«Siamo venuti a Valencia per lavorare come pasticceri, receptionist, nei maneggi ed invece ci siamo trovati nel bel mezzo di questa disastrosa alluvione».
Per un gruppo di 14 studenti piacentini dell’istituto Raineri Marcora, e per due insegnanti che li accompagnano, l’esperienza dell’Erasmus in Spagna si sta rivelando molto più complicata del previsto come ci ha raccontato una di loro, Nicole Perotti, diciotto anni.
«Abbiamo avuto davvero molta paura ma per nostra fortuna la zona in cui viviamo è a circa quindici chilometri dall’area colpita che si trova al di là dell’autostrada. Può sembrare incredibile ma qui da noi non è nemmeno piovuto. C’è stato e c’è ancora molto vento ma nessuna precipitazione».
Anche i vostri genitori, a Piacenza, si saranno preoccupati …
«Decisamente. Anche perché da lontano è difficile immaginare che una zona sia stata pesantemente colpita dalla Dana, con le precipitazioni di un anno concentrate in poche ore e le tante vittime e che un’altra area confinante non sia stata toccata. Viviamo in un collegio Universitario dove resteremo fino alla fine del periodo previsto, a metà novembre. Certo ora bisognerà capire se e quando tutta la città potrà tornare alla normalità, anche le aree colpite. Al momento ci stiamo informando sulla possibilità di andare a dare una mano».
Angeli del fango piacentini a Valencia?
«Se fosse possibile lo faremmo molto volentieri. Tutta questa vicenda ci ha colpito profondamente. Qui è stato proclamato il lutto nazionale. Sono un po’ cambiate le prospettive di questa esperienza. Per questo, ad esempio, non abbiamo festeggiato Halloween. Davanti ad una tragedia come questa non ci sembrava davvero il caso»
Durante le fasi più critiche dell’emergenza cosa avete fatto?
«Siamo rimasti chiusi qui nel collegio universitario. Quando la situazione è un po’ migliorata abbiamo fatto una scappata in un vicino supermercato a comprare bottiglie d’acqua che in realtà scarseggiavano, come molti generi di prima necessità. Adesso, pur rimanendo ancora l’allerta meteo, siamo usciti. Nei prossimi giorni vedremo. In tutto questo abbiamo avuto il costante supporto dei nostri professori, Luigi Pollini e Ludovico Lucarelli. Hanno sempre cercato di aiutarci ed essere presenti per tutti i nostri bisogni».
Un’esperienza forte per dei ragazzi così giovani. Quanti anni avete e che classe fate?
«Abbiamo praticamente tutti diciotto anni e siamo di quinta, oltre ad alcuni ragazzi di quarta agraria».
Cosa pensi vi porterete a casa da questo vostro Erasmus?
«In generale ci ha fatto crescere tutti, molto, sia a livello personale sia sotto il profilo lavorativo. Poi è successo quel che è successo e va beh… anche questo fa parte del diventare adulti».