Gli strani casi di Cecilia Pop

Questa mattina  l’aula consiliare del Municipio ha ospitato la conferenza stampa di presentazione del programma di educazione civica di Acer che ha per protagonista il nuovo personaggio della serie di libri gialli per ragazzi che verranno distribuiti nelle scuole. Si tratta di Cecilia Pop, ispirata alla vera mediatrice sociale Cecilia Rattotti e ai “casi” che quotidianamente risolve nel suo lavoro. A illustrare i dettagli dell’iniziativa, alla presenza della platea dei 35 bambini delle classi quarte e quinte che compongono il Consiglio degli alunni del 4° Circolo didattico, sono intervenuti il sindaco Katia Tarasconi, l’assessore alle Politiche Educative Mario Dadati, il presidente di Acer Marco Bergonzi e la responsabile dell’ufficio stampa dell’Azienda Casa Sabrina Coronella, autrice dei libri insieme all’insegnante Lucia Sperzagni. Per Acer erano inoltre presenti, il vicepresidente Andrea Pezzani, il direttore generale Stefano Cavanna, la consigliera Ilaria Rossi e la mediatrice sociale Cecilia Rattotti. Ad accompagnare gli alunni, le docenti Fabiola Ferrara, referente del progetto, Laura Merli, Elisabetta Mazzoni e Federica Caminati. A nome dei suoi compagni di scuola è intervenuto Pietro Rossetti, presidente del Consiglio degli alunni del 4° Circolo didattico.




I cartelli stradali hanno valore? In largo Brigata Piacenza parrebbe di no!

Seconda puntata di Quotidiano Piacenza Online dedicata ai divieti teoricamente vigenti sulle strade piacentine che di fatto non vengono fatti rispettare. Dopo esserci occupati ieri di via IV Novembre oggi ci spostiamo in Largo Brigata Piacenza, la strada che costeggia il lato sinistro di palazzo Farnese. Si tratta di una via la cui tranquillità è stata letteralmente sconvolta dal cantiere per la costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza Cittadella. In questa strada sarebbe in vigore l’ordinanza sindacale n. 582 del 10/09/2024 (leggi qui) che stabilisce dalle ore 07:00 del giorno 16/09/2024 – fino a fine lavori – il senso unico di marcia con direzione da viale Risorgimento a piazza Cittadella e la rimozione forzata al di fuori delle apposite strisce. All’imbocco della strada sono posizionati, su appositi pali, due cartelli che indicano appunto il divieto di sosta con rimozione ed il senso unico. Non si capisce dunque il perché di altri due cartelli gialli quadrati da cantiere con nastri di plastica biancorossa, posizionati per terra più avanti, all’altezza di una strettoia per indicare un’ulteriore rimozione. Sembrerebbe quasi che siano li a dire che nella restante parte si può parcheggiare salvo in quel passaggio meno ampio, dove la presenza di auto impedirebbe il transito dei pullman dirottati nella strada causa cantiere.

Nonostante in questo Largo ogni giorno vengano parcheggiate decine di auto in qualunque spazio libero, compresi i prati le multe e le rimozioni sembrano latitare. Si era anche sparsa la voce (priva però di conferme ufficiali) che Largo Brigata Piacenza dovesse servire per restituire alla cittadinanza parte di quei 220 posti persi con la partenza del cantiere (circa 70 in piazza Cittadella e 150 a barriera Milano).

A fine agosto il sindaco Katia Tarasconi e gli assessori ai lavori pubblici Matteo Bongiorni e al commercio Simone Fornasari, nell’imminenza del via libera ai lavori, avevano assicurato che si sarebbero trovati posti alternativi a quelli cancellati. Ad inizio ottobre è stata data notizia della riapertura del parcheggio di via Benedettine capace di ospitare circa 70 auto, grossomodo lo stesso numero precedentemente presente davanti a palazzo Farnese. Siamo verso fine novembre e all’appello mancano ancora altri 150 posti, un’assenza che diviene via via più grave con l’avvicinarsi dello shopping natalizio. Questi ulteriori spazi di sosta nell’area nord della città sembrano esere scomparsi dai radar e forse anche dall’agenda della giunta Tarasconi.

L’ampliamento dei posti in largo Brigata Piacenza, potrebbe dunque essere una – seppur parziale – risposta a questa carenza provocata dai lavori di scavo. Se così fosse viene da chiedersi perché quest’area di sosta non venga ufficializzata attraverso un’ordinanza ad hoc e non vengano coperti i cartelli posizionati all’ingresso della strada, verso viale Risorgimento e magari disegnati i relativi stalli di sosta. Se invece ai lati di quella striscia d’asfalto vige ancora il divieto e non c’è intenzione di eliminarlo, sarebbe buona cosa farlo rispettare appieno. Perché come ha scritto il cardinal Richelieu «Fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuole proibire».




I cartelli stradali hanno valore a Piacenza? In via IV Novembre parrebbe di no!

