A Piacenza, a marzo, dovrebbero arrivare 35.030 dosi di vaccino per il Covid-19

Esperienza insegna che fornire numeri per quanto riguarda le dosi dei vaccini contro il Covid-19 spesso porta a successive retromarce o smentite. Questo soprattutto a causa degli enormi limiti quotidianamente dimostrati dal sistema di acquisto centralizzato a livello europeo. Chi si è mosso indipendentemente dalla Gran Bretagna ad Israele agli Stati Uniti ha fatto molto meglio e molto più in fretta del vecchio continente.

(Le vaccinazioni nel mondo fonte Our World in Data).

Le vaccinazioni Covid nel mondo

La primavera dovrebbe portare ad un progressivo aumento delle dosi disponibili ed anche la Regione Emilia Romagna si attende questo incremento con l’arrivo di marzo.

Alla nostra regione dovrebbero essere destinate oltre 470mila dosi di vaccino (472.820) con un aumento del 38% previsto rispetto alle forniture di febbraio, quando il quantitativo ricevuto è stato poco più di 340.000.

La maggior parte dei vaccini saranno consegnati da Pfzier-Biontech (287.820 somministrazioni), a seguire da Astrazeneca (116.100) e Moderna (68.900).

A Piacenza saranno destinate 35.030 dosi in distribuzione a Piacenza (di cui 22.230 Pfizer-Biontech, 5.900 Moderna e 6.900 Astrazeneca).

“Noi siamo pronti ed auspichiamo sempre più un aumento della fornitura di vaccini per la popolazione, soprattutto la più vulnerabile- dichiara l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Occorre che si recuperi al più presto le quantità di dosi decurtate e non consegnate nei due mesi scorsi, accelerando il percorso di immunizzazione dei cittadini. Il quantitativo previsto per il mese di marzo sarebbe un segnale positivo”.

La distribuzione dei vaccini sui territori

La consegna per Aziende sanitarie e ospedaliere, che non tiene conto della popolazione residente in assoluto ma del numero di soggetti a cui è destinato il vaccino, a marzo prevede 35.030 dosi in distribuzione a Piacenza (di cui 22.230 Pfizer-Biontech, 5.900 Moderna e 6.900 Astrazeneca),  47.650 a Parma (di cui 29.250 Pfizer-Biontech, 6.400 Moderna e 12.000 Astrazeneca), 51.550 a Reggio Emilia (di cui 29.250 Pfizer-Biontech, 7.900 Moderna e 14.400 Astrazeneca), 78.110 a Modena (di cui 50.310 Pfizer-Biontech, 9.600 Moderna e 18.200 Astrazeneca), 94.830 a Bologna (di cui 57.330 Pfizer-Biontech, 14.400 Moderna e 23.100 Astrazeneca), 13.890 a Imola (di cui 8.190 Pfizer-Biontech, 1.900 Moderna e 3.800 Astrazeneca), 43.480 a Ferrara (di cui 28.080 Pfizer-Biontech, 6.000 Moderna e 9.400 Astrazeneca) e 108.280 nelle aree di competenza dell’Asl della Romagna, che comprende le provincie di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (di cui 63.180 Pfizer-Biontech, 16.800 Moderna e 28.300 Astrazeneca).




Rancan (Lega): “Rallentamento campagna vaccinale un disastro”

“Più che un problema la mancata consegna a Piacenza, oggi, dei vaccini da parte di Pfizer, che ha imposto lo stop alla vaccinazione degli operatori sanitari, è un vero disastro. I ritardi nella consegna delle dosi comportano infatti il rallentamento della campagna vaccinale e potrebbero indurre all’allungamento dell’intervallo nella somministrazione tra prima dose e richiamo”. Così il capogruppo della Lega in Regione, Matteo Rancan, questo pomeriggio in assemblea legislativa in contemporanea alla diffusione della notizia da parte del direttore generale Ausl Luca Baldino.

“Lo slittamento delle tempistiche dell’immunizzazione avviata mette a rischio tutti coloro che, ogni giorno, operano in prima linea presso le nostre strutture sanitarie, oltre a comportare il possibile allungamento dei tempi di uscita dalla pandemia. Una prospettiva drammatica per la nostra economica, già stremata da lockdown a ripetizioni e mai adeguatamente ristorata dal governo centrale. Ma la cosa più grave è che quanto avvenuto oggi a Piacenza è l’ennesima dimostrazione concreta di come questo governo non sia stato capace di predisporre un piano vaccinale serio né, tantomeno, credibile” conclude Rancan.

