Ventenni si iniettano eroina di fianco al liceo scientifico

Si drogano in pubblico, senza la necessità di doversi nascondere più di tanto. Hanno una ventina d’anni. Sono ragazzini. Sono annoiati. Il divertimento lo trovano con la chimica.

E’ sabato sera, mancano due giorni a Ferragosto. Siedono su una panchina nei giardinetti bui di fianco al liceo scientifico Respighi. Un laccio intorno al braccio e si sparano in vena lo sballo.  Poco importa che a pochi metri ci sia il Facsal, luogo più frequentato dalle famiglie e dai bambini.

Ancora meno interessa che difronte ci sia l’ingresso di un locale, il Sottomura, dove centinaia di giovani e meno giovani si trovano per una pizza o per un semplice drink. L’unica cosa che conta davvero è quella maledetta sferzata allucinogena nelle vene.

Siringhe e fazzolettini usati per tamponare il sangue vengono lasciati lì, abbandonati sul granito delle panchine. Non hanno cura di sé stessi, del proprio futuro, certo non si preoccupano del fatto che con quegli aghi ci si potrebbe infettare, così come non si fanno scrupolo ad usare quell’angolo come latrina a cielo aperto.

Anche ieri sera un cameriere esce dalla pizzeria per un momento di relax. Vorrebbe sedersi per fumare una sigaretta ma poi vede il sangue, le siringhe e capisce. Arrivano i carabinieri che prendono atto della situazione.  Non è la prima volta.

I ragazzi non ci sono più. Inghiottiti dalle loro allucinazioni se ne sono andati.

Resta una considerazione: la città, la comunità non può girare le spalle davanti a giovanissimi che, nel 2017 ancora si iniettano la morte in vena. Bisogna intervenire e subito. Questa volta in gioco non ci sono gli spacciatori dei giardini. Ci sono teen-ager italiani che dovrebbero tirare calci ad un pallone anziché alla propria vita. Sono una priorità anche loro, prima che siano spacciati.

Come una priorità è rendere sicure e fruibili, per tutti, quelle panchine, senza il rischio di pungersi. Basterebbe alla fine poco. I titolari del Sottomura lo hanno già fatto presente più di una volta, per ora inascoltati. Quel giardinetto va modificato. Deve essere ben illuminato e vanno tolti gli arbusti che fanno da quinta nascondendo agli occhi dei passanti “chi si vuole fare”.  L’appello è lanciato. C’è da augurarsi che qualcuno della nuova giunta lo voglia raccogliere e far suo.

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L’eroina costa poco e si diffonde fra i giovanissimi

Negi anni settanta e ottanta la parola tossicodipendente si legava in automatico all’eroina.

Si pensava che le droghe sintetiche, le pasticche come l’ecstasy, avessero soppiantato la droga “sporca” e brutale, quella che si spara in vena. Invece, purtroppo, l’eroina sta tornando prepotentemente di moda soprattutto fra i giovanissimi alla ricerca dello sballo estremo. Una droga il cui prezzo è ormai precipitato: in vendita si trovano microdosi cedute ai giovanissimi a prezzi di saldo, da 2 o 5 euro e 5 euro è il prezzo medio al grammo.

Talmente economica che anche ragazzi di 14 e 15 anni se la possono permettere. Secondo lo studio ESPAD Italia realizzato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), tra i quindicenni l’eroina è la droga più popolare dopo la cannabis. L’eroina i giovanissimi la fumano (o la sniffano) ma alla fine arrivano anche ad iniettarsela. Secondo l’osservatorio europeo delle droghe sarebbero 205 mila, in Italia, le persone che hanno usato eroina, mentre per l’Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs) gli eroinomani sarebbero in realtà 300 mila, tre volte Piacenza.

La nostra città è tra l’altro vicinissima a uno degli outlet della droga più in voga fra i giovanissimi, il parchetto di Rogoredo a pochi passi dalla stazione.