A Piacenza ci sono una serie di cartelli stradali che paiono avere nessuno o scarso valore. E’ il caso, ad esempio, di via IV Novembre, come ci ha segnalato un gruppo di abitanti. Nel tratto fra la rotonda di via Alberici e quella di viale Patrioti, sul lato destro della strada vi è un inequivocabile cartello che indica come dalle ore 5 alle ore 8 di tutti i giorni, da martedì a venerdì, la sosta sia vietata con rimozione forzata per permettere lo spazzamento con i mezzi meccanici (che in realtà passano solo il martedì ed il venerdì, motivo per cui i giorni indicati andrebbero corretti). Così come è, esteso a quattro giorni su sette, si tratta di un divieto poco sensato; sarebbe più logico stabilire (come avviene in molte altre città) giorni specifici per la pulizia delle strade, ad esempio ogni mercoledì, ogni primo e terzo martedì del mese etc.

Il divieto però è tanto esteso quanto teorico, come ci hanno confermato gli stessi residenti. Nessuno si ricorda di aver assistito ad rimozioni in anni recenti. Al di là del fatto che mettere divieti  senza farli rispettare non è un gran esempio per la cittadinanza, c’è un problema concreto legato al mancato spostamento delle auto. Non parliamo di tre o quattro macchine ma di circa una novantina. Trattandosi di un viale alberato le foglie dei tigli, soprattutto nel periodo autunnale, cadono copiose e si accumulano, così come la lanuggine in primavera. Poiché le vetture non vengono mai tolte, la moto-spazzatrice non riesce a fare efficacemente  il suo lavoro. Anzi il mezzo di Iren è costretto a posizionarsi in mezzo ad una strada che nelle prime ore del mattino è già molto trafficata. Così i bus sono per passare, a loro volta, devono spostarsi nell’altra corsia e si creano spesso lunghe file oltre a una potenziale situazione di pericolo.

Gli operatori ecologici e gli abitanti avrebbero segnalato più volte la cosa agli uffici competenti, senza però sortire alcun effetto. Così le foglie si ammucchiano, insieme alle brutte abitudini di chi tanto sa di rimanere comunque impunito.

(Foto scattate in diversi giorni all’alba)

 




Presentato il progetto firmato da Stefano Boeri Interiors per il recupero dell’ex convento di Santa Chiara

Prende forma il recupero dell’ex convento di Santa Chiara. Lo ha illustrato oggi in Municipio, davanti alla commissione consiliare appositamente convocata, l’architetto Stefano Boeri che ne ha firmato la progettazione con lo studio multidisciplinare Stefano Boeri Interiors, realizzando l’incarico di progettare la nuova vita del grande complesso duecentesco in centro città da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che ne è proprietaria.

Nel futuro dell’ex convento sullo Stradone Farnese – circa 12mila metri quadrati, di cui 8.500 di area verde – c’è una riconversione alle funzioni di studentato e di residenze riservate a soggetti fragili o con disabilità: in tutto circa trecento posti a disposizione, immersi nella natura. Un’operazione il cui costo, all’attuale stato del progetto, è quantificata in venticinque milioni di euro e resa possibile mediante uno specifico fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso, le cui quote sono sottoscritte da primari investitori istituzionali, fondazioni di origine bancaria, casse di previdenza e istituti bancari e la cui gestione è affidata a Investire SGR spa.

Il progetto attuale, realizzato in stretto dialogo con la Soprintendenza, è stato predisposto dallo studio Stefano Boeri Interiors fondato dall’architetto Stefano Boeri con l’architetto Giorgio Donà, con la consulenza in un gruppo di professionisti piacentini: gli ingegneri Paolo Milani e Silvio Carini per la parte strutturale, l’architetto Pier Giorgio Armani per la parte architettonica e di restauro e l’architetto Isabella Tampellini che ha curato la pratica edilizia per la variante urbanistica.

«Per l’ente che presiedo questo è un giorno particolarmente significativo – sottolinea il presidente della Fondazione Roberto Reggi, che ha affiancato l’architetto Boeri alla presentazione in Municipio -. È il passo definitivo verso la realizzazione di un intervento determinante  che ha richiesto un lavoro importante su diversi fronti: quello progettuale vero e proprio, che ci soddisfa appieno per la sua qualità architettonica e ambientale firmata dallo Stefano Boeri Interiors, e per il quale ringraziamo anche la supervisione della Soprintendenza, che ha condiviso il progetto; quello sociale, che ci consente allo stesso tempo di supportare l’offerta universitaria a Piacenza, la rete di social housing per le persone fragili e la restituzione alla città di una parte importante del centro storico, rendendola luogo aperto vivo; e infine il lavoro in corso per strutturare l’architettura finanziaria dell’operazione, che permetterà alla comunità e alla Fondazione di valorizzare un prestigioso complesso monumentale di proprietà ricavando nel contempo rendimenti finanziari molto significativi».

IL PROGETTO.

Un sistema interconnesso di cortili e giardini pensili, il restauro dei fabbricati storici esistenti dove sorgeranno nuove residenze per gli studenti e un edificio creato ex novo che ospiterà un centro socio-riabilitativo: questi sono gli elementi cardine del progetto di recupero dell’ex convento di Santa Chiara firmato da Stefano Boeri Interiors.