“Dopo la propaganda dei giorni scorsi, secondo la quale l’Italia stava facendo meglio di tutti in Europa, oggi arriva la doccia fredda: siamo stati tagliati fuori da parte delle forniture – insiste il senatore leghista Andrea Ostellari, commissario del partito in Emilia – Il Commissario Arcuri ha gestito direttamente il sistema dell’approvvigionamento: ora spieghi il perché dello stop e come intende procedere per evitare che il lavoro fatto sia stato inutile”.

 




AUSL: Novità di quest’anno: vaccino gratis anche contro lo pneumococco per i 65enni

Da: AUSL Bologna

Partirà lunedì 6 novembre in tutta l’Emilia-Romagna la campagna di vaccinazione gratuita del Servizio sanitario regionale “Non farti influenzare, proteggi la tua salute”, con un obiettivo preciso: proteggere dalle gravi complicanze le persone più fragili, come bambini e adulti con malattie croniche, anziani, donne in gravidanza, ma anche gli operatori sanitari.  Il periodo più opportuno per le vaccinazioni è tra novembre e dicembre, perché i picchi epidemici si raggiungono tra gennaio e febbraio; negli  ambulatori di medici e pediatri di famiglia e dei servizi vaccinali delle Aziende Usl, dove si possono effettuare le vaccinazioni, stanno già arrivando oltre 790.000 vaccini.

E, novità di quest’anno, la Regione lancia una campagna di vaccinazione, anch’essa gratuita, contro lo penumococco, “Non lasciare che la polmonite rovini il tuo inverno”, rivolta a donne e uomini di 65 anni, quindi nati nel 1952, per difenderli da un batterio che può provocare malattie gravi come polmoniti, meningiti, sepsi. La vaccinazione, che può essere fatta solo dai medici di famiglia, sarà riproposta ogni anno, sempre gratuitamente, per tutti i 65enni residenti in Emilia-Romagna.

Positivi i dati 2016 delle vaccinazioni antifluenzali, che hanno fatto registrare un aumento complessivo del 5% rispetto alla stagione precedente. “Segno che- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- siamo sulla strada giusta. Ma non basta ancora, dobbiamo e possiamo migliorare nell’interesse di tutti, perché l’influenza per le persone più fragili può essere pericolosa, come mostrano i dati epidemiologici. E le soglie di copertura vaccinale sono ancora basse: appena sopra il 50% negli anziani, 1 su 4 per gli operatori sanitari”.
A conferma dell’importanza dei vaccini come strumento di prevenzione del rischio e di difesa della salute pubblica, la Regione quest’anno lancia la campagna contro lo pneumococco.  “Si tratta- spiega Venturi- di un batterio che può provocare malattie gravi soprattutto nei bambini e negli anziani. I bambini li vacciniamo già e le meningiti si sono dimezzate e già vacciniamo le persone con malattie croniche. Ora il Piano nazionale di prevenzione vaccinale ci consente di estendere la vaccinazione gratuita a tutti i 65enni, che verranno chiamati direttamente dalle Aziende Usl”.

Nel 2018 medici e pediatri di famiglia collegati alle anagrafi vaccinali
Ed è lo stesso assessore ad annunciare un’ulteriore novità: “Nel 2018- aggiunge Venturi- diventerà operativo in Emilia-Romagna uno strumento che collegherà direttamente medici e pediatri di famiglia con le anagrafi vaccinali delle Aziende Usl. Ciò consentirà al medico di conoscere in tempo reale lo stato vaccinale del proprio assistito e di valutare insieme, in base alle condizioni di salute o alle situazioni di rischio, l’opportunità di fare la vaccinazione”.

