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    A novembre l’Emporio Solidale. Toscani: “Le persone non devono sentirsi abbandonate”

    L’Emporio Solidale di Via Primo Maggio comincia a prendere forma. Questa mattina alla presenza del sindaco Patrizia Barbieri, dei costruttori, della presidente di Svep Laura Bocciarelli, dell’assessore Federica Sgorbati del presidente della Fondazione Massimo Toscani e del vescovo mons. Giannni Ambrosio è stato fatto un piano di ciò che sarà la struttura e di cosa potrà offrire alla cittadinanza. “Contiamo che per fine ottobre/ inizio novembre di avere l’area pronta all’uso – promette Toscani -, ci sono due zone che verranno unite, una destinata al cibo una destinata al recupero dei mobili, con un personale che sarà adibito a quello. Ma la zona più importante sarà quella dedicata all’accoglienza, in cui le persone avranno degli operatori che li seguiranno. Questa non è una struttura creata per assistenza continua, ma per assistenza temporanea per famiglia nella cosidetta zona grigia, in difficoltà economica, ovvero quei 3 milioni di italiani a rischio povertà che devono essere aiutati, attraverso un percorso che l’Associazione creata ad hoc sta pianificando. La nostra è una Fondazione che fa del welfare la propria bandiera, questo l’intervento più importante che vogliamo si compia, perchè le persone non devono sentirsi abbandonate”.

    Lavori in corso

    L’associazione Emporio Solidale Piacenza Onlus, creata a supporto del progetto coinvolge tutte le realtà precedentemente elencate: Caritas, Croce Rossa, Svep e Comune di Piacenza. Nella sola regione , Emilia Romagna esistono già 19 Empori come questo, alcuni attivi, altri in fase di realizzazione mentre in Italia sono una settantina. Sono organizzati come un vero supermercato con scaffali e prodotti alimentari e non, propongono costi calmierati nei quali è possibile fare la spesa utilizzando una tessera a punti nominale precaricata in base al numero dei componenti della famiglia.

    “Lo scopo dell’associazione – sottolinea Bocciarelli di Svep -, è gestire questo spazio sul quale la Fondazione ha investito per creare questo Emporio che sarà un luogo particolare perchè non circolerà denaro ma i prodotti che saranno a disposizione saranno frutto di donazioni che ci auspichiamo arriveranno dalla comunità“.

    “Un segno molto bello – ha rimarcato il vescovo Ambrosio -, di questa dedizione per le persone che hanno particolarmente bisogno, cercando di venire incontro alle loro necessità. Vorrei proprio sottolineare l’aspetto solidale, cioè agire perchè la vita di tutti sia più buona, diventando così capaci di costruire delle belle cose. Credo che una delle cose più belle di Piacenza sia il gruppo dei volontari, nelle diverse forme e associazioni, ma servono sempre più volontari, speriamo che il cuore sia aperto per accogliere questo invito”. Infatti l’Emporio non sarà solo un luogo dove fare la spesa, ma un vero e proprio Centro di ascolto e di consulenza che aiuterà le persone in difficoltà nelle problematiche sociali, sanitarie o lavorative con una adeguata progettazione individuale. Il superamento della fragilità sociale è l’obiettivo finale di questo servizio.

    Questo progetto è nato dall’impegno dell’ allora assessore Cugini e riteniamo che sia molto valido – ha sottolineato il sindaco Barbieri -, ancora una volta il fare squadra paga. Avere poi la sensibilità di vescovo e Fondazione è una fortuna in più. Siamo orgogliosi di vedere un sistema che funziona. Vediamo comunque gente che chiede occupazione e dignità soprattutto. La risposta deve essere data con proposte come quella dell’Emporio”.

    LO STATO DEI LAVORI

    Gian Mario Fontanella dell’ omonima impresa edile, mostra lo stato attuale dei lavori, iniziati un paio di mesi fa: “Siamo ancora ad una fase strutturale, ma la cosa più importante è che stiamo affrontando i lavori più grossi. Contiamo di consegnare l’opera entro i tempi prestabiliti, se dovessero esserci intoppi si consegreà il tutto entro fine anno”.

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