«Il progetto per il restauro e recupero dell’ex Convento di Santa Chiara è una sfida appassionante per ridare a Piacenza un luogo dedicato all’ospitalità, allo studio e alla generosità sociale. Gli edifici restaurati e recuperati in accordo con la Soprintendenza torneranno a circoscrivere un sistema sofisticato di corti, cortili e spazi aperti, ciascuno con una sua funzione» commenta l’architetto Stefano Boeri, fondatore di Stefano Boeri Interiors.

«Il progetto di recupero dell’ex Convento di Santa Chiara diventa l’occasione per valorizzare un ambiente unico nel suo genere, costellato da una moltitudine di spazi al servizio degli utenti e al tempo stesso accessibili dalla cittadinanza. Luoghi aperti alla partecipazione e adattabili alle diverse esigenze, come l’anfiteatro aperto ad incontri e manifestazioni, spazi per il tempo libero, per la cultura e luoghi privati e dedicati a studenti ed operatori. Tutto questo all’interno di una cornice che, con rispetto e sobrietà, vuole ricucire e creare un nuovo rapporto tra le diverse sedimentazioni storiche che hanno, nel tempo, caratterizzato la particolarità e unicità di questo luogo e le future occasioni sociali, culturali e quindi architettoniche che si aggiungeranno» sottolinea l’architetto Giorgio Donà, partner e direttore di Stefano Boeri Interiors.

Il restauro

L’intervento di restauro dei fabbricati storici esistenti, che porterà alla realizzazione di 241 alloggi per studenti (tra stanze doppie e singole), si propone di preservare e valorizzare le caratteristiche storico-architettoniche del complesso duecentesco recuperando i materiali e le finiture originali ed eliminando le modifiche apportate tra gli anni Trenta e Settanta del secolo scorso.

Il corpo est del complesso, ricostruito tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, che ha mantenuto meglio di tutte le altre parti le sue caratteristiche d’origine, verrà ricostruito insieme ai corpi nord, sud e ovest, maggiormente compromessi. La forma volumetrica e architettonica primordiale di queste strutture verrà ripristinata, ma adattata per rispondere alle nuove esigenze funzionali dell’immobile. Le arcate dei portici seicenteschi e ottocenteschi torneranno a essere dei percorsi coperti dei quali sarà nuovamente possibile apprezzare le peculiarità storico-architettoniche. Il corpo ovest sarà collegato all’edificio denominato “Bugandaia” e al portico adiacente tramite una struttura vetrata, che garantirà, così, un percorso dal chiostro continuo e coperto.

La “Sala capitolare”, adiacente alla Chiesa di Santa Chiara, diventerà al piano terra uno spazio comune a disposizione degli studenti, mentre i piani superiori saranno adibiti ad alloggi.

I piccoli fabbricati bassi situati sul lato est del complesso saranno, invece, demoliti per far posto a una serie di residenze studentesche che avranno l’accesso diretto dal cortile.

Il tetto dei piccoli fabbricati diverrà la “Terrazza Comune”, uno spazio verde ricco di alberi e arbusti a completa disposizione degli studenti per lo studio, il relax, il tempo libero ecc.

Il nuovo edificio

Alle spalle dello storico chiostro centrale nascerà il nuovo edificio che ospiterà il centro socio-riabilitativo residenziale (C.S.R.R.) “dopo di noi” destinato a oltre 48 soggetti fragili.

La struttura verrà integrata nel contesto per mezzo di una reinterpretazione moderna degli elementi architettonici del complesso esistente. Rispettando l’altezza del corpo seicentesco, la neo-struttura si svilupperà su tre piani fuori terra e un piano interrato. Al piano terra, all’interno di un volume vetrato, saranno collocate le aree comuni come la reception, la sala da pranzo, la palestra e l’area di ricevimento ospiti. I due piani superiori accoglieranno, invece, i nuclei residenziali per gli studenti.

Il tetto dell’edificio verrà trasformato in un Giardino Terapeutico: una varietà di piante sarà selezionata da esperti agronomi al fine di permettere agli ospiti di vivere un’esperienza di benessere che si integri nell’ambito del loro percorso riabilitativo psicofisico.

Il sistema interconnesso di cortili

Con l’intento di celebrare anche l’originaria vocazione ortiva della struttura, la natura è elemento centrale e funzionale del progetto. Il verde offerto dai giardini pensili e dai corridoi verdi di connessione, realizzati sopra il nuovo Centro Socio-Riabilitativo Residenziale e sulla Terrazza Comune ricavata sopra i piccoli fabbricati va, infatti, ad estendere ulteriormente le già presenti superfici verdi e l’ombreggiamento offerto dal sistema dei cortili: il “Cortile del Teatro”, il “Cortile della Convivialità” e il “Cortile del trompe-l’oeil”, oltre allo storico chiostro centrale.

Il “Cortile del Teatro” sarà uno spazio unico. Un teatro all’aperto caratterizzato da grandi pilastri in mattoni originariamente progettati come fondazioni di un edificio mai realizzato, che diventeranno gli elementi scenografici del teatro ricavato nella depressione del terreno, dove sarà realizzata anche la tribuna per gli spettatori e, al piano interrato, saranno ricavate delle aule polifunzionali.

