Bilancio positivo del Comune, minoranze sottolineano posizioni diverse in campagna elettorale

Rendiconto per la gestione del Comune è stato il tema caldo della seduta di ieri del Consiglio comunale. L’ assessore al Bilancio Passoni ha definito la situazione economico patrimoniale del Comune di Piacenza “di sostanziale solidità”, con i parametri del conto del bilancio e dello stato patrimoniale “ampiamente positivi”.

“Al netto che una prima parte della campagna elettorale è stata condotta – considera Trespidi (Liberi)-, sul concetto di bilancio non proprio in queste condizioni, e di una situazione di precarietà e di carenza di risorse, mi chiedo cosa giustifichi questo cambio di rotta. Questo conto consuntivo dimostra che i soldi ci sono, non sono come quelli degli anni passati, ma ci sono, basta capire dove sono e andarli a spendere bene”

Christian Fiazza (PD) nel suo intervento si è concentrato sull’avanzo disponibile, pari a 3 milioni 812 mila euro. “E’ indice di scarsa capacità di programmazione della spesa, da un lato si è visto col bilancio che vengono tagliati servizi in alcuni punti, dall’altro si lamenta la scarsità di risorse, e poi ci sono questi soldi che avanzano, che potevano essere utilizzati qunado necessario”. “Le dichiarazioni dell’assessore ci sollevano, perchè sembrava che la Banda Bassotti avesse preso tutto quello che c’era da prendere e sperperare in modo da rendere il bilancio difficile da chiudere“.

Dagnino (M5S) ha rincarato la dose, sostenendo che sin dalla campagna elettorale si è “sentita sempre la stessa canzone”, con riferimento alla mancanza di fondi da investire da parte del Comune. “Se ci fosse stata una Giunta grillina in questi giorni ce ne saremmo sentite dire di tutti i colori, con le strade che ci sono in città”. “La città in questi 10 mesi non ha visto nulla da parte della nuova amministrazione, non colpa vostra perchè si arriva da 5 anni in cui per il decoro urbano non si è fatto nulla. La città però non è cambiata, l’erba in certi punti è alta due metri, i marciapiedi non sono curati. Spesso alle nostre interrogazioni ci veniva risposto che non c’erano soldi, adesso scopriamo che i soldi ci sono”.

Rabuffi (Piacenza in Comune) ha lodato la Giunta Dosi, pur sottolineando la sua volontà di andarsene per scelta, aggiungendo qualche considerazione sul tema della sicurezza: “Avete affrontato l’argomento in modo miope, minimalista e populista, facendo la guerra agli accattoni, ai senzatetto e ai pregiudicati nullafacenti che oziano a Piazzale Marconi, votando un coprifuoco nella zona della stazione degno di un teatro di guerra e realizzando un presidio fisso della Polizia Municipale di ben 2 ore e 5 minuti al giorno, ma non garantendolo sempre, ma da realizzarsi con altre esigenze contingenti, che non è proprio ciò che si aspettava la gente.

Ricordo che alla Festa della Polizia il questore Ostuni ha ratificato una diminuzione del 10% dei reati e del 15% dei furti 

“Viene meno oggi il cordone ombelicale che legava la Giunta Dosi con quella Barbieri – riflette Colla (Piacenza Più) -, sicuramente le politiche che verranno poste in essere saranno quelle che apparterranno all’amministrazione che ha vinto. Ho imparato che in campagna elettorale ci sta tutto e il contrario di tutto, pur di ottenere la vittoria. Il buco non c’è, ma bisogna proseguire in una attività di spending review”.

L’assessore Passoni, rispondendo alle critiche di chi sosteneva che sono aumentate le tasse, dice che “è una falsità”.




Testamento biologico in Consiglio Comunale: a breve il registro DAT

Giornata attiva in Consiglio quella che si è conclusa ieri verso la mezzanotte. 18 emendamenti al DUP proposti dalle minoranze, in particolare dal gruppo Liberi di Massimo Trespidi e Piacenza in Comune di Luigi Rabuffi.

Quest’ultimo ha segnalato l’importanza di “diminuire il traffico veicolare, invogliare all’utilizzo della bici e della mobilità dolce, in particolare migliorarne le vie e creare nuovi precorsi ciclabili”. Nel dibattito, Mancioppi ha segnalato che “nonostante non vi sia una voce specifica che riguarda questo argomento, stiamo valutando tutte le possibilità in merito”. Trespidi ha manifestato il proprio appoggio alla proposta, sottolineando l’inutilità delle Consulte, e richiamando l’assessore competente, Zandonella, “a vigilare sul loro lavoro. Se le abbiamo attivate, che almeno propongano un parere”. Emendamento respinto 11 favorevoli contro 20 contrari.