Dati influenza 2016
Negli ambulatori di medici e pediatri di famiglia e dei servizi vaccinali delle Aziende Usl stanno arrivando oltre 790.000 vaccini, un numero più alto rispetto al 2016 perché lo scorso inverno si è registrato un aumento del 5% delle persone vaccinate (722.937 contro i 690.789 della stagione precedente).
Nel 2016 si stima si siano ammalate circa 550.000 persone, il 12,5% della popolazione totale, di cui circa 61mila bambini tra 0 e 4 anni, pari al 32% di tutti i bambini di questa fascia di età. Sono stati 68 i casi gravi, con 32 deceduti: il 70% non era vaccinato nonostante si trattasse di persone con più di 65 anni di età o con condizioni di rischio dovute a un deficit immunitario.
É aumentata la copertura vaccinale degli operatori sanitari, salita al 23,7% (era al 17,3%). Rimane però appena sopra la metà quella relativa agli anziani, dai 65 anni in su: 52,7% (era al 51,5% l’anno prima, ma era al 73% nella stagione 2009/2010).

Pneumococco: vaccinazione gratuita per i nati nel 1952
L’influenza o altre infezioni virali possono debilitare l’organismo e aprire la strada alle polmoniti o ad altre malattie gravi da pneumococco, come meningiti e sepsi.
La nuova campagna di vaccinazione gratuita è rivolta a 50.045 donne e uomini di 65 anni (gli emiliano-romagnoli nati nel 1952). Sono le Aziende sanitarie a invitare i 65enni con una lettera a casa e sono i medici di famiglia a effettuare la vaccinazione. A differenza della vaccinazione contro l’influenza, che le persone a rischio devono ripetere tutti gli anni, quella contro lo pneumococco viene fatta una sola volta nella vita perché conferisce una protezione duratura.
Le persone più a rischio di sviluppare una malattia da pneumococco sono i bambini nei primi anni di vita e le persone a partire dai 65 anni. In Emilia-Romagna dal 2006 vengono già vaccinati i bambini nel primo anno di vita: questo ha prodotto una diminuzione dei casi di meningite da pneumococco nella fascia di età 0-4 anni (da una media di 5 casi/anno prima della vaccinazione a 2 casi all’anno nel periodo successivo).
Nel 2016 i casi di sepsi (infezione diffusa nel sangue con rischio di danni a diversi organi) che interessano prevalentemente gli anziani, sono stati circa 100, con un tasso di incidenza di 2,6 casi ogni 100.000 abitanti (il tasso era dello 0,8 nel 2007).
Proprio per sostenere questo nuovo programma di vaccinazione, è stata realizzata la campagna regionale di informazione: un opuscolo e una locandina con il messaggio “Non lasciare che la polmonite rovini il tuo inverno”, distribuiti negli ambulatori dei medici e pediatri di famiglia e nelle sedi dei servizi sanitari.

 




Vaccini: le indicazioni dell’Azienda Usl di Piacenza in merito ai nuovi obblighi vaccinali

L’azienda Usl di Piacenza ha diffuso un documento con le indicazioni di massima relative all’obbligo di vaccinazione introdotto dalla legge legge 119/2017. Vediamo, qui di seguito, le indicazioni fornite dall’azienda sanitaria.

VACCINAZIONI PER BAMBINI E ADOLESCENTI 0 – 16 ANNI

Il Parlamento italiano ha approvato la Legge 119/2017 che estende il numero delle vaccinazioni obbligatorie da 4 a 10.

I nuovi obblighi vaccinali, per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, comprendono:

  • anti-poliomielitica (già obbligatoria)
  • anti-difterica (già obbligatoria)
  • anti-tetanica (già obbligatoria)
  • anti-epatite B (già obbligatoria)
  • anti-pertosse
  • anti-Haemophilus influenzae tipo b
  • anti-morbillo
  • anti-rosolia
  • anti-parotite
  • anti-varicella (obbligatoria per i nati dal 2017)

Tutte le 10 vaccinazioni ora obbligatorie sono gratuite perché già inserite nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA).

Le vaccinazioni obbligatorie possono essere eseguite con l’utilizzo di due vaccini combinati che riducono il numero di iniezioni e i disagi correlati alla vaccinazione: il vaccino esavalente (anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse e anti-emofilo B) e il vaccino trivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite) o quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella ) per i nati dal 2017.

Non esistono, ad oggi, vaccini singoli per difterite, pertosse, morbillo, rosolia, parotite.