Il Cortile della convivialità, adiacente all’area dei piccoli fabbricati, sarà un’area verde attrezzata con tavoli e sedute da esterno. Un luogo per la socializzazione dove svolgere attività di studio o di svago.

Il “Cortile del trompe-l’oeil” realizzato di fianco al centro riabilitativo, visibile dall’ingresso principale sullo Stradone Farnese, sarà caratterizzato da una sagoma architettonica che riporta al centro le tracce di un affresco della fine del XVIII secolo – inizio XIX sul muro di cinta meridionale.

Lo storico chiostro centrale, con il suo camminamento perimetrale, sarà un luogo di aggregazione aperto a tutti per eventi culturali, concerti e spettacoli.

L’ARCHITETTURA FINANZIARIA DEL PROGETTO

Per la realizzazione del progetto al suo stato attuale, e sulla base dei costi correnti dell’edilizia, si stima un costo complessivo di 25 milioni di euro.

L’architettura finanziaria dell’intervento ne prevede la realizzazione tramite un fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso. Tale fondo impiegherà le risorse finanziarie raccolte, comprese quelle provenienti da primari e qualificati investitori istituzionali, le quali si innestano in un più ampio progetto che prevede la riqualificazione urbana di più aree situate in varie parti dell’Italia, nell’ottica dello sviluppo di alloggi per gli studenti a tariffe sostenibili, prestando particolare attenzione per le operazioni di interesse pubblico e sviluppate secondo principi di sostenibilità in linea con le best practice in materia di finanza responsabile (ESG).

L’attenzione e la vocazione agli aspetti sociali, consente al fondo comune di investimento di operare per ottimizzare il rendimento da riconoscere ai propri investitori. Gli obiettivi di rendimento del fondo sono assolutamente interessanti e allineati alle migliori opportunità offerte dal mercato, per analoghe tipologie di investimento.

Il fondo di investimento immobiliare è gestito da Investire SGR, società di asset e investment management leader in Italia nella gestione di fondi di investimento immobiliari, specializzata, tra l’altro, nello sviluppo di residenze universitarie che contribuiscono a colmare il divario tra domanda e offerta di posti letto per studenti a tariffe affordable.  La SGR ha da subito mostrato interesse verso l’operazione e a questo scopo è stata avviata la ricerca di risorse finanziare per la realizzazione della ristrutturazione dell’ex Convento di Santa Chiara.

Immagini: Courtesy Stefano Boeri Interiors




Celebrazione della patrona dell’Arma dei Carabinieri, Maria “Virgo Fidelis”

Oggi i carabinieri hanno festeggiato la loro Patrona, Maria “Virgo Fidelis”, richiamando la promessa e l’insegnamento che più rappresenta la missione di ogni carabiniere: “Nei secoli fedele”.

Presso la Chiesa parrocchiale di San Giovanni in Canale a Piacenza, alla Santa Messa, officiata dal Vescovo Emerito della Diocesi di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, erano presenti il Prefetto Paolo Ponta, la Presidente della Provincia Monica Patelli, l’Assessore Nicoletta Corvi del Comune di Piacenza, il Questore Ivo Morelli, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Massimo Amadori e il Comandante del Polo di Mantenimento Pesante, Generale di Brigata Roberto Cernuzzi oltre ai Sindaci della Provincia e i vertici delle istituzioni del territorio e delle associazioni con cui l’Arma collabora.

Al termine della celebrazione liturgica, il Comandante Provinciale, colonnello Pierantonio Breda ha ringraziato le autorità e la cittadinanza presente, che si è voluta unire ai carabinieri della Provincia in un momento di preghiera e di riflessione. Il comandante ha annunciato che nel 2025 l’Arma della Provincia si impegnerà anche a valorizzare la figura di un eroico piacentino: il Brigadiere Alberto Araldi, eroe della Resistenza noto con il nome di battaglia “Comandante Paolo”. Il graduato è stato decorato con la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria per le epiche imprese compiute. Il carabiniere era uno specialista nel sottrarre armi ai nazifascisti e compiva le sue azioni tramite camuffamenti che gli consentivano di entrare nelle polveriere nemiche per depredarle di munizioni. A breve sarà presentato un calendario di eventi ed iniziative – dirette soprattutto ai giovani – che saranno realizzati unitamente alle municipalità interessate, al mondo della scuola e alle principali istituzioni culturali cittadine. Il colonnello Breda ha anche ricordato che nell’anno in corso è stato commemorato il decimo anniversario della morte del Vice Brigadiere Luca Di Pietra, rimasto ucciso nel corso di un inseguimento a Castel San Giovanni. Nell’anno in corso, durante il quale i carabinieri della Provincia hanno pattugliato per 1.833.768 chilometri le strade del territorio, i militari sono stati costretti ad ingaggiare diversi inseguimenti e 9 carabinieri sono rimasti feriti. Nello stesso periodo l’Arma ha risposto 103.424 volte al 112. In 12.583 casi è stato necessario disporre l’intervento immediato di una pattuglia e in 18.307 volte i cittadini hanno ricevuto assistenza presso una Stazione dell’Arma.

