I 14 Cammini per Viandanti dell’Emilia Romagna

Il turismo escursionistico in Emilia Romagna come vacanza a 360 gradi, tra arte e cultura, enogastronomia tipica e bellezze naturali.

I 14 Cammini per Viandanti e Pellegrini della Regione, che vanta da questo punto di vista una concentrazione unica a livello nazionale, si stanno sempre più orientando al turismo d’esperienza, grazie ad un rinnovato sito camminiemiliaromagna.it (in italiano ed inglese, consultabile da computer, palmari e cellulari) capace di fornire ai visitatori ogni genere di informazione.

Non solo schede dettagliate che descrivono minuziosamente ogni cammino nelle sue singole tappe e caratteristiche, ma tante informazioni, provenienti da varie banche dati regionali, per arricchire l’itinerario di soste e visite, rendendo unica l’esperienza del viandante.

Si può così scegliere di soggiornare in bed & breakfast, agriturismi, hotel o strutture di accoglienza religiosa (oltre 4.700 le strutture ricettive presenti), visitare pievi, conventi, scoprire sorgenti naturali ed  alberi monumentali, attraversare parchi regionali (2732 i punti di interesse turistico mappati), ma fare anche tappa nelle aziende dove nascono i prodotti tipici Dop e Igp del territorio che si sta attraversando (circa 300 strutture), o visitare i Musei del Gusto che raccontano storia e origine delle eccellenze gastronomiche emiliano romagnole. Non solo, grazie alla sinergia con territori, operatori privati e istituzioni locali, il sito presenta un calendario con oltre cento eventi (sagre, festival, mostre mercato, passeggiate) che si tengono tra aprile e settembre lungo i Cammini e possono offrire un ulteriore stimolo per partire.

«Individuare prodotti turistici attrattivi offrendo esperienze integrate di soggiorno nell’ambito del sistema territoriale è oggi la sfida – commenta l’Assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini – valorizzare l’area vasta è a tutti gli effetti un’opportunità per innovare l’offerta regionale che consente di estendere la promo-commercializzazione a nuove nicchie di mercato e, dunque, una scelta consapevole orientata allo sviluppo del comparto».

«Il Prodotto turistico Cammini, avviato nel 2016 attraverso il tavolo di lavoro congiunto tra Assessorato Regionale al Turismo e Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna -spiega Liviana Zanetti, Presidente di Apt Servizi Emilia Romagna- si avvale da oggi di un nuovo, prezioso ed efficace strumento, realizzato grazie allo stretto rapporto con tutte le Associazioni dei 14 Cammini che attraversano la nostra Regione, nonché al coinvolgimento attivo degli operatori privati. Una virtuosa azione collettiva, che si traduce in sempre più servizi per i nostri turisti viandanti».

Le informazioni e le immagini su Cammini, punti di interesse lungo i percorsi ed eventi che si tengono nelle vicinanze sono costantemente aggiornate direttamente dalle associazioni dei singoli Cammini (le immagini vengono scelte settimanalmente tra quelle taggate su Instagram con l’hastag #emiliaromagnaslow). Il sito è un sistema “aperto”: le mappe di ciascun Cammino sono scaricabili nei differenti formati anche per navigatore satellitare e sono fruibili in modalità “open data”, ovvero utilizzabili dagli operatori privati dei singoli cammini nei loro siti di informazioni al turista, nonché implementabili con ulteriori informazioni fornite dai territori e da enti turistici.

Cammini in Emilia Romagna, un record nazionale

Quali sono i 14 Cammini dei pellegrini che hanno dato all’Emilia Romagna il primato nazionale? Prima di tutto va ricordato che tre di questi storici tracciati sono europei e antichissimi: la via Francigena (che nel medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia e candidata al patrimonio Unesco), la Via Romea Germanica (che collegava Stade, nella Bassa Sassonia, a Roma) e la Via Romea Strata Longobarda – Nonantolana (dal nord e dall’est Europa a Roma). Oltre alla capitale, i cammini che attraversano la Regione e toccano un centinaio di comuni emiliano romagnoli collegano altri importanti luoghi di fede, da Padova ad Assisi, passando per l’Eremo di Montepaolo (Fc), Camaldoli (Ar), La Verna (Ar) e Monte Paolo (Fc).