Altro emendamento di portata maggiore è stato quello sul fine vita. Rabuffi ha sottolineato l’importanza del Testamento Biologico, “norma di grandissima civiltà: viene tutelato il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione del paziente. Nessun trattamento può essere proseguito se non col consenso libero e informato della persona. Chiedo di accelerare la predisposizione di un registro DAT, e decidere del proprio fine vita”. Respinto con 12 favorevoli e 17 contrari. 

Questa è la prima discussione di cuore che sento oggi – ha sottolineato Fiazza nel dibattito -, mi hanno colpito le parole della consigliera Cappucciati. Ognuno vive emozioni sulla propria pelle in base all’esperienza che ha fatto, credo che il DAT sia un segno di civiltà che vada dato”. La Cappucciati precedentemente aveva raccontato la propria esperienza personale: “Non credo che a 20 anni posso decidere della mia vita. Non è facile in quel determinato momento decidere se smettere le cure o meno. Una legge che stabilisce il mio fine vita è preoccupante, almeno di casi eccezionali”. La Lega in questo caso non ha votato congiuntamente ma ha lasciato libertà di scelta a ciascun consigliere, proprio in virtù delle esperienze singole  e della delicatezza dell’argomento.

Il gruppo Liberi di Trespidi ha messo sul tavolo la questione del Regolamento del Verde, che però è stato respinto con solo 12 voti favorevoli. Roberto Colla di Piacenza Più ha predisposto invece un emendamento che prevedeva “la collaborazione con gli enti specifici, di interventi educativi atti a difendere tra i giovani il ricordo e la memoria della storia del ‘900, dal quale possono trarre insegnamenti capaci di inculcare loro cittadinanza attiva e senso civico, in ottemperanza alla relativa legge regionale”. Approvato con 27 voti favorevoli.




Liberi: “Serve un regolamento per la biodiversità”

Si è svolta ieri in Sala Cattivelli la conferenza stampa dell’Associazione Liberi, presenti i consiglieri Gloria Zanardi e Massimo Trespidi, che hanno esposto le loro linee programmatiche per il futuro della città, con un focus specifico sulla biodiversità a Piacenza.

Il recente rapporto “I City Rate 2017” ci consegna un quadro impietoso delle carenze della nostra città sotto il profilo del “suolo e territorio”, “qualità dell’acqua e dell’aria” e soprattutto del “verde urbano”.

La classifica delle città intelligenti italiane vede Piacenza al 41° posto su 106 capoluoghi di provincia analizzati e soprattutto ci vede retrocedere di ben 15 posizioni (nel 2016 occupavamo il 26° posto).

Dato ancora più allarmante, se consideriamo che gli altri 8 capoluoghi della nostra Regione si collocano tutti nei primi 25 posti (con posizioni sostanzialmente stabili) e che, in particolare, Bologna è al secondo gradino del podio, mentre Ravenna, Parma, Modena e Reggio Emilia sono nelle prime 10 posizioni.

A portare Piacenza così in basso, e così staccata dalle realtà emiliano romagnole confinanti, hanno contribuito sicuramente i dati imbarazzanti di verde pubblico (74° posto) qualità dell’acqua e dell’aria (51° posto) suolo e territorio (59° posto).

Come evidenziato dai curatori della ricerca, Gianni Dominici e Valentina Piersanti, nel “dare la pagella” al verde pubblico di Piacenza, si è tenuto conto dell’incidenza del verde (incidenza percentuale delle aree verdi (aree naturali protette e aree del verde urbano), della disponibilità pubblica (disponibilità di verde pubblico pro capite – metri quadrati per abitante) e della pianificazione del verde (indicatore composito che valuta la presenza di strumenti di pianificazione del verde – piano del verde, regolamento del verde, censimento del verde, monitoraggio cedimento alberature, bilancio arboreo).

Se da un lato, da cittadini piacentini, siamo dispiaciuti nel vedere certificare le carenze in ambito ambientale registrate nella nostra città, come Associazione Liberi siamo orgogliosi di aver messo all’interno del nostro programma elettorale (unica forza politica ad averlo fatto) la gestione pianificata e normata del verde pubblico e privato.

Al quinto punto della parte dedicata all’ambiente del nostro programma (una città che respira), ci siamo infatti presi l’impegno con i nostri concittadini di “approvare un regolamento del verde e sviluppare azioni finalizzate alla sostenibilità ecologica e ambientale e all’educazione della tutela degli animali, in collaborazioni con le associazioni animaliste”.