Al termine dell’intervento, il Comandante Provinciale ha ringraziato il Campus Agroalimentare di Piacenza “Raineri-Marcora”, rappresentato dal professore Filippo Lindi e il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Nicolini”, rappresentato dal Direttore Roberto Solci per la collaborazione fornita per la realizzazione dell’evento. L’accompagnamento musicale è stato curato dagli studenti Manuel Cotti (tromba), Alessia Califano (flauto) e Michele Mazzoni (organo) del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Nicolini”. L’Inno alla Virgo Fidelis è stato cantato dal brigadiere Michele Brega, in servizio alla Stazione Carabinieri di Borgonovo Val Tidone, tenore amatoriale che ritualmente intona l’Inno nazionale nelle principali solennità.

 




Sul web visite virtuali alle botteghe storiche di Piacenza

Avete presente la possibilità che le mappe di Google offrono di visitare virtualmente le città aggirandosi fra le strade? Un’esperienza simile è ora disponibile anche per entrare all’interno delle Botteghe storiche piacentine. La tecnologia diventa dunque un mezzo per valorizzare quei negozi, bar e ristoranti che rappresentano la tradizione commerciale della nostra città. Per essere definiti bottega storica ed essere inseriti nell’apposito Albo regionale occorre avere alle spalle almeno 50 anni di attività, un traguardo non da poco.

“Nell’era della trasformazione digitale – sottolinea l’assessore al Marketing Territoriale Simone Fornasari – abbiamo scelto di mettere la tecnologia a servizio della tradizione per valorizzarne gli elementi distintivi e offrire, alle realtà più fortemente radicate nel tessuto cittadino e rappresentative delle sue tipicità, un’ulteriore vetrina promozionale”.

Dalla pagina www.comune.piacenza.it/botteghestoriche e, prossimamente, sulla App Municipium, si può infatti accedere all’elenco degli esercizi coinvolti e visitarli digitalmente”: un’esperienza immersiva che grazie alla tecnologia Matterport consente di varcare virtualmente la soglia del negozio, bar o ristorante prescelto, soffermandosi anche sui dettagli esplicativi resi accessibili dall’attivazione di appositi “tag”.

“Il percorso di innovazione tecnologica intrapreso dal Comune di Piacenza – commenta il direttore generale dell’ente, Luca Canessa – è importante non solo in termini di semplificazione delle procedure e modernizzazione dei servizi, ma anche nella misura in cui consente di avere ricadute positive sul territorio, portando un valore aggiunto in tal senso. E’ il concetto di Smart City inteso nella sua accezione più ampia di dinamismo e uso intelligente degli strumenti che le più avanzate infrastrutture informatiche e l’Iot ci consentono oggi di perseguire”.

Il progetto, realizzato da Nextown, l’innovativo progetto del Gruppo Enercom, una delle principali realtà private italiane nel settore Energy & Utilities, e di Geosmartcampus, ha richiesto per la mappatura degli immobili 653 scansioni su una superficie complessiva di oltre 2757 metri quadri, con una media di oltre 19 scansioni e 81,1 metri quadri per ogni bottega storica. In totale, sono 221 gli allegati di approfondimento cliccabili, con una media che va oltre i sei tag per ogni esercizio. A questi dati si aggiungono quelli relativi al mercato coperto di via Alberici, dove sono state eseguite 68 scansioni su un’area di 371 metri quadri, pari a 4 scansioni e 21 metri quadri di superficie per ciascun banco, con 39 tag complessivi.

Ad oggi, è disponibile il gemello digitale di 35 botteghe storiche di Piacenza, tra cui il mercato rionale di via Alberici che a sua volta comprende 17 attività, “ma il lavoro – rimarca l’assessore Fornasari – proseguirà, con l’intento di coinvolgere in futuro anche le realtà, in primis il mercato coperto di piazza Casali, che al momento non sono ancora state incluse in vista dell’importante percorso di riqualificazione di cui saranno oggetto”.

“E’ evidente – conclude l’assessore – che la visita virtuale non può sostituire l’atmosfera, le sensazioni e le relazioni umane che rendono unica ciascuna delle eccellenze considerate, ma l’obiettivo prioritario è proprio quello di farle conoscere a una platea più ampia, come elemento di attrattività turistica e punto di riferimento per la comunità, invogliando le persone a tradurre in una frequentazione effettiva l’interesse suscitato via web”.

“Abbiamo voluto dare un’anima digitale alle botteghe storiche di Piacenza, conservando l’autenticità che le caratterizza e mettendo in luce il loro valore in un contesto innovativo” afferma Paolo Magni, Innovation Manager del Gruppo Enercom.

“Questo lavoro – aggiunge – non è un esercizio tecnologico, ma una celebrazione delle radici culturali ed economiche della città. L’obiettivo è offrire agli utenti un’esperienza che li ispiri a scoprire dal vivo queste realtà, unendo tradizione e modernità”.




Da Galetti panettoni solidali a favore dell’Uganda

Un panettone buono in tutti i sensi. È quello della storica pasticceria Galetti di Piacenza, sita in corso Vittorio Emanuele 62: quest’anno infatti, in occasione del Natale, chi acquisterà un panettone artigianale da un chilo targato Galetti potrà aiutare anche Africa Mission Cooperazione e Sviluppo. Sulla vendita di ogni panettone, due euro saranno destinati alla campagna “Un pozzo d’acqua in Uganda” che il Movimento fondato da don Vittorione 52 anni fa porta avanti da decenni nell’arida regione del Karamoja.