Le vie che attraversano l’Emilia Romagna da ovest a est e segnalate sul sito, sono: la via degli Abati (129 km in regione), la via Francigena (143 km), la via dei Linari che attraversa l’Appennino parmense, la Via Matildica del Volto Santo  (140,8 km), la via Romea Nonantolana (208 km), la via Romea Strata-tratto Romea Longobarda (200 km), la via degli Dei (66,5 km), il Cammino di Sant’Antonio (258 km), il Cammino di Assisi (72 km), la via Romea Germanica (260 km), il Cammino di San Vicinio (320 km), la Piccola Cassia che attraversa l’Appennino tra Bologna e Modena, il Cammino di Dante che collega Ravenna a Firenze e la via di San Francesco da Rimini a La Verna che passa dal Montefeltro.




I sentieri storici del Tidone al centro di un convegno

Si è parlato dei “sentieri del Tidone” (situazione attuale e prospettive future) durante il convegno tenutosi al Mulino del Lentino in comune di Nibbiano. L’evento, organizzato dalla Proloco di Caminata e dalla Casa della Rosa, ha visto anche l’applaudita esibizione del gruppo Enerbia che – guidato da Maddalena Scagnelli – ha inframezzato gli interventi dei vari relatori.

I lavori sono stati aperti da Pietro Luigi Bonoldi (Casa della Rosa), che ha spiegato la funzione che i cammini oggi svolgono anche dal punto di vista della promozione dei territori. Alessandro Genesi ha quindi illustrato il sentiero del Tidone che costeggia il torrente, percorribile sia a piedi sia a cavallo. Patrizia Raggio ha invece “condotto” i presenti sulla Via degli Abati, con riferimenti storici di grande respiro sia per quanto riguarda il percorso Bobbio-Pontremoli sia per quello Pavia-Bobbio.

E’ poi stata la volta di Eduardo Grottanelli (Mirabilia network) che ha intrattenuto i numerosi presenti su importanti aspetti della valorizzazione di sentieri e cammini, sottolineando l’apporto che può derivare all’iniziativa dagli appoggi istituzionali.

Tra l’altro, il convegno ha registrato l’apprezzata presenza del sindaco uscente di Pecorara Franco Albertini, promotore – insieme ai colleghi di Nibbiano e Caminata, Giovanni Cavallini e Carmine De Falco – del referendum che ha portato alla nascita del primo ed unico comune riunificato della nostra provincia, che assumerà il nome – con la prossima primavera – di Comune dell’Alta Valtidone.

Le conclusioni della serata sono state affidate al Presidente esecutivo della Banca di Piacenza,  Corrado Sforza Fogliani, che – dopo aver ringraziato per l’invito ed essersi complimentato, in particolare con Pietro Bonoldi, per la riuscita organizzazione dell’iniziativa – ha sottolineato come  la stessa trovi la sua ragion d’essere nella centralità della Valtidone e, a sua volta, nella centralità della terra piacentina, crocevia – già in epoca romana – di importanti vie consolari e non (Emilia, Postumia, Flavia e Francigena). Il Presidente Sforza ha poi segnalato che, quanto al percorso Pavia-Bobbio, occorre definire, con l’appoggio delle comunità locali, una via (che potrebbe essere la prima “via illustrata” italiana, collegandosi ad eventi storici particolari dei singoli centri raggiunti). Una via che si rifaccia al collegamento con Bobbio indicato da Paolo Diacono nella sua Historia longobardorum (di 40 miglia, ossia 64 km) o ai percorsi (uno per l’andata ed uno per il ritorno) dei monaci di Bobbio che raggiunsero in processione prima del 1000 Pavia per la traslazione della salma di San Colombano, invocato a testimone e a difesa dei loro possedimenti nei confronti del vescovo di Piacenza, nella vertenza avanti il re longobardo Ugo, che accettò poi le loro rivendicazioni.

Al termine i presenti si sono ripromessi di ritrovarsi al fine di varare concrete iniziative di valorizzazione dei sentieri.