Nei mesi scorsi abbiamo cercato di tradurre in azioni concrete l’impegno preso. Dapprima abbiamo presentato un emendamento al Documento Unico di Programma presentato dall’Amministrazione Comunale ma è stato inspiegabilmente rigettato. Nelle settimane successive abbiamo presentato un ordine del giorno in Consiglio Comunale ma anche questo è stato bocciato.

È per questo che abbiamo deciso di proseguire per la nostra strada e predisporre un Regolamento Comunale del Verde Pubblico e privato, o meglio un Regolamento per la Gestione della Biodiversità nelle Aree Verdi Pubbliche e Privare del Comune di Piacenza.

Perché nelle aree verdi non ci sono solo alberi, arbusti e prati. I nostri giardini, i nostri parchi, i viali alberati, … sono (o potrebbero essere) ricchi di insetti, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi, … Anche le amministrazioni comunali, per quanto di loro competenza devono pertanto attivarsi per difendere la biodiversità del proprio territorio.

A seconda che si adottino delle pratiche di progettazione e gestione del verde più o meno virtuose si avranno conseguenze positive o negative sulla biodiversità. Ad esempio, utilizzare alcuni arbusti piuttosto che altri favorisce l’insediamento degli uccelli, realizzare piccole aree umide recintate all’interno dei parchi consente la riproduzione degli anfibi, utilizzare prati fioriti al posto dei classici miscugli ornamentali agevola la presenza di farfalle, coccinelle, … accrescendo la biodiversità.

Riteniamo necessario costruire un Regolamento che non si limiti a normare gli abbattimenti, la capitozzatura, la potatura, le specie arboree, la gestione dei fossi e i corsi d’acqua minori, i tappeti erbosi, … ma che possa essere uno strumento per la depurazione dell’aria, la rigenerazione del suolo, l’insediamento degli animali, il mantenimento della biodiversità, … oltre ovviamente al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini in termini culturali, sociali, sportivi, ricreativi, …

Vogliamo anche, e soprattutto, che questi spazi migliorino la qualità della vita, non solo delle persone che li frequentano, ma di tutti i piacentini. La nostra città ogni anno registra decine di superamenti dei limiti di PM10 (quasi 100 nel corso del 2017) e noi crediamo che un’oculata gestione del verde, sia dal punto di vista quantitativo ma soprattutto qualitativo, significhi contribuire a contrastare l’inquinamento in città.

Noi crediamo che sia giusto pensare al “verde bello” quale elemento di arricchimento delle città, ma riteniamo che sia giunto il momento di puntare sul “verde utile”. Un nuovo concetto di verde che preveda la realizzazione di “foreste urbane”, ovvero significative porzioni del territorio ricche di alberi, che possano contribuire, attraverso l’assorbimento dei fattori d’inquinamento, a rendere più respirabile l’aria della nostra città.

A Piacenza abbiamo una grande opportunità: il Parco della Pertite. Riteniamo che sia giunto il momento di rendere operativo questo parco, di farlo diventare quella foresta urbana in grado di consentire un salto di qualità nella lotta all’inquinamento e di ottenere risultati migliori rispetto a quelli fino ad oggi registrati.

Realizzare un regolamento per la Gestione della Biodiversità nelle Aree Verdi Pubbliche e Privare del Comune di Piacenza è molto complesso sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo politico.

Per questa ragione abbiamo coinvolto biologi, naturalisti, agronomi, arboricoltori, … e la “squadra” cresce ogni giorno con nuove professionalità che si mettono a disposizione per realizzare un documento il più completo possibile.

Non è infatti pensabile, come spesso si è fatto in passato (e qualcun pensa di fare ancora oggi), di recepire solo le indicazioni degli ordini professionali del settore. È necessario prendere in considerazione anche le valutazioni dei biologi e dei naturalisti che sono in grado di rappresentare le implicazioni della gestione del verde sulla biodiversità. Così come una voce importante è quella degli arboricoltori che dovranno poi provvedere alla gestione concreta degli spazi verdi.

Un esempio per tutti: nel disciplinare l’utilizzo di diserbanti (che ovviamente deve avvenire in osservanza alle disposizioni di legge), i biologi e i naturalisti potranno indicare in quali situazioni sarà più opportuno ricorrere ai pirodiserbo (controllo fisico diretto delle infestanti usato per eliminare piante nocive facendo ricorso al fuoco) per tutelare le specie animali presenti nell’area.