La nuova campagna solidale è stata presentata nella sede della pasticceria dal direttore di Africa Mission Carlo Ruspantini: «L’acqua è un prerequisito per la realizzazione di tutti gli altri diritti umani – sottolinea Ruspantini – il nostro Movimento da oltre cinquant’anni si impegna a combattere le sete perforando e riabilitando pozzi. Oggi un pozzo serve circa mille persone, spesso anche duemila; per raddoppiare la disponibilità di acqua vorremmo che ogni pozzo ne servisse solo 500, portando il consumo pro capite giornaliero almeno a 20 litri. La collaborazione con la pasticceria Galetti che sostiene attraverso i panettoni artigianali la nostra attività è preziosa e rappresenta davvero un esempio da seguire: ci auguriamo che i cittadini siano sensibili e acquistino i panettoni della solidarietà targati Galetti».

La mattinata si è conclusa con una degustazione dei panettoni solidali: la campagna riguarda, come si diceva, quelli artigianali realizzati da Galetti e del peso di un chilo. Altri panettoni più grandi, da tre chili, saranno oggetto di una riffa che verrà prossimamente annunciata.

Come acquistare o prenotare il panettone?

Per acquistare o prenotare il panettone è possibile andare direttamente nella pasticceria Galetti, in corso Vittorio Emanuele 62, Piacenza, oppure contattare Africa Mission Cooperazione e Sviluppo al numero 320.6711188 (anche whatsapp) oppure scrivere una mail all’indirizzo africamission@coopsviluppo.org. I panettoni si possono trovare anche nel punto informativo di Africa Mission in via San Giovanni 5: anche quest’anno infatti lo spazio sarà aperto per accogliere chi desideri scegliere un dono solidale e avere qualche info in più sulle attività e i progetti del Movimento.




Qualità della vita: Piacenza ferma al 46° posto, la peggiore in Emilia-Romagna

La città di Piacenza resta inchiodata al  46° posto nella classifica 2024 sulla qualità della vita, stilata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Viene dunque confermata la cattiva performance dello scorso anno quando la nostra città perse in un colpo solo  dieci posizioni.  Se da un lato la qualità della vita nella città rimane accettabile secondo i parametri dell’indagine, dall’altro emerge la difficoltà di Piacenza a competere con le altre province emiliano-romagnole, che continuano a migliorare in settori chiave.

Un confronto con il resto dell’Emilia-Romagna

Nel contesto regionale, Piacenza si trova attualmente all’ultimo posto tra le province emiliane. Bologna, ad esempio, si piazza al 4° posto nazionale, distinguendosi per le sue eccellenze in istruzione e formazione, così come nel settore “Affari e lavoro”, dove ha ottenuto il secondo posto nazionale. Ferrara è un’altra provincia che ha visto un balzo significativo, guadagnando 21 posizioni e salendo al 27° posto.

Altre province come Parma (10° posto), Ravenna (11°), Forlì-Cesena (16°) e Modena (17°) sono tutte tra le prime venti a livello nazionale, mentre Piacenza rimane più indietro, senza mostrare miglioramenti sostanziali rispetto all’anno precedente. Anche Rimini, pur avendo subito una discesa di dodici posizioni, si trova ancora davanti a Piacenza, al 33° posto.

Questo quadro mette in luce un divario crescente tra Piacenza e altre province della regione così come pure quelle limitrofe, che riescono a sfruttare meglio i loro punti di forza per migliorare il benessere dei cittadini. Ferrara, ad esempio, ha visto progressi soprattutto in salute, ambiente e turismo, mentre Piacenza fatica a trovare settori di eccellenza che possano darle slancio nella classifica nazionale ed infatti si trova attualmente in una posizione di stallo nella classifica della qualità della vita, con poche aree di eccellenza.

E’ evidente come Piacenza abbia un potenziale che potrebbe essere meglio valorizzato. La sua posizione geografica, al confine con Lombardia e Piemonte, le permette di essere un ponte tra regioni economicamente rilevanti. Cremona (25° posto) ad esempio ha ottenuto miglioramenti significativi nella qualità della vita, suggerendo che anche Piacenza potrebbe trarre beneficio da politiche integrate e collaborazioni interregionali.

Inoltre, lo studio indica che settori come il turismo, recentemente inclusi tra gli indicatori dell’indagine, potrebbero rappresentare un’opportunità per Piacenza. La città possiede un ricco patrimonio storico e culturale, che potrebbe essere valorizzato meglio attraverso strategie mirate di sviluppo turistico, come è accaduto in città come Ferrara e Rimini.




Elezioni regionali in Emilia-Romagna. A Piacenza, alle 19, ha votato il 27,39%

Alle ore 19 l’affluenza alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna è stata del 31,03%.

Nello specifico l’affluenza è così suddivisa per provincia: Piacenza 27,39%, Parma 27,88%, Reggio Emilia 30,66%, Modena 31,61%, Bologna 35,12%, Ferrara 28,98%, Ravenna 33,72%, Forlì-Cesena 30,20%, Rimini 25,80%.

