Madre di due figli da anni vittima di violenze, il sostegno della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati

Anni di violenze fisiche e psicologiche inflitte dal marito e un rapporto coniugale di grave conflittualità, del quale anche i due figli, nonostante l’età già adulta, rimangono vittime. Poi la donna – 63enne di origini francesi e residente a Piacenza – decide di rivolgersi al Centro antiviolenza Telefono Rosa, che attiva quindi la consulenza legale e un percorso psicoterapeutico (entrambi gratuiti) per affrontare le dolorose conseguenze delle violenze subite. Come spesso succede, gli episodi di vittimizzazione determinano una spirale di difficoltà dalla quale non è facile uscire. Anni di maltrattamenti hanno infatti comportato nella donna una grave compromissione nella gestione dei rapporti relazionali e profonde conseguenze psicologiche, che si riflettono nella difficoltà, aggravata dall’età, di trovare un lavoro (nonostante l’esperienza pluriennale). A questo si sono aggiunte le spese da affrontare nell’immediato: il trasloco in una nuova casa (di edilizia popolare), il mobilio, l’affitto, le spese mediche e quelle legali per la separazione dal marito.

In suo aiuto è quindi intervenuta, su richiesta del sindaco Patrizia Barbieri, la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, che nei giorni scorsi ha stanziato un contributo di 10mila euro per aiutare la donna ad affrontare le spese più urgenti e le gravi conseguenze del reato subito. “Concretezza e tempestività sono i due punti attorno ai quali ruota l’intervento della Fondazione – spiega l’assessore alla Sicurezza urbana, Luca Zandonella -, l’unica esperienza in Italia di supporto alle vittime di gravi reati dolosi. Istituita nel 2004 da Regione Emilia Romagna, Province e Comuni capoluogo, la Fondazione ha l’obiettivo di dare sostegno immediato alle vittime dei crimini dolosi di maggiore gravità, per consentire alla vittima o alla sua famiglia di affrontare nell’immediato lo choc determinato dal crimine subito”. Prosegue l’assessore: “La richiesta di sostegno è rivolta dal sindaco del Comune in cui è avvenuto il fatto o di residenza della vittima. L´intervento della Fondazione può essere volto al sostegno scolastico ai figli della vittima, a sostenere particolari cure mediche o le spese per l´affitto di casa per brevi periodi. Oppure ancora può consistere in una donazione una tantum per affrontare le difficoltà più urgenti. L´intervento, infatti – conclude Zandonella -, non è mai definito a priori, ma cerca di sostenere nel concreto e in tempi rapidi i bisogni della vittima o dei suoi familiari”. 

Dall’Ufficio Stampa del Comune




Zandonella: Spazio 4 chiuso fino a primavera. Nessuna proroga , nessuna clausola sociale

L’incontro di ieri ai Giardini Sonori della Cavallerizza con protagonista l’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella, si è rivelato per quel che si preventivava alla vigilia: un aspro e serrato confronto con società civile e mondo politico (presenti i consiglieri Pd Giulia Piroli e Stefano Cugini oltre al segretario cittadino Annalia Reggiani) sul futuro di Spazio 4; talmente sentito da portare in secondo piano il dibattito previsto sul futuro delle politiche giovanili in città.

L’assessore si è trovato a dover fronteggiare il fuoco incrociato degli educatori che perderanno il posto di lavoro il 29 dicembre (giorno fissato di chiusura dello spazio in assenza di proroghe), di giovani utenti del doposcuola – commossi e irriverenti testimoni della difesa di uno spazio che considerano alla stregua di una casa – di professionisti del sociale e dei servizi educativi e di cittadini i cui famigliari hanno usufruito in questi anni dello spazio “permettendo loro oggi di essere cittadini migliori”. “Mio fratello, se non fosse per Spazio 4 – ha raccontato con voce rotta dall’emozione uno dei partecipanti all’incontro – probabilmente oggi sarebbe in carcere. E invece, grazie a quanto fatto in questi anni, ha un lavoro e un futuro”.

Un pensiero che ha certificato appieno anche l’oggettiva difficoltà dell’assessore Zandonella, unico deputato a rispondere al perché della chiusura di un luogo percepito così sentitamente da chi negli ultimi anni lo ha vissuto.

Difficoltà che lo hanno portato dapprima a dribblare le richieste di una proroga del servizio dietro la motivazione economica e tecnica di un buco di bilancio da sanare, per poi ammettere, dietro l’incalzare delle numerose domande, che “la chiusura è determinata da una volontà politica, nel rispetto del mandato consegnatoci dai cittadini”.

Per certi versi, agli addetti ai lavori, è restata dunque la consolazione che i timori della vigilia siano stati confermati – ovvero che la chiusura dello spazio abbia più a che fare con valutazioni politiche, piuttosto che con una valutazione (peraltro positiva nel parere dello stesso assessore) nel merito del lavoro svolto – anche se, probabilmente, non sarà sufficiente a riaprire un percorso ormai ampiamente tracciato. Le prossime tappe previste saranno infatti la chiusura totale dello Spazio con annessi servizi educativi il prossimo 29 dicembre, senza proroghe e con un bando che – conferma l’assessore – “uscirà nelle prossime settimane, senza vincoli, senza clausola sociale (che avrebbe consentito il reintegro dei lavoratori anche nell’ipotesi di un nuovo ente gestore, n.d.r.) e mirato a riaprire lo Spazio (a primavera) non come centro di aggregazione giovanile, ma come area aperta a tutti, con salvaguardia dell’attuale parte educativa”.