Allo stesso modo, nel realizzare una nuova area verde o nell’intervento su una già esistente, sempre con l’aiuto dei biologi e dei naturalisti sarà possibile individuare le prescrizioni per favorire l’insediamento di insetti, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi e registrare un significativo aumento della biodiveristà.

Ultima ma non ultima la voce degli arboricoltori. Un protocollo serio non può non tener conto delle valutazioni di chi effettua i lavori e che ha maturato anni di esperienza della gestione del verde. Se vogliamo realizzare uno strumento serio, concreto e attuale (e non uno sterile manuale su come si pota una pianta o si concima un prato) occorre la partecipazione di tutti gli attori che, a vario titolo, studiano e lavorano in nell’ambito del vere pubblico e privato.

Sempre in questa ottica, il primo febbraio attiveremo un form sul sito dell’Associazione Liberi (www.associazioneliberi.it) al quale potranno accedere anche i privati cittadini per inviare le proprie proposte. Riteniamo infatti che un argomento così importante non possa essere ridotto solo a una “questione tecnica”, ma necessiti di un’ampia riflessione e condivisione.

Invitiamo quindi i piacentini a seguirci sul nostro sito e sulla pagina Facebook per rimanere aggiornati sul prosieguo dei lavori. Ci auguriamo di rivederci entro un paio di mesi per presentare il Regolamento ultimato e consegnare alla città un importante ed innovativo strumento di pianificazione.




Gloria Zanardi (Liberi) pone l’attenzione sulla ludopatia con una interpellanza

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE URGENTE

PREMESSO CHE

  • La Regione Emilia Romagna ha approvato, ai sensi della L.R. 18/2016, all’art. 48, comma 5, uno specifico atto che ne definisce le modalità attuative con la delibera di giunta del 16.6.2017.

  • In particolare, ai sensi di quanto sopra, diventa operativo il divieto di apertura e di esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse, ma anche la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, entro una distanza di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto ed altri luoghi sensibili.

  • in particolare come luoghi sensibili sono intesi gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, i luoghi di culto, gli impianti sportivi, le strutture residenziali o semiresidenziali in ambito sanitario o sociosanitario, le strutture ricettive per categorie protette, i luoghi di aggregazione giovanile e gli oratori.

  • CONSIDERATO CHE

    • il tema è molto importante considerato che il fenomeno della ludopatia si sta diffondendo con conseguenti ripercussioni di natura sociale ed economica sia per il singolo che per la collettività.

    CHIEDO

    al Sindaco e agli Assessori competenti, se si è già provveduto alla mappatura dei luoghi sensibili come previsto dalla richiamata normativa, citata in premessa e, nel caso, di informare il Consiglio e la cittadinanza in merito ai criteri applicati affinché si ponga l’attenzione sul tema e sull’attività portata avanti dall’amministrazione.

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    MOTIVO URGENZA: la scadenza del termine semestrale previsto dalla legge e la necessità di porre l’attenzione sul fenomeno della ludopatia.

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    Piacenza, 1 dicembre 2017

    Gloria Zanardi

    Consigliere Comunale gruppo Liberi




Chiusura di Palazzo Farnese a Ferragosto, Polledri risponde a Trespidi

A seguito della nota del consigliere del Gruppo Liberi, Massimo Trespidi nella quale afferma che è inutile richiamare il brand se poi i Musei di Palazzo Farnese sono chiusi nella giornata di Ferragosto, l’assessore alla Cultura Massimo Polledri precisa quanto segue: “E’ vero che domani i Musei Farnesiani rimarranno chiusi – spiega – ma il fatto non è certamente dovuto alla volontà dell’Amministrazione. Si tratta di una scelta obbligata, perché il numero dei sorveglianti delle sale della vignolesca mole, da cinque è passato a tre e avendo inoltre parzialmente esternalizzato il servizio di sorveglianza, la cooperativa Xenia ha esaurito i fondi per il pagamento degli straordinari agli addetti, in quanto l’evento su Guercino della primavera scorsa ha reso necessario un impegno finanziario di gran lunga superiore a quello degli altri anni”.

Nel ribadire che non si tratta di una scelta ma di una necessità, Polledri fa riferimento anche agli anni in cui lo stesso Trespidi ha ricoperto il ruolo di assessore alla Cultura: “Credo che anche allora – commenta – i Musei Farnesiani chiudessero in giornate come quella di Ferragosto e dovendo comunque oggi più che nei primi anni Duemila quando lo stesso Trespidi era assessore, fare di necessità virtù, penso sia meglio chiudere a Ferragosto quando la città è spettrale essendo chiuso ovunque, piuttosto che in altri periodi in cui la presenza turistica è certamente più numerosa”.