Non rientrano tra gli obblighi, ma sono offerte attivamente, gratuitamente e fortemente consigliate le vaccinazioni anti-pneumococco, anti-meningococco ACWY, anti-rotavirus (per i nati dal 2017), anti-meningococco B (per i nati dal 2017 ) e anti HPV per gli undicenni maschi e femmine.

Le vaccinazioni rappresentano uno strumento molto importante di prevenzione. La sicurezza dei vaccini è documentata da milioni di dosi somministrate, dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino. Gli effetti collaterali da vaccino hanno una frequenza estremamente più bassa di quelli delle malattie da cui proteggono.

AZIONI PREVISTE DA PARTE DELL’AUSL

Secondo quanto previsto dalle disposizioni di legge, i Servizi vaccinali dell’Ausl di Piacenza – Pediatria di Comunità (0-12 anni) e Sanità Pubblica (13-16 anni) – invieranno alle famiglie dei minori che non hanno iniziato o completato il proprio calendario vaccinale, una lettera di convocazione, con l’appuntamento per l’effettuazione delle vaccinazioni.

Verrà data priorità (spedizione degli inviti entro il 10 settembre 2017) ai minori 0-6 anni, seguirà la spedizione degli inviti per le altre fasce d’età (entro 31 ottobre 2017), garantendo comunque il primo appuntamento entro il 28 febbraio 2018.

Durante l’appuntamento le famiglie avranno a propria disposizione personale sanitario competente, in grado di fornire tutte le informazioni utili a svolgere la vaccinazione con serenità. Le famiglie troveranno anche, nella lettera, tutte le indicazioni per concordare un nuovo appuntamento nel caso fossero impossibilitati a presentarsi nella giornata proposta. In caso di mancata presentazione nella data indicata e in mancanza di comunicazioni da parte della famiglia, verrà inviato un secondo e ultimo invito da parte dell’Ausl (mediante raccomandata A/R).

Qualora le vaccinazioni siano già state effettuate in altra sede, è necessario presentare all’appuntamento la documentazione relativa alle vaccinazioni effettuate.

Nel caso esista una controindicazione medica alla somministrazione dei vaccini, i genitori sono invitati a presentare in quella stessa occasione un’attestazione del medico o pediatra di famiglia che specifichi tale condizione.

Qualora il minore abbia già contratto la malattia naturale, per cui è previsto un obbligo vaccinale, potrà essere presentata un’attestazione del medico medico o pediatra di famiglia, corredata degli accertamenti laboratoristici, che confermi l’avvenuta immunizzazione (valida solo per morbillo, rosolia, parotite ed epatite B, che conferiscono immunità permanente).

COSA FARE PER L’ISCRIZIONE AI SERVIZI EDUCATIVI E A SCUOLA

La legge 119/2017 stabilisce che per poter frequentare i nidi e le scuole materne bisogna aver eseguito tutte le vaccinazioni obbligatorie, mentre per le scuole dell’obbligo non è preclusa la frequenza.

Per l’anno scolastico 2017/2018 sono previste disposizioni transitorie di seguito indicate.

Servizi educativi per l’infanzia (0-3 anni)

Tenuto conto della precedente Legge regionale n. 19/2016, il Servizio di Pediatria di Comunità è già in possesso degli elenchi dei bambini iscritti, ha già provveduto a incrociare i dati e comunicherà direttamente ai gestori lo stato vaccinale degli iscritti. I bambini non in regola con le disposizioni di legge saranno convocati entro il 10 settembre per regolarizzare la propria posizione.

I genitori non dovranno presentare alcuna documentazione e/o certificazione.

Scuole per l’infanzia (3-6 anni)

I genitori dei bambini di età compresa tra 3 e 6 anni riceveranno entro inizio settembre una comunicazione dall’Azienda Usl attestante lo stato vaccinale dei propri figli.

Se lo stato vaccinale non risulta in regola rispetto all’età, i genitori riceveranno direttamente gli appuntamenti per completare il calendario vaccinale.

Scuole primaria, secondaria di primo e secondo grado (6-16 anni)

La legge non prevede limitazioni alla frequenza scolastica per gli inadempienti. I genitori sono tenuti a presentare, entro il 31/10/2017, una autocertificazione (scaricabile dal sito internet www.ausl.pc.it) in cui i genitori attestano lo stato vaccinale del proprio figlio. In caso di controindicazione alla vaccinazione o acquisita immunità, dovrà essere allegata attestazione del medico o pediatra di famiglia. Gli inadempienti saranno convocati (inviti spediti entro il 31/10/2017) con le procedure di cui sopra.