Nella scorsa tornata elettorale le elezioni regionali si svolsero in una sola giornata e pertanto non è possibile un raffronto. Le prossime rilevazioni saranno alle ore 23 di oggi e alle ore 15 di domani alla chiusura dei seggi.

 




Elezioni regionali in Emilia-Romagna. A Piacenza, alle 12, ha votato il 10,87%

Alle ore 12 l’affluenza alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna è stata del 11,57%. Nello specifico l’affluenza è così suddivisa per provincia: Piacenza 10,87%, Parma 10,14%, Reggio Emilia 11,57%, Modena 11,55%, Bologna 13,06%, Ferrara 11,12%, Ravenna 13,14%, Forlì-Cesena 11,18%, Rimini 8,95%.

Nella scorsa tornata elettorale le elezioni regionali si svolsero in una sola giornata e pertanto non è possibile un raffronto. Le prossime rilevazioni saranno alle ore 19 e alle ore 23 di oggi e alle ore 15 di domani alla chiusura dei seggi.

Rimini risulta al momento maglia nera per l’affluenza, seguita da Parma e dalla nostra provincia.




Cantiere di piazza Cittadella. Fortissimo malcontento per tanti commercianti della zona

Non si è ancora spenta l’eco delle polemiche provocate dal taglio dei 15 alberi di Piazza Cittadella, che il cantiere per lo scavo del parcheggio sotterraneo rischia di sollevare un nuovo polverone. Sta infatti crescendo il malcontento da parte dei commercianti che operano nelle vie limitrofe.

Per rendersene conto basta un rapido giro di opinioni fra chi opera a ridosso del cantiere ma anche in via Borghetto, in via Cittadella, in via Cavour fino ad arrivare in piazza Cavalli ed in via Mazzini. Tutti lamentano un drastico cale di vendite da quando sono stati eliminati i posti auto in piazza Casali e sono stati stravolti i percorsi e le fermate dei bus.

«Purtroppo – racconta un barista – questa zona da tempo sta soffrendo per scelte effettuate dalla politica. Lo spostamento del terminal delle corriere, deciso dalla giunta Barbieri, aveva già drasticamente ridotto l’afflusso di gente. Ora questo cantiere completa l’opera. Le persone non sanno più dove parcheggiare. I posti sostitutivi, nonostante le promesse, per ora non si sono visti se non in minima parte. Già novembre non è tradizionalmente un mese fortunato ma una situazione come questa non s’era mai vista. Sembra il deserto. Non c’è nessuno in giro e gli incassi languono».

La sensazione viene confermata anche da una tabaccheria che opera nella medesima area del centro «Personalmente ho perso un consistente numero di clienti regolari ed il giro d’affari è drasticamente calato. Non so se riusciremo ad andare avanti così».

Anche i titolari di un negozio d’abbigliamento vedono il futuro a tinte fosche «Siamo molto preoccupati. La gestione di questo cantiere, la mancanza di cartelli che indichino parcheggi sostitutivi – se ce ne sono – sta creando una situazione per noi potenzialmente disastrosa tanto più se si considera che siamo alla vigilia del periodo più importante dell’anno, quello delle vendite natalizie. Se questi primi mesi sono l’antipasto del futuro, temiamo che si abbasseranno, per sempre, tante saracinesche. Abbiamo subito contraccolpi anche al sabato che per noi è, da sempre, il giorno migliore».

Uno fra i decani della zona, da decenni operativo nella sua bottega, confessa di non aver mai assistito ad una situazione come quella attuale «Una volta qui c’era un viavai continuo: studenti, gente che veniva in corriera da fuori città. Era così tutti i giorni e soprattutto il mercoledì ed il sabato quando c’è il mercato. Lo spostamento dei bus, il Covid, la crisi economica, le vendite online già avevano cambiato la situazione ma, nonostante tutto, si lavorava ancora. Da quando hanno tolti i parcheggi per il cantiere, è rimasta solo la gente che abita nei dintorni. Tutto il resto l’abbiamo perso. Molti clienti non ci provano nemmeno a venire in centro, con l’incubo di girare ore per trovare un buco dove lasciare la macchina. L’ironia che vedo in tutto ciò è che si costruisce questo parcheggio sotterraneo con la scusa della pubblica utilità, della necessità di posti auto per servire proprio i negozi del centro storico. Mi sbaglierò ma temo che, quando sarà finito, di botteghe aperte ne saranno rimaste poche. Le cose quando si fanno, vanno fatte bene, vanno pianificate non gestite di corsa e con improvvisazione».