Un principio di salvaguardia che però non ha convinto i numerosi astanti, preoccupati dall’idea che il lavoro di educatori professionisti fino ad oggi svolto con un contributo di 60mila euro annui da parte del Comune, possa essere sostituito da volontari in assenza di requisiti professionali che – ha precisato l’assessore – non saranno richiesti nel nuovo bando.

“Non si può pensare di scambiare il lavoro socioeducativo di quattro educatori professionali con dei volontari” – ha tuonato il consigliere Stefano Cugini dal pubblico – insistendo sulla gravità della scelta di non optare per la clausola sociale: “Quei 60mila euro che la giunta dice di non poter più investire nello Spazio, sono appena stati persi per la scelta di abbassare le tasse ai proprietari di negozi sfitti. Non c’entra nulla il buco di bilancio, che è lo stesso fronteggiato dall’amministrazione precedente, ma una volontà politica”.

A fargli eco il segretario cittadino del Pd Annalia Reggiani, che ha rincarato la dose: “Nel nuovo bando per la gestione del canile si richiedono figure professionali specializzate e per un lavoro educativo sui giovani invece no? I soldi si trovano se si ha la volontà”.

Un invito a riflettere alla luce della quantità di testimonianza competenti e accurate emerse durante l’incontro è arrivato anche dal consigliere Giulia Piroli che ha chiesto all’assessore di prendersi il tempo per valutazioni autonome e senza pressioni politiche prima della stesura del nuovo bando.

Ma c’è stata soprattutto una vasta rappresentanza della società civile – compreso il comitato “Spazio ai Giovani” – già impegnato in una petizione con più di mille firme al seguito per difendere l’apertura di Spazio 4, che si è chiesta quale sarà il futuro dei giovani utenti dei servizi educativi (secondo l’assessore saranno dirottabili sull’altro centro giovanile Belleville, già definito però “pozzo senza fondo” nel recente passato dal consigliere dei liberali Antonio Levoni e con bando in scadenza a marzo 2018), ma soprattutto quali siano gli obiettivi e le azioni intraprese da un assessorato che dovrebbe avere a cuore gli interessi dei giovani. “Abbiamo messo a disposizione dei fondi con il bando Giovani Progetti – ha replicato l’assessore – ed il vero sforzo nel futuro prossimo sarà cercare di coniugare le politiche giovanili alle politiche del lavoro. Spazio 2 ad esempio funziona e non deve temere nulla riguardo le risorse destinate. E’ un luogo dove i giovani possono sporcarsi le mani e sarà compito del comune pubblicizzarne al meglio le numerose iniziative. Purtroppo le risorse non sono le stesse di dieci anni fa e il Comune non può intervenire come una mamma per risolvere tutti i problemi”.

Il primo round è concluso, ma l’impressione è che l’incontro abbia sollevato ulteriroi dubbi e rivendicazioni che difficilmente si estingueranno senza azioni da parte degli opposti schieramenti coinvolti.




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Piroli: “Questa amministrazione ha gettato la maschera”

Il PD ha lanciato la propria offensiva nei confronti di Levoni e del suo intento, condiviso dal centrodestra piacentino, di limitare i fondi destinati a Spazio 2, Spazio 4 e Pulchèria. Giulia Piroli è sicura: “L’amministrazione ha gettato la maschera con la vicenda R.e.a.d.y e in seguito con questi Spazi e con Pulcheria. Saranno portati nel corso del tempo a una scelta: o ridurre le spese o alzare le tasse. Hanno pensato subito alla prima, prendendosela con i giovani e con le donne. Va considerato che le spese per le politiche giovanili, in un bilancio di circa 200 milioni di euro, ammontano a 280 mila euro, pochissimo. Pulcheria è simbolo a Piacenza delle Pari Opportunità, che in bilancio come capitolo di spesa contano 13 mila euro, ed è stata inserita da un’amministrazione di centro destra (iniziativa dell’allora assessora Mannina, ndr). Le dichiarazioni di Levoni vanno in contrasto con il passato”.

Piroli non risparmia stoccate anche per il suo successore alle Politiche Giovanili: «Zandonella nella sua prima dichiarazione pubblica aveva dichiarato che non avrebbe tagliato i fondi per le politiche giovanili, e i fatti di questi giorni vanno in controtendenza. Zandonella ha dimostrato di essere un “cavaliere dalla spada di carta”. Se fossi in lui mi dimetterei».

Amministrative 2017 a Piacenza: Stefano Cugini recordman di preferenzeIl capogruppo PD in Consiglio Stefano Cugini ha invece tuonato: ».

Nella serata di ieri è arrivata la risposta di Zandonella, che in una nota precisa:

L’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale nell’ambito della discussione sul bilancio, impegna la Giunta a riconsiderare i fondi destinati alle attività dei centri di aggregazione giovanile, non certamente a penalizzare le politiche per i giovani. Un’indicazione, quella emersa durante l’assise cittadina, di cui la Giunta dovrà comunque tenere conto nella valutazione futura dei progetti di questi due centri”. Prosegue l’assessore: “Va precisato poi che la concessione al soggetto gestore di Spazio 2 è vincolata fino al 2020, mentre quella relativa a Spazio 4 scadrà il prossimo 31 dicembre. Stiamo quindi valutando le nuove azioni che portino a una progettualità che sia il più rispondente possibile alle istanze del mondo giovanile“.

Conclude Zandonella: “Gli obiettivi dell’Amministrazione comunale, su questo come sugli altri aspetti programmatici, saranno in ogni caso condivisi con il Consiglio quando presenteremo le linee di mandato. Sarà quella la sede opportuna per assumere decisioni in merito”.