Via Bixio. Secondo il Comune aver perso l’asta “è irrilevante per il Masterplan di riqualificazione dell’intero comparto”

Come abbiamo riportato ieri il Comune di Piacenza non è riuscito ad aggiudicarsi all’asta l’area di via Nino che è andata ad un privato il cui nome non è al momento noto. Le opposizioni avevano aspramente criticato la gestione della vicenda da parte della Giunta Tarasconi che ora, attraverso una nota stampa, chiarisce la propria posizione e le proprie intenzioni.

“L’intenzione dell’Amministrazione è quella di iniziare un percorso che porti alla riqualificazione di un’area degradata della città. In altre parole, vogliamo sbloccare la situazione di via Nino Bixio che, da moltissimi anni, si trova in condizioni indecorose. E l’abbiamo fatto impostando fin dall’inizio una strategia che si basa su un Masterplan di riqualificazione dell’intero comparto e che, più di recente, ha visto la partecipazione dell’ente comunale all’asta. Il cui esito è irrilevante rispetto alla strategia complessiva.
Ora l’area in questione è stata aggiudicata. Non sappiamo chi sia l’aggiudicatario privato, che a partire da ora ha circa quattro mesi di tempo per saldare il totale dell’importo. Dopodiché saremo in grado di conoscere le intenzioni future del nuovo proprietario rispetto all’operazione immobiliare che ha appena concluso.
Ben vengano iniziative private che portino alla riqualificazione di un’area ad oggi abbandonata, naturalmente nel rispetto dei vincoli esistenti e tenendo conto che per poter intervenire su tale comparto è necessario presentare un progetto unitario che dovrà in ogni caso passare al vaglio del Consiglio comunale.
In buona sostanza, quel che potevamo fare, come amministrazione comunale, l’abbiamo fatto e il risultato ottenuto – come già detto – è stato quello di interrompere l’ennesima situazione di stallo in città.

Con riferimento alle fasi precedenti all’asta e alle soluzioni indicate come alternative da alcuni consiglieri comunali d’opposizione, ribadiamo che il Comune non poteva e non può espropriare un’area privata senza che sull’area in questione vi sia un progetto finalizzato alla realizzazione di un’opera di pubblica utilità; progetto per il quale devono essere stanziati i fondi necessari e che sia realizzabile nei cinque anni successivi”.