«Io spero che in Comune qualcuno si svegli – afferma un negoziante che grazie ai regali di Natale concentra una importante fetta del suo fatturato a dicembre. – Sono stanco di parole e promesse. Qui ci vogliono soluzioni per far sì che la gente possa venire ancora in questa zona di Piacenza. Se le cose dovessero rimanere come sono oggi, prevedo un disastro e c’è già qualche collega che sta pensando di far causa all’Amministrazione. Si sono informati dai loro legali e non sarebbe la prima volta che dei commercianti portano in tribunale un comune chiedendo un risarcimento per le perdite ed i mancati introiti causati da un cantiere. Tanti sono arrabbiati per la mancanza di sensibilità nei confronti di un comparto importante. Nessuno di noi ha mai preteso di fermare il cantiere ma ci aspettavamo parcheggi alternativi segnalati da tutte le direttrici di accesso, spiegati ai cittadini attraverso una massiccia campagna di informazione. Ci aspettavamo che – come in altre città – proprio per venire incontro ai commercianti danneggiati, venissero messe in campo “azioni lenitive” ad esempio azzerando le imposte locali ai negozianti (da quelle sui rifiuti all’Imu). Qui a Piacenza, niente: niente parcheggi, niente agevolazioni e purtroppo – stando così le cose – niente clienti!».

 




Cooperativa San Martino. Premiati i figli dei soci ed il volontariato

Sabato 9 novembre Cooperativa San Martino ha celebrato il merito: in mattinata nella sede di via Don Carozza a Piacenza sono stati consegnati i riconoscimenti dedicati ai figli dei soci lavoratori che hanno conseguito risultati eccellenti negli studi durante l’anno scolastico 2023/2024 e quelli individuati per il bando interno “Premio Volontariato 2024” rivolto ai soci lavoratori impegnati personalmente in attività di volontariato, annunciato durante l’assemblea generale di giugno 2024.

Alla cerimonia di consegna erano presenti il Presidente Mario Spezia, l’Amministratore Delegato Francesco Milza, il Direttore Generale Paolo Rebecchi, la Responsabile del Welfare Margherita Spezia, il Responsabile dell’Ufficio Soci Salvatore Scafuto, il Capo Appalto della sede di Ikea per San Martino Claudio Battista e membri del CDA della Cooperativa.

Il premio destinato agli studenti, appuntamento che ormai da anni vede San Martino impegnata nel sostegno alle famiglie dei soci lavoratori, è stato assegnato a Marco Luca Preda: lo studente si è diplomato a giugno all’IIS A. De Cesaris di Casalpusterlengo. Marco ha ottenuto 100/100 all’esame di maturità: un risultato frutto di impegno e dedizione, che è stato premiato con una targa personalizzata e un premio di 500 euro.

Il secondo momento della mattinata di premiazioni ha visto protagonisti sette soci lavoratori individuati nell’ambito del bando “Premio Volontariato 2024”. Un’iniziativa nuova ma che riassume bene l’approccio che la Cooperativa San Martino ha scelto nei confronti della propria comunità: chi dona il proprio tempo agli altri, in qualunque forma, fa qualcosa di bello, encomiabile, che merita di essere premiato. I premiati, in ordine alfabetico, sono stati: Rebecca Balzarelli (Anpas Pubblica Assistenza e Soccorso Caorso – Monticelli – Castelvetro); Pavlin Brozi (Anpas Croce Bianca di Piacenza); Davide Buzzetti (Anpas Croce Bianca di Piacenza); Giuseppe De Marzo (Anpas Pubblica Assistenza San Giorgio e Val d’Arda); Giovanna Ferraro (Leap Odv – Gattile di Piacenza); Vittorio Gatti (Croce Rossa di Piacenza); Manuel Pozzi (Anpas Croce Bianca di Piacenza). A ognuno di loro Cooperativa San Martino ha consegnato un riconoscimento di 500 euro.

A concludere le premiazioni, le parole dei vertici di San Martino, ancora più emozionanti vista la vicinanza con il “compleanno” della Cooperativa, quel “San Martino” dal quale ha preso il nome nel lontano 11 novembre 1986.

Proprio lo spirito delle origini è stato ricordato dal Presidente Mario Spezia: «Il modello della cooperazione e del volontariato condividono come finalità l’aiuto e il sostegno alla comunità nella quale si vive, entrambi contribuiscono in maniera importante alla crescita della società. Il cuore di tutto questo sono le persone, e per noi dare valore a questi gesti, questo impegno, è importantissimo».

L’amministratore delegato Francesco Milza era presente anche nella veste di Presidente di Confcooperative Emilia Romagna: «Valorizzare i meriti dei nostri soci, anche nella loro vita personale, è importante e tra i valori fondanti della nostra attività. Questo bando si inserisce in una serie di iniziative alle quali teniamo e che mettiamo in campo da anni per essere vicini alla nostra comunità, tanto alle persone quanto al territorio: chi dona il proprio tempo in maniera altruistica è fondamentale per mantenere questo spirito di collettività».

A conclusione della giornata, l’intervento di Paolo Rebecchi, Direttore Generale di San Martino, coordinatore provinciale e membro del direttivo nazionale di Anpas: «Come San Martino ci teniamo a mettere in evidenza e premiare la meritocrazia dei singoli, che continueremo a incentivare, anche con misure concrete come in questo caso. A volte in ambito aziendale il volontariato è visto come una parte della vita personale dei lavoratori che toglie tempo, energie e concentrazione. Per noi quella visione è sbagliata: il volontariato non sottrae, ma anzi aggiunge valore al percorso di una persona, e quindi continueremo a incoraggiare e sostenere i nostri soci lavoratori su questa strada».