Entro il 10 marzo 2018 dovrà essere presentato il certificato vaccinale rilasciato dalla Ausl, che per quella data sarà disponibile anche sul FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO del minore stesso.

Si invitano pertanto i genitori ad attivarlo (https://www.fascicolo-sanitario.it/)

MANCATA OSSERVANZA DELL’OBBLIGO VACCINALE

La mancata osservanza dell’obbligo vaccinale comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro.

Inoltre l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie rappresenta un requisito per poter frequentare i servizi educativi e le scuole per l’infanzia, sia pubblici che privati.

La legge non prevede limitazioni alla frequenza delle scuole dell’obbligo.

DISPOSIZIONI PER IL PERSONALE SCOLASTICO, SANITARIO E SOCIO-SANITARIO

Non sono previsti obblighi vaccinali per il personale scolastico, sanitario e socio-sanitario.

Entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge n°119/2017, i suddetti operatori devono solo presentare agli istituti scolastici e alle aziende sanitarie presso cui prestano servizio, una dichiarazione, resa ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, comprovante la propria situazione vaccinale (facsimile allegato).

PER ULTERIORI INFORMAZIONI




Vaccinazioni obbligatorie: semplificate le procedure per le scuole dell’infanzia

Si è tenuto ieri l’incontro tra l’Assessore Regionale alla Salute Sergio Venturi ed il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Stefano Versari, per esaminare possibili modalità di semplificazione degli adempimenti previsti dalla Legge n.119/2017 a carico delle famiglie e delle scuole in tema di obbligo vaccinale e procedure connesse a carico di famiglie e scuole.

In modo particolare è stato affrontato il tema delle scuole dell’infanzia, in quanto i termini per la presentazione dell’autocertificazione o della eventuale documentazione comprovante lo stato vaccinale per questo ordine di scuola sono fissati per il prossimo 10 settembre.

Nella consapevolezza della ristrettezza dei tempi, tali da non consentire la ricerca di eventuali altre forme di semplificazione, la Regione Emilia-Romagna ha disposto che la documentazione attestante lo stato vaccinale sia inviata direttamente dalle ASL alle famiglie; laddove lo stato vaccinale non risulti in regola rispetto all’età, le famiglie riceveranno gli appuntamenti per le vaccinazioni.

I documenti ricevuti dalla propria ASL saranno poi consegnati dalle famiglie alle scuole, evitando quindi la presentazione di autocertificazioni e di successive certificazioni.

Questa forma di semplificazione fornisce un aiuto fondamentale alle famiglie e alle scuole.

Pertanto i Dirigenti Scolastici statali e i Gestori delle scuole dell’infanzia paritarie e iscritte al registro delle scuole non paritarie sono invitati a fornire la massima informazione alle famiglie degli alunni delle scuole dell’infanzia in ordine al fatto che riceveranno direttamente a casa la comunicazione ASL ad inizio di settembre, fatti salvi i tempi tecnici per la consegna postale.

Verrà prestata particolare cura nella comunicazione con le famiglie straniere e con quanti potrebbero avere difficoltà di comprensione del significato e delle implicazioni della comunicazione inviata dalla ASL.

Le famiglie che non dovessero ricevere la comunicazione ASL, per problemi logistici o in quanto residenti in altra Regione o per qualsiasi altro motivo, potranno comunque avvalersi della possibilità di presentare l’autocertificazione.

L’Ufficio Scolastico Regionale terrà una conferenza di servizio per i Dirigenti Scolastici e per i Rappresentanti delle Federazioni degli Enti Gestori delle scuole dell’infanzia paritarie il giorno 31 agosto 2017. L’obiettivo comune della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna è quello di fornire informazioni univoche in ordine agli adempimenti previsti dalla norma.

La Regione e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna si impegnano a cercare ogni forma di supporto affinché i procedimenti previsti dalla norma possano esser svolti con efficienza, anche per gli altri ordini di scuola, per i quali si rimanda a successive informazioni.