato, dopo che un carabiniere è stato malmenato e ferito da manifestanti di sinistra, il giorno dopo costoro vadano sui giornali dicendo anche che hanno ragione. E’ inaccettabile che le cronache di questi giorni ci rivelino la presenza della mafia nigeriana che uccide la nostra gente e ci mangia il cuore. Capite? Ci mangiano il cuore. No, è troppo, ora basta. E’ ora di mandarli a casa, è ora di riprenderci il nostro Paese, è ora di andare al governo».




Pisani e Foti candidati del centrodestra nei collegi uninominali di Piacenza

Saranno il segretario provinciale della Lega Nord di Piacenza Pietro Pisani e il consigliere regionale Tommaso foti (Fratelli d’Italia) i candidati del centrodestra nei collegi uninominali di Piacenza rispettivamente del Senato e della Camera.

Il segretario della Lega Nord, il reggiano Gianluca Vinci, correrà invece nel collegio plurinominale di Parma-Piacenza-Reggio.




Foti (Fdi): tribunale esautorato da nuova legge fallimentare

Lasciare inalterati i vigenti criteri di attribuzione della competenza fallimentare ai tribunali esistenti per evitare l’effetto negativo di concentrazione solo su alcuni uffici giudiziari della materia concorsuale. Tommaso Foti (Fdi) in un’interrogazione alla giunta fa il punto sulla nuova delega per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza, che ha tra gli oggetti la riforma delle procedure concorsuali e la disciplina della composizione delle crisi da sovraindebitamento.

La legge, che dovrebbe entrare in vigore entro 12 mesi, prevederebbe, tra le altre novità, che i tribunali non aventi sezioni specializzate in materia d’impresa vengano privati della competenza in ambito fallimentare.

“In Italia non si può restare senza la presenza di istituzioni come i tribunali” secondo Foti che riporta l’esempio di Piacenza. Con questa legge, il tribunale della città “non avrebbe più procedimenti concorsuali, né giudici delegati e, dunque, perderebbe tutte le attività connesse”, oltre al fatto che gli operatori del settore dovrebbero recarsi in altri tribunali. Il problema, aggiunge Foti, investirebbe anche tutti gli ordini professionali, in particolare avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti, che verrebbero privati delle professionalità tecniche acquisite nel tempo, con conseguente impoverimento di tutto il territorio. Infine, fa notare il consigliere, il disagio colpirebbe anche tutti gli imprenditori (grandi e piccoli) che non troverebbero più nel contesto in cui operano i necessari punti di riferimento di specialisti in materia di “crisi d’impresa”.

Francesca Mezzadri




Foti: “Telecamere negli istituti”

Già Rancan qualche giorno fa l’aveva proposto (vedi qui il nostro pezzo) ora anche il consigliere Tommaso Foti (Fdi – An) rincara la dose e propone telecamere di sorveglianza negli istituti, ma anche nelle “strutture che ospitano bambini, anziani o disabili”,  in una interpellanza alla giunta piacentina, a seguito dell’arresto di due maestre piacentine della scuola Vittorino da Feltre con l’accusa di maltrattamenti su minori.

Emergono ancora “episodi raccapriccianti e riprovevoli -sottolinea -, solo con l’installazione di telecamere e microfoni è possibile accertare il ripetersi di episodi di violenza verbale nei confronti dei soggetti assistiti” perché, dice, “è fondamentale monitorare le condizioni in cui vengono ospitati nelle strutture pubbliche e private”. Dunque, per l’esponente di Fdi-An, le telecamere potrebbero essere una soluzione per “prevenire fatti che arrecherebbero gravissimi danni all’equilibrio psicologico di chi li subisce”.