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38 mila euro spesi dal Comune di Piacenza per la ricerca sulla sicurezza che non dice nulla che già non sapessimo

E’ stata presentata questa mattina a Palazzo Farnese l’inchiesta statistica sulla percezione della sicurezza urbana a Piacenza realizzata da Poleis e commissionata dal Comune. E’ seguita una tavola rotonda cui hanno preso parte il sindaco Katia Tarasconi, il prefetto Paolo Ponta, il questore Ivo Morelli, il comandante provinciale dei carabinieri Pierantonio Breda e il comandante provinciale della guardia di Finanza Massimo Amadori. A questo link potete trovare il documento di sintesi che illustra i risultati.

A noi una semplice considerazione: era davvero necessario spendere 37.820 euro per una ricerca dalla quale alla fine non esce alcuna sostanziale novità, nulla che già non si sapesse? Serviva intervistare 400 persone (fase 2) e i 16 cosiddetti stakeholders (fase 1) per scoprire che la maggior parte dei piacentini reputa la propria città abbastanza sicura (45%), poco sicura (42,2%), per niente sicura (9%)? O ancora che secondo il 44,9% del campione occorrono interventi per la sicurezza nella zona della stazione ferroviaria e secondo il 18,4% in via Colombo (a partire da inizio ottobre sarà avviato un ulteriore focus group dedicato all’area della stazione FS–Giardini Margherita)?

Forse per interpretare il “sentiment” dei piacentini all’Amministrazione sarebbe bastato dare un’occhiata quotidiana (e gratuita) ai gruppi di vicinato o al gruppo WhatsApp dei commercianti del centro storico, i cui membri proprio negli ultimi giorni hanno espresso crescente preoccupazione a fronte di una serie di episodi di microcriminalità che li hanno visti come vittime. Forse avrebbe avuto meno “allure” di una ricerca statistica ma avrebbe magari consentito di investire i 38 mila euro nello stipendio di un agente (e mezzo) in più della polizia locale da far girare per le vie di Piacenza creando sicurezza reale.

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